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Psicologi & Professione

L’Antitrust multa l’Ordine Medici su GROUPON

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato multa (831.000€!!!) la Fnomceo Ordine dei Medici – per avere ostacolato ingiustificatamente l’attività pubblicitaria dei propri iscritti mediante l’approvazione del loro nuovo Codice Deontologico che proibisce espressamente l’utilizzo di siti web come GROUPON e simili.

La posizione dell’Authority è di interesse anche per noi psicologi!

Ricordate? Avevo già scritto tre post sulla questione “Psicologi e Groupon”

Nel testo del provvedimento (scarica versione integrale) si legge:

[well]Il Codice deontologico dei medici e degli odontoiatri prevede delle disposizioni idonee ad ostacolare ingiustificatamente l’attività pubblicitaria degli iscritti. E che costituiscono illecite restrizioni della concorrenza. Tali disposizioni integrano un’unica intesa restrittiva della concorrenza in violazione dell’articolo 101 del Tfue[/well]

In Ordine Psicologi Lazio la Commissione Deontologica ha in TODO List l’argomento Groupon, lo dobbiamo trattare e dovremo dettare linee di indirizzo per i colleghi, che sempre più di frequente arrivano in Commissione per segnalazioni disciplinari generate da presenza in quella tipologia di siti web

Anche per ragioni di opportunità, ricoprendo ruolo istituzionale in OPLazio, non entrerò nel merito, tuttavia pongo e condivido alcuni quesiti che a mio avviso dovranno trovare soddisfacente riflessione e risposta nelle linee di indirizzo prossime venture 😉

 

1) Svendita della prestazione professionale

L’Art.38 del CD degli Psicologi recita:

[well]Nell’esercizio della propria attività professionale e nelle circostanze in cui rappresenta pubblicamente la professione a qualsiasi titolo, lo psicologo è tenuto ad uniformare la propria condotta ai principi del decoro e della dignità professionale.[/well]

Fino a quando il Tariffario Professionale degli Psicologi aveva un qualche peso e valore, l’offerta di prestazione professionale a costi ridotti rispetto al minimo previsto poteva configurare richiamo disciplinare su decoro e dignità. A seguito del decreto legge sulle liberalizzazioni (DL 223/2006 convertito in legge 4 agosto 2006) messo a punto dall’allora Ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani viene meno il valore dei tariffari e si da modo a ciascun professionista di proporsi sul mercato “a proprio gradimento”.

Rimane da capire se, comunque, si possa e/o debba stabilire una soglia di parcella oltre la quale non si può e non si deve scendere. Per intenderci: un annuncio di 3 sedute di psicoterapia alla modica cifra di 29€ ha senso? E’ decorosamente accettabile? Accettabilmente decorosa? 😛

 

2) Dignità dell’immagine professionale

Ovviamente il discorso vale per psicologi, ma anche medici ed altri. E’ opportuno che un’offerta coupon per prestazione sanitaria venga accompagnata – nella colonna laterale di questi siti web – da offerte di rango ben differente, tipo pedicure, massaggi ayurvedici, ingressi palestra, lampade e trattamento doppie punte?

Forse no! Potrebbe allora essere utile che gli Ordini professionali toccati si coordinassero per sentire Groupon e simili chiedendo di sviluppare una sezione ad hoc “Salute” in cui compaiono solo ed esclusivamente coupon… professionali? Forse si!

 

3) Le condizioni di servizio

Ho potuto confrontarmi con diversi colleghi che hanno subito (non solo in Lazio) segnalazioni disciplinari per loro annunci su Groupon e simili. Gli annunci, al di là del prezzo bassissimo, alcune volte accusavano l’uso di foto di copertina poco opportuna (più adatta magari ad annuncio di incontri, che non ad appuntamento con… un professionista) oppure un testo di presentazione del coupon ambiguo o erroneo. Insomma, ulteriori elementi che potevano anche giustamente spingere il lettore ad effettuare segnalazione.

A tutti questi colleghi chiedevo se avessero letto le Condizioni Generali di Servizio sottoscritte a Groupon e simili, prima di firmare l’impegno. Se si fossero accertati dei termini della collaborazione e dei margini di tutela che quelle condizioni gli garantivano.

Ebbene, con sorpresa (ma neppure troppa!), vi riporto che tendenzialmente si firmano cose senza leggere 😉

Ecco, mi chiedo, sarebbe opportuno che i colleghi cominciassero a leggere ciò che firmano? Sarebbe utile avere garanzie in cui se Groupon o simili modificano A PIACIMENTO il testo che il professionista invia (senza neppure avvisarti) o inserisco foto di copertina inappropriate, il professionista può – GIUSTAMENTE – procedere a propria tutela?

Ed in tutto ciò, gli Ordini possono fare qualcosa?

 

4) Ci si promuove o si perde tempo?

Groupon e simili per alcuni settori (vedi turismo, ristorazione, bell-essere, ecc…) sono oramai uno degli ingredienti della propria strategia di marketing. In generale funzionano molto bene per le attività in start-up e per smaltire giacenze o stagionalità.

Assieme a ciò, soprattutto per i singoli liberi professionisti o studi professionali, Groupon e simili vengono utilizzati anche da chi ha pochi clienti e magari spera di far qualche soldo in più e/o di aumentare il giro di clientela. In quest’ultima categoria ricadono spesso gli psicologi, ma anche altre figure sanitarie tra cui i medici…

Funziona? Bah… ho seri dubbi a riguardo 😛

La sempre più crescente offerta di coupon sconto, ed il crescente numero di siti web che offrono coupon, sta portando – soprattutto in questo periodo di diffusa ristrettezza economica – gli affezionati di Groupon a surfare di volta in volta tra le migliori offerte. Per intenderci: se oggi acquisto una pulizia dentale a buon prezzo e pur rilevando un ottimo servizio, alla prossima occasione sempre più spesso cercherò una nuova offerta, più che rimanere fedele al precedente…

Se quindi questi coupon mi portano un alto flusso di potenziali nuovi clienti, dall’altra è difficile vederli continuare il servizio a prezzi sostenibili e dignitosi, tanto più se non ho previsto un dispositivo conversazionale tramite cui tenere ingaggiati i clienti nel tempo 😉

Insomma, se Groupon è uno degli ingredienti del mio ecosistema di comunicazione e marketing può generare valore ed avere senso. Se lo vivo come azione spot, come “proviamo anche questa e vediamo come va“, alto è il rischio della mera perdita di tempo (e quindi danaro!).

 

5) Ma soprattutto… i soldi!

Dulcis in fundo… i soldi. Tendenzialmente i commerciali di questi siti web impongono al professionista e/o all’esercente dei costi molto ribassati, e su questi poi chiedono una intermediazione di circa il 50% su ciascun coupon venduto

Torniamo alle 3 sedute di psicoterapia a 29€ 🙂

Il 50% dei 29€ che rimangono al professionista sono 14,50€

14,50€ diviso i 3 incontri = 4,83€ per ciascuna seduta

ovviamente 4,83€ su cui poi c’è da far fattura, quindi ENPAP

La domanda è: rimarranno per lo meno 3€ per un’ora di psicoterapia?

Ed il dubbio atroce a seguire: ma non mi conveniva andare a far pulizie che – male male che và – ti danno 7/8€ e pure in nero?

O comunque, non potevo andare a fare una bella passeggiata? Sicuramente mi sarei rilassato con un guadagno metafisico ben superiore a 3€ 😛

E torniamo quindi a decoro e dignità… ma questa volta non dal punto di vista della Commissione Deontologica di un Ordine, ma sentimento di decoro e dignità PERSONALE.

 

Insomma, la questione è aperta ed in divenire. Una cosa è certa:

non possiamo fermare un fiume in piena ed in divenire con un articoletto disciplinare…

quindi c’è da cominciare a riflettere e gestire qualcosa che comunque c’è, ci sarà, e di nuovi ne arriveranno 😉

Voi che ne pensate a riguardo?

 

8 risposte su “L’Antitrust multa l’Ordine Medici su GROUPON”

sarebbe da chiedersi perchè in una professione come la nostra chi la esercita svaluta in certi casi il proprio operato…soprattutto dopo anni di sacrifici e di…costi formativi. Tale approccio "scontatistico" applicato al tariffario svaluta agli occhi del cliente-paziente la nostra professione: Un diamante al costo di una patacca di ferro è realmente un diamante?

Penso che come psicologici/psicoterapeuti un nostro primo compito dovrebbe essere lavorare e molto sul nostro senso di identità professionale e sul quel vissuto di "mancanza" che ci deriva dall'idea comune che la nostra non sia una disciplina scientifica. Dovremmo creare sempre di più spazi e modi di condivisione e confronto sia sul piano dei diversi modelli di intervento clinico si su quello della ricerca e della formazione
.

Direi che bisogna investire in formazione. Personalmente ho molto beneficiato (nel mio approccio-marketing) di un corso di formazione specifico in Marketing per lo Psicologo. Non posso dire di aver sensibilmente cambiato la mia posizione economica ma ora ho quantomeno una visione più chiara di ciò che ha senso fare e cosa no.
A livello di categoria, suggerirei quindi agli Ordini di investire in formazione. Banale, si, ma forse necessario.

Mi chiedo, al di là di tutte le considerazioni fatte, quanto un'offerta/saldo, del tipo dell'annuncio Groupon, sia corretto e non ingannatorio nei nei confronti dell'ipotetico paziente! In fondo gli si fa credere che disturbi di ansia, panico, depressione, ecc. siano superabili o risolvibili in 5-7 colloqui!!!! Siamo sicuri di ciò che affermiamo in quel post!? e se poi la difficoltà/disturbo non dovesse essere risolta? quali tariffe si applicherebbero!? ancora i circa 6 Euro/colloquio o la tariffa intera!?! 375 o 500 Euro! Al di là dell'accettabilità della svendita o saldo professionale credo siamo ai limiti dell'inganno, e teniamo presenti le condizioni emotive e psichiche delle persone alle quali ci si rivolge! Non vorrei esagerare ma a me suona ai confini del raggiro o della truffa!!

Ho letto pubblicità di psicologi, magari affissa nella sala di attesa di un medico, che offrono la prima seduta gratuita. ( Ma non doveva essere quella più importante, all'interno della quale decidere se, e come, procedere per una eventuale psicoterapia?)
Ho anche ascoltato persone che mi hanno raccontato cose tipo questa: "Tempo fa ho fatto una "specie" di psicoterapia. Il dottore non so se era proprio uno psicologo, (spero intendessero non era psicoterapeuta, non che non era neppure laureato in psicologia, ma non ci giurerei). In effetti dovevo farci solo un primo incontro,perchè e poi mi avrebbe dovuto aiutarmi a capire se avevo bisogno di andare da uno specialista o meno. Però poi ho deciso di continuare con questo dottore, e di non andare dallo specialista. Perchè non mi andava di ricominciare a raccontare i fatti miei da capo, ad un'altra persona.
A questo punto di viene da dire che almeno Groupon dice (seppure solo in termini di pubblicità comparativa) che le sedute di psicoterapia DOVREBBERO avere un costo. Al momento non trovo altre voci che lo sostengano con chiarezza, visto che, come hai citato tu, la legge non ci tutela.
Inoltre mi sembra davvero una furba trovata per farsi il parco clienti, perchè una volta preso il pesce all'amo, forse il povero cliente/paziente, potrebbe decidere di continuare anche a costi diversi…perchè parlare di sè, dei propri vissuti, non è esattamente come andare dal dentista o fare una colonoscopia (giusto per trovare due tra le cose più sgradite che mi vengono in mente). Trovo che sia decisamente più faticoso, e, per certi versi, anche più doloroso.
In fondo non fanno così anche con i telefonini? Un periodo gratis e poi paghi. Quanti di noi hanno disdetto l'abbonamento subito?
Io, nel mio piccolo, cerco di fare cultura, spiegando che la psicoterapia è una cosa seria, e va fatta da persone qualificate, ad un prezzo ragionevole.
Ma mi accorgo che la questione si fa difficile, se non troviamo il modo di tutelarci dal punto di vista legislativo, magari con una legge sulla pubblicità "occulta".

Ho letto pubblicità di psicologi, magari affissa nella sala di attesa di un medico, che offrono la prima seduta gratuita. ( Ma non doveva essere quella più importante, all'interno della quale decidere se, e come, procedere per una eventuale psicoterapia?)
Ho anche ascoltato persone che mi hanno raccontato cose tipo questa: "Tempo fa ho fatto una "specie" di psicoterapia. Il dottore non so se era proprio uno psicologo, (spero intendessero non era psicoterapeuta, non che non era neppure laureato in psicologia, ma non ci giurerei). In effetti dovevo farci solo un primo incontro,perchè e poi mi avrebbe dovuto aiutarmi a capire se avevo bisogno di andare da uno specialista o meno. Però poi ho deciso di continuare con questo dottore, e di non andare dallo specialista. Perchè non mi andava di ricominciare a raccontare i fatti miei da capo, ad un'altra persona.
A questo punto di viene da dire che almeno Groupon dice (seppure solo in termini di pubblicità comparativa) che le sedute di psicoterapia DOVREBBERO avere un costo. Al momento non trovo altre voci che lo sostengano con chiarezza, visto che, come hai citato tu, la legge non ci tutela.
Inoltre mi sembra davvero una furba trovata per farsi il parco clienti, perchè una volta preso il pesce all'amo, forse il povero cliente/paziente, potrebbe decidere di continuare anche a costi diversi…perchè parlare di sè, dei propri vissuti, non è esattamente come andare dal dentista o fare una colonoscopia (giusto per trovare due tra le cose più sgradite che mi vengono in mente). Trovo che sia decisamente più faticoso, e, per certi versi, anche più doloroso.
In fondo non fanno così anche con i telefonini? Un periodo gratis e poi paghi. Quanti di noi hanno disdetto l'abbonamento subito?
Io, nel mio piccolo, cerco di fare cultura, spiegando che la psicoterapia è una cosa seria, e va fatta da persone qualificate, ad un prezzo ragionevole.
Ma mi accorgo che la questione si fa difficile, se non troviamo il modo di tutelarci dal punto di vista legislativo, magari con una legge sulla pubblicità "occulta".

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