Le fanpage di Facebook, da sempre, sono state utilizzate per azioni di marketing e comunicazione, sia da parte di aziende che di singoli professionisti. Noi di Psicologi @ Lavoro, ad esempio, abbiamo la fan page “Psicologia Psicoterapia Italia” che da sempre rappresenta un canale strategico per ascoltare e conversare con i nostri colleghi e clienti. Nelle mie attività di docenza sul marketing dello psicologo è sempre presente un modulo inerente l’utilizzo delle fanpage per agganciare le proprie nicchie di utenza target.
Chi di voi ne gestisce una o più, si sarà certamente accorto che da inizio Dicembre scorso si è assistito ad una graduale decrescita della visibilità dei post pubblicati e, più in generale, dell’intera fanpage.
Con una nota, Facebook in pratica comunica agli amministratori di fanpage che gestire una pagina con alta qualità di contenuti avrebbe un’importanza minima sul coinvolgimento degli utenti. In particolare rende chiaro il concetto che d’ora innanzi la pubblicità a pagamento diviene imprescindibile se si vuole dare visibilità ai contenuti postati ed alla propria fanpage.
Una presa di posizione forte che sta generando reazioni di protesta (ed anche alcune azioni legali) da parte di gestori di fanpage particolarmente seguite, che d’improvviso hanno visto più che dimezzare il traffico di visitatori dalla fanpage al sito web. Ed in effetti è una decisione discutibile in quanto taglia fuori migliaia di “piccoli” gestori – quali possiamo essere anche noi singoli psicologi – di pagine dedicate a specifiche nicchie tematiche. Magari con poche migliaia o centinaia di fan, ma in grado di generare contatti che poi si trasformano in clienti a studio.
Cosa ha cambiato l’algoritmo di Facebook?
Prima del 5 Dicembre 2013 i like, i commenti ai post, le condivisioni spontanee erano utili a far rimanere la propria fanpage visibile e presente nelle prime posizioni degli stream di contenuti che ciascuno di noi visualizza nella propria home di Facebook a seguito del login. In pratica, bastavano sporadiche e deboli interazioni con i fan per rimanere visibili e ben posizionati.
Con il nuovo algoritmo Facebook ha deciso che, se entro pochi minuti dalla pubblicazione il post in fanpage non ottiene interazioni verrà di fatto reso invisibile negli stream dei fan, e se questa dinamica si reitera sarà poi la fanpage tutta a perdere “di peso“, così azzerando qualsiasi possibilità di comparire.
Come arginare il declino della propria fanpage?
Sei uno psicologo che gestisce una propria fanpage e che – magari – traeva visibilità ed invii da questo spazio di aggancio e conversazione con la propria utenza target? La situazione al momento non è affatto allegra!
I post in fanpage diventano virali SOLO se i fan generano commenti nel breve. Nel tempo, se non si sponsorizza, la tendenza è a scomparire. Per i colleghi con fanpage in fase di statup il problema è ancor più grave, visto che non possiedono neppure quel minimo di massa critica utile a generare qualche commento.
Quali quindi i suggerimenti per arginare il declino? Innanzitutto alcune indicazioni sui criteri utilizzati dall’algoritmo:
1. i commenti contano più delle condivisioni e queste contano più dei like. Con like e condivisioni si scompare immediatamente, servono commenti,
2. più passa il tempo e più il valore di quell’interazione tra il fan ed il contenuto della fanpage diminuisce,
3. Facebook si accorge se a inserire commenti siamo sempre noi o nostri amici stretti, e quando becca…castiga.
Una volta chiari i criteri principali di funzionamento dell’algoritmo, quali i consigli?
1. analizzare le statistiche di Facebook Insight per individuare:
- i temi che storicamente attivano di più i tuoi fan,
- le tipologie di risorsa (link, foto, video, ecc…) che maggiormente ingaggiano i tuoi fan,
- le fasce orarie in cui riscontri più risposte
2. accompagnare i tuoi post da commenti esortativi, che invitano l’utente a lasciare il suo punto di vista, con call-to-action esplicite, di interesse per la tua utenza e, perché no, anche simpatiche e/o provocatorie
In altre parole, la sfida sarà quella di pubblicare contenuti di qualità su temi interessanti, con la tipologie di risorsa giusta e nella fascia oraria di maggior affluenza, stimolando al meglio i fan all’interazione.
Mission impossible? Probabilmente si 😉
Abbandonare Facebook? Assolutamente NO!
Facebook rimane sempre un’ottima risorsa di marketing. Il profilo personale è un canale potentissimo di comunicazione e di networking. Probabilmente i gruppi verranno maggiormente utilizzati e valorizzati… e forse non tutto il mal vien per nuocere, visto che hanno peculiarità a mio avviso mooolto interessanti per lo psicologo, ma questo è un altro capitolo e ne parleremo in un prossimo articolo 😛
Per ora rimaniamo sul tracollo delle fanpage… qualcuno ha da condividere la propria situazione in merito?
2 risposte su “Facebook boicotta la FanPage. Problemi anche per noi psicologi!”
Purtroppo il fatto che Facebook sia gratuito genera l’idea che sia dovuto e, soprattutto, ci fa dimenticare quando ci siamo iscritti abbiamo accettato il fatto che le condizioni di servizio (il che a ribadire che si tratta di un servizio) potevano variare senza preavviso. Facebook è un soggetto quotato in borsa (http://www.nasdaq.com/symbol/fb), ma soprattutto, facebook è un “giocattolo” di MZ: ci fa giocare con FB finchè vuole, ma resta suo (e degli azionisti), per cui…
Poi c’è anche una diversa visione psicologica: quella italica scroccona e che pretende, e quella USA che non si fa problemi a pagare per un servizio che rende; ed è la differena tra l’uso del verbo “spendere” ed “investire”. In sintesi se per ogni euro pagato ho un ritorno negativo, ho speso, se ho un ritorno positivo ho investito.
Ciò che dici, Fernando, è tutto vero eccetto (a mio avviso) per la cultura del free-rider che non è solo italica, ma tendenzialmente globale 😉
Detto ciò, è anche vero che alcuni portali divenuti famosi per loro servizi o risorse gratuite sono poi velocemente decaduti nel momento in cui hanno cominciato a far pagare… dando così spazio all’affermarsi di altri competitor che cominciavano tornando ad offrire cose gratuite.
Ora, vero è che Facebook ha raggiunto una massa critica che di per sé ha un valore non raggiungibile dagli altri nell’immediato, detto ciò seguiremo gli sviluppi con interesse e vedremo se altri competitor proveranno ad innestarsi sulla scia di questa decisione di FB