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Psicologi & Professione

Groupon e Deontologia all’Ordine Psicologi Lazio

L’articolo è del 2012 ed io ero Consigliere di MINORANZA in OPLazio. Adesso – Marzo 2016 – ne sono Presidente ed un pò di cose stan cambiando 😉

Eccomi di ritorno dalla seduta del Consiglio Ordine Psicologi Lazio.

Innanzitutto vi informo che mi sto adoperando per avere un parere legale circa la legittimità o meno dell’Ordine Psicologi Lazio, in particolare del gruppo cultura e proFessione che l’ha votato in blocco, di imporre il possesso della specializzazione in Psicoterapia per poter accedere in un elenco di CTP in area minorile, che per legge è invece di legittima ambizione dello psicologo. Spero di potervi aggiornare al rientro dalla pausa natalizia.

Veniamo ai due fatti, a mio avviso, salienti della giornata.

Groupon e decoro professionale

In apertura abbiamo avuto in audizione una collega che, qualche tempo addietro, aveva pubblicato su Groupon (noto sito web di prodotti e servizi fortemente scontati, su cui già avevo denunciato l’immobilismo del nostro Ordine) un annuncio per tre incontri di consulenza psicologica ad una settantina di euro.

La presunta “colpa deontologica” della collega era quella di aver prodotto una illegittima induzione al consumo, assolutamente non conforme al decoro.

L’art 40 del Codice Deontologico dice che: “lo psicologo non assume pubblicamente comportamenti scorretti finalizzati al procacciamento della clientela. In ogni caso, può essere svolta pubblicità informativa… Il messaggio deve essere formulato nel rispetto del decoro professionale… La mancanza di trasparenza e veridicità del messaggio pubblicizzato costituisce violazione deontologica.

Groupon è un canale che diversi colleghi, ma anche tantissime altre figure professionali stanno utilizzando. Ciascuno di noi può avere una posizione favorevole o contraria, ma rimangono opinioni personali. Ad oggi NON esiste una posizione chiara né del Nazionale, né dell’OPLazio che tanto si diverte a fare Linee Guida su tutto 😉

Ad oggi la realtà è che Groupon può quindi legittimamente essere visto come una risorsa per promuoversi (invece di sostenere costi vivi per un’azione pubblicitaria, sostieni un monte ore di lavoro a basso onorario).

I leader di cultura e proFessione puntavano molto sulla parcella troppo bassa e sul comparire assieme a prodotti e servizi che mal si accompagnano alla nobile immagine dello psicologo. Questo per loro era indurre al consumo e andare contro il decoro professionale.

Il 60% circa degli italiani cerca informazioni sulla propria salute su google prima che dal medico di famiglia. Assieme agli altri Social network, Groupon è un fenomeno sociale importante di fronte a cui non si può chiudere gli occhi. Ha suoi meccanismi, sue dinamiche e condizioni, sue potenzialità. Apriamo un tavolo di dibattito, nazionale, in cui discuterne, trovare delle linee da dare ai colleghi. Trovo assolutamente sbagliato e dannoso partire da punti di vista del tutto personali per andare a chiamare in deontologica un collega che, legittimamente, ha deciso di sfruttare un servizio lecito.

A questo punto parliamo anche dei colleghi che lavorano gratuitamente. Quella non è induzione al consumo? E le strutture che sfruttano i tirocini di specializzazione per tenere in piedi sportelli e servizi sono in linea con il decoro professionale?

Un’Ordine regionale che promuovere lo Psicologo in Farmacia offrendo i primi tre colloqui gratuiti è quindi passibile di concorso in induzione di acquisto?

Pur all’interno di una cornice di etica, bisogna cercare di creare opportunità, non di ergere nuove barriere! Mi veniva da sorridere (amaro) quando quando una delle cariche (cultura e proFessione) continuava a fare domande alla collega parlando di Psicoterapia invece che di Psicologia… alla fine gli ho dovuto far notare che sedevamo attorno al tavolo dell’Ordine Psicologi…

Votazione segreta con colpo di scena. Sei favorevoli alla sanzione… Sette contrari. Qualcuno di cultura e proFessione – a voto segreto – ha tenuto una linea di buon senso… Dovevate vedere che facce…

 

Formazione in deontologia

La maggior parte delle volte in deontologica arrivano colleghi che, per ingenuità o non conoscenza, si creano da soli il terreno per essere segnalati. Spesse volte in avvio di professione, giovani, volenterosi e… Poco attenti ed informati 😉

Da tempo propongo in consiglio di spendere soldi in fase preventiva, per formare e sensibilizzare i colleghi, invece che spendere soldi in avvocati e studi legali quando le frittate sono fatte.

Oggi cultura e proFessione propone di attivare una sezione FAQ’s (risposta a domande ricorrenti) nel sito web e di attivare un corso di sei incontro aperto a 80 nuovi iscritti all’OPLazio.

La delibera è passata. Io ho votato “astenuto”.

Ho accolto con piacere l’iniziativa e sono contento che si cominci a lavorare in tale direzione. Ma alcuni aspetti non potevano farmi votare a favore:

– si è acquistato il castelletto, un botto di mila euro di affitto mensile, per avere la casa della psicologia e poi arriviamo ad una capienza di 80 persone? Guardate, questa storia mi manda ancora in escandescenza

– oramai internet ti permette di mandare on line (in live streaming o in differita) video di ottima qualità ed anche medio lunghi… ed il massimo dello splendore che ti viene in mente è quello di organizzare incontri per 80 colleghi, e poi altri, ed altri, ed altri… tra l’altro obbligando a spostarsi nel traffico tenerino del castelletto…

Sono contento si sia cominciato… Spero che domani, magari con una maggioranza diversa, vi sia modo di organizzare il tutto un po’ diversamente 😉

 

 

Si è discusso anche di almeno altri tre punti interessanti:

  1. una certa situazione degli psicologi che nel Lazio operano nel sociale
  2. il proseguio del gruppo di psicologia delle emergenze voluto da cultura e proFessione
  3. una modifica del regolamento interno sul l’ordine di assegnazione di sanzione su casi di deontologica

Di questi spero di scrivervi in separata sede perché vorrei provare a contattare alcuni colleghi, ciascun ben ferrato sulla specifica, per chiedergli la gentilezza di produrre un articolo ad hoc

 

Trovo veramente arcaica, fuori dal tempo e dalla società, la politica professionale portata avanti dal gruppo cultura e proFessione

Un Ordine Professionale dovrebbe generare nuove opportunità, non erigere continuamente barriere!

32 risposte su “Groupon e Deontologia all’Ordine Psicologi Lazio”

Bravo Nicola! Concordo pienamente con la tua analisi e con le tue conclusioni. A ma pare davvero una cosa fuori dal mondo. Già solo il fatto di avervi fatto perder tempo a parlrarne…

caro Nicola, ho letto con interesse l’articolo e mentre mi sto ancora chiedendo se trovo giusto che un collega possa farsi pubblicità su un tipo di sito come groupon mi sorgono tante altre considerazioni:
– se groupon nn si può usare, CHI esplicita quali sono i canali pubblicictari da usare e quali no? E’ preferibile arrivare alle sanzioni? (viene il dubbio)
– L’ordine mi risulta (correggetemi nel caso) che abbia abolito il tariffario, perciò ognuno può fare come gli pare? è volutamnete provocatoria x ricevere chiarimenti.
– se nn è di decoro un sito come goupon o svendere la propria professionalità, lo è di più svolgere il lavoro di psicologi sotto dicitura “educatore” (come spesso avviene nel sociale) o lavorare a gratis?non credo.
Sono perplessa sulla questione del monte ore a basso onorario…hanno abolito il tariffario e si mettono a fare pacchetti marketing x gli psicologi?Allora rimettiamo il tariffario! un saluto e mi piacerebbe avere il parere di Colleghi su tutto questo!

Ma francamente ho qualche perplessità sul fatto che un invito a consultare uno psicologo in caso di bisogno, invito che nella maggior parte dei casi è destinato a essere recepito da persone sane (intendo,non con diagnosi psichiatriche), meriti il capo di imputazione di ‘induzione al consumo!’semmai si potrebbe parlare di ‘invito all’uso’ e in tal senso credo che l’accostamento più lecito sia con pratiche educative come lo screening più che con prodotti poco salutari come la cocaina, il tabacco o la nutella (in caso di dipendenza, ovviamente). A me sembra che anche dalle nostre parti, come in altri luoghi di una certa caratura istituzionale, ci sia una grande e urgente necessità di ‘rifarsi una faccia’ e di dare l’impressione di ‘meritare lo stipendio che prendono’ (dai nostri soldi). Forse anche in questo caso però dobbiamo cogliere l’aspetto positivo, giacché per anni si sono raramente preoccupati di dare un segnale della loro presenza…. Presenza molto importante non solo a tutela dell’etica, ma per esempio per cercarecreare spazi professionali pubblici, combattere figure che di fatto fanno il nostro lavoro senza averne titolo (reclammizzandosi liberamente in ogni luogo e modo), pensare a una politica contributiva ad hoc per quei colleghi costretti ad aprire una P.I. per un incarico di breve durata e da quel momento in poi essere costretti a versare ogni anno euri che non si hanno più, ecc…ecc…ecc….
quanto altro ci sarebbe da dire!

Non ho parole… i colleghi dell’Ordine sembrano vivere in un altro mondo. Sembrano applicare principi assolutamente personalistici a situazioni generali, estendono le loro esperienze a tutto il mondo. Andrebbero aiutati ad uscire dalla loro caverna premoderna e primitiva. Personalmente non userei mai Groupon, perché non mi piace, ma non mi sognerei mai di impedire a qualcuno di farlo con queste motivazioni. E la motivazione addotta contro il collega è a dir poco discutibile. Induzione al consumo?!?! Perché chi si fa pubblicità in altro modo cosa fa? Per fortuna il voto era segreto… Mi domando: la commissione deontologica che noi paghiamo perché non va a guardare le innumerevoli procherie che si fanno in ogni dove nel totale conflitto d’interessi e nel continuo sovrapporsi di ruoli funzioni, a scovare le innumerevoli psicosette travestite da scuolette, invece di perdere tempo in queste sacrosante corbellerie?

P.S. Mi autodenuncio: io vedo pazienti ANCHE a 30, 20, una anche 3 euro. Tutti i colleghi che conosco fanno lo stesso, li denuncio tutti. Anzi, facciamo una cosa: denunciamo la realtà che ci offre la crisi economica, battiamo per terra i piedi perché non possiamo fare le tariffe da ricchi borghesucci quali ci hanno detto di dover essere.

“…imporre il possesso della specializzazione in Psicoterapia per poter accedere in un elenco di CTP in area minorile, che per legge è invece di legittima ambizione dello psicologo. Spero di potervi aggiornare al rientro dalla pausa natalizia…”

ti riferisci all’elenco dei CTU?

Caro Nicola, qualche tempo fa mi sono trovata a discutere di un caso analogo in una mailinglist e, in quell’occasione, come molti altri, non mi sono trovata d’accordo sull’idea di farsi pubblicità su Groupon.
Devo però specificare che l’offerta era, se ricordo bene, relativa a delle sedute di psicoterapia.
Non riguardava cioè una consulenza, che è un “prodotto” definito,con obiettivi, numero di sedute, ecc., ben precisi.
Per me, quindi, il decoro non c’entra niente: farsi pubblicità su Groupon è legittimo come farla su Google o su un social forum. Basta che non si creino situazioni che possono creare confusione sul piano terapeutico.

ciao nicola, io ancora non sono iscritta all’ordine, poichè sono ancora una psicologa in formazione, ma mi permetto di farti i miei complimenti. sono pienamente d’accordo con te (e con luigi d’elia che ha commentato prima di me). leggo sempre sul sito di vicende che a mio avviso sono assurde nella società di oggi. perchè nell’ordine si vuole per forza restare aggrappati a visioni antiche ed elitarie della psicologia, e degli psicologi?
sono sempre più incerta sul futuro che mi aspetta quando diventerò a pieno titolo una “psicologa”.

Meno male che ho letto questo questo post, stavo perfarlo anche io. Sono d’accordo su tutto e sono allibita dall’atteggiamento di un’ordine invece che facilitare ostacola una professione in crisi in tempi di crisi, rilassandosi e sapendo spendere solo i nostri soldi.

Ciao Nicola, ahimè questa volta sono d’accordo con “cultura e professione. Del resto mi sono ricordato di un tuo post di circa un anno fa in cui denunciavi qualcosa di simile: http://www.psicologialavoro.it/articoli/social-network-psicologia/i-medici-denunciano-vendita-su-groupon-e-gli-psicologi/.
Sono d’accordo perché credo che si possa diffondere l’idea che un colloquio psicologico non sia molto dissimile da un massaggio o dall’applicazione degli stencil nelle unghie. Ho letto in un sito di un collega, qualche tempo fa, che proponeva uno sconto dei primi colloqui per il mese di Dicembre (una specie di sconto natalizio!), così a mio avviso non va bene. Credo che il maggior danno non lo avranno quegli psicoterapeuti sessantenni che hanno i loro ben sicuri canali di invio, ma i giovani psicoterapeuti che si avvicinano alla professione. Colloqui gratuiti, sconti, groupon sono offerte che alla lunga danneggiano la professione a danno di tutti. Il colloquio psicologico/clinico è una prestazione altamente professionale, che può anche essere offerta ad un prezzo concorrenziale (ache minimo, come propone D’Elia), ma sempre all’interno di un’etica che in questo caso protegge noi stessi. Questa è la mia opinione, attendo altre riflessioni ovviamente.

Sergio, io stesso ho linkato il precedente mio post in questo ultimo articolo Se lo andiamo a rileggere parlavo dell’urgenza di aprire un dibattito interno alle nostre istituzioni affinché ne uscissero indirizzi più chiari a favore dei colleghi… da allora NULLA E’ ACCADUTO… anche io posso nutrire dubbi rispetto a GROUPON, ma la questione che sollevo non è “groupn SI groupon NO”… è quella di un Ordine che da una parte produce linee guida compulsivamente su tutto, e dall’altra porta invece in deontologica un collega per DECORO PROFESSIONALE su una questione mai affrontata e gestita invece di propria pancia (tant’è che alcuni di loro, a voto segreto, hanno fatto decadere il delirio)… rimanendo su questo piano invece che midici? perché di questo parlavo e parlo adesso

…ma i Consiglieri che hanno votato il provvedimento lavorano o campano di stipendi? Sono convinto che la politica dei prezzi bassi non paghi, ma ciascuno è libero di scegliere le strategie che preferisce. Ciao Nicola sono quello che al Congresso AIAMC di Pescara ti ha raccontato della Coca Cola: Qualità, Prezzo, Accessibilità.

Ciao Nicola, e menomale che ci sono stati i 7 contrari. (!!!)

Non capisco perché noi Psicologi siamo tenuti a pagare sempre a tutti fior di soldi (tra corsi, assicurazioni, albi di vario tipo -altra parentesi?!- e chi più ne ha più ne metta…) e poi alla fine, nonostante siano cambiate delle cose in termini di pubblicità, ancora un po’ e noi puoi nemmeno dire di essere Psicologo.(!!!)
E invece dovremmo trovare nuove opportunità.

Poi ci lamentiamo che altre figure (per quanto “illecite”) lavorano più di noi, non so come funziona, ma forse possono permettersi di farsi pagare meno perché hanno meno spese obbligate? (volutamente provocatoria)

Nessuno compera più a scatola chiusa…facciamo dei periodi in cui offriamo una seduta gratuita (tirocini e periodi “promo” “docet”)o periodi di conferenze idem…e tanta manna che se arriva qualche paziente poi che paga…e offrire 3 sedute a 70 euro almeno per poter ampliare il raggio pubblicitario, offrire un’opportunità di testare il servizio (perché quello che offriamo come Psicologi è questo, buona parte delle volte) lede il decoro…(!!!)

Per inciso ho inviato a consultori 3 pazienti questo mese, perché non si potevano permettere di pagare, però la necessità di Psicologia, per quanto sia costosa la ns formazione, non comporta maggiore richiesta di personale nel servizio pubblico…

E la crisi socio-economica, non aiuta.

Grazie davvero a chi, come te, anche in Lombardia, da dove scrivo, si sta battendo su questi “temi caldi”.

Se ho ben capito, infine, il collega non è stato sanzionato (menomale!).

Un conto è regolamentare la promozione della professione, un conto è cassare chi cerca, al passo coi tempi (2012!) e compatibilmente con la crisi (c’è, non nascondiamoci dietro un dito) e, facendo buon viso a cattivo gioco, cerca di lavorare con la propria professionalità.

Se no a sto punto chiudiamo tutto, cancelliamoci da tutti gli albi e facciamo il primo lavoro che ci viene proposto, fosse anche a 3 euro l’ora…
questo io lo chiamo ledere la dignità di ogni essere umano.

(Scusate lo sfogo)

Giusto per completare il mio ragionamento: io non penso che non si debbano utilizzare simili strumenti di pubblicità, come groupon, penso che non si debbano utilizzare per fini esplicitamente clinici come psicoterapia o colloqui psicologico/clinici. Potrebbero essere utilizzati ad esempio per promuovere un gruppo di riflessione su temi specifici. In questo caso, con i prezzi di gruopon, si possono organizzare gruppi di 10/12 persone e creare spazi per promuovere delle attività. E’ molto più probabile che di 12 persone qualcuna magari decida, dopo essere entrata in contatto con il professionista, di richiedere una consultazione privata. Che ne pensate?

può essere… aggiungo anche che, alcuni dei colleghi arrivati tramite groupon hanno continuato a vedere il collega in successivo percorso a onorario pieno… e non solo, il collega ha avuto altri contatti, arrivati grazie alla visibilità di groupon, ma a scadenza coupon e quindi a onorario pieno

@Sergio Stagnitta
potrebbe essere un’idea.
Non è facile, ahinoi, fare della ns professione un lavoro (intendo con questo termine un’attività che prevede un compenso economico).

@Nicola
grazie per averci dato il feedback che ha avuto il collega.

Tanto per fare altri numeri: Maggio Informazione Psicologica con 100 persone di affluenza, ha avuto una percentuale di colloqui gratuiti richiesti pari al 0,06% di cui poi solo la metà hanno seguito un percorso di consulenza o terapia.

Chi fa il MIP ha idea di quanto tempo, energia e risorse richieda la promozione dello stesso.
Tutto gratuito.

A me starebbe bene anche lavorare gratis se mi fosse concesso, grazie alla mia professione, di non pagare le bollette, la spesa al supermercato…eccetera. 😉

Trovo giustissimo denunciare il lavoro gratuito di psicologi sui quali si basano interi servizi pubblici come quello psicologico al Gemelli per esempio!
Come spesso accade, le autorità guardano cose secondarie e non prestano attenzione a problemi ben più seri ed a “mancanze di decoro” che costituiscono forme sottili di franco sfruttamento!
Ho anch’io dubbi sull’opportunità o meno di uilizzare Groupon ma trovo che sia una mancanza grave sanzionare qualcuno cui non sono state date linee guida in merito.

Salve a tutti, ciò che è accaduto suscita un certo scalpore, forse anche sgomento (probabilmente nelle migliaia di psicologi che hanno investito economicamente, mentalmente ed emotivamente per la propria formazione) ma nulla di nuovo sotto il sole. mi sembra che il costrutto di fondo che ha attraversato l’intera seduta è che se non sei psicoterapeuta non puoi lavorare. chiaramente balle! logicamente pensano che se una persona con un intervento di problem solving può risolvere il proprio problema/difficoltà momentanea questi psicoterapeuti non vedranno mai questi clienti per poterli magare tenere per un anno o due in terapia. ma ancora se permettono a tutti gli psicologi di poter fare il lavoro/professione per la quale sono formati e abilitati (secondo legge dello stato), quindi se non li scoraggiano con sanzioni e punizioni forse non lavorareranno più tanto e quindi non è conveniente lasciare i professionisti fare i professionisti. infine che fine farebbe la baracca della formazione psicoterapeutica fatta di scuole private in cui insegnano professori universitari e illustri terapeuti(senza dubbio tutti meritevoli e preparati) che in questo modo arrotondano e non di poco le proprie entrate.
i messaggi pubblicitari se non sono ambigui, illusori o scorretti, e dunque se rispondono ai criteri di veridicità e trasparenza non possono essere limitati a prescindere dal canale utilizzato. questa è la mia opinione.

saluti e buon anno psicologico …

P.s. magari lo istituiranno pure …

Ciao Nicola. Leggo ancora una volta un tarpare le ali alla professione.
Qualche tempo fa, con i medici di un ambulatorio (dove lavoro come psicologa e come psicoterapeuta), abbiamo deciso di unire le “forze” professionali e metterci a disposizione dell’utente sotto una veste diversa. Ovvero, a secondo della patologia, la persona dispone di un pacchetto di cura, formato dall’interazione di diverse figure professionali. Si era deciso di pubblicizzarlo su Groupon, con il consenso del DDS e della proprietà della struttura.
Come nelle migliori favole, però, questa volta non c’è stato il lieto fine… Attacchi dagli Albi e dai suoi rappresentanti…
Nessuno si è posto il problema: “Vogliamo provare se questa formula funziona?”
“Se le persone hanno una determinata patologia e il rischio è quello di cronicizzarla, si può richiedere un supporto psicologico?”
Che cosa centra Groupon? Volevamo che tutti gli utenti avessero a disposizione dei professionisti…

Nicola sono d’accordo con quello da te descritto circa la deontologia e la rigidità con cui é stata affrontata la questione senza considerare che io avrei tante cose da dire circa le parcelle….? e non sono nemmeno d’accordo che chi non ha i soldi per pagarsi una psicoterapia deve impazzire..(??) non mi dilungo ma mi piacerebbe poter stare ad un tavolo in cui si possa discutere di come fare quando le persone che hannno VERAMENTE BISOGNO di avere un sopporto psicologico e non lo possono pagare…. ?? quale comportamento tenere secondo l’ordine???? per quanto riguarda la pubblicità poi….noi non possiamo fare nulla ….?? ma loro tutto!!! Ciao a presto Laura

Carissimo sono contenta che tu abbia affrontato l’argomento “groupon e ordine degli psicologi” e se non l’avessi fatto mi ero riproposta di segnalartelo. E’ davvero sconcertante che non ci sia una linea chiara su cosa possiamo fare o non fare a livello pubblicitario.Una guida o un depliant! Ho chiesto informalmente (oralmente vis à vis) alla segreteria dell’ordine meno di un mese fa il loro parere a riguardo e mi è stato risposto che con la legge Bersani la pubblicità on line è stata liberalizzata e così l’ordine non può più obbligare (come una volta si faceva) a chiedere il parere su volantini o altro alla commissione anche se d’altronde arrivano ogni giorno segnalazioni di questo tipo (e vengono aperti degli accertamenti anche da segnalazioni ANONIME, cosa che ritengo personalmente scandalosa) così mi è stato “suggerito” di chiedere questo benedetto parere per “stare in una botte di ferro”. L’Ordine degli psicologici del lazio è SANZIONATORIO. Non ha alcun altra funzione se non buttare i nostri soldi cercando di sanzionare gli iscritti per lo più segnalati da altri colleghi permettetemi di usare usare il termine INVIDIOSI che qualcun’altro ha avuto un ‘idea brillante o più smart per farsi conoscere. Oltretutto non si tiene conto della crisi economica che stiamo attraversando a livello nazionale in ogni campo, e, non so voi ma io che vivo solo di professione privata e non faccio altri mestieri vado solo “in pari” con le spese e non mi entra nulla in tasca da svariato tempo. Sto cercando di stringere i denti sperando che le cose migliorino ma lunedì ho l’iMU che aspetta di essere pagato e non sono sicura di farcela senza chiedere aiuto.
Non capisco poi per tornare a Groupon com’é che il ben più antico Ordine dei Medici permetta a illustri professori dell’Università la sapienza di pubblicizzare le loro visite specialistiche di endocrinologia, cardiologia e quant’altro senza ritenere che questo mezzo sia “troppo popolare”. Ma forse la psicologia e la psicoterapia sono solo per un’elite come pensa cultura e professione vecchia scuola psicoanalitica che notoriamente é per l’elite e non per il popolo! Sono disgustata e pronta a scendere in piazza. E voglio che qualcosa cambi sia in politica a livello governativo nel nostro paese sia a livello della nostra professione nell’enpap e nell’ordine.
Dobbiamo andare a votare e votare chi guarda al futuro, per noi ed i nostri figli!

Mi preoccupa di apprendere di queste posizioni così “retro” della maggioranza di Cultura e Professione, che – a quanto riferito – sembra proprio avere una visione della professione molto “vecchia”, elitaria e conservatrice.

Siamo invece in un periodo di crisi, in cui tutti i tipi di attività professionale si stanno rinnovando profondamente, e anche la professione di psicologo (che è tra l’altro, purtroppo, tra le più deboli economicamente) deve necessariamente identificare nuove modalità di andare incontro alla domanda di servizi psicologici e di benessere.

Intendiamoci: anche io davanti a certi tipi di annunci di area clinica/terapeutica su Groupon o similari rimango molto perplesso, e certe cose purtroppo danno proprio l’idea che certi colleghi non tengano in considerazione elementi essenziali di setting nella costruzione del loro messaggio promozionale.
Questi casi, ovviamente, devono essere valutati (anche se probabilmente in tali situazioni è più necessaria una supervisione, che una mera sanzione).
Ma è comunque un problema di impostazione/formulazione della singola proposta; non certo del mezzo Groupon in quanto tale, che può essere a mio parere usato legittimamente da parte di chiunque sia ben consapevole delle implicazioni di setting dei media usati, e sappia costruire un messaggio non ambivalente o “professionalmente goffo”.

Davvero, questa posizione così conservatrice di Cultura e Professione, apparentemente lontana dai problemi dei giovani professionisti e dai principali temi di marketing della professione (che può essere esercitato con rigore etico e attenzione metateorica anche nelle sue forme innovative) mi colpisce non positivamente.

Il mio parere, nonostante il coro di sdegno per il richiamo al collega promozionalmente “moderno”, è in sintonia con richiamo dell’ordine di competenza, per un motivo molto semplice: in un momento in cui si stanno facendo molte battaglie per un giusto e finalemente meritato rispetto della professionalità dello psicologo e dei suoi ambiti esclusivi di competenza trovo discutibile e fuori da questi canoni l’utilizzare un mezzo di propaganda così poco “scientifico” e di stampo puramente commerciale, di un commercio per lo più a buon mercato (e a volte di conseguente scarsa qualità, come sa qualcuno che ha provato alcune offerte di groupon) se non addirittura di svendita di servizi o prestazioni professionali. Avanti di questo passo e incoraggiando tale tendenza con che faccia poi ci si potrà avvalere del termine di qualità del servizio e degno compenso per una professione che solo chi la pratica sa quanto costa? Qui cari colleghi non si parla di fare gli elitari o gli antichi ecc…ma di avere un compenso che sia congruo per quanti di noi hanno investito e investono tuttora fior di quattrini e sudore per poter esercitare questa professione. E chi la fa’,e la fa’ bene e con passione penso sappia di cosa sto parlando. Quindi in una realtà in cui la psicologia sta facendo battaglie per rivendicare la sua professionalità,la sua qualità e il suo spazio di rispetto all’interno di una società che richiede competenza e serietà in tutte le professioni, mi sembra che lo svendersi o il promuoversi a basso costo su siti meramente commerciali vada controcorrente rispetto alle aspettative di chi nello psicologo cerca qualcosa di professionalmente strutturato per offrire un servizio di qualità, e degno della preparazione che ne necessita il poterla esercitare. Se non siamo noi i primi ad avere e dimostrare rispetto del nostro lavoro, non potremo certo aspettarcelo dagli altri…chiunque essi siano.

Mi spiace, io sono forse contro tutti ma l?Ordine è stato troppo buono…Io lo avrei sbattuto fuori a calci nel sedere!
Sono proprio questi soggetti che hanno e continuano a rovinare una professione che prima era decorosa!
Adesso ho trovato su Linkenid una che mescola tutte le Terapie e poi si autonomina Supervisore e fa Supervisioni a poco, dicendo che lo fa per aiutare: Io se aiuto non prendo 1 euro.
Caro Piccinini tu hai capito tutto, ma sei uno Psicologo, non un Terapeuta…pensa a chi si vede portare via il pane di bocca dopo 30 anni di lavoro e studio!
Professione finita, tranne che per il persone come te che sanno fare Marketing!

Ciao a tutti, ciao Nicola,
come altri (pochi a quanto pare) colleghi sono contrario all’uso di mezzi quali quelli offerti da Groupon. Premetto: anch’io sono uno psicoterapeuta. Ho la sensazione che le esigenze economiche che tutti stiamo vivendo possano portare a divenire un po’ troppo indulgenti rispetto alla linea da tenere nella professione. Però capisco anche che quando si parla “della professione” si possa fare confusione.
In fondo noi psicologi abbiamo basi comuni, quelle acquisite all’università, ma poi ci dedichiamo a mondi totalmente diversi nel momento in cui scegliamo la psicoterapia o altre strade. Per me il fatto che lo psicoterapeuta si dedichi alla psicopatologia, quindi alla sofferenza e all’infinita complessità che la caratterizza, rappresenta qualcosa che lo distingue dagli altri psicologi. Tanto che scinderei il corso di laurea in psicologia (naturalmente dopo aver ripristinato il corso quinquennale): un ramo lo dedicherei esclusivamente a coloro che hanno intenzione di svolgere, un domani, la psicoterapia. Il resto agli altri indirizzi. Non ne faccio una questione di valore (della serie quello vale di più, l’altro di meno). Penso solo che lavorare con la pelle degli altri debba prevedere una formazione più che solida molto lontano da quella attuale.
E anche il modo di proporsi non può essere lo stesso.
Saluti!

Se la “collega” in questione è quella che ho in mente io ho ben poco da definirla anche collega.
Prima ancora della questione dell’utilizzo di groupon quale mezzo di promozione professionale bisognerebbe denunciare, caro Nicola, cosa la cara dottoressa ha offerto.
Offrire “tre sedute di consulenza psicologica-psicoterapeutica in grado di darti una corretta diagnosi”, citando testualmente, non è corretto deontologicamente,se stiamo parlando di psicologia ovvio.Se dobbiamo parlare di magia, predizione del futuro, chiromanzia o altro allora ok.Poi, parlando del mezzo, è un altro conto:perchè non fare ogni mese un volantino tipo discount con le offerte migliori a questo punto?Le persone dovrebbero poter cercare la qualità non il miglior offerente ma, ovviamente, di questi tempi, farebbe gola economicamente a chi purtroppo ne ha bisogno.
Concludo dicendo che, sempre se è la “collega” che penso io, la cara dottoressa non si è nemmeno presa la briga di scrivere di suo pugno quattro righe da mettere sul sito copiano paro paro e citando il sito internet di cui, guarda un pò, sono l’autore e proprietario.Non mi è stato chiesto il permesso per tutto ciò e solo ieri sera ho scoperto questa cosa,segnalando a groupon il tutto e anche all’ordine in quanto non voglio essere associato alla suddetta.
Sarebbe opportuno magari leggerla la strabiliante offerta che la dottoressa promuoveva, mettendo il link, così che gli altri vedano.
Saluti

Ciao a tutti,
credo che qui il problema stia nel fatto che si confonda la Psicologia con la Psicoterapia e che a fare ciò sia chi deve gestire il nostro ordine con tutte le conseguenze del caso. E’ un problema di ignoranza condita con dell’arroganza e forse qualche interesse di chi occupandosi di psicoterapia pretende di sapere tutto della psicologia.
NICO’ CONTINUA A RIPETERE CHE SIAMO L’ORDINE DEGLI PSICOLOGI E NON DEGLI PSICOTERAPEUTI… Che ancora non se ne sono accorti (te lo dice uno che ha passato 4 anni a ripeterlo).
Ciao Stefano

Buongiorno Daniela e grazie del riscontro. L’articolo è del 2012 ed io all’epoca ero consigliere di minoranza. Oggi governiamo l’Ordine Lazio in maggioranza e credo si stia dando discontinuità e innovazoine sotto molti punti di vista… azzardo pure che vi siano tra i consiglieri parecchie competenze sia di deontologia che di 2.0…

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