La salute non è riducibile alla semplice assenza di malattia. Sin dal 1946 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ci ricorda infatti che “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia e di infermità”. Nel 1986, nella “Carta di Ottawa” – scritta ratificata in occasione della prima “Conferenza internazionale per la promozione della salute” – si afferma che: “Grazie ad un buon livello di salute l’individuo e il gruppo devono essere in grado di identificare e sviluppare le proprie aspirazioni, soddisfare i propri bisogni, modificare l’ambiente e di adattarvisi”.
L’Art.32 della Costituzione “tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività“, la legge n° 833 del 1978 definisce la salute come fisica e psichica e sottolinea l’importanza della prevenzione come supporto al benessere generale dell’individuo, sostenendo inoltre la necessità di formare una “moderna coscienza” di cura della salute sulla base di una adeguata educazione del cittadino e della comunità.
Non so quanto i nostri politici abbiamo realmente fatto per formare una moderna coscienza di cura della salute, tuttavia ho ben chiaro che il cittadino odierno è sempre meno focalizzato sull’esclusiva cura di malanni e malattia, e sempre più alla ricerca di offerte mirate alla qualità della propria vita e delle proprie relazioni, alla soddisfazione delle proprie aspirazioni di benessere e salute.
Guarda questa tabella:
E’ una ricerca a cura del CNOP. Negli ultimi 10 anni:
la salute come assenza di disturbo e malattia è diminuita del 9%
la salute come armonia, benessere e sviluppo è invece cresciuta del 10%
La domanda di salute oggi più complessa e multifattoriale. Condizionata da fattori ambientali, da stili di vita, comportamenti alimentari, attività fisica, condizioni lavorative, ecc…
Si è evoluta in termini sia quantitativi che qualitativi, è attenta alla propria immagine e persona, al proprio benessere psico-fisico; si sviluppa all’interno di un processo di miglioramento continuo svincolato dalla presenza di malanni e malattia. E’ una domanda che vuole poter progettare il proprio percorso di salute e benessere, riconoscendo il proprio corpo e la propria identità come qualcosa di costantemente perfettibile.
Oltre un terzo degli italiani utilizza internet per ottenere informazioni sulla propria salute
Internet ed i social media hanno giocato e stanno giocando un ruolo fondamentale! Una ricerca di Alkemy evidenzia che gli italiani oramai cercano online informazioni sulle patologie (90%) o professionisti e strutture a cui rivolgersi (59%).
Grazie alla diffusione di queste nuove tecnologie di comunicazione, alla diffusione massiva di informazioni e conoscenza, la promozione della salute viene pianificata dal cittadino direttamente nel suo contesto di vita quotidiana. E’ un soggetto attivo, più critico ed esigente, uno studioso che desidera conoscere a fondo prima di scegliere servizi, professionisti e/o strutture.
E’ palese che una simile evoluzione di cittadini e società ( di fatto, del concetto di Salute) richiede una corrispettiva evoluzione delle modalità e strategie di offerta del servizio consulenziale!
Vi sono diverse nicchie di domanda su cui poter costruire visibilità e reputation, su cui poter posizionare un profilo di competenze distintivo come Psicologo. Diverse famiglie professionali si stanno già muovendo in tal senso – ad es. marketing legale, marketing medico, marketing odontoiatrico, ecc… – con conseguente beneficio.
Dotarsi di strategie e strumenti di marketing professionale ti permetterà di meglio definire le tue nicchie, gli elementi distintivi e di valore della tua offerta di servizio; ti metterà in grado di ascoltare e conversare con le tue nicchie di utenza. In ultima analisi fare marketing professionale significa facilitare l’incontro ottimale tra domanda di salute/benessere ed offerta di un servizio distintivo e rispondente 😀
il marketing professionale è rispettoso dell’etica e della deontologia. Prima delle considerazioni economiche, ci rimangono quelle etiche e deontologiche,
il marketing professionale è costante e continuo. Non si agisce occasionalmente ed in modo estemporaneo, affinché sia efficace deve essere continuo e costante,
il marketing professionale è di nicchia. Non è generico, né standardizzato, è orientato al cliente, sa comunicarsi e declinarsi in base alle particolari peculiarità e domande di quel segmento di clienti,
il marketing professionale è differenziato. Usa diversi canali e strumenti in modo armonico, sfrutta le potenzialità di Internet, ma anche le risorse ed i contesti territoriali,
il marketing professionale è a dimensione umana. L’aspetto umano è importante, deve porre al centro della sua azione e del suo interesse gli utenti come persone.
Nella tua pratica professionale riscontri questo cambiamento nel concetto di Salute?
Quali invece gli strumenti e le strategie più efficaci che hai (o che vorresti avere) per agganciare le tue nicchie di utenza?
Buona riflessione e buon lavoro 😉
Nicola Piccinini