La video inchiesta del giornalista Luca Bertazzoni, che entra dentro gli studi di alcuni counselor, ha suscitato molto clamore ed attenzione.
Avendone promosso la diffusione come Ordine Psicologi Lazio, sono stato contattato dalla trasmissione “Basta la Salute” di RaiNews24 per avere delucidazioni circa questo fenomeno dei counselor e sulle ricadute ed i rischi a carico dei cittadini. Qui puoi vedere l’intervista:
Il tempo a disposizione era ovviamente poco, il giornalista incalzava con domande e vi era quindi la necessità di proporre concetti semplici, di impatto e acquisibili da un pubblico nazional-popolare.
Dovendo poi focalizzarmi sul fenomeno dei counselor, sull’abusivismo professionale, sui rischi salute per i cittadini, ho valutato fosse opportuna una precisa strategia comunicativa.
I counselor ci erodono spazio su tutte le aree di salute e benessere, schiacciando lo psicologo sulla sola dimensione della cura. Lo con-fondono appositamente con lo psicoterapeuta così da liberare lo spazio su cui proporsi.
Questo, ad esempio, è una intervista di un Dirigente di AssoCounseling in cui appare evidente e fastidiosa l’equazione “counselor : benessere = psicologo : patologia”
https://www.facebook.com/AssoCounseling/videos/10155938854793409/
L’obiettivo dell’intervista non doveva quindi essere quello di articolare i vari ambiti dello psicologo, né quello di differenziarlo dalle altre figure.
L’obiettivo doveva quindi essere quello di SVUOTARE il posizionamento di questi non psicologi, riportando a noi gli ambiti di salute e benessere.
Avendo poco tempo e dovendo comunque passare concetti semplici e velocemente metabolizzabili, ho valutato opportuno accentuare il contrasto, ho voluto consapevolmente stressare il posizionamento dello psicologo su salute e benessere.
Tenete poi conto che solitamente chi si rivolge a counselor è portatore di domande psicologiche più o meno complesse, ma evidentemente percepisce l’immagine di queste figure come “porti sicuri” rispetto all’immagine dello psicologo, che lo traghetterebbe invece su posizionamenti di cura e patologia…
Dobbiamo proprio ROMPERE questa dinamica di “scelta e acquisto” di servizio psicologico. E per fare ciò, in modo brusco, ho cercato di svuotare il senso del rivolgersi a non professionisti (rappresentando anche le ricadute in termini di rischio salute) perché dallo psicologo potranno portare le loro domande sentendole in “porti sicuri“… e da lì cominceremo il nostro lavoro, quale che sia l’entità e la tipologia della domanda.
Andare ad articolare, o “anche” solo a mettere di mezzo gli altri versanti:
- avrebbe allungato i tempi e non si poteva, mi tagliavano e magari uscivano poi montaggi non funzionali
- avrebbe indebolito il contrasto che invece reputo funzionale.