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Sul Protocollo di Intesa tra Ordine Psicologi Lazio e Comune di Roma

L’Ordine degli Psicologi del Lazio ed il Comune di Roma hanno sottoscritto un Protocollo di intesa.

Personalmente sono estremamente felice di questo avvio di sinergia tra Ordine e Comune, certo che nel proseguo dei lavori riusciremo – come comunità professionale – a fornire un contributo importante sia allo sviluppo organizzativo del Comune, che ai cittadini ed ai territori.

Allo stesso tempo, questo Protocollo ha mosso l’interesse di alcune testate giornalistiche che, con grande fantasia ed abnegazione, sono riuscite a produrre argomentazioni surreali, o più semplicemente strumentali a portare avanti posizioni politiche a loro care… insomma, c’è di mezzo la Sindaca Virginia Raggi, ci sono di mezzo i soldi pubblici del Comune di Roma, si può giocare sugli stereotipi e le vignette che ammantano ancora la figura dello psicologo… che voler di più?

Questo è ad esempio l’articolo de Il Messaggero di Roma, a firma Lorenzo De Cicco, a mio avviso anche di interessante rilevanza deontologica…

Un altro paio ne sono usciti… Ebbene, visto che noi psicologi, noi Ordine Psicologi Lazio, non siamo un soggetto politico, né ci interessano i giochini e le convenienze di alcune testate giornalistiche, o di alcuni giornalai; visto che noi abbiamo genuino piacere ad interloquire con tutti i soggetti politici che hanno a cuore la Salute dei cittadini ed il contributo che la Psicologia e gli psicologi possono offrire in tal senso… ebbene, mi sembra utile – in questo post – riarticolare in modo corretto e veritiera la questione del Protocollo di Intesa

 

Cosa dice il Protocollo di Intesa tra Ordine Psicologi Lazio e Comune di Roma?

Partiamo prima di tutto dal piano di realtà, ovvero da quello che realmente si è ratificato 🙂

I Protocollo di intesa disciplina la collaborazione fra l’Ordine e Roma Capitale per:

  • la partecipazione di rappresentanti delle Parti ai Tavoli di Lavoro istituiti e istituendi che possano consentire la realizzazione di attività e di progetti in favore dei dipendenti e della cittadinanza di Roma Capitale.
  • l’acquisizione del fabbisogno specifico per l’individuazione di possibili interventi rivolti ai diversi contesti di Roma Capitale;
  • l’elaborazione di progetti di ricerca e intervento rivolti ai diversi ambiti di interesse di Roma Capitale;
  • la definizione di percorsi formativi idonei allo sviluppo delle competenze dei dipendenti e collaboratori di Roma Capitale;
  • il monitoraggio dei servizi di Roma Capitale rivolti alla cittadinanza, con particolare riferimento alla qualità e all’efficacia;
  • l’analisi, la progettazione, l’erogazione, il monitoraggio e/o lo sviluppo innovativo di servizi di Roma Capitale che concorrono a sostenere processi e condizioni di benessere psicologico e qualità di vita/lavoro dei cittadini;
  • la realizzazione di studi di fattibilità per la verifica di progetti sperimentali nei campi della sicurezza urbana, dell’innovazione organizzativa, della gestione dei servizi, della riqualificazione e rigenerazione territoriale;
  • la promozione della Psicologia nei differenti ambiti di applicazione del presente documento in favore dei dipendenti e della cittadinanza di Roma Capitale.

Come potete leggere, si tratta di una elencazione di MACROAREE di comune interesse. In pratica questo Protocollo di Intesa è una sorta di prima stretta di mano tra due Enti Pubblici, che riconoscono un comune interesse circa alcuni ambiti. Sono elencati ambiti e dimensioni su cui la nostra comunità professionale può fornire un contributo di valore, è innegabile!

Di più… il Protocollo di Intesa non cita ad oggi nessun budget, non impegna un singolo euro, ma soprattutto ben specifica che:

le attività oggetto della collaborazione siano disciplinate, ove necessario, tra le Parti da uno o più specifici Accordi Operativi

In altre parole, a questa prima stretta di mano dovranno adesso seguire ulteriori incontri, in cui – assieme al Comune di Roma – cercheremo di analizzare meglio la domanda, individuare il fabbisogno, tracciare assieme una road map… dopodiché, per ciascuna singola linea attuativa /progetto andremo a redigere un ulteriore documento di intesa, quello si, analitico, di dettaglio e, se necessario, con budget preventivato 😉

 

Quale invece la comunicazione artefatta dei media?

Assieme ad alcuni articoli di giornale, sono uscito pure sulla trasmissione televisiva MATRIX. Sono venuti a registrare l’intervista presso la sede dell’Ordine Psicologi Lazio.

Mi hanno intervistato per una decina di minuti, sono entrato nel merito del Protocollo di Intesa, del senso complessivo dell’iniziativa, ho rappresentato i vari possibili ambiti di intervento dello psicologo… al di là dell’opportunistico schiacciamento – da tutti loro cercato – sulla dimensione della Sindaca e dei soldi pubblici, ho assai spinto sul fatto che la Psicologia concorre ad abbattere centri di costo, non solo su ambiti di salute/patologia dei cittadini, ma anche rispetto a questioni organizzative (infortunistica, burnout, giorni malattia, bassa produttività, ecc…)

Ho espressamente chiesto di inserire nel montaggio alcuni passaggi per noi importanti… ma già sapevo che ciò che è importante per noi, probabilmente non era importante per loro… con il nostro consulente stampa già avevamo scommesso che, usciti dalla sede dell’Ordine, sarebbero andati davanti al Campidoglio ad intervistare qualche dipendente circa il fatto che la Raggi adesso ti manda dallo pizzicologo… e così è stato ;(

Eccovi il servizio, e poi alcuni commenti…

https://www.facebook.com/piccinini.nicola/videos/vb.1119313279/10210880053173566/

  • min 0, sec 6: “io non ne ho bisogno, almeno spero“. Ecco, diamo subito l’incipit che posiziona il tutto sullo stereotipo evergreen dello “psicologo come professionista della pazzia”… ottimo attacco direi, non trovate?
  • min 0, sec 35. “secondo me (ndr: una azione) psicologica non risolve il problema… servirebbe una azione organizzativa“. E’ ovvio, se lo psicologo lo posizioni sulla pazzia, ma perché mai dovrebbe occuparsi di “lavoro ed organizzazione“…
  • min 0, sec 41: “sò apatici, cioè… non trasmettono emozioni“. Finalmente vedranno il contributo dello psicologo? No! Meglio l’elettroshock
  • min 1, sec 18: l’assistenza psicologica potrebbe essere utile. Si ma fino a quando la fantasia rimane sulla patologia perché poi quando si parla di EFFICIENZA… bah… nutro seri dubbi. Secondo la signora quindi non serve lo psicologo ma… un pò di impegno in più e l’ascolto al cittadino… certo, proviamo allora ad entrare nel merito e vedere cosa muove efficienza e cosa muove impegno in più e la capacità di ascolto al cittadino? No, certo che no… la giornaleria d’inchiesta preferisce banalizzare e artefare…
  • min 1, sec 35: anche la post produzione della domanda che mi hanno fatto è degna di ammirazione. Mi chiedono se ha più bisogno di assistenza il dipendente o il cittadino ed il attacco la risposta con “E’ una domanda senza uscita…” e continuo spiegando che in assoluto mi è impossibile rispondere con una domanda così posta, perché devi entrare di volta in volta nel merito, e più in generale ciascun soggetto citato nel Protocollo in potenza può avvalersi delle competenze di facilitazione e promozione salute benessere… ma anche qui – di 10 minuti di intervista – forse pensavano che gli facesse gioco prendere quell’incipit perché – così montato – concorre al costruire la loro storia del “senza via di uscita”?
  • min 2, sec 0: c’è pure lo psichiatra che dice “guardi io mi occupo di questo campo, sono cose più che sacrosante” Ecco, uno si legge il protocollo, vede l’ampiezza dell’intervento, ma nell’intervista esce che sono psichiatra e me ne occupo di questo campo… certo…

Insomma, ditemi voi che razza di servizio informativo si offre ai cittadini…

Il miglior modo di spazzare via quest’opera da giornalai? Avviare i lavori con il Comune di Roma, entrare nel merito, far toccare con mano il valore e contributo della funzione psicologica.

E parallelamente continuare l’azione di promozione dello psicologo presso la società civile e tutti gli stakeholder. Come OPLazio in questi 3 anni abbiamo lavorato moltissimo, ma è evidente che ancora moltissimo vi sia da fare…

 

 

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