Una ricerca dell’Università di Chicago, condotta dagli psicologi Nicholas Epley e Juliana Schroeder, ha dimostrato che parlare con gli sconosciuti ci rende più felici.
Le nostre nonne ben lo sapevano, sempre lì a socializzare e spettegolare 😉
Le nostre madri invece, forse impressionate dai primi nefasti effetti della teleVisione di massa, hanno cominciato a terrorizzarci sin da bambini: non parlare con gli sconosciuti!
E così, io che sono pendolare, somatizzo ogni giorno centinaia di persone – fianco a fianco – ermetizzate nelle loro mute digitali, ipad, cellulari, cuffie… ed effettivamente piuttosto tristi 😛
Parlare con gli sconosciuti è sano ed oltre a renderci felici arricchisce il nostro network professionale.
Nel 1974 il sociologo Mark Granovetter indagò – primo a farlo – come una serie di persone aveva trovato l’attuale impiego lavorativo. Con gran stupore emerse che il 56% di queste persone aveva trovato lavoro tramite conoscenti o amici e solo il 19% attraverso canali tradizionali.
La rete di conoscenze, il capitale sociale, è la risorsa più preziosa che possa avere un professionista!
In particolare Granovetter scoprì che il 55% di questi “conoscenti o amici” erano in verità persone viste solo occasionalmente dai soggetti della ricerca, ed il 28% addirittura visti quasi mai.
Pensaci un attimo!
Le persone che conosci bene e frequenti regolarmente, le amicizie strette, hanno tendenzialmente le tue stesse cerchie di conoscenze, frequentano i tuoi posti, hanno stili di vita probabilmente simili.
Le persone sconosciute – che Granovetter definì “legami deboli” – è invece più probabile che vivano in ambienti diversi, conoscano reti sociali differenti dalle tue. Insomma, potremmo in effetti affermare che, quando si tratta di fare networking professionale
i legami deboli – gli sconosciuti – sono generalmente più importanti dei legami che consideri forti.
Nel 1967 lo psicologo sociale Stanley Milgram coniò il concetto di “sei gradi di separazione” a seguito di un esperimento che fece storia.
E nella tua esperienza professionale?
Hai una buona rete di contatti?
Questa rete sociale è foriera di opportunità professionali o meno?
In che misura è comporta da legami deboli?
Nel caso tu voglia provare ad alimentarla ed accrescerla, ti segnalo questo utile e pratico articolo: “Come parlare ad uno sconosciuto: 20 passaggi“
Buon networking 🙂
Nicola