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Nicola Piccinini
Psicologia, Formazione, Social web, Politica Professionale

        Tag: marketing psicologo

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        Eventi di interesse Primo piano

        Tecniche di promozione dell’attività di psicologo

        • Autore articolo Di Nicola Piccinini
        • Data dell'articolo 6 Novembre 2016
        • Nessun commento su Tecniche di promozione dell’attività di psicologo
        Tecniche di promozione dell'attività di psicologo

        Giovedì 24 Novembre pv terrò un workshop sulle tecniche di marketing per lo psicologo presso l’AISC Associazione Italiana di Sessuologia Clinica

         

        Il workshop si svolge presso la sede AISC, via Brescia 48/A, Roma, dalle ore 9.30 alle ore 13.30.
        Il costo del workshop è di 30€, per prenotazioni contatta l’AISC allo 06.8411214 o alla email aisc@sessuologiaclinica.net

        Il workshop è esperienziale,  ci metteremo in gioco per:

        • definire il proprio progetto di sviluppo professionale
        • pianificare una strategia di personal branding
        • acquisire tecniche e strumenti di social networking, email marketing e content marketing

        • Tag marketing psicologi, marketing psicologo, personal branding, personal branding psicologo, sessuologia

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        Psicologi & Marketing

        5 consigli per scrivere contenuti efficaci sul web

        • Autore articolo Di Nicola Piccinini
        • Data dell'articolo 13 Settembre 2016
        • Nessun commento su 5 consigli per scrivere contenuti efficaci sul web
        5 consigli per scrivere contenuti efficaci sul web

        5 consigli per migliorare l’efficacia nella scrittura di contenuti per il web, finalizzati al marketing dello psicologo.

        Sempre più spesso, le scelte di acquisto (anche di consulenza psicologica) delle persone si basano sulla lettura/studio di contenuti pubblicati su Internet. Navigano tra blog, siti web, social media. Leggono diversi contenuti sull’argomento di loro interesse, lo studiano, ne discutono su gruppi e forum. Possono aver piacere ad interagire con l’autore del contenuto con commenti o email. Alla fine effettuano le loro valutazioni ed individuano il professionista e/o il servizio da acquistare.

        Ovviamente rimangono importanti anche altri fattori (pensiamo ad esempio alle attività di networking per sviluppare rete inviante!), tuttavia per una efficace azione di promozione professionale risulta determinante produrre contenuti ottimizzati per convertire i contatti in clienti 🙂

        Durante le mie attività di docenza e/o consulenza sul marketing per psicologi ho incontrato colleghi frustrati per aver investito tempo ed energia nella produzione di contenuti senza averne un ritorno tangibile. Ebbene, in questo post intendo fornirti alcuni consigli, importanti, per rendere i tuoi contenuti maggiormente performanti.

         

        1. Individua il tuo lettore e parti dalla SUA”domanda“

        Non devi scrivere… tanto per scrivere.
        Né devi scrivere… perché quell’argomento SECONDO TE è fico.

        Innanzitutto, ciascuna volta che ti appresti a scrivere un contenuto, dovresti aver ben presente la PERSONAS a cui ti stai rivolgendo. Il tipo di lettore, chi è, cosa fa, cosa per lui è importante/interessante. Insomma, devi aver identificato la nicchia di utenza da agganciare e con cui conversare.

        Dopodiché, di quella personas, devi aver chiara la domanda per cui si attiva a cercare e leggere contenuti. Le persone cercano di risolvere problemi e/o generare vantaggi, ed il tuo contenuto deve orientarsi a queste istanze per poter risultare interessante all’interno del flusso di contenuti che quella persona incrocerà. Sii risolutivo, problem solver, stai sul pezzo, orientato al cliente.

        Questo lavoro è DETERMINANTE, ma assolutamente non banale. Nel modulo “Come individuare le tue nicchie di utenza e impostare la tua offerta di servizi” del corso online di Marketing per lo Psicologo fornisco una precisa metodologia per profilare le tue personas.

         

        2. Tocca le giuste corde emotive

        Le persone non acquistano mai sulla base della sola dimensione funzionale del prodotto/servizio (compero quel cellulare perché mi permette di effettuare telefonate in mobilità…), nella gran parte delle volte la dimensione emotiva diviene un driver importante, se non determinante.

        Migliore è la conoscenza delle tue Personas, maggiore la probabilità di riuscire a toccare le giuste corde, ad agganciarli su ciò che per loro è realmente importante.

        Le tecniche di story telling aiutano a creare contenuti che stupiscono ed agganciano: “Piero e Cinzia, due genitori, hanno una bambina di 7 anni, ha problemi DSA, si devono confrontare con…, la loro vita è cambiata in…, la madre cercando info su Internet entra in contatto con il professionista…, adesso riescono a condurre una vita…“.  Il racconto di storie mette in scena situazioni tipiche su cui la tua Personas si confronta quotidianamente, le permette di visualizzare possibili soluzioni (le tue!), di provare engagement.

         

        3. L’attacco deve essere entusiasmante

        Quante volte hai letto il titolo di un articolo su internet e deciso di non continuare nella lettura?
        E quante volte hai deciso di cliccare altrove dopo aver letto le prime 2 o 3 riche di quel contenuto?

        Erano forse sufficienti quegli elementi per una valutazione corretta?
        No! Molto banalmente, internet è un agito, leggiamo velocemente, dedichiamo poca attenzione, tutto è a distanza di un click.

        O agganciamo il lettore dal titolo, e poi nel primo paragrafo, o altrimenti rischiamo di perderlo… e vanificare il nostro sforzo.

        Anche qui, il contenuto deve sempre essere agganciato alla “domanda” della tua Personas.

         

        4. Usa testimonial e testimonia competenza

        Quando ne hai modo, usa i feedback positivi di tuoi clienti, o comunque di partner con cui collabori. Se fai eventi, gruppi, incontri produci foto e video, raccontane tramite contenuti.

        Cerca di far toccar con mano al lettore la tua validità e competenza. Fai vedere che altri hanno apprezzato il tuo contributo, che ciò che racconti accade realmente.

         

        5. La chiusura deve invitare all’azione

        E’ arrivato sino in fondo, ha letto tutto l’articolo, realisticamente sei riuscito ad agganciare ed interessare il lettore. Ha trovato info utili, emozionanti, interessanti. E’ la condizione migliore per invitare la persona ad effettuare una ulteriore azione: iscriviti alla newsletter, partecipa al mio gruppo Facebook, fissa un colloquio senza impegno, prenota una sessione Skype gratuita, scarica l’ebook, ecc…

        La call-to-action è – letteralmente – la chiamata all’azione e serve a canalizzare il flusso di visitatori verso uno specifico obiettivo di conversione, che poi è il motivo per cui tu hai deciso di scrivere e diffondere quel contenuto. Deve essere breve, assertiva, avere un certo carattere di urgenza/opportunità.

        Ebbene, a quanto pare, anche tu sei arrivato al termine di questo contenuto… spero ti abbia fornito spunti interessanti ed applicabili nel concreto 😀

        Se vuoi approfondire queste tecniche e strategie di marketing, se vuoi acquisire strumenti e competenze per gestire al meglio la tua azione di content marketing ti consiglio di leggere il programma del corso online

        Content Marketing per Psicologi: come creare e diffondere contenuti che attraggono clienti e creano reputazione

        • Tag content marketing, marketing psicologo, story telling

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        Psicologi & Marketing

        Esercizio pratico per sviluppare la professione uscendo dalla tua Comfort Zone

        • Autore articolo Di Nicola Piccinini
        • Data dell'articolo 29 Agosto 2016
        • Nessun commento su Esercizio pratico per sviluppare la professione uscendo dalla tua Comfort Zone
        L'efficacia del marketing professionale passa anche dalla capacità di uscire dalla tua zona di comfort

        L’efficacia del marketing professionale passa anche dalla capacità di uscire dalla tua Comfort Zone. Ti propongo un esercizio pratico.

        E non c’è periodo migliore per accettare la sfida… il periodo vacanziero è al termine e la nostra mente già volge all’autunno che arriva, alla ripresa dei lavori, ai progetti che intendiamo mettere in opera, alle nuove idee ed agli obiettivi di sviluppo professionale che intendiamo raggiungere.

        La Comfort Zone (zona di comfort) è uno spazio in cui poterti adagiare in quanto senti che rischi, stress e paure sono ridotti al minimo, sono confortevolmente sotto controllo.  La costruisci nel tempo, basandoti sulle tue esperienze e convinzioni reputate positive, può riguardare contesti di vita, di lavoro, di salute ed anche di marketing e personal branding… tuttavia…

        [bctt tweet=”La vita inizia alla fine della tua zona di comfort, Neale Walsh” username=”nicolapiccinini”]

        Eggià… perché, come dice Walsh, la comfort zone è comunque una gabbia, ci impedisce di crescere, di apprendere, di innovare, di superare i confini e raggiungere gli obiettivi.

         

        marketing-comfort-zone

         

        Learning Zone

        Non appena varchiamo i confini invisibili della nostra comfort zone, entriamo nella così detta learning zone (zona di apprendimento). Ci confronteremo quindi con elementi e situazioni che conosciamo, ma non padroneggiamo a dovere. Con curiosità, apertura e determinazione riusciremo ad apprendere nuove conoscenze e competenze, sarà opportunità di crescita e miglioramento. Dovremo comunque fare i conti che il disagio del dover “studiare cose nuove” e con la paura di possibili fallimenti.

         

        Panic Zone

        Più esternamente alla learning zone troviamo la panic zone, la zona di stress. In questa zona dobbiamo fare i conti con una quantità di elementi e situazioni totalmente estranee alla nostra comfort zone, il disagio e la paura sono tendenzialmente predominanti ed appaiono non controllabili, in tale situazione non può avvenire nessun apprendimento evolutivo, rimaniamo bloccati, rimuoviamo, procrastiniamo cronicamente.

        marketing-project-in-panic-zone

         

        ESERCIZIO: esci dalla comfort zone e rilancia il tuo marketing professionale

        La disponibilità e capacità di affacciarsi sulla learning zone e di affrontare e gestire la panic zone ti produrrebbe importanti benefici anche in termini di marketing e personal branding della tua attività di psicologo.

        Ti propongo un semplice esercizio: scarica qui sotto il file PDF donando un LIKE Facebook e/o un TWEET Twitter così da poterlo diffondere e condividere con altri colleghi (clicca sui bottoni e comparirà il link di download).

         

        [l2g name=”SCARICA ESERCIZIO SULLA TUA COMFORT ZONE” id=”140378″ facebook=”true” twitter=”true” gplusone=”false”]

         

        Rimanere in comfort zone è rassicurante, non ci espone, tiene lontano lo spettro del fallimento. E poco importa se nel frattempo la nostra attività lavorativa ancora non viaggia adeguatamente, come ho ben rappresentato provocatoriamente nel post “Quanto vuoi guadagnare come psicologo da qui ad un anno?“…

        Ebbene, io ti propongo invece di sporgerti fuori dalla tua zona di comfort, di prenderti rischi (calcolati!), di metterti in gioco e sviluppare l’attività professionale così come la vorresti. L’esercitazione proposta è uno spunto da cui partire, un incipit da coltivare 🙂

        Negli anni ho imparato che non basta VOLERE, bisogna FARE. E fare con metodo, determinazione e competenza.

         

        [bctt tweet=”Non basta guardare i gradini, bisogna salire le scale – V. Havel” username=”nicolapiccinini”]

         

        Vuoi sporgerti fuori dalla tua comfort zone?

        Nel corso online “Come promuovere la tua attività di psicologo ed ottenere contatti mirati per il tuo studio professionale“ ti fornirò gli strumenti e le strategie più efficaci per mettere in opera questo percorso.

        2

        Passo dopo passo, in modo concreto, definiremo il tuo specifico progetto professionale e – soprattutto – ne uscirai con un action plan operativo, a 6/12 mesi, in cui pianificherai il percorso su cui lavorare… e su cui modellare la tua agenda.

        Quale obiettivo di sviluppo vuoi porti?

         

        [bctt tweet=”L’occasione favorisce solo la mente che vi è preparata. Louis Pasteur” username=”nicolapiccinini”]

         

        • Tag comfort zone, marketing psicologo, personal branding, zona di comfort

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        Video

        FBLIVE: Question Time Marketing Psicologo

        • Autore articolo Di Nicola Piccinini
        • Data dell'articolo 8 Maggio 2016
        • Nessun commento su FBLIVE: Question Time Marketing Psicologo
        #006 Question Time Marketing Psicologo

        Primo Facebook Live dedicato agli strumenti ed alle strategie per il marketing e la promozione dello psicologo.

        Mezz’ora di domande e risposte sui temi del marketing dello psicologo. L’idea è di fissarci un question time al mese, tendenzialmente fine mese 🙂

        • Tag Facebook Live, marketing psicologi, marketing psicologo

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        Come aprire uno Studio di Psicologia

        • Autore articolo Di Nicola Piccinini
        • Data dell'articolo 29 Marzo 2016
        • 24 commenti su Come aprire uno Studio di Psicologia
        Come aprire uno Studio di Psicologia

        Aprire uno studio di Psicologia. Come fare? Quali i passi? Quanto costa?

        In questo articolo vedremo quali sono i requisiti fondamentali per aprire uno Studio di Psicologia e quali sono i costi “classici”. Mi rivolgo quindi principalmente ai colleghi neo-abilitati, tuttavia credo possa risultare utile anche per colleghi psicologi in generale.

        Cercheremo di individuare tutti i costi fissi ed i costi di gestione dell’avvio di uno studio di Psicologia, così da avere una cifra annua di riferimento.

        A questa cifra di costo complessiva affiancherò – in un prossimo articolo – un metodo di calcolo sulle attività professionali minime da svolgere per tenere in piedi lo Studio di Psicologia e renderlo remunerativo 🙂

        Ho individuato almeno 8 elementi da considerare ed evidenziato in viola i potenziali costi diretti o di gestione da sostenere.

         

        1. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi

        iscrizione-albo-psicologi-per aprire-studio-di-psicologia

        La Legge 56 del 18 febbraio 1989 prevede che, per esercitare la professione di Psicologo, è necessario iscriversi alla sezione A dell’Albo degli Psicologi.

        L’iscrizione deve avvenire prima di esercitare l’attività, ovvero prima di avviare lo Studio di Psicologia. Avviare l’attività di psicologo senza iscrizione all’Albo costituisce reato di abuso di esercizio di professione ed è perseguibile ai sensi dell’art. 348 del codice penale.

        L’iscrizione deve avvenire presso uno degli Ordini Psicologi territoriali.

        La cifra annua di iscrizione all’Albo oscilla tra i 150€ ed i 180€. Facciamo 165€

         

        2. Commercialista

        Con la Legge di Stabilità 2016, dal 01.01.2016 non è più possibile aprire P.IVA con regime agevolato dei minimi, ma solo con regime forfettario, che diviene ad oggi l’unico regime agevolato per chi intende iniziare l’aprire uno studio di Psicologia o comunque avviare la libera professione di psicologo.

        L’ammontare dei compensi annui da non superare è pari a 30.000€. L’imposta sostitutiva sul compenso percepito è del 15%, ed  è calcolata sul 78% dei redditi, al netto dei contributi previdenziali versati.

        Per la gestione fiscale dello studio di Psicologia hai necessità di un commercialista. I costi annui per la gestione di un regime forfettario stanno mediamente sui 600€ o più.

        Il servizio http://www.ilcommercialistadeglipsicologi.it offre una gestione annua completa a 249€ + iva su tutto il territorio nazionale, con Diritto Soddisfatto/rimborsato.

        La cifra netta di gestione fiscale è di 249€ (dal secondo anno in poi di 299€)

         

        3. Apertura della Partita IVA

        partita-iva-studio-di-psicologia

        L’attività di Psicologo, in regime di libera professione, ovvero l’avvio di uno Studio di Psicologia, richiede l’apertura di Partita IVA.

        Per aprire la P.IVA è necessario compilare il Modello AA9/11,  specificando il Codice Attività Ateco dello Psicologo 86.90.30, ed inviarlo all’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate.

        Lo puoi fare gratuitamente tramite un CAF, oppure tramite il tuo commercialista di fiducia. Il servizio fiscale www.ilcommercialistadeglipsicologi.it offre l’apertura della partita iva gratuitamente 🙂

        La cifra annua di gestione fiscale è di 0€

         

        4. ENPAP

        enpap-studio-psicologia

        Entro 90 giorni dalla tua prima fattura per prestazione psicologica devi iscriverti all’ENPAP, l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per Psicologi.

        L’iscrizione all’ENPAP comporta tre tipologie di contributo:

        1. Contributo INTEGRATIVO: è pari al 2% dei corrispettivi lordi, con un minimo importo di 60€ (è a carico del cliente)
        2. Contributo SOGGETTIVO: corrisponde al 10% del reddito netto, con un importo minimo di 780€
        3. Contributo di MATERNITA’:  è pari, per l’anno 2014, a 130€. Si tratta di una quota fissa di contribuzione per finanziare l’indennità di maternità delle Colleghe che diventano madri.

        Il minimo soggettivo può essere ridotto in presenza di particolari condizioni:

        • da 780€ a 260€, se, per l´anno a cui si riferisce la riduzione, si è iscritti all´ENPAP complessivamente da non oltre 3 anni e l´età anagrafica non supera i 35 anni,
        • da 780€ a 156€ – se è stato conseguito nell´anno un reddito professionale inferiore a € 1.560,00.

        Qui, per fare la conta dei costi in sicurezza, terremo a riferimento i 260€

        La cifra annua di ENPAP è di 260€

         

        5. PEC: Posta Elettronica Certificata

        pec-studio-di-psicologia

        La Legge n°2/2009 è obbligatorio per tutti i professionisti iscritti in albi di dotarsi di un indirizzo PEC e di comunicarlo all’Ordine professionale. Qui trovi maggiori info sulla Posta Elettronica Certificata.

        Una volta iscritto all’Albo contatta il tuo Ordine territoriale per attivare gratuitamente la tua PEC. E’ in essere una convenzione a livello nazionale con ARUBA, con costo a carico degli Ordini, che garantisce una PEC gratuita a ciascuno psicologo italiano.

        La cifra annua per la PEC è di 0€

         

        6. Assicurazione Professionale

        assicurazione-professionale-studio-di-psicologia

        Ai sensi dell’ art. 5 comma 1 D.P.R. 7 agosto 2012, n. 137 “il professionista e’ tenuto a stipulare […] idonea assicurazione per i danni derivanti al cliente dall’esercizio dell’ attività professionale. Il professionista deve rendere noti al cliente, al momento dell’assunzione dell’incarico, gli estremi della polizza professionale, il relativo massimale e ogni variazione successiva“.

        Per aprire lo studio di Psicologia dovrai quindi stipulare una polizza assicurativa a copertura di danni cagionabili al cliente nell’esercizio della tua attività professionale.

        La CAMPI – Cassa di Assistenza Mutua tra gli Psicologi Italiani offre soluzioni adeguate allo psicologo e del tutto abbordabili economicamente. Partiamo dalla soluzione minima di 34€ all’anno

        La cifra annua per l’assicurazione professionale è di 34€

         

        7. Promozione del tuo Studio di Psicologia

        promozione-studio-di-psicologia

        Come spiego nell’articolo “Trova la tua folla affamata“, tutto ciò che abbiamo sinora elencato non avrà alcun valore se non riesci ad avere una folla di persone, davanti al tuo Studio di Psicologia, che chiedono la tua consulenza 😛

        E quindi l’importanza di pianificare una buona azione di promozione e marketing dello psicologo.  L’esito della tua azione di promozione richiede adeguate strategie e competenze, ma anche alcuni strumenti e risorse – a costo – che ti permetteranno di poter sostenere la promozione in modo efficace e professionale. Qui di seguito ti riporto un elenco di massima:

        • un sito web / blog professionale (6 consigli per avviare il tuo sito web) di partenza lo puoi avere con un 350€ una tantum,
        • un servizio di invio email e newsletter professionale. Il servizio MailUp è ottimo, parte da 360€ l’anno.
        • bigliettini da visita e cartacei vari. Siti web come http://www.vistaprint.it o https://www.pixartprinting.it offrono soluzioni di buona qualità a costi economici, con 100€ ci produci la comunicazione cartacea necessaria per il primo anno;

        La cifra annua per una promozione basilare è di 810€

         

         

        8. Affitto dello Studio di Psicologia

        affitto-studio-di-psicologia

        Arriviamo alla voce più importante per l’avvio del tuo studio di Psicologia: l’affitto dello studio, degli spazi.

        I costi ovviamente cambiano, anche sensibilmente, a seconda delle città, dei luoghi, della tipologia di contratto, dalla “qualità” dello studio e così via.

        Mi limiterò ad alcuni consigli di massima e a due scenari possibili.

        8.1 Studio di Psicologia a singola ora (in costo di gestione)

        Questa prima soluzione ti evita di pagare un affitto fisso, ancor prima di avere un flusso più o meno certo di clienti. In pratica trovi Studi di Psicologia che affittano la stanza a singola ora, PAGHI QUANDO GUADAGNI. Alcuni chiedono un costo fisso ad ora, altri una certa percentuale sul tuo guadagno.

        Lo svantaggio è che ti trovi uno Studio di Psicologia “non tuo”, non personalizzabile, condiviso con altri colleghi, non sempre disponibile in urgenza. Il vantaggio è che non rischi costi fissi ed ottimizzi i margini di guadagno.

        La cifra A SINGOLA ORA di affitto dello Studio di Psicologia è di 12€

         

        8.2 Studio di Psicologia in affitto (a costo fisso)

        In questo caso sostieni un costo fisso mensile, al di là del fatto che tu veda uno, dieci o cento clienti. Costo fisso a rischio. La soluzione è opportuna per colleghi che hanno un minimo flusso già attivo, o da più colleghi che decidono assieme di suddividere il costo fisso così da abbattere i rischi.

        La soluzione ideale è quella di avere una stanza per tutto il mese, così da poterla personalizzare a proprio piacimento, ma forse è un passo di medio termine. Al momento immaginiamoci di affittare un giorno a settimana.

        La cifra per affittare UN GIORNO A SETTIMANA è di 350€ al mese

         

        Altro consiglio è quello di individuare più Studi di Psicologia in diverse zone della città (se grande) o in diversi comuni (se piccoli e vicini), così da offrire più opzioni al cliente e passare l’immagine di professionista attivo, dinamico, organizzato.

        Può risultare vincente trovare Studi frequentati anche da altri professionisti non psicologi, così da favorire la rete inviante internamente al circuito di clienti dello studio stesso.

        Infine è buona cosa sottoscrivere un contratto che regoli costi, modalità d’uso ed assunzione di responsabilità delle parti. Non succede mai nulla di controverso, ma nel caso hai chiarificato tutto a monte. E’ a tua tutela 🙂

         

         

        I costi del tuo Studio di Psicologia. E una domanda per te…

        Voci di CostoCosto anno  
        1. Iscrizione Albo165
        2. Commercialista290
        3. Apertura P.Iva0
        4. ENPAP260
        5. PEC0
        6. Assicurazione professionale34
        7. Promozione810
        8. Studio di Psicologia 4200
        Costo annuo:1518 5426
        Costo medio mensile:126,5 452,6

        Il conteggio, altrettanto ovviamente, non è certo esaustivo e può subire variazioni anche importanti in base a singoli elementi di singole situazioni. Ecco la domanda:

        [pull_quote_center]rifacendoti alla tua situazione ed al tuo progetto di massima, puoi provare a elencare le varie voci di costo diretto ed indiretto, e produrre il costo di esercizio annuo totale?[/pull_quote_center]

        Ebbene, se quello poi è il costo annuo significa che almeno lì devi arrivare per non andare in perdita. E da questa banale constatazione, comincerai il lavoro di valutazione dei centri di ricavo, ovvero della tua offerta di servizio, ovvero di cosa proporrai, a chi, a quale costo, e quanto di tutto ciò presumibilmente pensi di offrire in quale arco temporale.

        In pratica, dal preventivato ricavo totale dovrai togliere i vari costi di gestione che ti serviranno ad erogare i servizi (ad esempio i 12€ per l’affitto dell’ora di Studio) ed i costi fissi. Quello che rimane è il margine di contribuzione della tua attività professionale, ovvero quanto hai concretamente guadagnato in quell’anno 🙂

        E’ un calcolo non banale, ma ti assicuro che nel tempo diviene più fluido e preciso. Di sicuro è importante avere un prospetto di massima per calibrare le tue azioni di promozione e marketing professionale.

        Altrettanto sicuramente scriverò un prossimo articolo proprio su come provare a preventivare i tuoi centri di ricavo 🙂

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        [l2g name=”SCARICA L’ARTICOLO IN PDF” id=”140208″ facebook=”true” twitter=”true” gplusone=”false”]

        Hai da suggerire altri costi fissi e/o di gestione per il tuo Studio di Psicologia?

        Lascia un commento, così aggiornerò man mano l’articolo grazie a tutti i vostri contributi 🙂

        Buona apertura di studio di Psicologia,
        Nicola 😀

        • Tag assicurazione professionale, ENPAP, marketing psicologo, promozione psicologi, promozione psicologo, studio di Psicologia

        Categorie
        Psicologi & Marketing

        Smettila di pensare come uno Psicologo!

        • Autore articolo Di Nicola Piccinini
        • Data dell'articolo 13 Febbraio 2016
        • Nessun commento su Smettila di pensare come uno Psicologo!
        Smettila di pensare come uno Psicologo!

        Alcune volte, scherzosamente, durante le mie docenze di marketing per lo psicologo mi capita di dirlo: “Smettila di pensare come uno psicologo!” 😉

        Ti sei formato per anni. Laurea, tirocinio, corsi di formazione, spesso anche Scuola di specializzazione. Dovresti avere ben sviluppato la tua empatia, la tua capacità di comprendere lo stato d’animo altrui, le forze e le dinamiche che lo muovono.

        Nonostante ciò, quando provi a promuovere la tua attività qualcosa si inceppa. Perdi di vista l’utente, il cliente, la persona, e cominci a concentrarti su di te, sui titoli che hai, le cose che sai fare, il tuo approccio teorico, ciò che tu reputi sia importante valorizzare. Fermati! Smettila di pensare come uno psicologo! 😛

         

        Adottare la prospettiva dei clienti a cui intendi rivolgerti è il principio guida di tutto il processo di promozione e marketing.

        Possedere strumenti e tecniche per conoscere al meglio la tua utenza target, l’ambiente in cui vive, le sue preoccupazioni e/o aspirazioni, possono fare la differenza, può portarti alla scoperta di nuove opportunità professionali. E permetterti quindi di pianificare percorsi di promozione molto più performanti.

        Come ebbe a dire Theodore Levitt, storico guru del marketing:

        La gente non vuole comprare un trapano. Vuole comperare un foro

        E’ vero! Le persone non sono interessate ai tuoi 3 master, alle tue 2 specializzazioni, alle 4 pubblicazioni, ai tuoi affinatissimi strumenti (il trapano). Le persone hanno preoccupazioni da risolvere e/o desideri da concretizzare, li sentono a tal punto da essere disposte a pagare un professionista, tuttavia ti sceglieranno nella misura in cui reputano tu sia in grado di fornirgli valide soluzioni (il foro) e nella misura in cui hanno maturato nei tuoi confronti una valutazione di affidabilità e credito.

        Da ciò ne deriva una seconda, ulteriore, considerazione…

         

        Se ti rivolgi a tutti non ti avvicinerà nessuno

        Ci sono clienti alle prese con un divorzio, clienti con figli in sovrappeso oppure con DSA, ci sono clienti con problemi di ansia, con problemi lavorativi, con passaggi di vita critici, ci sono mille altri potenziali clienti, ciascuno con le sue problematiche, le sue differenti preoccupazioni, i suoi obiettivi da raggiungere.

        Queste persone cercano soluzioni e si affidano a professionisti che reputano maggiormente in grado di dargli risposte, di creargli valore.

        Mettiti nei loro panni, ti rivolgeresti ad un professionista che si propone un pò su tutto, o invece ad uno che ti appare specializzato proprio sulla tua problematica?

        E’ paradossale! Mi è capitato molte volte di aiutare colleghi che ingenuamente investivano tempo, energia e denaro per rivolgersi al “cliente medio“, non riuscendo a spiegarsi il perché fino ad allora ottenevano risultati trascurabili.

        E così si cominciava proprio dal primo e fondamentale passo…

         

        Individua le tue nicchie di utenza da servire

        E’ straordinario vedere come si trasforma l’orizzonte di marketing del collega nel momento in cui passa dal rivolgersi “un pò a tutti” al focalizzare specifiche nicchie di clienti, caratterizzate da specifiche problematiche, domande, fabbisogni.

        Ti propongo un piccolo esercizio per cominciare a riflettere su quelle che potrebbero essere le tue nicchie da coltivare 😀

        Prendi foglio e matita, donati una ventina di minuti e donatene altrettanti domani per tornare a leggere e rivedere ciò che risponderai oggi a queste 3 domanda 😉

        1. Focalizzati sulle tue attività professionali e scrivi su un foglio da uno a tre problemi che i tuoi servizi possono risolvere ad un certo tipo di utenza

        2. Adesso focalizzati su ciascun singolo problema che pensi di poter risolvere e descrivi dettagliatamente come potrebbe sentirsi il cliente se non lo prenderà in carico, sulle conseguenze di non trovare valide soluzioni al suo problema

        3. Infine prova ad esplicitare come potrebbe sentirsi il cliente risolvendo il problema, di quali benefici potrebbe godere decidendo di avvalersi della tua professionalità.

        Lavorare per nicchie significa innanzitutto lavorare all’identificazione di binomi problema/beneficio.

        Attorno a ciascun binomio potremo poi costruire in modo più efficace la nostra azione di promozione e marketing. Quando le persone sentono che abbiamo individuato e compreso il loro reale problema o fabbisogno si predisporranno con maggior interesse ed apertura verso la nostra proposta di servizio.

         

        Hai risposto alle 3 domande?

        Com’è andata?

        Sei riuscito ad individuare possibili binomi problema/beneficio?

        Sono emersi spunti o riflessioni da condividere qui sotto nel box commenti?

        Un caro saluto e buon lavoro,
        Nicola

        • Tag empatia, marketing psicologi, marketing psicologo

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        Psicologi & Marketing

        Come attrarre nuovi clienti a Studio?

        • Autore articolo Di Nicola Piccinini
        • Data dell'articolo 11 Febbraio 2016
        • 1 commento su Come attrarre nuovi clienti a Studio?
        Come attrarre nuovi clienti a Studio?

        La domanda forse più frequente per il collega che si accinge ad avviare la professione di psicologo è “come faccio a trovare nuovi clienti a Studio“?

        Attrarre nuovi clienti a Studio, o comunque aumentarne il numero, è sicuramente una delle principali criticità incontrate dallo psicologo, in fase di avvio di professione e non solo. In questo articolo ti propongo alcune aree da presidiare, funzionali a crearti visibilità ed a trasformare “semplici” contatti in potenziali clienti.

        Ovviamente non sono una ricetta magica, valide per qualunque occasione, anzi… spesso si pianifica un mix ad hoc in base alle specifiche esigenze del collega 🙂

         

        Individua le tue nicchie

        Pensi che rivolgersi a tutti quanti porti maggiori risultati? SBAGLIATO! Disperdi energie e, soprattutto, rimarrai indistinto ed invisibile. Là fuori c’è una concorrenza agguerrita, un overload di offerta di servizio, grazie ad Internet si trova di tutto e di più. Non è funzionale proporre genericamente “consulenza psicologica” o “psicoterapia“, soprattutto in grandi città.

        Meglio rivolgersi a specifici segmenti di utenza, che condividono medesime domande di servizio. Ri-orienta la tua offerta al cliente, mettiti nei suoi panni e prova a chiederti quale singolo problema non riesce a risolvere, quale singolo obiettivi non riesce a raggiungere. Bene, la tua offerta di servizio è in grado di risolvere la domanda? In che modo? Quale valore produce per il cliente? Perché deve scegliete te invece di un altro?

        Adottare l’approccio di nicchia non significa cominciare ad occuparsi solo di quell’unica cosa. Ne potrai avere anche più di una. Lavorare con il marketing di nicchia significa promuoversi in modo molto più efficace e sartoriale, ottimizzando gli sforzi ed i risultati.

         

        Crea ed alimenta il network

        In qualunque professione la rete di contatti è assolutamente strategica ed è importante cominciare a crearla ed alimentarla prima che arrivi il giorno in cui servirà assolutamente!

        Hai individuato la tua nicchia? Bene, adesso prova ad elencare tutti i professionisti, i soggetti e gli spazi sul territorio a cui si rivolge per risolvere il suo problema. A chi chiede? Dove si informa? Dove cerca risposte? Tutte queste tipologie di nodi dovranno entrare nella tua rete di contatti. E questo lavoro non dovrà essere una tantum ed estemporaneo, fare network richiede tempo, dedizione e strategia.

        Altra cosa: scorri tutte le tue rubriche di contatti. E’ molto frequente avere contatti preziosi “in casa” senza rendercene conto 😉

         

        Crea e gestisci un sito web / blog

        Se ancora non lo possiedi, valuta di realizzare il tuo sito web e/o blog professionale! E’ la base sicura attorno a cui far ruotare tutta la tua attività di comunicazione e promozione. E’ lo spazio in cui valorizzare il tuo profilo di competenze, gli elementi di servizio distintivi.

        Tutte le tue attività di internet marketing, di networking, di comunicazione esterna dovranno convergere verso il sito web. E’ il luogo dove convertire il contatto in cliente. Curane l’immagine, la qualità ed aggiornamento dei contenuti, il posizionamento su Google, la capacità di interazione e di ingaggio  con il visitatore.

         

        Scrivi, scrivi, scrivi!

        Content is the King! Le persone sempre più cercano informazioni su Internet. Spesso effettuano la scelta di acquisto direttamente online, anche per servizi consulenziali. Il processo di acquisto è sempre più dialogico ed il contenuto rappresenta la piattaforma strategica per agganciare la nicchia target.

        Contenuti di qualità, scritti pensando alle specifiche nicchie target, quindi in grado di destare l’interesse proprio su quelle peculiari domande e problematiche della specifica nicchia. Il contenuto sono articoli da pubblicare sul proprio sito web, ma anche da pubblicare su altri spazi web, sono ebook gratuiti da far scaricare, video, paper, ecc…

         

        Crea e gestisci un database

        Dedica del tempo alla creazione e manutenzione del database contatti. Inizialmente basta anche un semplice file excell. Inserisci tutti i contatti del tuo network professionale, specifica la loro professione, provincia, riferimenti, note. Fai lo stesso con clienti e/o contatti più labili.

        Ti sarà utile per avere sempre sott’occhio la tua rete, il capitale sociale di cui disponi; per individuare velocemente contatti utili a potenziali progettualità; per poter inviare di tanto in tanto dei recall email, (o telefonate) così da alimentare e mantenere viva la relazione (gli acquisti di servizi e gli invii avvengono anche e soprattutto sulla conoscenza, affidabilità e fiducia!)

        E se poi il database comincia a superare le cento o duecento unità, valuta di attivare servizi di email marketing professionale 😀

         

        Ascolta e conversa!

        Ascoltare e Conversare con le proprie nicchie di utenza, questa è l’essenza del fare marketing professionale, non vendere frigoriferi agli esquimesi 😉

        Come puoi ben immaginare i social media sono strategici da questo punto di vista! Una buona azione di Facebook Marketing, ad esempio, ti permetterà di entrare un contatto con segmenti di utenza già profilati, quelli che brami raggiungere. Sarai in grado di ascoltare le lodo domande, ciò che li tiene svegli la notte, potrai agganciarli tramite partecipazione attiva e contenuti di qualità presenti sul tuo sito web, avrai modo di conversarci e farti conoscere come professionista in grado di aiutarli nel risolvere il problema e/o nel raggiungere l’obiettivo.

        Linkedin per la tua rete interprofessionale, Slideshare per condividere il tuo sapere e la tua conoscenza (accreditamento), Youtube per entrare nel social media a più alto tasso di sviluppo, ecc…

         

        Troppe cose da fare?

        All’inizio, soprattutto se non sei pratico, può essere faticoso. Una volta che questo ecosistema di marketing va a regime ti basteranno un 3 ore a settimana dedicate, e ritagli di tempo qui e là 😉

        D’altro canto non basta più avere uno studio e stampare 100 bigliettini da visita a 5€ in stazione. Il mondo è cambiato e corre piuttosto veloce, assieme a lui i nostri clienti…

        Ricerche dicono che un cliente effettua mediamente 9 interazioni con il professionista prima di effettuare la scelta di acquisto (un I Like, un retweet, un sondaggio, un commento, ecc…), dicono anche che gli spazi social stanno divenendo spazi strategici di scelta di acquisto, altro che elenchi di psicologi a caro prezzo ehheh

         

        Vuoi padroneggiare strategie e tecniche per portare i clienti a studio?

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        Partecipa al corso online “Strategie e strumenti per promuovere e sviluppare la tua attività professionale di psicologo e/o psicoterapeuta”

        In questo corso online – UNICO IN ITALIA – metto a sintesi oltre 15 anni di esperienza e competenza professionale fornendoti, in modo pratico, tutte le strategie, gli strumenti, le tecniche e le competenze per promuoverti in modo efficace, sviluppando al meglio la tua attività professionale di psicologo e/o psicoterapeuta 🙂

        Sei pronto ad attrarre nuovi clienti a studio?

        😀

        • Tag attrarre clienti, cliente, clienti, marketing psicologi, marketing psicologo, Nicola Piccinini, personal branding, social media marketing, social network

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        Psicologi & Marketing

        10 consigli per creare contenuti online vincenti

        • Autore articolo Di Nicola Piccinini
        • Data dell'articolo 4 Febbraio 2016
        • 4 commenti su 10 consigli per creare contenuti online vincenti
        10-consigli-per-creare-contenuti-online-vincenti

        BuzzSumo, una piattaforma online che misura le performance dei contenuti pubblicati online, qualche tempo addietro ha condotto una ricerca su oltre 100 milioni di articoli girati sui social, al fine di capire le dinamiche che ne regolano la condivisione social, e che quindi rendono il contenuto virale e vincente.

        Ovviamente la qualità del contenuto, la capacità di risultare interessante e coinvolgente sono elementi basilari di qualsiasi contenuto vincente, tuttavia BuzzSumo ha individuato altri 10 ingredienti che concorrono a creare contenuti online vincenti 😀

        Content Marketing per Psicologi: come creare e diffondere contenuti che attraggono clienti e creano reputazione

        Visto, oramai da qualche anno, che anche la comunità degli psicologi ha cominciato a pubblicare contenuti online, a divulgare cultura psicologica, spero che questo post ti possa essere di spunto 😉

        Se poi vorrai approfondire le tematiche del content marketing partecipa al corso online “Content Marketing per Psicologi: come creare e diffondere contenuti che attraggono clienti e creano reputazione”.

         

        1. I contenuti lunghi ottengono più condivisioni social dei contenuti brevi

        BuzzSumo ha analizzato il 10% degli articoli più condivisi, all’interno dei 100 milioni analizzati.

        Ebbene, è emerso che più lungo era l’articolo, più condivisioni otteneva. BuzzSumo definisce contenuti lunghi quelli con almeno 2000 parole. Questo post, per intenderci, è di circa 1500 parole 😉

        Apparentemente curioso il risultato, vista l’inodanzione social di microcontenuti, meme, news, ecc…. Evidentemente c’è un segmento importante di lettori social che apprezza l’approfondimento, il post dettagliato, ed ha piacere a condividerlo in quanto vi ha trovato utilità e valore.

        Ovviamente non si tratta di pubblicare articoli scientifici, tesi, tesine, o trattati teorici in psicologhese, comprensibili solo tra psicologi 😛
        Il contenuto deve comunque essere orientato alla domanda del lettore. Ovvero, il lettore si mette alla ricerca e lettura di contenuti (investe tempo) perché evidentemente ha necessità di trovare informazioni e/o soluzioni a specifiche su domande/fabbisogni. Ebbene, quanto più il contenuto è in grado di aiutarlo in ciò, tanto più sarà apprezzato e letto (e ti creerà reputation). Tanto più sarà dettagliato, tanto più – dice BuzzSumo – verrà condiviso.

        Il mio consiglio: nella mia esperienza vedo che il contenuto lungo funziona (come condivisioni) quando devi trattare tematiche a livello più tecnico ed operativo (comunque divulgativo). Detto ciò, vedo che anche contenuti brevi condividono bene quando riguardano informazioni e/o commenti su questioni di grande attualità, quando agganciano dimensioni emotive (e quindi lo scrivere rimanendo agganciati al mood di attualità e cronaca!)

         

        2. La presenza di immagini nel post aumenta le condivisioni

        BuzzSumo ha messo a confronto contenuti che contenevano almeno immagine con quelli senza immagini, misurando le condivisioni su Facebook. Ebbene, come puoi vedere da questa grafica, post con immagini vengono condivisioni almeno il doppio delle volte

        buzzsumo1

         

        Le immagini sono un ingrediente strategico non solo per i contenuti, ma anche nelle attività di social media marketing, e varrà la pena scriverci uno dei miei prossimi post, un contenuto ad hoc 🙂

         

        3. Le emozioni aiutano la condivisione

        BuzzSumo ha correlato gli articoli più condivisi alle emozioni cui erano legati: gioia, tristezza, rabbia, ecc… Queste le 3 emozioni più ricorrenti:

        • Stupore (25%)
        • Riso (17%)
        • Divertimento (15%)

        Contrariamente, le emozioni negative – come rabbia e tristezza – sono risultate molto meno condivise.

        Vuol dire che dobbiamo produrre contenuti esileranti? Ovviamente no! Tuttavia – laddove possibile, soprattutto rispetto alla tipologia di contenuti pubblicati da un professionista della salute – potrebbe essere funzionale trovare tagli comunicativi che colpiscono, pur rimanendo solidi nella sostanza.

        La campagna video #VoltaPagina, che ha raggiunto 2 milioni di italiani, ha ad esempio giocato sul paradosso per rendersi virale.

        Anche tecniche di story telling potrebbero aiutare a creare contenuti che stupiscono ed agganciano.

        La titolazione del contenuto rappresenta una ulteriore possibilità per stupire, per destare l’attenzione e incuriosire.

         

        4. Elenchi ed infografiche generano maggior condivisione

        A quanto pare le persone gradiscono e condividono in particolare contenuti strutturati ad elenco, oppure infografiche. Effettivamente rilevo che l’articolo “6 consigli per avviare il tuo sito web di psicologia” è stato uno dei più letti di questi ultimi mesi.

        La spiegazione, credo, è dovuto alla loro capacità di strutturare efficacemente le informazioni, permettendo al lettore una fruizione complessiva migliore, ed anche visivamente più accattivamente e performante.

        Sicuramente, lo spunto è quello di evitare contenuti strutturati a muro di testo, dei monoliti. Usa paragrafi, punti elenco, use immagini, crea contenuti ariosi e strutturati.

         

        5. Le liste a 10 punti sono quelle che condividono di più

        I contenuti strutturati in liste composte da 10 punti hanno ottenuto il più alto numero di condivisioni sui social.

        Questo punto è controverso, ci sono altre ricerche che invece consigliano di produrre elenchi (e quindi anche titolazioni del contenuto) a numero dispari, tipo “5 consigli” o “7 strategie“.

        Quale che sia il numero magico – ammesso che esista (e non credo!) – a mio avviso devi sempre – e soprattutto – cercare di orientare il contenuto alla domanda ed ai fabbisogni del tuo lettore target, e nello sviluppare quel contenuto devi – come detto nei punti precedenti – scriverlo in modo strutturato, arioso, accattivante.

         

        6. Le persone condividono ciò che valutano credibile e affidabile

        BuzzSumo ha rilevato che sui vari social i contenuti firmati sono maggiormente condivisi dei contenuti anonimi. Contenuti nei quali è presente il profilo dell’autore hanno ottenuto ancor più condivisioni.

        Già 3 anni fa scrissi il post “Google, Authorship e Personal branding” in cui raccontavo di come Google stava legando i suoi criteri di indicizzazione dei contenuti anche alla reputazione dell’autore del contenuto stesso, da quanto veniva condiviso e apprezzato sui social. Più alta la reputazione dell’autore, migliore il posizionamento su Google (ovviamente al netto degli altri indicatori SEO da dover comunque curare).

        Ebbene, tutto ciò ha a che vedere con la tua capacità di fare personal branding, di staccarti dalla folla e divenire l’esperto di riferimento per un certo seguito di utenza, di nicchia. Se riesci a divenire esperto riconosciuto i tuoi contenuti genereranno un numero molto più ampio di condivisioni, un circolo virtuoso che genererà poi conversioni in termini di contatti e clienti.

         

        7. Coinvolgi influencer e moltiplicherai le condivisioni

        Ovviamente non tutti i condivisori sono uguali. Se il tuo articolo viene condiviso da un utente Facebook con 5.000 amici potrà godere di una ulteriore e rilevante piattaforma di condivisione.

        La ricerca di BuzzSumo afferma che la presenza di un solo buon influencer può aumentare le condivisioni dei tuoi contenuti di circa il 32%.

        Per tale ragione è utile che, all’interno della tua cerchia social, identifichi quali sono i principali influencer con cui sei in contatto. Può valer la pena curare in modo particolare la relazione social con queste persone, così da aumentare la probabilità che condividano i tuoi contenuti.

        Dopodiché ci sono anche espedienti funzionali al coinvolgimento degli influencer. Immagina ad esempio di produrre un contenuto intervistando uno o più di loro su un tema specifico. Quando pubblicherai quel contenuto è molto probabile (scontato?) che anche gli influencer avranno piacere (e convenienza!) a condividerlo sui proprio canali social.

        BuzzSumo, ad esempio, ha posto una domanda a 40 esperti SEO e dalle risposte ha messo assieme un post che ha ottenuto più di 500 azioni sui social, molte delle quali generate dagli stessi intervistati 🙂

         

        8. Promuovi nuovamente e in modo regolare i tuoi vecchi contenuti

        Dopo i primi 3 giorni dalla pubblicazione del contenuto sui social, in cui vi è il picco di condivisioni, si verifica un calo a picco, quasi come che non esistesse più.

        Dalle analisi di BuzzSumo parrebbe che una buona tecnica per spremere bene la portata virale del tuo contenuto è quella di rilanciarlo nuovamente ad una settimana circa dalla prima pubblicazione e diffusione sui social (su Twitter – a mio avviso – lo puoi rilanciare anche una volta ogni 3 giorni per le prime due settimane).

        Meglio poi se il rilancio viene fatto in giorni ed orari differenti, così da intercettare potenziali fasce di utenza social distinte. Immagina la prima pubblicazione effettuata il mercoledì mattina, orario lavorativo, e la seconda effettuata il sabato tardo pomeriggio della settimana successiva.

        L’attenzione, ovviamente, è che il rilancio riguardi articoli ancora sul pezzo e non legati ad un particolare evento o momento.

         

        9. Il giorno giusto per pubblicare

        Analizzando i 100 milioni di contenuti, pubblicati e condivisi su Facebook, Twitter, Google+, LinkedIn e Pinterest, BuzzSumo ci svela che il giorno che ha generato più condivisioni è il Martedì. Segue il Giovedì, alla parti con il Lunedì.

        Prendiamo ovviamente con le molle questi dati. Ci offrono indirizzi sicuramente utili e di stimolo, tuttavia alla fine la cosa maggiormente importante è quella di ragionare sulla propria esperienza.

        Tu, in base alla tua specifica utenza target, ai suoi ritmi di vita lavoro, ai suoi interessi e modalità di fruizione dei social (ad es. da PC o da mobile?), potrai di volta in volta valutare ciò che funziona meglio o meno, e di conseguenza tarare le tue future azioni di condivisione.

         

        10. Il decimo ingrediente ce lo metti tu?

        Beh… sono arrivato a 9 ingredienti, ma BuzzSumo ci dice che gli elenchi più fichi e condivisi hanno 10 punti e quindi ti chiedo un piccolo aiuto 🙂

        Scrivi nei commenti quello che a tuo avviso è il decimo ingrediente che – nella tua esperienza – è risultato vincente nel produrre contenuti che generano condivisione 😀

         

        • Tag content marketing, marketing psicologo, personal branding, social media marketing, web content writing

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        Psicologi & Marketing

        Lo Psicologo ed il Marketing Sanitario

        • Autore articolo Di Nicola Piccinini
        • Data dell'articolo 26 Ottobre 2014
        • Nessun commento su Lo Psicologo ed il Marketing Sanitario
        Lo Psicologo ed il Marketing Sanitario

        La salute non è riducibile alla semplice assenza di malattia. Sin dal 1946 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ci ricorda infatti che “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non

        Continua a leggere “Lo Psicologo ed il Marketing Sanitario”

        • Tag marketing psicologo, marketing sanitario, Nicola Piccinini

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        7 NOV, Pisa. Seminario Gratuito Marketing Psicologo e Psicoterapeuta

        • Autore articolo Di Nicola Piccinini
        • Data dell'articolo 25 Ottobre 2014
        • Nessun commento su 7 NOV, Pisa. Seminario Gratuito Marketing Psicologo e Psicoterapeuta
        Seminario Gratuito Marketing Psicologo e Psicoterapeuta

        Ti invito a partecipare al seminario gratuito che terrò in collaborazione con l’Istituto di Psicoterapia Psicoumanitas, Venerdì 7 Novembre, dalle 15 alle 19,30, a PISA

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        • Tag docenza, marketing psicologo, marketing psicoterapeuta

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