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Mutamenti sociali ed opportunità di lavoro per lo psicologo

La società post-moderna è in continuo mutamento, cambiano abitudini, stili di vita, esigenze e domande di servizio. Cambiano persino i professionisti di riferimento. La nostra professione di psicologo nasce ufficialmente nel 1989 ed all’epoca era composta per la quasi totalità da psicologi di area sanitaria, il governo della professione in questo primo ventennio è stato portato avanti da colleghi di area sanitaria, spesso gli unici spazi di aggregazione e networking tra colleghi sono stati, e sono tuttora, le scuole di specializzazione in psicoterapia.

La nostra matrice è quindi principalmente clinica, terapeutica, finanche medica; e la tendenza a vedere il mondo con queste lenti ci ha inevitabilmente portato a  non prestare sufficiente attenzione ai mutamenti sociali in corso.  Come dice il prof. Carli, ci siamo concentrati sull’individuo ed il disturbo, non occupandoci invece di relazione e benessere.

Ahimé, questo “segmento di mercato” non adegutamente servito dallo psicologo è stato pian piano cannibalizzato da variegate pseudo professioni: counselor, coach, mediatori, reflector, motivatori, ecc… Di più, i cittadini stessi sempre più spesso danno per scontato che siano queste figure ad occuparsi di benessere e sviluppo, e non lo psicologo/psicoterapeuta/psichiatra che invece si occupa (ai loro occhi) di disagio e patologia. Perdonatemi la generalizzazione, è funzionale ad evidenziare una tendenza oggettivamente in atto.

Ancora, avete mai notato il fiorire di “planner”? Wedding planner, divorce planner, life planner, event planner, travel planner, ecc…? In una società sempre più liquida e destrutturata, le persone che si rivolgono a queste professioni emergenti non hanno disagi né disturbi da curare, quanto più esigenze di crescita, orientamento, supporto, facilitazione, ecc…

Non sono “professioni”, classicamente intese ovvero dotate di Ordini, Albi e quant’altro. Sono figure più liquide, capaci di entrare in contatto con gli umori correnti della società e di offrire una risposta di servizio soddisfacente. Spesse volte mettendosi in network con altre figure professionali: aspetti fiscali, legali, logistici, psicologici, ecc…

Possiamo affermare che lo psicologo opera sulla relazione? Sull’interfaccia? Sul cambiamento? E’ condivisibile che lo psicologo è un facilitatore di processo?

Se la risposta è si, allora possiamo provare a capire quali mutamenti stanno attraversando la società, quali esigenze di servizio stanno generando e come noi (magari in rete con altri professionisti) possiamo soddisfarle.

Solitamente in un percorso di Personal Marketing per lo psicologo uno dei primi step riguarda l’analisi dello scenario di riferimento in cui ci si trova ad operare, e dei relativi mutamenti sociali in atto (meglio se poi calati nel micro-contesto territoriale). Sulla base di questa analisi possono emergere opportunità di servizio su cui poi sviluppare il Personal Marketing Plan.

Vi propongo quindi, seppur in maniera del tutto light, alcune delle  variabili in grado di generare significativi mutamenti sociali, e quindi di creare nuovi bisogni e relative domande di servizio:

  • Mutamento nella composizione della popolazione: immigrazioni, emigrazioni, spopolamenti, nascite, ecc…
  • Mutamento nella struttura della società: famiglie disgregate, single, diseguaglianze, Internet, ecc…
  • Mutamento del mercato del lavoro: flessibilità (precarietà), competenza, professionalità, ecc…
  • Mutamento nei percorsi di carriera: giovani disoccupati, femminizzazione, cambiamenti continui, ecc…
  • Mutamenti politici, economici ed ambientali: welfare, scuola, sanità, inquinamento, integrazione culturale, ecc…

In un contesto d’aula di formazione o di superivisione potremmo andare a ragionare assieme, rispetto al proprio progetto di sviluppo professionale ed al proprio contesto territoriale di riferimento, quali di queste variabili potrebbero generare opportunità di interesse.

E tu, leggendole così – sommariamente – intravedi degli spunti di interesse? Ti vengono in mente potenziali idee di servizio?

Buona vita,
Nicola Piccinini

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L’occasione perduta dalla Psicologia italiana…

La psicologia, nella sua vocazione individualistica e nella sua dedizione alla psicoterapia era troppo appiattita sugli psichiatri e sulla loro trasformazione psicoterapeutica per poter sviluppare un pensiero critico e una funzione di analisi delle trasformazioni organizzative. È questa l’occasione perduta della psicologia italiana in questi anni

L’affermazione è del Prof. Renzo Carli al Convegno “Psicologia: la domanda della committenza e le esigenze formative” [scarica gli atti in pdf] organizzato nel Maggio 2009 dall’Ordine Psicologi Toscana. Il Convegno è stato di fatto il continuum di una precedente ricerca di Carli, sempre commissionata dall’Ordine Psicologi Toscana nel 2002, dal titolo “L’immagine dello psicologo in Toscana” [scarica la ricerca in pdf].

I dati non sono quindi “freschissimi”, ma di fatto molto attuali rispetto al qui ed ora della Psicologia italiana. Sostanzialmente Carli rileva e denuncia che la psicoterapia e la psicologia clinica in Italia prevalgono sulle altre aree professionali: dall’offerta

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Il Personal Marketing Plan

Il Personal Marketing integra strumenti e tecniche di marketing a processi di empowerment personale, al fine di ottenere miglioramento e crescita sia professionale che personale. Attraverso l’utilizzo di Personal Marketing lo psicologo può quindi ambire ad obiettivi di successo nella professione e di innalzamento della propria qualità di vita.

Nell’immagine qui sopra (visualizza immagine intera) viene proposto il modello di Personal Marketing Plan, ovvero lo schema utile a pianificare il proprio progetto di marketing personale, da me utilizzato. In particolare, questo modello di PMP si rifà al riadattamento del Ciclo di Deming.

Vediamo a grandi linee i vari step del Personal Marketing Plan per lo Psicologo:

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Il ciclo di Deming per il Personal-Marketing dello Psicologo

Il ciclo di Deming (PDCA) nasce nel mondo della qualità  ed intende modellizzare il processo di miglioramento continuo della qualità interna ad una data organizzazione.

In particolare, questo processo si suddivide in 4 step sequenziali e ciclici:

  1. Plan: la pianificazione e programmazione. Che fare? Come? Quando? Con quali obiettivi?
  2. Do: l’esecuzione dei programmi, l’attuazione dei processi pianificati
  3. Check: la valutazione dei risultati ottenuti
  4. Act: l’azione per migliorare quindi il processo

Di fatto, il ciclo di Deming è riadattabile in qualsiasi processo che tende al miglioramento continuo. E’ cos’è un piano di personal-marketing professionale se non un processo di miglioramento continuo del proprio agire da professionista?