5 consigli per migliorare l’efficacia nella scrittura di contenuti per il web, finalizzati al marketing dello psicologo.
Sempre più spesso, le scelte di acquisto (anche di consulenza psicologica) delle persone si basano sulla lettura/studio di contenuti pubblicati su Internet. Navigano tra blog, siti web, social media. Leggono diversi contenuti sull’argomento di loro interesse, lo studiano, ne discutono su gruppi e forum. Possono aver piacere ad interagire con l’autore del contenuto con commenti o email. Alla fine effettuano le loro valutazioni ed individuano il professionista e/o il servizio da acquistare.
Ovviamente rimangono importanti anche altri fattori (pensiamo ad esempio alle attività di networking per sviluppare rete inviante!), tuttavia per una efficace azione di promozione professionale risulta determinante produrre contenuti ottimizzati per convertire i contatti in clienti 🙂
Durante le mie attività di docenza e/o consulenza sul marketing per psicologi ho incontrato colleghi frustrati per aver investito tempo ed energia nella produzione di contenuti senza averne un ritorno tangibile. Ebbene, in questo post intendo fornirti alcuni consigli, importanti, per rendere i tuoi contenuti maggiormente performanti.
1. Individua il tuo lettore e parti dalla SUA”domanda“
Non devi scrivere… tanto per scrivere.
Né devi scrivere… perché quell’argomento SECONDO TE è fico.
Innanzitutto, ciascuna volta che ti appresti a scrivere un contenuto, dovresti aver ben presente la PERSONAS a cui ti stai rivolgendo. Il tipo di lettore, chi è, cosa fa, cosa per lui è importante/interessante. Insomma, devi aver identificato la nicchia di utenza da agganciare e con cui conversare.
Dopodiché, di quella personas, devi aver chiara la domanda per cui si attiva a cercare e leggere contenuti. Le persone cercano di risolvere problemi e/o generare vantaggi, ed il tuo contenuto deve orientarsi a queste istanze per poter risultare interessante all’interno del flusso di contenuti che quella persona incrocerà. Sii risolutivo, problem solver, stai sul pezzo, orientato al cliente.
Questo lavoro è DETERMINANTE, ma assolutamente non banale. Nel modulo “Come individuare le tue nicchie di utenza e impostare la tua offerta di servizi” del corso online di Marketing per lo Psicologo fornisco una precisa metodologia per profilare le tue personas.
2. Tocca le giuste corde emotive
Le persone non acquistano mai sulla base della sola dimensione funzionale del prodotto/servizio (compero quel cellulare perché mi permette di effettuare telefonate in mobilità…), nella gran parte delle volte la dimensione emotiva diviene un driver importante, se non determinante.
Migliore è la conoscenza delle tue Personas, maggiore la probabilità di riuscire a toccare le giuste corde, ad agganciarli su ciò che per loro è realmente importante.
Le tecniche di story telling aiutano a creare contenuti che stupiscono ed agganciano: “Piero e Cinzia, due genitori, hanno una bambina di 7 anni, ha problemi DSA, si devono confrontare con…, la loro vita è cambiata in…, la madre cercando info su Internet entra in contatto con il professionista…, adesso riescono a condurre una vita…“. Il racconto di storie mette in scena situazioni tipiche su cui la tua Personas si confronta quotidianamente, le permette di visualizzare possibili soluzioni (le tue!), di provare engagement.
3. L’attacco deve essere entusiasmante
Quante volte hai letto il titolo di un articolo su internet e deciso di non continuare nella lettura?
E quante volte hai deciso di cliccare altrove dopo aver letto le prime 2 o 3 riche di quel contenuto?
Erano forse sufficienti quegli elementi per una valutazione corretta?
No! Molto banalmente, internet è un agito, leggiamo velocemente, dedichiamo poca attenzione, tutto è a distanza di un click.
O agganciamo il lettore dal titolo, e poi nel primo paragrafo, o altrimenti rischiamo di perderlo… e vanificare il nostro sforzo.
Anche qui, il contenuto deve sempre essere agganciato alla “domanda” della tua Personas.
4. Usa testimonial e testimonia competenza
Quando ne hai modo, usa i feedback positivi di tuoi clienti, o comunque di partner con cui collabori. Se fai eventi, gruppi, incontri produci foto e video, raccontane tramite contenuti.
Cerca di far toccar con mano al lettore la tua validità e competenza. Fai vedere che altri hanno apprezzato il tuo contributo, che ciò che racconti accade realmente.
5. La chiusura deve invitare all’azione
E’ arrivato sino in fondo, ha letto tutto l’articolo, realisticamente sei riuscito ad agganciare ed interessare il lettore. Ha trovato info utili, emozionanti, interessanti. E’ la condizione migliore per invitare la persona ad effettuare una ulteriore azione: iscriviti alla newsletter, partecipa al mio gruppo Facebook, fissa un colloquio senza impegno, prenota una sessione Skype gratuita, scarica l’ebook, ecc…
La call-to-action è – letteralmente – la chiamata all’azione e serve a canalizzare il flusso di visitatori verso uno specifico obiettivo di conversione, che poi è il motivo per cui tu hai deciso di scrivere e diffondere quel contenuto. Deve essere breve, assertiva, avere un certo carattere di urgenza/opportunità.
Ebbene, a quanto pare, anche tu sei arrivato al termine di questo contenuto… spero ti abbia fornito spunti interessanti ed applicabili nel concreto 😀
Se vuoi approfondire queste tecniche e strategie di marketing, se vuoi acquisire strumenti e competenze per gestire al meglio la tua azione di content marketing ti consiglio di leggere il programma del corso online