Di pochi giorni fa la pubblicazione della ricerca internazionale Bupa Health Pulse 2010 (visualizza PDF) della London School of Economics sui servizi sanitari. Sono state monitorate le abitudini di navigazione Internet di 12 paesi tra cui l’Italia ed il quadro che ne emerge offre diversi spunti di interesse anche per noi psicologi.
In particolare, pare che addirittura l’81% degli italiani si affidi ad Internet per ricercare informazioni sul proprio stato di Salute. Nello specifico, di questi, il 65% per ricerca farmaci, mentre il 47% ricorre ad internet per effettuare autodiagnosi, nonostante un solo italiano su quattro dichiara di controllare le fonti o la “credibilità” del professionista.
Altri spunti interessanti, il 13% ricorre ai social media come Facebook per commenti e domande o approfondimenti, partecipando a gruppi o Fan Page tematiche; i maggiori picchi di attivazione risultano tra le donne italiane (l’83% contro il 78% degliuomini) e nella fascia d’età che va dai 25 ai 34 anni (87%). Da ultimo parrebbe che gennaio sia il mese in cui gli italiani utilizzano maggiormente Internet per reperire informazioni e consigli sulla propria Salute.
I dati della ricerca Bupa Health Pulse confermano un trend ben preciso: anche in Italia Internet diviene un canale strategico per entrare in contatto con i cittadini alla ricerca di informazioni su salute e benessere psicofisico!
La ricerca, per la verità, si focalizza in particolar modo sul “costrutto medico” di Salute, ed anche le risposte che ne arrivano confermano tale impostazione (vedi le info sui farmaci), tuttavia vi sono differenti altre ricerche che indicano significative aree di ricerca connesse a dimensioni più psicologiche e sociali, come già precedentemente evidenziato nell’articolo “Salute e Benessere su Internet“.
Questi dati, a mio avviso, divengono ancor più interessanti se collegati al processo di comportamento di acquisto di un cliente tipo. Un modello a 5 step che prevede l’attivazione in termini di insorgenza e percezione del problema da parte del cliente, per poi passare allo step di raccolta di informazione e successivamente valutazione delle alternative.
Ricapitolando: sempre più italiani cercano su Internet informazioni, servizi e professionisti della Salute e Benessere, sempre più ricercate sono anche le tematiche psicologiche e sociali, sempre più – di conseguenza – Internet diviene un canale strategico per lo Psicologo e da presidiare con cura e competenza. Se questo è il trend, diviene quindi cruciale farsi trovare in fase di raccolta di informazioni e poi farsi apprezzare (essere percepiti come affidabili e professionali) in fase di valutazione delle alternative.
In altre parole, in questo mercato fluido e competitivo, caratterizzato da un cliente sempre più critico e pro-attivo, l’esclusiva competenza psicologica e/o psicoterapeutica nel medio-lungo periodo potrebbe non essere più sufficiente se non accompagnata da adeguati strumenti e metodi per rendersi visibili on line in modo ottimale.
Il mio consiglio? Siamo ad inizio anno, regalatevi un blog professionale e pianificate una efficace strategia per sfruttare al meglio il canale Internet. Lo so, potrebbe anche sembrare un consiglio interessato in quanto personalmente mi occupo anche di fornire siti web professionali per psicologi e relativa consulenza strategica, tuttavia questa è la realtà e quelli sopra sono gli inconfutabili dati ;o))
Buona navigazione,
Nicola