«I conflitti familiari, per esempio, ma anche altre questioni economiche o sociali, possono aumentare il rischio di complicanze chirurgiche, e affrontarle prima dell’intervento può ridurre lo stress dei pazienti, accelerandone la convalescenza e risparmiando denaro in assistenza sanitaria».
Questo è quanto sostiene la ricercatrice Juliane Bingener del Mayo Clinic di Rochester, in uno studio pubblicato sul Journal of gastrointestinal surgery. In pratica il recupero di un paziente sottoposto a un intervento chirurgico per cancro può essere influenzato da altri fattori oltre quelli che dipendono dalle sue condizioni di salute.
[well]Su un gruppo di 431 pazienti affetti da cancro del colon, quelli che non erano sereni dal punto di vista psicologico avevano probabilità tre volte maggiori di avere gravi complicanze post-operatorie.[/well]
Afferma la Bingener: «Prima dell’intervento il 13% dei partecipanti allo studio aveva una scarsa qualità della vita, definita con un punteggio inferiore a 50 su una scala di 100» dice la chirurga, spiegando che prevenire le complicanze con la terapia comportamentale o altri tipi di assistenza sarebbe probabilmente meno costoso di una degenza in terapia intensiva per un’infezione postoperatoria, dato che lo stress indebolisce la risposta immunitaria, aumentando il rischio di infezione.
Aggiunge Bingener: «C’è una sempre maggiore consapevolezza di quanto il benessere mentale possa influenzare la salute del corpo, e ora che la sopravvivenza per il cancro è migliorata, vogliamo che i pazienti abbiano una qualità della vita migliore possibile. E crediamo che questo sia anche il modo più economico di curarli».
Qui la possibilità di acquisire la ricerca completa:
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Questa è una considerazione interessantissima e davvero poco valutata. Per altro esistono anche vari studi, anche di medici italiani, che dimostrano l'effetto dello stress sull'insorgenza di neoplasie o sulle condizioni di salute generale.