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Ansia e depressione nei luoghi di lavoro determinano una perdita economica del 4-6% del PIL

I problemi sanitari legati al lavoro – ansia e depressione in primis – determinano una perdita economica del 4-6% del Pil per la maggior parte dei paesi.

In tutto il mondo, oltre 300 milioni di persone soffrono di depressione, la principale causa di disabilità. Più di 260 milioni vivono con disturbi d’ansia. Molte di queste persone vivono con entrambi. Un recente studio condotto dall’Oms stima che i disordini di depressione e ansia costano l’economia globale a 1 trilioni di dollari ogni anno in una perdita di produttività.

Un ambiente di lavoro negativo può portare a problemi di salute fisica e mentale, uso nocivo di sostanze o alcool, assenteismo e perdita di produttività.

A livello mondiale, il piano globale d’azione dell’Oms sulla salute dei lavoratori (2008-2017) e il piano d’azione per la salute mentale (2013-2020) definiscono principi, obiettivi e strategie di attuazione per promuovere la buona salute mentale sul posto di lavoro.

Questi due ebook includono:

  • affrontare determinanti sociali della salute mentale, quali gli standard di vita e le condizioni di lavoro;
  • attività di prevenzione e promozione della salute e della salute mentale, incluse le attività volte a ridurre la stigmatizzazione e la discriminazione;
  • e aumentare l’accesso alle cure basate sulle prove attraverso lo sviluppo di servizi sanitari, incluso l’accesso ai servizi sanitari professionali.

Scarica i due documenti

 

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Il Piano globale Oms per la salute dei lavoratori

Il Piano globale Oms sulla salute mentale

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Articolo tratto da http://www.quotidianosanita.it/

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SALUTE MENTALE: il piano d’azione europeo dell’OMS

Una buona salute mentale consente agli individui di realizzarsi, di supeare le tensioni della vita di tutti i giorni, di lavorare in maniera produttiva e di contribuire alla vita della comunità.

Questo afferma la dott.ssa Margaret Chan, Direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella prefazione dell’ebook Piano d’azione globale per la Salute Mentale.

Vi segnalo poi  l’ebook “Piano d’azione EUROPEO per la Salute Mentale” a cui dovranno guardare le politiche degli Stati membri fino al 2020 per migliorare la salute e il benessere mentale della propria popolazione.

Il piano d’azione europeo prende in carico sia i disturbi mentali che la salute mentale

Il disturbi mentali sono, ad esempio, la depressione, disturbi affettivi bipolari, la schizofrenia, i disturbi d’ansia, la demenza, i disturbi correlati all’uso di sostanze psicoattive, i deficit intellettivi ed i disturbi dello sviluppo e del comportamento.

La salute mentale è invece intesa come uno stato di benessere in cui una persona può realizzarsi a partire dalle proprie capacità, affrontare lo stress della vita di ogni giorno, lavorare in maniera produttiva e contribuire alla vita della sua comunità.

Le determinanti della salute mentale e dei disturbi mentali includono non solo attributi individuali quali la capacità di gestire i propri pensieri, le proprie emozioni, i propri comportamenti e le relazioni con gli altri, ma anche fattori sociali, culturali, economici, politici ed ambientali.

L’attuale crisi finanziaria, ad esempio, è la dimostrazione di come un fattore macroeconomico comporti ingenti tagli a dispetto di un concomitante e più forte bisogno di servizi sociali e di servizi di salute mentale a causa dell’aumento dei distubri mentali e dei suicidi e dell’emergere di nuovi gruppi vulnerabili.

Lo scopo generale del piano d’azione europeo, a cui i governi sono tenuti ad ispirarsi, consiste nel promuovere il benessere mentale, prevenire i disturbi mentali, offrire cure, aumentare le opportunità di recovery, promuovere i diritti umani e ridurre la mortalità, la morbilità e la disabilità nelle persone con distubro mentale.

Secondo le stime, i disturbi mentali interessano oltre un terzo della popolazione ogni anno, e i disturbi più diffusi sono la depressione e l’ansia. La depressione colpisce due volte di più le donne che gli uomini. All’incirca l’1-2% della popolazione riceve una diagnosi di disturbo psicotico, con una distribuzione equa tra uomini e donne, mentre il 5,6% degli uomini e l’1,3% delle donne evidenzia problemi da uso di sostanze. L’invecchiamento demografico ha portato a un aumento della prevalenza della demenza, che si attesta attorno al 5% tra gli ultrasessantacinquenni e al 20% tra gli ultraottantenni. In tutti i Paesi, il disagio mentale tende a essere più prevalente tra i soggetti più svantaggiati

 

Fonti:

 

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La psicoterapia non costa nulla perché si paga da sé

La psicoterapia non costa nulla perché si paga da sé“, questa la conclusione a cui sono giunti i promotori di IAPT (Improved Access to Psychological Therapies), un progetto inglese – su cui sono stati stanziati 372 milioni di euro – finalizzato ad offrire trattamenti psicoterapeutici a cittadini con disturbi di tipo depressivo e ansioso.

Con estremo interesse vi riporto alcuni passaggi di questa iniziativa