Lo scorso 13 dicembre l’ISTAT ha presentato il IV Rapporto BES (Benessere Equo Sostenibile) 2016, nato 6 anni fa come alternativa al PIL (Prodotto Interno Lordo).
E’ per noi psicologi di particolare interesse in quanto – grazie a 130 indicatori, articolati in 12 domini – intende misurare il benessere individuale e sociale e la sua sostenibilità per le generazioni future. Tra l’altro, da quest’anno, il MEF ha inserito il Bes tra gli strumenti di programmazione e valutazione della politica economica nazionale. Nello specifico, questi i domini presi in carico (con link diretto al PDF):
- Salute,
- Istruzione e formazione,
- Lavoro e conciliazione dei tempi di vita,
- Benessere economico,
- Relazioni sociali,
- Politica e istituzioni,
- Sicurezza,
- Benessere soggettivo,
- Paesaggio e patrimonio culturale,
- Ambiente,
- Ricerca e innovazione,
- Qualità dei servizi.
L’importanza di conoscere lo scenario
Riporto sempre con interesse e piacere queste indagini perché ci forniscono preziose informazioni e indicazioni per meglio impostare la nostra azione di promozione professionale 🙂
Un buon piano di marketing e personal branding deve necessariamente tenere di conto dell’ambiente in cui lo psicologo intende muoversi e proporre i propri servizi. Conoscere le forze di settore, le tendenze, i mutamenti sociali in essere, ci aiuta ad individuare in modo nitido opportunità e/o rischi.
Conoscere in anticipo opportunità e/o rischi, a sua volta, ci permetterà di sviluppare un progetto di promozione e sviluppo professionale più performante e vincente. Guarda questo banale elenco di mutamenti sociali in essere:
- Mutamenti nella composizione della popolazione: immigrazioni, emigrazioni, spopolamenti, nascite, ecc…
- Mutamenti nella struttura della società: famiglie disgregate, single, diseguaglianze, Internet, ecc…
- Mutamenti del mercato del lavoro: flessibilità (precarietà), competenza, professionalità, ecc…
- Mutamenti nei percorsi di carriera: giovani disoccupati, femminizzazione, cambiamenti continui, ecc…
- Mutamenti politici, economici ed ambientali: welfare, scuola, sanità, inquinamento, integrazione culturale, ecc…
In che misura tali mutamenti concorrono a far nascere e/o morire potenziali servizi psicologici? A far nascere e/o morire potenziali domande di intervento psicologico? In che modo questi (o altri) mutamenti sociali possono generare vincoli e/o opportunità al tuo progetto professionale?
Ecco, documenti come il Rapporto annuale BES di ISTAT ci aiutano ad acquisire informazioni strategiche, utili ad individuare le forze di settore e le tendenze di riferimento rispetto alla nostra attività professionale… quindi ti invito a scaricare e leggere questi documenti 😀