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SALUTE MENTALE: il piano d’azione europeo dell’OMS

Una buona salute mentale consente agli individui di realizzarsi, di supeare le tensioni della vita di tutti i giorni, di lavorare in maniera produttiva e di contribuire alla vita della comunità.

Questo afferma la dott.ssa Margaret Chan, Direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella prefazione dell’ebook Piano d’azione globale per la Salute Mentale.

Vi segnalo poi  l’ebook “Piano d’azione EUROPEO per la Salute Mentale” a cui dovranno guardare le politiche degli Stati membri fino al 2020 per migliorare la salute e il benessere mentale della propria popolazione.

Il piano d’azione europeo prende in carico sia i disturbi mentali che la salute mentale

Il disturbi mentali sono, ad esempio, la depressione, disturbi affettivi bipolari, la schizofrenia, i disturbi d’ansia, la demenza, i disturbi correlati all’uso di sostanze psicoattive, i deficit intellettivi ed i disturbi dello sviluppo e del comportamento.

La salute mentale è invece intesa come uno stato di benessere in cui una persona può realizzarsi a partire dalle proprie capacità, affrontare lo stress della vita di ogni giorno, lavorare in maniera produttiva e contribuire alla vita della sua comunità.

Le determinanti della salute mentale e dei disturbi mentali includono non solo attributi individuali quali la capacità di gestire i propri pensieri, le proprie emozioni, i propri comportamenti e le relazioni con gli altri, ma anche fattori sociali, culturali, economici, politici ed ambientali.

L’attuale crisi finanziaria, ad esempio, è la dimostrazione di come un fattore macroeconomico comporti ingenti tagli a dispetto di un concomitante e più forte bisogno di servizi sociali e di servizi di salute mentale a causa dell’aumento dei distubri mentali e dei suicidi e dell’emergere di nuovi gruppi vulnerabili.

Lo scopo generale del piano d’azione europeo, a cui i governi sono tenuti ad ispirarsi, consiste nel promuovere il benessere mentale, prevenire i disturbi mentali, offrire cure, aumentare le opportunità di recovery, promuovere i diritti umani e ridurre la mortalità, la morbilità e la disabilità nelle persone con distubro mentale.

Secondo le stime, i disturbi mentali interessano oltre un terzo della popolazione ogni anno, e i disturbi più diffusi sono la depressione e l’ansia. La depressione colpisce due volte di più le donne che gli uomini. All’incirca l’1-2% della popolazione riceve una diagnosi di disturbo psicotico, con una distribuzione equa tra uomini e donne, mentre il 5,6% degli uomini e l’1,3% delle donne evidenzia problemi da uso di sostanze. L’invecchiamento demografico ha portato a un aumento della prevalenza della demenza, che si attesta attorno al 5% tra gli ultrasessantacinquenni e al 20% tra gli ultraottantenni. In tutti i Paesi, il disagio mentale tende a essere più prevalente tra i soggetti più svantaggiati

 

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