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Come riconoscere e gestire le 4 più fastidiose tipologie di partecipanti a forum e gruppi Facebook

Partecipo e gestisco forum e/o gruppi Facebook da circa 15 anni. Dal 2001 al 2012 sono stato ideatore e amministratore di OPSonline.it Obiettivo Psicologia, una community che macinava circa 1.500 messaggi al giorno, ed anche oggi sto dentro a molti gruppi Facebook con migliaia e migliaia di partecipanti.

Negli anni, come amministratore, come moderatore o come semplice partecipante, mi è capitato a più riprese  – come credo possa essere qualche volta capitato anche a te – di dovermi rapportare ad utenti scomposti, aggressivi, fastidiosi… dei veri e propri leoni da tastiera

Anni addietro, ricordo, mi era pure capitato di fare un corso di formazione ad hoc per “community manager“, in cui  – per l’appunto – formavo i partecipanti a gestire, facilitare e/o moderare la comunicazione e le relazioni online di comunità virtuali. Un ambito colmo di psicologia sociale in cui gli psicologi tra l’altro possono fornire un contributo prezioso 😉

Nei giorni scorsi ho assistito in un gruppo Facebook all’ennesimo flame, uno scambio che si scalda sino ad incendiarsi, che annichilisce l’intera discussione polarizzandola totalmente sui protagonisti dello scontro. L’ennesimo…

Ebbene, seguendo il post “Come comunicare efficacemente online” ho quindi deciso di proporti questo nuovo contributo in cui presento 4 tipologie di leoni da tastiera che probabilmente anche tu hai incontrato… io si, a tinozze 😛

Per ciascuna tipologia di utente, proverò a fornire una descrizione utile a riconoscerlo ed alcuni consigli utili a gestirlo. Fammi sapere se anche tu li hai incontrati e se questo post ti è stato di aiuto eheheh

 

1. Il Troll

E’ un partecipante comparso solitamente da poco che, per sue caratteristiche provocatorie, finisce spesso per causare accesi litigi o vere e proprie flame wars. La presenza del troll è dannosa in quanto:

  • sconvolge le discussioni all’interno del gruppo;
  • mette in cattiva luce un membro del gruppo o diffonde notizie fasulle per creare tensioni e litigi tra i partecipanti;
  • danneggia il sentimento di fiducia presente all’interno della comunità.

Solitamente le reazioni a questo genere di comportamenti sono brusche. Si risponde all’attacco o alla provocazione, finendo per accendere polemiche e tensioni che causano allontanamento dalle discussioni e che possono risultare dannose per la coesione del gruppo.
Occasionalmente la persona potrebbe tentare di opporsi al troll ridicolizzando pubblicamente il suo comportamento. Spesso questa strategia si mostra però un boomerang in quanto porta il troll ad interagire ancor più conflittualmente.

COME INDIVIDUARE UN TROLL?

Il tempo è l’unica chiave per individuare un troll. Questo è il motivo per cui è importante non reagire subito ad eventuali attacchi. Mai assumere alla prima situazione di avere di fronte un troll.

Un troll crea frizioni in modo intenzionale e pianificato. Solitamente, nel tempo, mette in atto in modo ripetuto tre specifici pattern comunicativi:

  • Costanza: c’è una costante presenza di pattern comunicativi distruttivi negli scambi di quel partecipante? Osserva il comportamento del potenziale troll nelle ultime 5-7 discussioni.  Queste discussioni sono degenerate poco dopo l’arrivo del potenziale troll?
  • Personalizzazione: il potenziale troll risponde agli altri partecipanti andando a toccare aspetti inerenti carattere, competenza o intelligenza della persona?
  • Escalation: il potenziale troll esibisce un escalation di pattern comunicativi conflittuali, non considerando gli altri punti di vista?

COME GESTIRE IL TROLL?

La miglior medicina per i troll è ignorare i loro messaggi, ostentando indifferenza. Non trovando terreno fertile su cui costruire provocazioni ed attacchi, il troll perde quasi ogni interesse a rimanere nella comunità e cambiano aria.
Quando siamo stati toccati duro ed è difficile trattenersi del tutto, possiamo “triangolare“, ovvero contattare un altro partecipante neutro per avere un feedback più oggettivo e neutro sulla discussione in atto. O altrimenti contattare privatamente un moderatore, segnalandogli il thread in oggetto ed il proprio punto di vista in merito.

Per aiutare – da esterni – le persone attaccate da troll è utile contattarle in privato per informarle della dinamica in atto e della tipologia di personaggio. Invitarle a non ribattere pubblicamente perché questo è proprio ciò che si aspetta il troll per aumentare la posta dello scontro.

 

 

2. Il Porcospino

E’ un partecipante puntiglioso, rude ed aggressivo. Spesso non è consapevole di quanto possa risultare irritante. Crede che è “solo il suo modo di essere”, oppure arriva a trasferire il problema sull’interlocutore: “sei tu che ti offendi da nulla”. Può essere tagliente ed irritante, ma non si comporta in tale maniera con malizia.

Spesso causa forti reazioni quando attacca l’interlocutore sul personale, e se quest’ultimo risponde, ribattendo d’istinto e con emotività, lo scambio si inasprisce e diviene il focus della conversazione, distruggendola.
Tuttavia è importante ricordare che la maggior parte dei porcospini non si comporta con malizia. In questo senso, non dobbiamo mai assumere che un’interlocuzione apparentemente molesta sia necessariamente ed intenzionalmente un attacco alla nostra persona. Se ci dovessimo sentire attaccati e/o offesi, fermiamoci. Non rispondiamo immediatamente.
COME GESTIRE LA SITUAZIONE?

È buona regola non rispondere di getto o porsi in modo altrettanto ostile, ma andare in privato (tramite mail, messaging, telefono…), impostando la criticità in modo soft.
Per es: “Rispetto alla situazione xyz, immagino tu non avessi intenzione di essere… rude, condiscendente, insensibile, ecc… tuttavia mi sono sentito… ferito, attaccato, offeso… Per questo motivo preferisco parlare con te in privato così da chiarirci adeguatamente e togliere qualsiasi fraintendimento. So che entrambe vogliamo una discussione costruttiva, quindi spero che tu…

Ovviamente non ci si può aspettare immediatamente una risposta positiva. A nessuno piace sentirsi dire di essere stato vissuto come rude o aggressivo.  L’obiettivo della discussione privata comunque non è quello di correggere le modalità del porcospino, ma semplicemente di riportare la comunicazione su un piano costruttivo e non conflittuale.

Quindi l’obiettivo è di non reagire d’istinto e di non colludere, ma di riformulare il contenuto che ci ha indispettito, così da condividere e chiarire significati ed intenzioni.
Nel caso in cui l’aggressione fosse reale e/o reiterata, si consiglia di contattare il moderatore della specifica stanza di discussione per segnalare il thread.

 

3. La Sanguisuga

Internet promuove la cultura della condivisione. Tuttavia questo genere di partecipante approccia ad Internet come se tutto gli fosse dovuto e si aspetta di ricevere risposta a qualunque domanda ponga.
Assume il comportamento dello “scroccone” e diventa sarcastico e risentito quando nessuno gli fornisce le informazioni e/o risorse richieste.

COME INDIVIDUARE UNA SANGUISUGA?

Riconoscere le sanguisughe richiede tempo e scambi ripetuti:

  • Stanchezza: quando cominci a sentirti stanco e prosciugato di energie dopo aver cominciato ad interagire con una specifica persona, poniti il problema
  • Ripensa alle tue ultime interazioni: questa persona ha sempre fatto domande attendendosi risposte e prendendoti energie?
  • Cosa hai ottenuto? La sanguisuga chiede, ma non dà nulla. Assorbe energie, spendendo il meno possibile.

COME GESTIRE LA SANGUISUGA?

Quando pensi di avere di fronte una sanguisuga, aspetta perché potrebbe essere una persona in cerca di reale aiuto. Sii compassionevole.
Spesso una persona prende senza poter ricambiare il favore nell’immediato, ma senza malizia.

Quando invece ritieni di avere di fronte una sanguisuga puoi:

  • Provare a rispondere ad una sua richiesta con un assertivo “No”, senza scuse di sorta, e vedere come reagisce.
  • Provare a chiederle tu aiuto e vedere come si comporta.

Se verifichi il suo comportamento da scroccone, potrai semplicemente evitare qualsiasi contatto con quel partecipante.

 

4. Lo Zelante

Partecipante solitamente mite e tranquillo sino a che non si imbatte in un topic di suo particolare interesse: religione, politica, società, tecnologia, ecc…
Confonde la sua opinione e prospettiva con la verità ultima sull’argomento. Gestisce la sua ansia rispetto al diverso ed all’incerto combattendo le persone che si mostrano in disaccordo.

Lo zelante tende a percepire informazioni ed interazioni attraverso il filtro del suo fanatismo, interpretando a sua volta come fanatico chi devia dalla sua verità con punti di vista differenti. Spesso poi lo zelante personalizza l’opposizione, percependo come un affronto personale o un’offesa un punto di vista differente.

COME INDIVIDUARE UNO ZELANTE?

Lo zelante tende a mettere in atto una combinazione di comportamenti in modo ricorrente:

  • Assolutismo: presenta i suoi punti di vista in modo assoluto, come sempre o mai
  • Negazione della diversità: nessuna critica alla sua verità è potenzialmente valida. Punti di vista differenti non hanno diritto di esistere.
  • Integrità: nel mezzo di un dibattito acceso, tende ad utilizzare il linguaggio della moralità e/o della religione. Per es: “Microsoft è il diavolo e lo dobbiamo fermare”
  • Persistenza: quando incontra un sostenitore di un punto di vista differente, ingaggia un dibattito ripetitivo e circolare che porta allo sfinimento “dell’avversario”
  • Necessita di dichiarare vittoria: tiene molto all’apparenza e si ritiene appagato solo quando può dichiarare vittoria e/o avere l’ultima parola.

COME GESTIRE UNO ZELANTE?

Cerchiamo di calmarlo, ma senza mancare alle proprie convinzioni ed alla propria integrità.

  • Ringraziamo lo zelante per aver portato un punto di vista differente. Si sottolinea così tolleranza verso il diverso;
  • Esplicitiamo serenamente i confini, sottolineando che è una NOSTRA posizione personale e che non pretendiamo di possedere la verità o di voler convincere nessuno;
  • Facciamo una concessione. Se possibile, troviamo qualche punto di convergenza con quanto dice lo zelante e sottolineiamo il punto. Non fossilizziamoci, guidati dall’antipatia ed ostilità dello zelante;
  • Lasciamolo vincere. Richiede pazienza ed integrità, ma permette serenità nella conversazione

Se anche dopo questi pattern comunicativi, lo zelante continua con il suo fanatismo, consideriamo la possibilità di avere di fronte un troll.

In ogni caso, cerchiamo di non rispondere di impulso e di non reagire. Se percepiamo incomunicabilità ed impossibilità di confronto, lasciamo semplicemente perdere le sue argomentazioni ed interloquiamo con altri partecipanti. Se ci sentiamo attaccati, contattiamo i moderatori per avere un feedback.

 

 

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Ti è capitato di incontrare questi soggetti in forum o gruppi Facebook (o nella vita reale eheheh!)?
Come è andata? Come li hai gestiti?
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