A metà Ottobre, a Roma, si è tenuto il convengo HOPE Health Over Pain Experience, patrocinato dal MinSalute. Nell’occasione è stato presentato il Libro Bianco del Dolore Cronico (scarica il .PDF), edito da AboutPharma.
A quanto pare, il costo sociale medio annuo del dolore cronico per ogni paziente è pari a 4.557€, di cui 1.400 per costi diretti a carico del SSN (farmaci, ricoveri, diagnostica) e 3.156 per costi indiretti (giornate lavorative perse, distacchi definitivi dal lavoro).
La prevalenza del fenomeno è circa di 13 milioni di pazienti; di questi, si può ritenere che un terzo non si curi o lo faccia da sé in privato, pertanto sono circa 8 milioni i pazienti rilevanti per gli effetti economici sulla spesa pubblica.
Moltiplicando i costi diretti per questi 8 milioni di pazienti, si arriverebbe a un onere annuo per il Servizio Sanitario Nazionale pari a 11,2 miliardi di euro, con un’incidenza sulla spesa sanitaria pubblica complessiva del 9,6%. Ai costi DIRETTI (11,2 miliardi) c’è poi da aggiungere il totale dei costi indiretti pari a 25,2 miliardi.
La stima del costo sociale del dolore cronico in Italia ammonta a 36,4 miliardi all’anno, corrispondenti al 2,3% del Pil
In potenza lo stato italiano è all’avanguardia, primi al mondo abbiamo prodotto una legge che garantisce al cittadino il Diritto a Non Soffrire, la Legge 38/2010 Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore.
Tra l’altro la 38/2010 prevede lo psicologo tra le varie figure da avere in equipe. Nell’articolo 5, al punto 2:
[well]sono individuate le figure professionali con specifiche competenze ed esperienza nel campo delle cure palliative e della terapia del dolore, anche per l’età pediatrica, con particolare riferimento ai medici, [..], e agli psicologi. [/well]
La stessa Ministra Lorenzin, nel Patto per la Salute, parla di malattie croniche, di lotta al dolore, di umanizzazione delle cure, ecc…
Il problema (uno dei tanti in verità) è che ad oggi la 38/2010 non viene ancora applicata completamente né uniformemente sul nostro territorio.
Inoltre si riscontra tuttora una confusione, da parte di colleghi di altri settori e categorie, riguardo le competenze dello psicologo che opera in questo campo.
Quale il contributo dello Psicologo?
Come Ordine Psicologi Lazio abbiamo istituito un Gruppo di Lavoro su Cure Palliative e Terapia del Dolore, a breve partirà una indagine tra gli psicologi del Lazio che operano in tale settore al fine di rilevare lo stato dell’arte ed il livello di applicazione della 38/2010. Parallelamente ci stiamo muovendo con le amministrazioni e la politica per produrre progetti pilota con presenza strutturata di psicologi, valorizzando il nostro apporto anche dal punto di vista dell’abbattimento dei costi possibile!