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Primo piano Psicologi & Professione

I weekend goderecci del Consiglio Nazionale con i soldi degli Psicologi. E’ bella la vita :)

26.000€ per 3 ore di lavoro, cene, ristoranti, percorsi artistici… questa la seduta di Padova, ma ti assicuro che è in buona compagnia. Ti rappresento ciò che accade e quanti soldi (degli psicologi) potrebbe costare…

E’ un argomento spinoso quello del “come vengono spesi i soldi degli iscritti ad un Ordine“. Ti riporterò dati e fatti… poi vedi tu 😉

Parto dalla cornice generale: ciascun Ordine regionale deve stornare dalla quota annuale dei propri iscritti una certa cifra e girarla al Consiglio Nazionale Ordine Psicologi per il suo funzionamento. Significa che una parte della quota annuale che versi al tuo Ordine regionale verrà usata dal CNOP e non dal tuo Ordine.

Ordine Psicologi Lazio, ad esempio, storna da ciascuna quota 28€. Moltiplicali per circa 20.000 iscritti ed ecco gli oltre 500.000€ che annualmente giriamo al CNOP.

Anche per rispetto dei colleghi laziali che rappresento, mi sembra quindi premuroso rappresentarti il modo con cui pare siano investite una parte di queste ingenti risorse economiche 🙂

QUI TROVI UN ULTERIORE APPROFONDIMENTO, SUCCESSIVO ALLA RISPOSTA INVIATA DAL CONSIGLIO NAZIONALE A TUTTI GLI PSICOLOGI ITALIANI. RISPONDO ALLE CHIACCHIERE CON ULTERIORI DATI

Il duro lavoro dei preSidenti del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi

Come funzionano le sedute del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi?

Fino al 2014 si facevano a Roma, presso la sede CNOP di Piazza di Porta Pia. L’attuale preSidente di tutti noi, Fulvio Giardina, ha deciso di avere un CNOP itinerante, che gira l’Italia. E così diverse sedute durante l’anno si fanno in diverse regioni, tendenzialmente nella bella stagione il sud e le isole, con l’inverno si prediligono luoghi più nordici.

L’idea è pure carina… porti il CNOP vicino ai colleghi nelle varie regioni, penso io… e invece no, sono dei tour frenetici, zeppi di impegni, un cronoprogramma stringente come vedremo adesso su questo di Padova…

21 Presidenti territoriali che si muovono (Trento e Bolzano sono Ordini provinciali), alcune volte anche componenti dello staff amministrativo di Porta Pia segue a supporto.

Ovviamente le sedute vengono fatte durante il Venerdì ed il Sabato

Capita poi che i vari Ordini territoriali, felici di avere tutti lì da loro, organizzino convegni magari il Giovedì… proprio come è avvenuto in quest’ultima a Padova… ed ecco, così, che i preSidenti che lo desiderano possono arrivare a farsi una dura e frenetica 3 o 4 giorni di lavoro… roba che ti consuma, vè?

Facciamo un test: trova le parole dense!

Ti propongo un gioco. Prova a leggere il cronoprogramma di questa seduta CNOP di Padova ed individua la struttura sottostante di senso, tramite l’individuazione di possibili parole dense… o per lo meno ricorrenti 😛

Giovedì 14 dicembre

  • per chi è già arrivato, cena del convegno offerta dall’Ordine Veneto

Venerdì 15 dicembre

  • altro convegno dalle 9.00 alle 15.30. Abbiamo previsto un trasferimento con pulmino da e per l’albergo.
  • alle ore 15.50 ci si ritrova (puntualissimi!!!) di fronte all’hotel Europa per visita alla Cappella degli Scrovegni.
  • alle 16.50 arrivo nella sala da pranzo del rettorato, breve saluto di 2 prorettori dell’Università
  • dalle 17 alle 19.30: consiglio (in realtà si comincia alle 17.10 e si termina alle 19.15 per visita al Teatro Anatomico)
  • alle 20.45: ritrovo in albergo per andare al ristorante
  • alle 21.00: cena al ristorante Bastioni del Moro

Sabato 16 dicembre

  • dalle 9.30 alle 12.30, seduta di consiglio (in realtà si cominci alle 9.50 e si termina alle 11)
  • prima di partire, sarà possibile un light lunch.

Ovviamente non metto il biglietto di ingresso per la Cappella degli Scrovegni… chiudo un’occhio sull’arte 😉

Quanto si lavora e quanto ci costa quindi questa seduta di Consiglio Nazionale Ordine Psicologi a Padova?

Allora, partiamo da quello che appare essere di contorno alla seduta CNOP, ovvero… la seduta CNOP!

  1. Da OdG inviatoci una settimana fa il venerdì doveva iniziare alle 16
  2. Da cronoprogramma ricevuto mercoledì scorso dura 5 ore e mezza (2,5 venerdì e 3 sabato) ed inizia alle 17… avranno pensato che un’ora in più evidentemente appesantiva e così hanno optato per la Cappella degli Scrovegli
  3. Da realtà di fatto, questo CNOP è durato 3 ore e 15 minuti (Ven: 17.10/19.15 – Sab: 9.50/11.00)

Passiamo quindi ad immaginare adesso quanto è costato in potenza agli psicologi italiani questo CNOP di 3 ore e 15 minuti (un esercizio matematico senza alcuna pretesa di veridicità, ovviamente…):

  1. cena di giovedì sera a carico Ordine Veneto, diciamo un 50€ a testa per, diciamo un 20 coperti (una quindicina di consiglieri più altri eventuali): 1.000€
  2. pernotto di giovedì era per la quindicina di consiglieri a, diciamo, 100€: 1.500€
  3. pranzo di venerdì, diciamo di 35€ ( ci si tiene leggeri!) per circa 20 coperti: 700€
  4. cena di venerdì, diciamo per 50€ per circa 25 coperti: 1.250€
  5. pernotto di venerdì per diciamo 25 persone a, diciamo, 100€: 2.500€
  6. affitto sala riunione di sabato mattina + un fofettario per il light lunch, diciamo: 600€
  7. aggiungiamo anche spese forfettarie a scontrino per bevande, aperitivi, dolcetti e compagnia cantante, che esula dai momenti formali ma rimane rimborsabile, per 21 presidenti: 500€
  8. dulcis in fundo gli spostamenti, diciamo una spesa media di 150€ per i 21 presidenti: 3.150€

11.200€ per fare 5 ore e mezzo di Consiglio?

Ti piacerebbe!!!

In realtà NON ho ancora messo i gettoni di presenza. Ciascun Consigliere prende un gettone di 350€ a giornata, quindi 350€ per 2 giornate per 21 presidenti da un totale potenziale di 14.700€!!!

25.900€ per fare 3 ore e 15 Minuti di Consiglio!

Questo è ciò che potrebbe essere costato! Non inserisco ovviamente le ulteriori spese per l’organizzazione dei 2 convegni, che sono altra cosa. Rimango sulle spese direttamente legate alla presenza dei presidenti che – teoricamente – è legata alla trattazione dell’Ordine del Giorno e non alla partecipazione a convegni e… cappelle!

Mi trovo in imbarazzo, lo trovo vergognoso, mi impegno a rimanere su fatti e numeri, nudi e crudi, perché penso che ciascuno possa trarre le sue considerazioni.

Perché limitarsi ad un gettone quando se ne possono avere due?

Mi chiedo: ma non è possibile far arrivare a Roma i preSidenti, cominciare alle 12 di mattina, terminare alle 16 del pomeriggio, e poi rientrare a casa?

Abbiamo la sede, abbiamo lo staff, gli uffici. Pure che qualche presidente chiedesse di poter stare una notte… va bene… staremmo comunque su cifre DRASTICAMENTE più basse!!!

Padova purtroppo non è un caso isolato…

Purtroppo vi sono diverse altre sedute CNOP che hanno agito la medesima modalità… 21 presidenti fatti muovere per l’Italia, ciascuna impegnato ad organizzare il weekend memorabile… i contenuti dell’Odg rimangono a contorno… e così, da verbale, abbiamo esempi come:

  • L’Aquila, Luglio 2016: Ven 15.50/18.30 – Sab 9.45 senza fine… furono 4 o 5 ore in tutto e mi inalberai pure perché un paio di volte avevamo perso il numero legale a causa di presidenti che allegramente andavano a farsi il caffè, a fumarsi la sigaretta, a sgranchirsi le gambe…
  • Cagliari, Settembre 2016: 15.10/ senza orario fine… questo fu uno dei più surreali, impalpabile, a verbale non rinvengo neppure l’orario di chiusura dei lavori… io non ci sono stato, ma alcuni dissero che la cena/festa organizzata nel castello fuori Cagliari fu memorabile…
  • Bologna, Ottobre 2016: 15.15 / 18… qui 3 ore… uscimmo provati per lo sforzo.. ehmm, scusate, per lo sfarzo…

Mi perdoneranno i 3 presidenti citati… è che ho preso i primi 3 esempi a verbale che mi son capitati, li ho letti in fretta… Se avessi sbagliato possono ovviamente correggere e con piacere ne darò correzione. Li possa rincuorare il fatto che anche le altre trasferte sporadicamente si discostano da questo mood…

E le sedute di Consiglio potrebbero non essere le sole occasioni…

Ci sono le commissioni, i gruppi di lavoro, ecc… altre situazioni in cui i presidenti si muovono a giro per l’Italia, altri gettoniindennità per ruoli di coordinatore, pernotti, viaggi, ristoranti e corredi vari… insomma, potenziali altre occasioni, ma non saprei qui quantificare…

Personalmente stavo nel gruppo su “Tirocini e promozione”, ma me ne sono uscito ben presto. Ero referente per gli studi di settore, ma anche qui ho lasciato dopo che le mie argomentazioni rimbalzavano. Rimango forzatamente nel tavolo della consensus conference sul counseling perché è troppo importante per lasciarla a loro senza nessun presidio…

E neppure ti so parlare delle loro cene, visto che per me mangiare deve essere un piacere e farlo in quel contesto ed in quei climi non me lo favorirebbe… preferisco starmene in solitaria o con i colleghi di Marche e Piemonte (regioni in cui tra l’altro il CNOP non organizza mai nulla, chissà perché…)

 

Care colleghe, cari colleghi… con questo bel post vorrei augurarvi Buone festività!

Lo so, immagino, alcuni di voi mi staranno facendo belle cornazze… mi starete dicendo, digrignando i denti, “come facciamo a passare buone feste dopo aver letto questo post! …‘tacci tua!!!

Eh… il fatto è che avete ragione, tutte queste scorpacciate di CNOP rimangono proprio sullo stomaco (e non sono entrato nel merito dei contenuti trattati nelle 3 ore, altrimenti vi fregavo pure Capodanno e l’Epifania! Vi dico solo, i 2 punti più importanti in discussione sono stati stralciati in quanto o ancora da meglio istruire o viziati da errori procedurali – da me segnalati a verbale – su Codice Appalti)… ma è pur vero che proprio questa è la reazione e la consapevolezza verso cui voglio andare…

Ragazzi qui c’è da cambiare e pure in fretta. Alcune realtà di governo buone e che operano bene e per il bene degli iscritti ci stanno, altre vanno tagliate come i rami secchi di un albero. Lascio a voi l’arduo compito di individuare i rami secchi da tagliare e quelli verdi da coltivare… tra l’altro questo comincia ad essere pure periodo di rinvasi e potature quindi… Milleproroghe permettendo, direi che è il momento giusto di cominciare.

Buone feste ed un caro saluto!
Nicola

NOTA: per i preSidenti che accidentalmente dovessero leggere questo mio post… la foto di copertina della festa natalizia e quella del “trenino party” si legano ovviamente agli auguri di Buone festività fatte ai colleghi a fine post ed non certamente al voler comunicare o lasciare intendere che durante il CNOP si organizzino festicciuole di tal genere 😉 Pace e Amore!

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Expert Meeting su Atti e Funzioni dello Psicologo

Quali sono gli Atti e le Funzioni, tipiche e riservate dello Psicologo in Italia?

Prima del VIDEO, che trovi sotto, la premessa 🙂

Il Legislatore, con la Legge 56/89 e con la Legge 170/2003, ha riconosciuto una serie di ambiti e “contenitori semantici” allo psicologo. Tuttavia, a circa 30 anni dall’istituzione di tale figura, nessuno si è mai preoccupato di entrare adeguatamente nel merito.

A Maggio scorso, come Ordine Psicologi Lazio, abbiamo quindi deliberato di condurre un Expert Meeting dal titolo “Il mandato sociale e professionale dell’Art.1 degli psicologi italiani, tra Atti e Funzioni, tipiche e riservate“.

Lo scorso weekend, a Roma, si è svolta la due giorni con il Panel di 25 Esperti, a livello nazionale. In questo video di 30 minuti ti racconto come è andata ed i passi successivi che adesso ci attendono 😉

https://www.facebook.com/piccinini.nicola/videos/vb.1119313279/10211129127120259/

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Sul Protocollo di Intesa tra Ordine Psicologi Lazio e Comune di Roma

L’Ordine degli Psicologi del Lazio ed il Comune di Roma hanno sottoscritto un Protocollo di intesa.

Personalmente sono estremamente felice di questo avvio di sinergia tra Ordine e Comune, certo che nel proseguo dei lavori riusciremo – come comunità professionale – a fornire un contributo importante sia allo sviluppo organizzativo del Comune, che ai cittadini ed ai territori.

Allo stesso tempo, questo Protocollo ha mosso l’interesse di alcune testate giornalistiche che, con grande fantasia ed abnegazione, sono riuscite a produrre argomentazioni surreali, o più semplicemente strumentali a portare avanti posizioni politiche a loro care… insomma, c’è di mezzo la Sindaca Virginia Raggi, ci sono di mezzo i soldi pubblici del Comune di Roma, si può giocare sugli stereotipi e le vignette che ammantano ancora la figura dello psicologo… che voler di più?

Questo è ad esempio l’articolo de Il Messaggero di Roma, a firma Lorenzo De Cicco, a mio avviso anche di interessante rilevanza deontologica…

Un altro paio ne sono usciti… Ebbene, visto che noi psicologi, noi Ordine Psicologi Lazio, non siamo un soggetto politico, né ci interessano i giochini e le convenienze di alcune testate giornalistiche, o di alcuni giornalai; visto che noi abbiamo genuino piacere ad interloquire con tutti i soggetti politici che hanno a cuore la Salute dei cittadini ed il contributo che la Psicologia e gli psicologi possono offrire in tal senso… ebbene, mi sembra utile – in questo post – riarticolare in modo corretto e veritiera la questione del Protocollo di Intesa

 

Cosa dice il Protocollo di Intesa tra Ordine Psicologi Lazio e Comune di Roma?

Partiamo prima di tutto dal piano di realtà, ovvero da quello che realmente si è ratificato 🙂

I Protocollo di intesa disciplina la collaborazione fra l’Ordine e Roma Capitale per:

  • la partecipazione di rappresentanti delle Parti ai Tavoli di Lavoro istituiti e istituendi che possano consentire la realizzazione di attività e di progetti in favore dei dipendenti e della cittadinanza di Roma Capitale.
  • l’acquisizione del fabbisogno specifico per l’individuazione di possibili interventi rivolti ai diversi contesti di Roma Capitale;
  • l’elaborazione di progetti di ricerca e intervento rivolti ai diversi ambiti di interesse di Roma Capitale;
  • la definizione di percorsi formativi idonei allo sviluppo delle competenze dei dipendenti e collaboratori di Roma Capitale;
  • il monitoraggio dei servizi di Roma Capitale rivolti alla cittadinanza, con particolare riferimento alla qualità e all’efficacia;
  • l’analisi, la progettazione, l’erogazione, il monitoraggio e/o lo sviluppo innovativo di servizi di Roma Capitale che concorrono a sostenere processi e condizioni di benessere psicologico e qualità di vita/lavoro dei cittadini;
  • la realizzazione di studi di fattibilità per la verifica di progetti sperimentali nei campi della sicurezza urbana, dell’innovazione organizzativa, della gestione dei servizi, della riqualificazione e rigenerazione territoriale;
  • la promozione della Psicologia nei differenti ambiti di applicazione del presente documento in favore dei dipendenti e della cittadinanza di Roma Capitale.

Come potete leggere, si tratta di una elencazione di MACROAREE di comune interesse. In pratica questo Protocollo di Intesa è una sorta di prima stretta di mano tra due Enti Pubblici, che riconoscono un comune interesse circa alcuni ambiti. Sono elencati ambiti e dimensioni su cui la nostra comunità professionale può fornire un contributo di valore, è innegabile!

Di più… il Protocollo di Intesa non cita ad oggi nessun budget, non impegna un singolo euro, ma soprattutto ben specifica che:

le attività oggetto della collaborazione siano disciplinate, ove necessario, tra le Parti da uno o più specifici Accordi Operativi

In altre parole, a questa prima stretta di mano dovranno adesso seguire ulteriori incontri, in cui – assieme al Comune di Roma – cercheremo di analizzare meglio la domanda, individuare il fabbisogno, tracciare assieme una road map… dopodiché, per ciascuna singola linea attuativa /progetto andremo a redigere un ulteriore documento di intesa, quello si, analitico, di dettaglio e, se necessario, con budget preventivato 😉

 

Quale invece la comunicazione artefatta dei media?

Assieme ad alcuni articoli di giornale, sono uscito pure sulla trasmissione televisiva MATRIX. Sono venuti a registrare l’intervista presso la sede dell’Ordine Psicologi Lazio.

Mi hanno intervistato per una decina di minuti, sono entrato nel merito del Protocollo di Intesa, del senso complessivo dell’iniziativa, ho rappresentato i vari possibili ambiti di intervento dello psicologo… al di là dell’opportunistico schiacciamento – da tutti loro cercato – sulla dimensione della Sindaca e dei soldi pubblici, ho assai spinto sul fatto che la Psicologia concorre ad abbattere centri di costo, non solo su ambiti di salute/patologia dei cittadini, ma anche rispetto a questioni organizzative (infortunistica, burnout, giorni malattia, bassa produttività, ecc…)

Ho espressamente chiesto di inserire nel montaggio alcuni passaggi per noi importanti… ma già sapevo che ciò che è importante per noi, probabilmente non era importante per loro… con il nostro consulente stampa già avevamo scommesso che, usciti dalla sede dell’Ordine, sarebbero andati davanti al Campidoglio ad intervistare qualche dipendente circa il fatto che la Raggi adesso ti manda dallo pizzicologo… e così è stato ;(

Eccovi il servizio, e poi alcuni commenti…

https://www.facebook.com/piccinini.nicola/videos/vb.1119313279/10210880053173566/

  • min 0, sec 6: “io non ne ho bisogno, almeno spero“. Ecco, diamo subito l’incipit che posiziona il tutto sullo stereotipo evergreen dello “psicologo come professionista della pazzia”… ottimo attacco direi, non trovate?
  • min 0, sec 35. “secondo me (ndr: una azione) psicologica non risolve il problema… servirebbe una azione organizzativa“. E’ ovvio, se lo psicologo lo posizioni sulla pazzia, ma perché mai dovrebbe occuparsi di “lavoro ed organizzazione“…
  • min 0, sec 41: “sò apatici, cioè… non trasmettono emozioni“. Finalmente vedranno il contributo dello psicologo? No! Meglio l’elettroshock
  • min 1, sec 18: l’assistenza psicologica potrebbe essere utile. Si ma fino a quando la fantasia rimane sulla patologia perché poi quando si parla di EFFICIENZA… bah… nutro seri dubbi. Secondo la signora quindi non serve lo psicologo ma… un pò di impegno in più e l’ascolto al cittadino… certo, proviamo allora ad entrare nel merito e vedere cosa muove efficienza e cosa muove impegno in più e la capacità di ascolto al cittadino? No, certo che no… la giornaleria d’inchiesta preferisce banalizzare e artefare…
  • min 1, sec 35: anche la post produzione della domanda che mi hanno fatto è degna di ammirazione. Mi chiedono se ha più bisogno di assistenza il dipendente o il cittadino ed il attacco la risposta con “E’ una domanda senza uscita…” e continuo spiegando che in assoluto mi è impossibile rispondere con una domanda così posta, perché devi entrare di volta in volta nel merito, e più in generale ciascun soggetto citato nel Protocollo in potenza può avvalersi delle competenze di facilitazione e promozione salute benessere… ma anche qui – di 10 minuti di intervista – forse pensavano che gli facesse gioco prendere quell’incipit perché – così montato – concorre al costruire la loro storia del “senza via di uscita”?
  • min 2, sec 0: c’è pure lo psichiatra che dice “guardi io mi occupo di questo campo, sono cose più che sacrosante” Ecco, uno si legge il protocollo, vede l’ampiezza dell’intervento, ma nell’intervista esce che sono psichiatra e me ne occupo di questo campo… certo…

Insomma, ditemi voi che razza di servizio informativo si offre ai cittadini…

Il miglior modo di spazzare via quest’opera da giornalai? Avviare i lavori con il Comune di Roma, entrare nel merito, far toccare con mano il valore e contributo della funzione psicologica.

E parallelamente continuare l’azione di promozione dello psicologo presso la società civile e tutti gli stakeholder. Come OPLazio in questi 3 anni abbiamo lavorato moltissimo, ma è evidente che ancora moltissimo vi sia da fare…

 

 

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Aumentano le sanzioni per Abuso di Professione Sanitaria

Riforma degli ordini e abusivismo: sono i temi di nostro principale interesse come psicologi, che porta avanti il Disegno di Legge Lorenzin, appena approvato alla Commissione Affari Sociali della Camera con emendamenti che devono passare ora il vaglio delle commissioni tecniche.

L’elaborato curato dal presidente della commissione Mario Marazziti arriverà all’esame in aula il 9 ottobre. C’è un’accelerazione. E ci sono novità: un emendamento Pd a firma del senatore Giuseppe Guerini, appena approvato, inasprisce le pene per chi esercita abusivamente una professione sanitaria.

Non più multa fino a 516 euro e 6 mesi di reclusione, e nemmeno le pene inasprite da un terzo alla metà nella versione settembrina del ddl, con la confisca dei beni immobili e strumentali; si propongono reclusione fino a 3 anni e multe fino a 50 mila euro che per i professionisti prestanome arriverebbero a 75 mila euro.

Per gli Ordini, nelle prossime elezioni si devono garantire equilibrio di genere e rinnovo generazionale: la votazione, sarà valida se, in seconda convocazione, vota più di un quarto degli iscritti.

Si prevede il voto telematico per il quale ci vorrà un decreto del Ministero della salute, anche se riguardo questo punto non si capisce ancora chiaramente se riguarderà anche noi Ordine Psicologi o meno.

Che ne pensate a riguardo?

Il voto elettronico in ENPAP ha fatto risparmiare moltissimi soldi ed ha reso più sicure e veloci le operazioni elettorali. Personalmente auspico sia possibile applicare questa innovazione anche a tutti gli Ordini territoriali.
Allo stesso modo, ipotizzo che il CNOP e Giardina saranno contrari, vista la sventola che la loro lista AUPI/NoiEnpap hanno preso pochi mesi fa…

Voi che ne pensate? Sareste in accordo ad estendere il voto elettronico anche agli Ordini o meno?

Fonte: http://www.farmacista33.it

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Il mandato sociale e professionale dell’Art.1 degli psicologi italiani, tra Atti e Funzioni, tipiche e riservate

Durante la seduta dell’Ordine Psicologi Lazio di Maggio scorso il Consiglio ha deliberato la mia proposta di avvio di un Expert Meeting  sul “mandato sociale e professionale dell’Art.1 degli psicologi italiani, tra Atti e Funzioni, tipiche e riservate“. Si tratta in pratica, di un percorso partecipato da alcuni dei principali esperti della Psicologia professionale ed accademica italiana, finalizzato a meglio declinare, in modo operativo e facilmente comprensibile e comunicabile, il mandato che l’Art.1 della Lg 56/89 (ovvero dello Stato italiano) riconosce allo psicologo.
Il percorso vedrà anche l’attivazione di tutti i colleghi psicologi interessati a partecipare 😉

Un ‘operazione culturale e scientifica di assoluto valore, dentro e fuori la comunità professionale!

 

Di questa iniziativa ve ne parlerò meglio in un Facebook Live dedicato, che terrò questo Venerdì 23 Giugno, alle 12, sulla mia pagina personale Facebook. Qui di seguito ti riporto un estratto del contenuto di presentazione dell’Expert Meeting votato in Consiglio 🙂

Che ne pensi? Lascia un tuo commento a fine pagina!

 

Gli Ordini, Enti pubblici, vennero istituiti con lo spirito e l’intento di certificare e garantire un livello di qualità attesa della prestazione professionale dei propri appartenenti. Da un’istanza, quindi non meramente a tutela di interessi corporativi, bensì a vantaggio del cittadino, cui debbono essere garantite prestazioni di qualità, erogate da soggetti di cui sia verificata una competenza formativa di base.

Tale istanza era tanto più cogente laddove gli appartenenti ad un Ordine intervenissero in ambiti e con prestazioni inerenti la Salute del cittadino, in sintonia con lo spirito dell’Art.32 della Costituzione Italiana che così recita: “La Repubblica tutela la Salute come fondamentale Diritto dell’Individuo e interesse della Collettività…“.

In altre parole, i Padri fondatori valutavano che una prestazione improvvisata, erogata da soggetti senza adeguata preparazione, senza responsabilità in ambito civile e penale, né deontologico, espone il cittadino a prestazioni non soltanto dagli esiti incerti, ma sovente anche dannose per la salute e gli interessi dello stesso e, di conseguenza, della collettività.

L’Art.1 della Legge 56 del 18 Febbraio 1989, istituente la professione di Psicologo in Italia, recita: “La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità

Il Legislatore ha inteso, con questo articolo, da un lato accomunare gli psicologi a medici e odontoiatri come uniche figure professionali con facoltà di diagnosi e dall’altro limitare ai soli psicologi la possibilità di formulare la diagnosi psicologica. Allo stesso tempo ha previsto una serie di ulteriori ambiti e contenuti di “ambito psicologico” appartenenti in via esclusiva, all’interno del quadro professionale, culturale, sociale e normativo italiano, alla professione di Psicologo. E ciò, nell’ottica di tutelare al meglio la Salute ed il Benessere psicologico di “persone, gruppi, organismi sociali e comunità“.

A fronte di tale riconoscimento e mandato sociale ed istituzionale, si è da sempre rilevata l’esigenza di dare corpo a quanto stabilito dall’Art.1 della Legge 56/89, di definire in modo concreto e comunicabile gli atti e le funzioni, tipiche e/o esclusive, della professione di psicologo. D’altro canto, sa da una parte il Legislatore provvede a definire gli ambiti formali di fondazione di una professione, dall’altra la comunità dei professionisti è poi chiamata a definire in modo ottimale i contenuti pertinenti.

Quest’ultima responsabilità si è dovuta confrontare con una serie di contenitori semantici quali “prevenire“, “curare“, “salute“, “benessere“, “abilitazione“, “sostegno“, “promozione“, “colloquio“, “valutazione“, “osservazione“, “ascolto“, “relazione“, “domanda“, ecc… che non sono di appannaggio assoluto della Psicologia. Alla intrinseca complessità semantica si è aggiunto, negli anni, un profondo e continuo cambiamento nel tessuto economico, politico, sociale e culturale italiano.

In tal senso, affrontare, oggi, la concreta definizione di atti e funzioni, tipiche e/o esclusive, dello psicologo significa anche ri-attualizzare il mandato sociale ed istituzionale della Legge 56/89, situando tale riflessione all’interno delle trasformazioni scientifiche e culturali che in questi quasi 30 anni hanno e stanno attraversando la società italiana.

Il passaggio baumaniano dalla società solida alla società liquida, diviene passaggio da una “cultura focalizzata sulla eliminazione della malattia” ad una “cultura focalizzata sulla promozione della salute e del benessere“. Nella ricerca “Libro bianco sulle professioni psicologiche” effettuata dal Consiglio Nazionale Ordine Psicologi nel 2012, risulta che il contenitore semantico “Salute” passa da una rappresentazione sociale nel 2000 legata principalmente al “…non aver dolori, disturbi o malattie” a quella del 2011 legata principalmente a Salute come “…essere in armonia, equilibrio con se stessi, col proprio corpo e la propria mente“. Se prima l’opposto di “Salute” era “Malattia”, adesso è “Malessere”, “Squilibrio”, “Negativa qualità di vita”, in tutte le dimensioni fisiche, psicologiche e/o sociali.

Il mandato sociale dell’Art.1 della Legge 56/89 di intervenire “per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità ” deve quindi essere – oggi – ri-letto, ri-situato, ri-declinato all’interno degli odierni contenitori semantici su cui ciascun “ambito formale” insiste.

Così come deve essere ri-articolato a fronte della successiva Legge 170 dell’11 Luglio 2003, inerente “materia di abilitazione all’esercizio di attività professionali“, che in via indelebile riconosce e posiziona la Psicologia come “Scienza della Relazione”, tra individui, gruppi, contesti, comunità, con mandato di favorire benessere individuale, familiare e sociale.

Ebbene, all’interno di tale scenario ed a fronte di tali considerazioni, possiamo attivare un percorso di confronto e consenso teso a declarare e dettagliare concretamente Atti e Funzioni Professionali, tipiche e riservate, dello Psicologo in Italia?

E’ sostenibile che a quasi 30 anni dalla Legge istitutiva si faccia ancora confusione tra gli Atti e le Funzioni dello Psicologo, quelle di uno Psicoterapeuta, di uno Psichiatra o – ancora peggio – si trovino liquefatte competenze, tecniche e metodologie di intervento tipicamente psicologiche all’interno di pseudo-psico-professioni non meglio regolamentate?

E’ possibile migliorare l’allineamento tra i percorsi formativi professionalizzanti universitari di Psicologia, quelli formativi post-universitari (e non solo di Psicoterapia) e le reali domande di Salute e Benessere che arrivano da individui, gruppi, organizzazioni e comunità sociali? Ovvero permettere di ri-definire l’incontro tra domande e offerte all’interno di attuali contenitori semantici propri dell’Art.1?

E’ auspicabile che la comunità professionale degli psicologi italiani riesca a definire e comunicare efficacemente Atti e Funzioni, tipiche ed esclusive, senza delegare ciò a Giudici, Sentenze e Tribunali?

E’ realistico poter avviare un processo culturale e di riconoscimento identitario della professione di psicologo in Italia, prima di tutto interno alla comunità degli oltre 100.000 iscritti, e contestualmente partecipato dalle varie committenze civili, professionali e istituzionali di riferimento? Un processo che permetta di riconoscerci ed assieme di costruire committenza maggiormente consapevole?

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Consensus Conference COUNSELING. Lascia o raddoppia

Oggi si è tenuto un nuovo incontro del Comitato Promotore, di cui faccio parte, e del Comitato Tecnico Scientifico, di cui fa parte il collega Mauro Grimoldi. Qui trovate le puntate precedenti della Consensus Conference sul Counseling, giusto per meglio situare questo breve report 🙂

Durante le precedenti 2 riunioni avevamo lavorato alla definizione dei quesiti da sottoporre ad un certo gruppo di esperti. Nella prima riunione il tavolo aveva confezionato ben 3 quesiti, nella seconda riunione il tavolo era riuscito a rimettere in discussione il tutto per chiudere con un unico quesito più o meno confezionato. 3 passi avanti e due indietro.

Oggi si doveva lavorare sull’individuazione degli esperti. Mica banale come cosa! Quali esperti? Come possiamo definire il fatto che quella persona sia esperta? Ed in base a quali criteri? E, comunque, come la mettiamo con possibili conflitti di interesse? Poniamo che sia Direttore di un Ente di formazione di counselor, ad esempio…

Insomma, il dibattito sul tema del conflitto di interesse ha acceso gli animi di alcuni dei partecipanti, da posizioni differenti, così come il tema dei criteri con cui scegliere questi esperti. Alla fine si è giunti a prevedere una dichiarazione del professionista in cui esplicita tutti i suoi elementi di potenziale conflitto di interesse, dopodiché ciascuna domanda verrà affidata a 3 esperti e non ad un singolo, in modo tale da calmierare il rischio di vedersi produrre una relazione “di parte“.

Dovremo adesso, i componenti dei 2 Comitati, proporre nomi di esperti, con tanto di curriculum. Alla prossima riunione dovremo effettuare una selezione e poi comporre le triplette di esperti. Il problema è che non abbiamo ancora i criteri con cui comporre le triplette, né – soprattutto – completato l’elenco dei quesiti su cui ingaggiarli.

 

Questione di metodo

Al di là degli specifici contenuti sopra riportati, è emersa trasversalmente una questione inerente la metodologia con cui nasce e si sta portando avanti questa consensus.

Personalmente, come componente del Comitato Promotore, ho più volte sottoposto all’attenzione dei componenti il Comitato alcuni elementi – a mio avviso – di fragilità del processo che a vari livelli e gradazioni hanno impattato e stanno impattando negativamente sulla qualità dei lavori e sugli esiti possibili. Oggi ho avuto modo di ribadire alcune perplessità ed anche alcuni fatti oggettivi congiuntamente al Comitato Tecnico Scientifico.

Evidentemente la questione non era solo mia, visto che più di un partecipante ha espresso criticità, o quanto meno leciti dubbi, circa modalità e metodologia di gestione di questa Consensus.

 

Ne rimarrà solo uno

Altro aspetto che mi ha colpito è stato l’alto numero di assenti. Sarà il caso, ma la volta scorsa si contavano alcuni assenti, oggi il numero era più che raddoppiato. OK, è fisiologico che con l’andare del tempo qualcuno viene meno, ma d’altro canto diventa pure grottesco doversi ridurre in 4 amici al bar a discutere di questioni che riguardano 100.000 psicologi e qualche milione di italiani 😉

 

Lascia o raddoppia?

Di positivo c’è che oggi, finalmente, si è palesato e verbalizzato un disagio che evidentemente non era solo mio.

Per quanto mi riguarda, continuo a fare ciò che reputo sia il mio ruolo in quel contesto: da componente del Comitato Promotore mi impegno a garantire che i lavori, le attività ed i passaggi siano aderenti alla metodologia individuata, così come mi impegno affinché tutte le istanze – anche conflittuali – possano trovare ospitalità e pensiero complesso, senza essere svilite o banalizzate.

Altri stanno valutando se vi siano ancora margini, o meno, per continuare questa Consensus. Il Coordinatore del Comitato Promotore, di cui faccio parte, ha comunicato che alla prossima riunione di questo Comitato, verrà inserito al primo punto in OdG la valutazione se vi siano ancora, o meno, i presupposti per procedere con la Consensus.

Insomma, siamo arrivati al primo viatico: o questo piccolo collasso permette uno sviluppo chiarificatore ed evolutivo, o si chiude baracca e burattini.

 

Tante cose a tutti!
Nicola

 

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Primo piano Psicologi & Professione

FONDAZIONE PSICOLOGI. Il CNOP delibererà lo Statuto, quali i punti oscuri?

Ne avevo cominciato a parlare nel post “FONDAZIONE PSICOLOGI. Molti soldi, poche garanzie. Voi la volete?“.

Questo Venerdì 3 Marzo, a Firenze, si terrà seduta del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi (CNOP) ed al punto 4 in OdG si proporrà di deliberare la bozza dello statuto della Fondazione degli Psicologi italiani (SCARICA IL PDF “PUNTO 4_Bozza Statuto Fondazione“).

Purtroppo non avrò modo di presenziare a questa seduta CNOP, ci saranno Alessandro Lombardo (Ordine Piemonte) e Luca Pierucci (Ordine Marche), colleghi di AltraPsicologia. Ciò nonostante desidero porre a tutti voi, pubblicamente, alcune questioni emerse dalla lettura del documento.

Tenete conto che gli attuali preSidenti CNOP sono candidati e/o sostengono la lista NOIENPAPqui il video reportage di Federico Conte

https://www.facebook.com/www.federicoconte.it/videos/1454945724536009/

Vi sottopongo questa nota in quanto questi che si candidano a gestire l’ENPAP, i soldi delle nostre pensioni, sono gli stessi che stanno spingendo per la Fondazione (oltreché per gli ECM obbligatori, per la consensus counseling per i cari collegi counselor e via dicendo…).

 

Ecco le criticità della Fondazione Psicologi

Leggete sino al termine e poi torno sulle questioni denunciate nel video 🙂

All’art. 1: quali saranno i soggetti fondatori insieme al CNOP? E’ un elemento rilevante in considerazione del fatto che i fondatori, come specificato all’art. 4, contribuiscono in quota parte, da definire, al patrimonio della fondazione?

All’art. 3: non sono dettagliati i soggetti che coadiuvano la fondazione, oltre al CNOP e agli Ordini territoriali. Possibile? Funzionale? A cosa?

All’art. 3: tra i fini della fondazione c’è un non chiaro “b) individuare definire e riconoscere diverse aree di specializzazione e specifiche competenze all’interno della professione di psicologo”. Che si intende? Che io sappia è di competenza statale, che vorrebbe invece fare il CNOP?

All’art. 4: il patrimonio in dotazione alla fondazione non viene quantificato. Il patrimonio è requisito essenziale per capire l’azione della fondazione nonché l’incidenza della stessa sul bilancio del CNOP e degli altri soggetti fondatori. Come possibile deliberare – pure che sia una bozza – senza questi elementi?

All’art. 7: non è specificato come e da chi verranno nominati due componenti del comitato direttivo; per trasparenza questo dovrebbe risultare già dalla bozza… ma la trasparenza alle volte è concetto trasparente per alcuni.

  • Inoltre il comma 7.2 relativo alla scadenza del primo comitato direttivo risulta sostanzialmente incalcolabile legata alle troppe variabili dei conti consuntivi dei soggetti fondatori, che come detto sopra, risultano ancora indefiniti. Senza contare della recente proroga del CNOP inserita nel MilleProroghe!
  • Al comma 7.3 è corretto escludere il Presidente dalla possibilità di revoca da parte degli altri membri? Non sono ammesse neanche le sue dimissioni? FULVIO GIARDINA DEVE QUINDI RESTARE DENTRO A FORZA?

All’art. 8, comma 4: il collegio dei revisori o revisore unico (su che base l’uno o l’altro?) viene nominato dal comitato direttivo sui cui atti poi dovrebbe esercitare il controllo. Notate un leggero conflitto di interessi all’orizzonte? Non sarebbe opportuno, per garantirne la terzietà, (non so se è fattibile, né so se sia voluta!) che venga nominato dal/i fondatore/i?

All’art. 10, comma 3: la figura del vicepresidente è solo eventuale, e poi al 10.4 è disciplinata; sarebbe opportuno inserirla di default senza rimettere la scelta al Presidente

CURIOSITA’ PIU’ GENERALE: Nulla si dice in merito ai compensi del comitato direttivo mentre si specifica che il comitato scientifico opera a titolo gratuito.

Il Comitato Direttivo – a Fondazione Psicologi avviata – può decidere di darsi quante indennità e gettoni desidera? Ed il preSidente deve rimanerci dentro a forza?

 

Questa la trasparenza, la precisione, le tutele, le garanzie con cui agiscono? Questo ciò che stanno proponendo in CNOP e che porterebbero in ENPAP? Buona votazione on line, vi lascio con questo auspicio 🙂

https://www.facebook.com/piccinini.nicola/posts/10209019970632665

 

 

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Primo piano Psicologi & Professione

L’ENPAP raccontato dalle testate giornalistiche di settore (quelle vere!)

Se desiderassi approfondire la reale gestione dell’ENPAP attingeresti a testate giornalistiche di settore, tipo Il Sole 24 Ore, Italia Oggi, Ansa & simili… o a quotidiani tipo Il TempoLibero?

In questi giorni abbiamo assistito all’ennesimo danno di immagine alla categoria. Dei contenuti alquanto discutibili sono stati diffusi su 2 testate giornalistiche e rilanciati su social e via email dalla lista Noi/ENPAP/AUPI ai colleghi, con l’obiettivo di screditare il governo ENPAP di AltraPsicologia.

Insomma, un’opera maestra di POST-VERITA’ in cui quelli dello scandalo di Via della Stamperia – in una surreale notte in cui tutte le vacche diventano grigie – vanno oltre i fatti e la verità, mirano dritti alla pancia populistica dei colleghi e poco importa se producono danno d’immagine (l’ennesimo) alla categoria!

 

Lo Storytelling ENPAP secondo la stampa di settore

Ti propongo adesso un video amaramente ironico, quasi grottesco, in cui ti rappresento – con Federico Conte – uno scenario allargato di ciò che sta accadendo. Dopodiché, visto che non pretendo tu creda ciecamente ad un collega comunque in lista candidati ENPAP AltraPsicologia, ti elenco tutte le recensioni stampa fatte sull’ENPAP… insomma, fonti terze, superpartes, di settore, accreditate 😀

https://www.facebook.com/www.federicoconte.it/videos/1463008057063109/

E qui l’articolo di approfondimento tecnico a ciò di cui si parla nel video, a cura di Felice Torricelli e Federico Zanon

Ed eccoci ai giornali veri ed autorevoli…

Qui sotto gli articoli recenti: 2016-2017.
Raccontano continuità, efficienza, trasparenza.
Raccontano attenzione ai diritti LGBT, alle professioniste donne, alla parità di genere.
Parlano di progetti di sostegno alla professione, di investimenti etici.

Questo è il progetto di AltraPsicologia per l’ENPAP, trovi programma e candidati.

Valuta tu a quali fonti attingere ed a chi affidare le tue pensioni. Buon voto 😀

 

DICONO DI ENPAP NEL 2017

26/02/2017Il Sole 24 OreCassa Psicologi e i rendimenti all’8,3%
10/02/2017Italia OggiENPAP, Sicav Psy in positivo
09/02/2017ItaliaPostPensioni Ultime Notizie Oggi (9 febbraio 2017): Vecchiaia, Professionisti e Sicav Psy
09/02/2017BlastingNewsPensioni Enpap, news ad oggi 8 febbraio sulla Sicav Psy: nel 2016 +8.3%
08/02/2017MondoProfessionisti.euPensioni più alte per gli psicologi grazie agli extrarendimenti degli investimenti
08/02/2017AdnkronosEnpap, bene rendimento mercato Sicav ‘Psy’
08/02/2017SiciliaInformazioni.comPrevidenza: Enpap, bene rendimento mercato Sicav ‘Psy’
08/02/2017PensioniOggi.itPensioni, Assegni più alti per gli Psicologi grazie ai rendimenti Extra degli investimenti
07/02/2017QuotidianoSanità.itPensioni più alte per gli psicologi. La Sicav “Psy Enpap” realizza rendimento dell’8,3% nel 2016
30/01/2017Il Sole 24 OreRischio «cumulo» per le Casse
09/01/2017CorriereSera-EconomiaPrevidenza: Psicologi al voto
09/01/2017MondoProfessionisti.euEnpap. Dal 27 febbraio al 3 marzo le elezioni per il rinnovo degli organi statutari
06/01/2017Italia OggiTempo di elezioni per ENPAP
05/01/2017ANSAEnte psicologi, rinnovo vertici dal 27/2

 

DICONO DI ENPAP NEL 2016

datafontetitolo
21/12/2016Italia OggiENPAP, assistenza disabili ampliata
21/12/2016Il Sole 24 OrePsicologi. La Cassa potenzia il Welfare
20/12/2016MondoProfessionisti.euEnpap. Novità per assistenza inabili, interessi di mora, durc e maternità
20/12/2016Quotidiano SanitàPsicologi. Dall’Enpap novità per assistenza inabili, interessi di mora, Durc e maternità
14/12/2016Italia OggiLe Casse di “nuova generazione” in pillole
13/12/2016Il Sole 24 OreDamiano chiede aiuto ai sul Jobs act professionisti alla festa dei vent’anni delle Casse «103»
18/11/2016Italia OggiDall’ENPAP. Psicologi redditi in crescita
21/11/2016Avvenire.itRicerca. Cresce la richiesta di psicologi
16/11/2016Italia OggiPsicologi, mercato proficuo nonostante la concorrenza
14/11/2016Quotidiano SanitàGli italiani in crisi vanno sempre di più dallo psicologo (ma anche da “motivatori” e life coach). Boom spesa: più del 600% in 20 anni
14/11/2016Panorama della SanitàDall’Enpap l’indagine di mercato sulla psicologia professionale in Italia: Reddito complessivo a 800 milioni di euro. Cresce la richiesta di Psicologia nella società in crisi
14/11/2016Quotidiano SanitàTorricelli (Enpap): “Più prestazioni per aiutare i cittadini a star bene, ma anche per aumentare le nostre pensioni”
14/11/2016Il Farmacista onlineGli italiani in crisi vanno sempre di più dallo psicologo (ma anche da “motivatori” e life coach). Spesa cresciuta di oltre il 600% in 20 anni
03/11/2016AskanewsNasce Enpap Social, network sviluppo professionale psicologi
27/10/2016Mio WelfarePsicologi, dall’Enpap un social ad hoc
26/10/2016Il Sole 24 OreEnpap lancia un social network per aiutare gli psicologi a fare rete
26/10/2016Italia OggiPsicologi, dall’Enpap un social ad hoc
26/10/2016MondoProfessionisti.euNasce Enpap Social: network per lo sviluppo professionale degli psicologi
25/10/2016ANSA.it ProfessioniPsicologi, più lavoro con social network
25/10/2016Quotidiano SanitàNasce Enpap Social, un social network per lo sviluppo professionale degli psicologi
30/08/2016ANSASisma, contributi da Cassa Psicologi
07/06/2016Mondo ProfessionistiWelfare allargato ciclo di incontri ENPAP
06/06/2016ANSAProfessioni – Programmi UE: Psicologi in campo al Sud
06/06/2016Trapani OggiFondi Europei ed Europrogettazione
06/06/2016Global Media NewsWelfare allargato: ciclo di incontri ENPAP
28/05/2016Plus24 – Il Sole 24 OreCaso Stamperia, l’ex Presidente dovrà risarcire 11 milioni
27/05/2016Il Sole 24 OreCassa Psicologi vittima di “danno erariale”
27/05/2016Il MessaggeroEnte Psicologi: ex Presidente deve risarcire 11 milioni di euro
26/05/2016TG LA7La Corte dei Conti condanna l’ex presidente ENPAP Arciasa
26/05/2016Il Fatto QuotidianoAffare di via Stamperia – La Corte dei Conti stanga Arcicasa
26/05/2016AgenParlENPAP l’ex Presidente Angelo Arcicasa condannato a risarcire l’Ente per 11 milioni
26/05/2016Il Fatto Quotidiano.itENPAP Ex Presidente condannato a risarcire 11 milioni per l’acquisto del palazzo di via della Stamperia
 25/05/2016Italia OggiENPAP entra in Social Impact Agenda per l’Italia
 24/05/2016ANSAENPAP in Social Impact Agenda Italia
 24/05/2016La mia previdenza.itENPAP: utili in aumento
23/05/2016Avanti online.itENPAP: rendimento montanti contributivi superiori a Istat
12/05/2016Italia OggiTaddei: dignità alla gestione separata
07/05/2016Plus 24 – Il Sole 24 OreLe Casse che “restituiscono” i guadagni
04/05/2016Il Sole 24 OreENPAP, bilancio attivo per 30milioni e rivalutazioni legate ai rendimenti
04/05/2016Italia Oggi
04/05/2016MondoProfessionisti.it
03/05/2016ANSA
03/05/2016Adnkronos
25/04/2016Corriere della Sera Economia
25/04/2016Reteconomy Tv
21/04/2016Avvenire.itPsicologhe tra difficoltà e opportunità
16/04/2016Italia OggiPsicologhe, il genere pesa sui guadagni fino al 40%
15/04/2016LiberoQuotidiano.itPsicologi, premiate 5 proposte imprenditoriali al femminile
15/04/2016Panorama.itSanità: Enpap, molte donne psicologo ma poco interesse a fare impresa
15/04/2016OggiTreviso.itSanità: Enpap, molte donne psicologo ma poco interesse a fare impresa
15/04/2016Focus.itSanità: Enpap, molte donne psicologo ma poco interesse a fare impresa
15/04/2016IlTempo.itPsicologi, premiate 5 proposte imprenditoriali al femminile
15/04/2016NEWSrss24Professioni: Psicologi, premiate 5 proposte imprenditoriali al femminile
15/04/2016Sassarinotizie.itPsicologi, premiate 5 proposte imprenditoriali al femminile
15/04/2016Olbianotizie.itPsicologia. Tra libera professione e imprenditoria femminile. Oggi il convegno Enpap a Roma
15/04/2016AdnkronosPsicologi, premiate 5 proposte imprenditoriali al femminile
15/04/2016ANSAPsicologi,82% donna ma ‘gap’ reddito 40%
25/02/2016Milano FinanzaLe Casse non sono più torri d’avorio. Era ora
24/02/2016Italia OggiEnte Psicologi. Parte il Progetto Microcredito
24/02/2016FocusSanità: Microcredito per psicologi, finanziamenti fino a 100 mila euro
23/02/2016www.panorama.itMicrocredito per gli Psicologi, finanziamenti fino a 100 mila euro
23/02/2016Quotidiano SanitàENPAP. Al via il progetto Microcredito. Fino a 100 mila euro di finanziamenti per gli psicologi
22/02/2016Italia Oggi7Lotta alla corruzione, le Casse puntano sulla trasparenza
18/02/2016La Mia PrevidenzaInvestimenti, rivoluzione in casa ENPAP
13/02/2016 Il Sole 24 Ore PlusCassa psicologi sceglie una SICAV per gestire 350 milioni di euro
09/02/2016Italia OggiENPAP, patrimonio gestito in delega
05/02/2016ANSAPsicologi,350 mln risorse in ‘Psy Enpap’
01/02/2016Italia Oggi7Intervista al Presidente Torricelli – L’importanza della quotidianità
22/01/2016Italia OggiPer gli Iscritti ENPAP nuovo pacchetto maternità
20/01/2016Quotidiano SanitàPsicologi. Dall’ENPAP nuove tutele per la maternità. Prestazioni sanitarie e servizi gratuiti. E poi nuove tutele per il partner, anche se dello stesso sesso
20/01/2016Affari ItalianiSanità: da Enpap ‘Pacchetto maternità’ psicologhe, copre coppie anche gay
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Psicologi & Professione

Consensus Conference COUNSELING: le domande ed il clima generale

Qui trovate la cronaca delle precedenti puntate della “Consensus Conference Counseling” (CCC).

Oggi si è tenuta una riunione piuttosto importante ma prima di entrare nel merito, parto dalla precedente riunione… poi arrivo all’oggi… ed infine accenno al domani 😉

 

La riunione di dicembre scorso

Il 19 Dicembre 2016 si era riunioni il “Comitato Tecnico Promotore” (CTP) di cui faccio parte. Questi i componenti:

  • Giancarlo Tanucci, Coordinatore (Uni.Co)
  • Fabio Lucidi, Presidente AIP – Associazione Italiana Psicologi
  • Antonella Bozzaotra, Presidente Ordine degli Psicologi della Campania
  • Alberto Zucconi, Segretario CNSP– Coordinamento Nazionale Scuole Private di Psicoterapia
  • Pieluigi Policastro, Presidente SIPAP – Società Italiana Psicologi Area Professionale
  • Nicola Piccinini, Presidente Ordine degli Psicologi del Lazio
  • Rolando Ciofi, Segretario Generale Mo.P.I – Movimento Psicologi indipendenti
  • Pier Giovanni Bresciani Presidente SIPLO – Società Italiana Psicologia del Lavoro e dell’Organizzazione
  • Giulio Vidotto Presidente CPA – Conferenza della Psicologia Accademica

Il CTP di fatto deve attivare e presidiare il processo di tutta la CCC. Nell’incontro di dicembre vennero stabiliti i componenti del “Comitato Tecnico-Scientifico” (CTS) avente funzione di “garanzia metodologica” e non di merito sul contenuto della CCC (queste le precisazioni).

Pochi giorni prima di quella riunione, ricordo, con AltraPsicologia avevamo pubblicato il post “Counseling, counselor e attività formative annesse. La posizione di AltraPsicologia“. Di fatto venni fortemente criticato dagli organizzatori della CCC perché – dal loro punto di vista – quel “genere” di contenuti rischiava di rovinare il clima (?!?) con i rappresentanti dei counselor… in sunto risposti: eStica! Ma giusto per darvi il mood

Questa la composizione definitiva del CTS che uscì:

  • Mario Fulcheri – Chieti (università)
  • Enrico Molinari – Milano (università)
  • Caterina Lombardo (università)
  • Salvatore Soresi (università)
  • Giorgio Nardone (professionista)
  • Margherita Spagnuolo Lobb (professionista)
  • Turra Giovanni (professionista)
  • Mauro Grimoldi (professionista)
  • Assocounseling (Lucia Fani)
  • Federcounseling (Tommaso Valleri)
  • CNCP (indicazioni da Alberto Zucconi)
  • Ordine dei Medici
  • Ordine dei Famacisti
  • Collegio Infermieri
  • Assistenti sociali

In pratica:

  • 4 accademici
  • 3 rappresentanti dei counselor
  • 4 rappresentanti di altre professioni
  • 4 professionisti psicologi (di cui ALMENO UN PAIO pro-counselor)

Venne detto che quella composizione garantiva un giusto equilibrio… chiesi (e richiesi) di inserire formalmente questa mia dichiarazione a verbale:

Piccinini prende atto della posizione di maggioranza, ma esprime forti dubbi circa la “bilanciata presenza” in quanto tra gli psicologi citati ve ne sono più di uno che a vario titolo ha interessi legati al counseling ed ai counselor, rendendo così di fatto potenzialmente sbilanciata la rappresentatività a sfavore della comunità professionale degli psicologi

 

Arriviamo ad oggi: le domande licenziate

Oggi si sono riuniti il CTP ed il CTS. Assieme, dovevamo produrre le domande da sottoporre agli esperti per arrivare alla conferenza di consenso (o meno) su alcune questioni inerenti il counseling.

Queste le domande ad oggi licenziate:

  1. Attraverso quali parametri è possibile definire la funzione di counseling in italia?
  2. Qual è il bagaglio di competenze necessarie per esercitare le funzioni di counseling?
  3. Può la funzione di counseling configurarsi come professione autonoma o è funzione trasversale a più professioni?

Queste ed altre domande dovranno poi essere meglio istruite da un gruppo di esperti (che individuerà sempre il tavolo di oggi!), le relazioni degli esperti saranno poi analizzate da un panel giuria allargato (conferenza di consenso) e ne uscirà l’esito circa l’ampiezza di consenso su specifiche posizioni (o di NON consenso!).

Che dirvi… i partecipanti ve li ho elencati, trovo uno sbilanciamento palese di persone che hanno – a vario titolo – interessi sulla formazione dei counselor e/o sulla pratica della pseudoprofessione di counselor… e questo sbilanciamento lo si è sentito, eccome!

A tutto ciò, si aggiungeva un palpabile clima di (si, lo dico e lo confermo!) OSTILITA’ nei confronti degli unici due esponenti di AltraPsicologia: il sottoscritto ed il collega Mauro Grimoldi. Laddove istanze ed argomentazioni di altri potevano trovare pronta ospitalità, io e Mauro, in momenti e su argomenti differenti, abbiamo dovuto scontrarci con una evidente opposizioni, mai vista durante la giornata verso altre posizioni. Una nota di de-merito poi ad un collega psicologo, esponente di un movimento pro-counselor, che sgradevolmente doveva svilire in modo diseducato qualsiasi nostra argomentazione… surreale è stato quando, a pausa caffè, faceva capannello con altri 3 o 4 colleghi e (gli sono passato casualmente alle spalle) si dilettava nel parlare male di AltraPsicologia e dei nostri presunti modi e idee, dannose per la categoria degli psicologi…

Insomma, oggi – come psicologo – mi sono sentito in netta minoranza, da un punto di vista QUANTITATIVO, ma anche QUALITATIVO… e tutto ciò, in casa del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi… perché lì si è svolta…

Il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi sta ospitando tutta la CCC, ha pagato le logistiche per i precedenti workshop, la sede, le pause pranzo e compagnia cantando… insomma, scusate se passo per veniale, con i soldi degli psicologi sta portando avanti questa Consensus…

PRECISAZIONE: alcuni al tavolo di oggi hanno detto che non è opportuno – a lavori in corso – diffondere informazioni all’esterno… ebbene, anche se non occupassi un ruolo di rappresentanza istituzionale, anche se non rispondessi a numerosi colleghi che mi hanno votato (fra le altre cose) per rimanere informati su ciò che attiene la vita della comunità professionale… ebbene, al di là di tutto ciò, ritengo in ogni caso DOVEROSO diffondere informazione e favorire partecipazione attiva ed allargata! Dirò di più, è proprio la diffusione di informazione a rendere la comunità dei colleghi più consapevole delle proprie scelte, anche di chi li andrà a rappresentare domani!

 

Accenniamo al domani…

Il prossimo incontro si svolgerà il 9 Marzo p.v.

Nell’occasione dovremo completare l’elenco delle domande ed individuare gli esperti che le istruiranno.

Io e Grimoldi ci saremo, AltraPsicologia ci sarà, perché nonostante ciò è doveroso stare dentro il processo, e poter informare i colleghi. Visto che il nostro Nazionale non ne parla… ne parla addirittura la principale associazione di counselor, ma non il nostro nazionale…

Dopodiché, vediamo come si sviluppa, al momento me ne torno a casa con sensazioni non piacevoli, è stato molto faticoso potersi confrontare in quel clima.

A voi tutte le riflessioni del caso…

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Come si misura l’impatto economico dell’intervento psicologico?

Oramai comincia ad essere chiaro che la Psicologia fa risparmiare, ma come si misura l’impatto economico dell’intervento psicologico?

Prima di entrare nel merito, vediamo un attimo alcuni dei tratti di scenario che rendono assolutamente strategica questa dimensione. La letteratura scientifica e la politica sono infatti concordi nell’affermare che il futuro del Sistema Sanitario pubblico e privato sarà impattato in particolare da due situazioni:

  1. patologie croniche (Davison, 2000; Richards et al., 2003; Richards et al., 2012; Hermens et al., 2014; Castelnuovo et al., 2015a; Castelnuovo et al., 2015b; Delgadillo et al., 2015) e
  2. disordini mentali (Richards, 2012; Watzke et al., 2014; Gidding et al., 2015; Gureje et al., 2015; Haug et al., 2015; Manber et al., 2015; Oladeji et al., 2015; Palmer et al., 2015; Paris, 2015; Salloum et al., 2015; Edelman et al., 2016). Come riporto anche nel post “Costi sanitari e sociali dei disturbi mentali: più alti di cancro, malattie cardiache o diabete

Senza tener conto dell’importante mutamento della DOMANDA DI PSICOLOGIA (quindi di persone senza disturbi psichici) che si sta riversando presso le strutture sanitarie, come ben evidenziato dall’Indagine sulla funzione psicologica nella Sanità laziale, condotta dall’Ordine degli Psicologi del Lazio.

La Psicologia e la Psicoterapia potranno giocare un ruolo fondamentale sia nell’intervenire sulla patologia mentale che nel promuovere salute e benessere psicologico, riducendo i costi sanitari complessivi.

D’altro canto, è oramai ampiamente dimostrato dalla letteratura scientifica che l’aumentare l’accesso alle terapie psicologiche può fornire un’ottima soluzione in termini di cost-effectivness per i sistemi sanitari pubblici e privati (Castelnuovo, 2010a; Campbell et al., 2013; Dezetter et al., 2013; Mukuria et al., 2013; Emmelkamp et al., 2014).

Tuttavia, mentre in altri Paesi vi sono già esperienze importanti di valutazione di impatto economico dell’intervento psicologico, in Italia siamo ancora agli albori. Si investono pochi soldi in questo tipo di ricerca, ci si confronta alcune volte con lo scetticismo (se non l’ostruzionismo) di operatori sanitari e/o decisori politici, come anche ci si deve misurare con la poca pratica ed alle volte competenza che gli stessi psicologi e psicoterapeuti hanno nel riuscire a valutare l’esatto impatto economico del loro agire professionale.

Anche qui, come Ordine degli Psicologi del Lazio stiamo investendo – ad esempio – su una ricerca riguardante l’impatto economico dell’intervento psicologico a sostegno dell’adherence alla terapia da parte di persone con diabete, che sta già dando ottimi prospetti d’esito e ci ha dato modo di costruire attorno all’iniziativa una rete di relazioni istituzionali che poi i frutti li da: ad esempio, a Dicembre 2015 è stato approvato il “Piano per la malattia diabetica nella Regione Lazio 2016-2018” e grazie alla nostra presenza ai tavoli, lo psicologo è stato previsto come obbligatorio all’interno delle equipe dei 96 centri di diabetologia della Regione Lazio!

Insomma, l’intera comunità professionale, gli Ordini, le Facoltà di Psicologia, devono cominciare a porre attenzione, con competenza, alla questione dell’impatto economico. Ma…

 

Come si misura l’impatto economico dell’intervento psicologico?

Bisogna innanzitutto specificare che esistono differenti tipologie di “misurazione di impatto economico“. Vediamole più dettagliatamente:

  1. analisi costi-benefici: valuta in che misura ed attraverso quale tipo di intervento psicologico si possa ottenere un risultato socialmente desiderabile, ad esempio il ritorno a lavoro, oppure una migliore gestione di un percorso terapeutico-farmacologico in cronicità. I costi dell’intervento psicologico ed i conseguenti benefici sono espressi in termini monetari e possono essere comparati. Se i benefici superano i costi si potrà implementare il modello;
  2. analisi costi-efficacia: serve a comparare l’efficacia di due distinti trattamenti, ad esempio trattamento farmacologico vs trattamento psicoterapeutico. Si verifica se i due interventi hanno lo stesso costo di erogazione e/o quale dei due genera maggiori benefici economici, ed in che termini (nel post “Depressione: psicoterapia più efficace dei farmaci sul lungo periodo” ad esempio il The Lancet Psychiatry va ad analizzare proprio questa dimensione);
  3.  analisi costi-utilità: è simile all’analisi costi-efficacia, ma oltre a prendere in carico l’efficacia qui ed ora del trattamento, utilizza anche una metrica di valutazione per misurare l’impatto del trattamento standardizzato in termini di quality-adjusted life years – QALY (QALY, Hunsley, 2002), ovvero di numero degli anni di vita nei quali l’individuo potrebbe essere completamente libero da sintomi o disabilità, oppure di disability-adjusted life years – DALY, ovvero di numero di anni di vita persi dovuti alla morte prematura o agli anni di disabilità.

I metodi di misurazione considerano sia i costi diretti (come consultazioni primarie e secondarie) sia i costi indiretti (come la perdita di produttività dovuta all’assenteismo sul lavoro causato dalla malattia o dalle liste di attesa per il trattamento o la disoccupazione).

Quando il risparmio generato dell’intervento psicologico (su costi diretti e indiretti) supera il costo di fornitura dello stesso, si va a compensazione totale (Total offset) ed a quel punto – in via teorica – il sistema sanitario di un Paese dovrebbe quindi investire nel facilitare accesso a terapie psicologiche e psicoterapia.

Vista l’evidenza oramai consolidata circa il fatto che la Psicologia fa risparmiare (e spesso va a total offset), perché quindi in Italia il Sistema Sanitario non valorizza a dovere l’intervento dello Psicologo?

Credo vi siano considerazioni esterne, riguardanti il sistema di funzionamento dell’apparato politico italiano ed altre inerenti le dinamiche professional-sindacali (improntate al Io-Vinco-Tu-Muori-e-Sti-Cavoli-Il-Cittadino) delle professioni sanitarie.
Dopodiché credo vi siano anche considerazioni interne, riguardanti invece la nostra comunità professionale. Quanto è stata capace in questi quasi 30 anni di dare evidenza al proprio contributo, anche in termini economici? Quanto è stata capace di avere una comune visione sul futuro, invece di suddividersi in mille orticelli con interessi e convenienze differenti? Quanto realmente ha un profilo di competenze adeguato ad affrontare queste sfide?

 

Il futuro rimane da scrivere!

In Ordine psicologi Lazio abbia avviato, da un paio di mesi, un Coordinamento Psicologi Sanitari a cui partecipano molti dei colleghi dipendenti di struttura sanitaria. L’iniziativa è estremamente ambiziosa e sfidante, ma credo anche strategica per le sorti prossime della Psicologia, al momento stiamo:

  • esaminando il quadro normativo di riferimento sulla figura dello psicologo e sugli atti psicologici;
  • raccogliendo case history di successo sull’intervento psicologico, preferibilmente ad impatto economico;
  • definendo piani formativi utili ad integrare i profili di competenza, così come affiliare altri operatori sanitari rendendoli consapevoli del contributo dello psicologo;
  • pianificando azioni di comunicazione presso cittadini e decisori politici per rappresentare in modo più articolato e meno stereotipato l’intervengo dello psicologo;

L’obiettivo ultimo è quello di riuscire a produrre una proposta di ri-organizzazione dei servizi psicologi nella Regione Lazio entro fine 2017. 

Una proposta costruita dalla comunità professionale del Lazio, un terreno comune in cui potersi riconoscere, comunque negoziata in corso d’opera con alcuni dei principali stakeholder di riferimento.

Tornando poi sul topic di questo post, l’idea è anche quella di mettere a calendario, entro l’estate, un corso di formazione ad hoc sul come misurare l’impatto economico dell’intervento psicologico. Questa è una sfida prima di tutto culturale 😉

 

 

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