Antidepressivi, ansiolitici e antidolorifici insidiano lo strapotere del Viagra e dei suoi fratelli nella vendita online di farmaci illegali.
Questo è quanto afferma il tenente colonnello Andrea Zapparoli, alla guida del reparto operativo dei Nas a Roma: «Negli ultimi due anni abbiamo registrato un boom di sequestri. Ma più che a un fenomeno criminale, con antidepressivi e ansiolitici siamo di fronte a un fenomeno sociale».
Ed in effetti di fenomeno sociale si tratta, e ci racconta di segmenti sempre più ampi di popolazione in stato di difficoltà e disagio, persone che potrebbero andare (e vanno!) dal proprio medico di famiglia, che potrebbero andare dallo psicologo (se solo fosse presente nel SSN!), e che invece scelgono la più patinata e nascosta strada (assai pericolosa!) dell’acquisto online.
Fino a qualche anno fa il commercio illegale online di farmaci riguardava più che altro pasticche per culturisti, per disfunzioni erettili e per diete strabilianti. Oggi si allarga alle “persone qualunque“, le persone con i malesseri più o meno importanti di questa società complicata.
Una società che ti complica la vita, e parimenti ti chiede di essere adeguato, forte, competente e performante. Perché andare da uno psicologo a “perdere tempo” ed a doversi mettere in gioco? Perché, adesso, andare anche da un medico di base a farsi prescrivere psicofarmaci? Perché rischiare lo stigma quando puoi ordinare comodamente dal tuo divano di casa una confezione di farmaci, a scelta?
Internet è un agito, ordinare antidepressivi o ansiolitici sul web è piuttosto semplice. Se per acquistare droghe online devi accedere al dark web, usare espedienti per aggirare i controlli, per antidepressivi ed ansiolitici basta collegarti ad una delle migliaia di farmacie online.
Le persone mediamente sono consapevoli della mancanza di standard di sicurezza, sono mediamente consapevoli dei possibili rischi, ma ciò nonostante procedono all’acquisto ed assunzione… sperando vada bene…
La Apple, per migliorare le modalità di interazione dell’utente con l’assistente virtuale SIRI, sta cercando ingegneri specializzati in “Siri Software Engineer, Health and Wellness” e tra i requisiti supplementari inserisce esperienza nel campo della psicologia o della consulenza psicologica.
“Le persone parlano seriamente con Siri” si legge nell’annuncio. “Parlano con Siri di ogni sorta di argomento, incluso quando hanno avuto una giornata stressante o hanno qualcosa di serio in mente. Si rivolgono a Siri per le emergenze e vogliono indicazioni su come condurre una vita più sana”.
I claim dei famosi spot pubblicitari e degli innovativi progetti di sviluppo tecnologico ci vogliono convincere che le tecnologie connettono le persone, che i social connettono, ma la realtà dei fatti spesso dice tutt’altro… ci racconta di persone sole, di persone fragili che preferiscono rischiare la propria salute, in solitudine, perché non sanno chiedere aiuto, perché sentono più sicuro tutelare la loro apparente, patinata, vita di stento e sofferenza.
Vi lascio con l’amaro e divertente video della miniserie #VoltaPagina, prodotta nel 2015 da Ordine Psicologi Lazio in collaborazione con Filippo Giardina
Vuoi cambiare vita?
https://www.facebook.com/ordinepsicologilazio/videos/861247187322917/
Fonte: http://www.repubblica.it/salute/medicina/2017/09/18/news/sul_web_c_e_lo_psicoboom-175268160/