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Linee Guida sul Decadimento cognitivo lieve: training cognitivo determinante

L’American Academy of Neurology (AAN) ha pubblicato un aggiornamento delle linee guida sul decadimento cognitivo lieve (MCI), rivedendo la precedente edizione del 2001.

Il decadimento cognitivo lieve – Mild Cognitive Impairment (MCI) – indica un quadro di decadimento che si posiziona a cavallo tra il fisiologico processo di invecchiamento ed un vero e proprio quadro patologico di demenza.

Ci si riferisce in particolare a soggetti over 65 che presentano solitamente disturbi della memoria pur continuando a mostrare un normale funzionamento dell’attività quotidiana. Soggetti che, in significativa parte, progrediscono poi verso l’Alzheimer.

Il decadimento cognitivo lieve interesserebbe il 6,7% della popolazione tra i 60 e i 64 anni.

Secondo i dati dell’American Academy of Neurology, prosegue, interesserebbe l’8,4% delle persone di 65-69 anni, il 10,1% dei soggetti tra i 70 e i 74 anni, il 14,8% della fascia 75-79 anni, il 25,2% di quelli tra 80 e 84 anni.

A distanza di 2 anni dalla diagnosi di decadimento cognitivo lieve (MCI), quasi il 15% dei soggetti over 65 progredisce ad un quadro di demenza conclamata.

Come trattare le persone con decadimento cognitivo lieve?

Le nuove Linee Guida sul Decadimento Cognitivo Lieve confermano e sottolineano la attuale sostanziale inefficacia della terapia farmacologica, in particolare degli inibitori delle colinesterasi (donepezil, rivastigmina, galantamina).

Percorso di stimolazione cognitiva per anziani con demenza lieve e lieve-moderata
Corso Ondemand: “Percorso di stimolazione cognitiva per anziani con demenza lieve e lieve-moderata”

Non è un caso che aziende farmaceutiche come Pfizer abbiano cancellato questi filoni di ricerca, chiudendo reparti e riducendo il personale dedicato. Altre farmaceutiche stanno invece sperimentando nuove molecole, ma i primi risultati arriveranno a partire dal 2023.

Le nuove evidenze scientifiche suggeriscono al contrario che, unitamente a programmi di esercizio fisico

[bctt tweet=”training cognitivi semestrali possono produrre benefici sul Decadimento Cognitivo Lieve” username=”@nicolapiccinini”]

Anche il cervello ha bisogno di essere tenuto in allenamento. Gli studi più recenti confermano che un basso livello di scolarizzazione si associa ad una maggior prevalenza di MCI.

Maggiori informazioni le puoi trovare sulla pagina dell’American Academy of Neurology, mentre qui puoi scaricare il summery delle Linee Guida sul Decadimento Cognitivo Lieve.

Intervento sul Decadimento Cognitivo Lieve e scenari di opportunità professionale

Il CENSIS ci dice – numeri alla mano – che l’Italia è un paese vecchio e destinato ad invecchiare ulteriormente.

[bctt tweet=”Nel 2030 oltre il 26% della popolazione italiana sarà over 65. L’Italia sarà il  paese più vecchio d’Europa” username=”@nicolapiccinini”]

Nell’articolo “Anziani soli e senza assistenza. Quale il ruolo dello Psicologo?” già nel 2011 coglievo uno scenario d’opportunità professionale per lo psicologo di assoluto interesse:

  1. un italiano su quattro è over 65,
  2. circa una persona over 65 su dieci incontra problemi di decadimento cognitivo lieve
  3. di questo enorme numero di cittadini, una gran parte rappresenterà una domanda di intervento sugli stili di vita e sul training cognitivi.

Ecco, a tuo avviso, quali gli scenari lavorativi per lo psicologo? Ed in che termini?

😀

 

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Diabete e decadimento cognitivo

Esiste una stretta correlazione tra decadimento cognitivo e scarso controllo glicemico nelle persone con diabete tipo 2.

Questo in estrema sintesi l’esito dello studio “Diabetes in Midlife and Cognitive Change Over 20 Years: A Cohort Study“, condotto presso la Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora, coordinato