Faccia un passo avanti chi non ha mai sentito parlare di Groupon, il portale web che offre quotidianamente prodotti e/o servizi a prezzi scontatissimi, grazie ai meccanismi del coupon e dell’acquisto di gruppo.
Da diverso tempo è facile imbattersi in annunci di medici che offrono prestazioni sanitarie a costi veramente irrisori, con sconti che superano anche il 50% rispetto ad una normale parcella. Ultimamente anche gli psicologi cominciano ad affacciarsi su questo spazio estremamente visitato.
Prendiamo, a titolo di esempio, l’ultimo di una serie in aumento:
“3, 5 o 7 sedute di psicoterapia individuale, di coppia o familiare a partire da 29 €“
Leggetevelo, vi prego! Il collega sardo propone un pacchetto di 3, 5 o 7 sedute di psicoterapia, della durata di un’ora ciascuna,individuale, di coppia o familiare.
Il tutto ad un prezzo che varia da 29€ a 49€ (invece di 490€!!!). Ha ottenuto 59 acquisti. Tenete poi conto che, solitamente, Groupon trattiene circa il 50% del guadagno procurato all’inserzionista.
Groupon ha raggiunto oramai una tale visibilità che è – di fatto – entrato a far parte di qualsiasi pianificazione di campagna marketing. Hotel, agriturismi, centri benessere, prodotti di vario genere…
In altre parole, Groupon viene tendenzialmente utilizzato non tanto come fonte diretta di fatturato (vista l’alta scontistica e l’intermediazione sanguinolenta da riconoscere a Groupon), quanto più come vetrina per diffondere il brand, per raggiungere un potenziale bacino di clienti, per fare entrare in contatto con il servizio/prodotto, per tentare una fidelizzazione che poi nel tempo generi il fatturato vero.
Fermo restando il capire se poi il cliente si fidelizza e “ferma” o – piuttosto – continua liquidamente a “surfare” tra le future offerte di futuri e differenti fornitori… fermo restando ciò, la cosa può avere senso – per l’appunto – con hotel, agriturismi e centri relax… ma… possiamo dire altrettanto con le PRESTAZIONI SANITARIE???
Possiamo dire che una tale SVENDITA del servizio riuscirà comunque a garantire sufficiente tutela del cliente finale???
I Medici in questi giorni hanno preso posizione. Degli Psicologi nessuna traccia…
I medici, in verità, sono ancor più “tartassati” dalla diffusione selvaggia di Groupon. Navigo velocemente tra le proposte possibili ad oggi:
- visita odontoiatrica a invece di 480€ su Cagliari
- analisi sangue e urine a 39€ invece di 140€ su Roma
- visita oculistica 49€ invece di 300€ su Milano
- e così via…
Insomma, evidentemente tutto ha un limite, qualcuno si è lamentato e ne è uscito un vero e proprio dibattito:
Alla fine, l’Ordine dei Medici di Bologna ha deciso di attivarsi richiamando ben 15 medici individuati in Commissione disciplinare per una bella ramanzina. Per ora l’Ordine ha deciso di fermarsi al richiamo verbale senza dare sanzioni più gravi,ma per chi dovesse insistere sulla strada di una sanità svenduta low cost sul web, la musica potrebbe essere un’altra.
Allo stesso modo il Presidente di FNOMCeO, Amedeo Bianco, ha inviato un’insieme di lettere ed esposti indirizzate al Ministero di Grazia e Giustizia, al CSM, all’Antitrust, ai Nas e anche a Paolo Garimberti, presidente della Rai.
Ripeto: l’Ordine Psicologi ad oggi è immobile…
Magari neppure lo conosce Groupon eheheheh 😉
Questo articolo intende quindi lanciare a tutti voi, colleghi psicologi, uno spunto di dibattito.
Quale a vostro avviso dovrebbe essere la posizione dell’Ordine Psicologi? E’ giusto appellarsi ad un tariffario (inesistente) professionale? E’ invece corretto tutelare la piena libertà di concorrenza sul mercato? E rispetto alle garanzie di servizio al cittadino?
A voi la parola… mi piacerebbe avere un vostro punto di vista a riguardo 😀
Buona vita
Nicola Piccinini
PS: io sono uno di quelli che ha acquistato una prestazione sanitaria su Groupon e, devo dire, ne sono uscito con la sensazione che tutto fosse un pò tirato via ed all’acqua di rose… è sicuramente una singola esperienza, ma intanto la condivido 😛
381 risposte su “I Medici “denunciano” la svendita su Groupon. E gli Psicologi?”
..Nicola secondo me nel caso di un prodotto è una “vetrina per diffondere il brand” nel caso di un servizio quale ad esempio una prestazione anche psi può essere una “vetrina per diffondere il fatto che esiste il servizio”.
Non vedo nulla di male nel proporre il proprio studio su un canale di cotanta diffusione presentando una serie di primi colloqui strascontati……quanti di noi per anni hanno fatto una caterva di colloqui gratuiti!!
io tantissimi, e perchè eri giovane, e perchè erano i primi, e perchè il paziente era in ristrettezze e non poteva pagare, e perchè il paziente era un “furbetto” e dopo i primi colloqui poi se ne andava verso il tuo invio alla psicoterapeuta e non pagava la psicologa, e mille altri esempi del genere!!
Il NON saldo finale non era certo un motivo inficiante la professionalità messa in campo durante i colloqui, non vedo perchè un grosso sconto iniziale debba invece esserlo.
Ovviamente deve essere un aggancio ad un percorso, e questo deve essere chiaro e magari anche scritto, oppure un mini percorso di sostegno senza altre velleità….basta essere chiari e non fare pubblicità ingannevole…
e poi in quanti realmente lo proporranno?? solo chi è in fase di start up..
che dite?
grazie Silvia per questo primo contributo al dibattito!
in verità anch’io, se viene pianificata una precisa strategie di personal marketing, non lo vedo in assoluto negativo, anzi…
intravedo invece rischi, per il singolo e per l’immagine in genere dello psicologo, se si attivano queste iniziative giusto per – passatemela – tirar dentro qualcosa piuttosto che nulla…
comunque sia, a voi la parola
penso che si vadano a confrontare diverse visioni e posizioni 😉
Il punto è che groupon (e tutti i suoi fratelli) potrebbero avere senso in ottica pubblicitaria avendo la certezza o quasi di una fidelizzazione del cliente/paziente. Il problema dal punto di vista del professionista è proprio che la certezza non c’è… anzi è più facile il contrario, come dice con saggezza la mia estetista “se uno compra la ceretta a 10 euro, la prossima volta non torna da te ma va da un altro che mette la ceretta a 10 euro!”.
E per la psicoterapia, l’idea di un rimpiattino del genere è spaventosa. E questo è il grande problema da parte dell’acquirente…
Mi domando se uno psicologo in tempo di crisi e abitante in una grande metropoli come Roma possa beneficiare di Groupon!
Non nascondo che ci avevo pensato, fantasticando un pò, durante la ricerca di un centro di benessere nella lunga lista delle offerte della settimana. Ma, la sensazione che ho è quella di una manovra svalutante nei confronti della nostra prestazione: leggere 3 sedute al prezzo tot mi dà l’idea che lo psicologo è così disperato da andarsi a ricercare i pazienti/clienti in un network!
può anche essere un nuovo sistema di adattamento alle nuove tipologie di marketing, sicuramente più diretta e magari remunerativa, visti i risultati del nostro collega. Mi lascio il beneficio del dubbio per alcuni versi e disapprovo l’iniziativa degli psicologi su Groupon!
stiamo andando verso l’abolizione del minimo tariffario. non so se è chiaro.
Ma non esiste un articolo dello Statuto che prevede che la pubblicità debba avere il benestare dell’Ordine? Anch’io utilizzo Groupon per risparmiare su un fine settimana in albergo, ma trovo scandaloso e privo di qualunque etica professionale offrire su Groupon una prestazione psicoterapeutica. Ma chi sono questi colleghi? L’Ordine dovrebbe intervenire immediatamente.
Marzia Viviani
salve,
io sono una psicologa alle prime armi (e i primi pazienti) ma non mi sembra che in questo modo l’immagine dello psicologo venga valorizzato molto, poi certo cos’ come ci sono i psicoterapeuti che si fanno pagare una seduta a 150€ così uno può decidere di far pagare meno e anche pocchissimo, ,ma questo modo di fare pubblicità mi sembra che non viene appoggiato nemmeno dal nostro codice deontologico. Se così fosse io che sono all’inizio potrei mettermi a fare lo stesso anche per meno, giusto per attirare un pò di clientela…non la vedo molto professionale
Non ci vedo niente di male, anzi! Ritengo che possa essere un canale per farsi un pò di pubblicità, specie per i giovani che si stanno avviando. Ovviamente è contro gli interessi dei privilegiati: anziani e quelli già ben inseriti sempre più avidi. Anche perchè sappiamo benissimo come funziona in Italia….chi troppo e chi troppo poco.
Ogni terapeuta ha i pazienti che si merita, ogni paziente ha il terapeuta che si merita. Se con 29 euro riesce a fare tre sedute, buon per lui….non si può comunque misurare l’efficacia dell’intervento con i soldi spesi dal paziente.
Per come la vivo io la cosa, non credo che noi si debba portare la discussione sul fatto che sia giusto o no equiparare una prestazione ad un servizio. È vero che bisogna stare al passo con i tempi ed è vero che bisogna essere in contatto con la realtà che ci circonda. Ma noi Psi in generale, non possiamo e non dobbiamo svilire la nostra professione. Capisco quello che dice Silvia, ma c’è il rischio che il focus non sia più il paziente con la sua difficoltà da prendere in cura, usando il termine in modo letterario e non medico, ma l’obbiettivo si sposta sul pagamento e sul cliente da prende/agganciare/fidelizzare così, come si fidelizza attraverso la Family card di Ikea. Diciamo subito come stanno le cose, l’ordine degli psicologi da anni non protegge più la Psicologia e la Psicoterapia. Non protegge più l’idea di uno spazio e di un luogo in cui trovare un professionista che riesce ad essere rivolto totalmente alla presa in carico della persona. Senza preoccuparsi di dover contrattare una professionalità già “prezzata”, proprio perché è nel suo valore intrinseco che si esprime.
personalmente non condivido questa svendita…il nostro è un lavoro serio e delicato,facendo queste offerte sminuiamo la professione e ci “confondiamo”sempre più con i tuttologi quali counselor che al bisogno diventano omeopati o perchè no mediatori familiari e volendo anche animatori di feste per bambini.l’utenza che si rivolge a noi dovrebbe essere motivata da altro non dagli sconti
Io credo che si tratti di semplice pubblicità. Si tratta di un’offerta per le prime sedute che potrebbe permettere allo psicologo di crearsi una nuova clientela e di farsi riconoscere. Non credo che ci sia niente di male, anche perchè si tratta di un’offerta per le prime sedute e non di un intero percorso di psicoterapia a quattro soldi.
Molti colleghi psicoterapeuti prevedono un primo colloquio gratuito, o a prezzo ridotto. Finchè si utilizza un mezzo pubblicitario, come groupon, per promuoversi o far conoscere il proprio nome in quanto operatore di un servizio, secondo prassi che sono più o meno condivise dalla comunità di appartenenza, lo trovo giusto. Ma ritengo che svalutarsi a 10 euro a seduta rappresenti un brutto messaggio non solo per gli altri colleghi, ma anche agli occhi dei pazienti stessi (è questo che vale il consulto dello psicologo, in regime privato??)
Concordo con l’ordine dei medici di Bologna. Mi sembra che sia necessaria un’azione di marketing per agevolare la conoscenza e l’accessibilità ai vari trattamenti, certo che esagerare rende meno professionale e credibile ogni professione. L’offerta lancio ok….ma magari circoscritta ad un primo contatto e la prima seduta. Mantenere credibile una professione significa anche giocare con cognizione di causa sul mercato, certo non vendersi totalmente.Ogni professione, sua tariffa, offerta lancio ok ma temporanea… si pensi alle offerte dei nuovi prodotti sul mercato…se lo ritieni di ottima qualità e utili sei disposto a spendere il giusto!Rapporto qualitàprezzo!!!!
Brevemente direi che alle volte la smania di “reclutare clienti” da parte di molti colleghi rischia di far precipitare l’esperienza dell’incontro fra psicologo e paziente nella peggiore delle esperienze possibili. Il collega che propone “il pacchetto” è “a caccia”, lo è troppo palesemente, lo è chiaramente e lo è rabbiosamente, e così il cliente rischia di essere la preda. Io mi chiedo sopratutto quale insegnamento hanno ricevuto questi colleghi dallo studio della Psicologia, della Psicoterapia…e credo che sia una domanda fondamentale, prima di ogni censura o considerazione punitiva. Credo che utilizzare internet per proporre la propria presenza sul territorio o utilizzare brochure esplicative o biglietti da visita siano tutti metodi che, se utilizzati con attenzione e con rispetto per la professione che si svolge, possono essere di aiuto ad informare chi ne senta il bisogno, che c’è un Terapeuta sul territorio e di cosa si occupa. Francamente un coupon prepagato toglie così tanto alla relazione Paziente/Terapeuta che avrei difficoltà ad immaginare cosa potrebbe restarne…
Credo che chi aderisca a queste offerte abbia bisogno di un confronto o di un supporto e magari non se lo può permettere, d’altra parte un giovane psicologo che ha appena aperto uno studio ha bisogno di farsi conoscere e con questa tecnica ha una risposta e una forza pubblicitaria enorme. Credo che non sia sbagliato a priori se comunque viene garantita la professionalità, anzi è un buon modo di avvicinare le persone ai servizi che uno psicologo può offrire visto che ancora qui in Italia è contraddistinto da stereotipi e false credenze. Che dire allora degli sportelli di consulenza completamente gratuiti che ogni tanto ci sono nelle farmacie delle grandi città?
SONO ASSOLUTAMENTE CONTRARIO A QUESTO TIPO DI PROPAGANDA E DI SERVIZIO, AMMESSO E CONCESSO CHE TALE POSSA ESSERE DEFINITO , E’ INGIUSTO VERSO NOI PSICOLOGI-PSICOTERAPEUTI SIA NELL’IDEOLOGIA SIA NELLA NON RICONOSCENZA VERSO L’IMPEGNO ED IL DENARO SPESI PER LA NOSTRA FORMAZIONE. SE SI MUOVESSE UN’AZIONE LEGALE IO SAREI PIù CHE CONCORDE!!!!
DOTT. GABRIELE DIMITRIO, ALBO DELLA TOSCANA MAT. N. 5883
Buonasera a tutti/e. Intanto confermo la fragilità dei tariffari, già toccati dal decreto Bersani (anche se non sono forte in materia), aggiungendo che i decreti di questa estate hanno abolito, non so però con che tempi attuativi, la necessità di chiedere autorizzazione agli Ordini professionali per la pubblicità. Aggiungo che mi sono informata anche io per promozioni su Groupon e Groupalia e simili e mi pare che, almeno nella nostra Regione, quanto prescrive l’ordine per le pubblicità riguardi solo in parte molto, molto marginale queste uscite promozionali e che il campo sia completamente da analizzare e tutelare (si parla solo di targhe, depliant, comunicazioni in cui compaiono titoli ecc., ma niente che sia più al passo con i tempi).
Non vedo male questa possibilità di promuoversi, considerando sia quanto detto sopra da alcune colleghe relativamente a quanto dobbiamo ‘dare’ gratuitamente agli inizi e non solo. Io dopo la maternità, per rientrare sul lavoro come libero professionista, sono anche tornata al volontariato nei servizi (non 3 sedute, ma ‘a tempo non meglio determinato’). E non ero una ragazzina. Una piccola lamentela verso uno stato, una organizzazione dei servizi e anche organizzazioni professionali che non mi hanno per nulla tutelata nel rientro al lavoro, anzi. Questo è uno sfogo personale, ma serve a comprendere come a volte sia necessario avere degli strumenti per lanciarsi o rilanciarsi nel mondo del lavoro, ci si guarda intorno per vedere cosa offre la comunicazione il marketing, pensando che forse è anche importante stare al passo con i tempi. Quindi è utile osservare alcuni strumenti, studiando e condividendo come usarli in maniera professionale, rispettosa di clienti e colleghi. Sono convinta che la comunicazione in queste offerte debba infatti essere sempre chiara, profesionale e non illudere chi acquista (certamente per noi psicologi deve essere consulenza e non altro); penso che sia oltremodo necessario avere esperienza professionale per gestire il tipo di dinamiche che si realizzano nell’aggancio di questi pazienti (cosa vogliono, cosa si aspettano, come strumentalizzano l’offerta, quanto la scelta di questo acquisto collude con una toccata e fuga rispondendo a difese personali.. e chi più ne ha più ne metta). Quindi un bel po’ di lavoro in più e pagato meno, rispetto a un normale invio.
Io ho usato questi gruppi di acquisto per pacchetti di estetica e devo dire che mi sono trovata bene, non sono stata assillata per ulteriori acquisti e di conseguenza sono tornata, venendo a conoscenza di centri vicino a casa di cui prima non sapevo proprio l’esistenza. Credo che la mediazione di groupon e simili per fare incontrare domanda e offerta sia invece utile. Quindi, ben vengano certi strumenti, dipende da come si usano e certamente ci va una legislazione più chiara.
Credo che il peggio potrebbe accadere quando in molti faremo (se accadrà) questo genere di promozioni e si arriverà davvero alla svendita e al mordi e fuggi della psicologia. Quindi benvengano e molto rispetto anche per le opinioni di chi afferma che non userà mai questo canale!! Ma forse anche attenzione e (non so se è la parola giusta) comprensione per chi, come professionista, lo utilizza: è il furbone di turno che frega i colleghi trasgredendo le norme – che non sono chiare-, o uno che anticipa i tempi, o forse utilizza uno strumento per poter campare ancora facendosi conoscere un po’ nel modo attualmente più d’impatto?
la svalutazione economica delle prestazioni professionali modello 3×2 da supermercato è attività disarmante e scoraggiante che squalifica quanti lavorano professionalmente.
secondo me è vergognoso che per una visita oculistica vengano chiesti 300 euro quando lo stipendio base è di 900 euro e che le cure dentistiche in Italia siano le più costose e, di conseguenza, possono permettersele solo chi ha tanti soldi.
Prima di dire che una svendita sul prezzo sia vergognosa, facciamo fare ai professionisti un esame di coscienza sui soldi che chiedono alle gente che in quel momento ha bisogno. Se funzionasse il sistema sanitario pubblico, il discorso sarebbe diverso ma molto spesso si è costretti a ricorrere ai privati per i tempi troppo lunghi del pubblico.
Io lavoro in un settore dove tutti i giorni mi trovo in contatto con imprese che chiudono, gente che perde il lavoro, forse è il momento che ci ridimensioniamo tutti.
Sono sconcertata e scandalizzata dalla mercificazione della salute soprattutto mentale e , lavorando anche in un onlus, mi sembra che questo sia uno svilire una scelta dello psicologico di adeguare la tariffa alla situazione economica del paziente o addirittura di fare volontariato. Renata
Penso che in assoluto non sia del tutto negativo ma debba essere regolato per evitare che le persone emigrino da un offerta all’altra senza una continuità terapeutica. Anzi con gravi rischi per la salute e l’equilibrio della persona.
Detto questo sono favorevole alla possibilità di farci conoscere, ma senza danneggiare il paziente e la nostra professione.
Dove sta il problema? Nel momento in cui il servizio viene privatizzato è normalela pubblicità… forse il problema è che i servizi sanitari dovrebbero essere gratuiti,ma è un’altra storia.
MA poi diciamo le cose come stanno, senz’altro un libero professionista in tialia paga tante tasse, sicuramente ci sono un ascco di spese etc etc.
Ma sedute da 70120 euro all’ora sono prezzi DA MANICOMIO! neanche un ingegnere nucleare guadagna così tanto e l’impegno per sapere certe cose è sicuramente maggiore…
Groupon? Tempo fa scrissi all’ordine circa la leicaità di pubblicizzarsi su Grupon o affini e mi rispose “Si ritiene opportuno porre alla sua attenzione come l’articolo 40 del Codice deontologico degli Psicologi Italiani preveda che «Indipendentemente dai limiti posti dalla vigente legislazione in materia di pubblicità […] il messaggio deve essere formulato nel rispetto del decoro professionale, conformemente ai criteri di serietà scientifica ed alla tutela dell’immagine della professione».
In tal senso, un messaggio pubblicitario formulato alla stregua dell’esempio dal lei proposto potrebbe profilare un illecito deontologico in termini di contrarietà al decoro della professione e di scorretto procacciamento della clientela.
PECCATO CHE L’ORDINE NON VIGILA MA PROCEDE SOLO SU SEGNALAZIONE!!!
Nonostante alcune mie denunce tutto tace e mi chiedo che fanno al castello!!
Penso che solo l’unione di tutti possa muovere qualcosa.
Il mio parere è invece diverso… nel nostro campo viene a mancare un elemento fondamentale: LO SCAMBIO EQUO DI ENERGIE!!!… quindi qualche fallacia ci sarà sicuramente… ma come farlo capire agli utenti???
Forse il cliente percepirà inconsciamente il servizio di minore qualità… e dall’altro lato il terapeuta potrebbe investire meno… sempre non volendo… spinto da una sorta di frustrazione interna!
Le sedute che abbiamo fatto gratuitamente sono qualcosa di diverso, motivate dalla voglia di apprendere e intraprendere il proprio percorso professionale… non dal bisogno di svendere la propria professionalità!
La crisi si ripercuote ovunque… e tutti rispondono in tutti i modi… facendo crollare ancora di più la situazione economica!
L’ordine degli psicologi a mio avviso ha il dovere di muoversi… e subito…
Salve,
Per il Poco che mi ricordo del nulla che mi hanno raccontato ai corsi della mia modestissima laurea triennale c’è il discorso che l’iscrizione all’albo ti garantisce una sorta di “minimo sindacale” sulle prestazione effettuate e non mi pareva che fosse di 29 euro.
Detto questo proporrei un esposto simile a quello dei medici e mi farebbe molto piacere che la prima mossa partisse proprio dall’ordine.
Non Mi sento di criticare l’operato del Dottore che si svende per due motivi non sono Psico terapeuta e Sopratutto Non lo Conosco quindi non avrebbe senso, però posso dire che non abbiamo certo bisogno di chi lavora alla carlona per raccattare due eurini.. dato che di ciarlatani che infangano il nome degli psicologi mi sa che ce ne sono a iosa
Il movimento psicologi indipendenti si sta attivando per creare un gruppo di professionisti disposti a erogare prestazioni a un costo contenuto (30 euro a seduta). Qual è lo scopo? Avvicinare la gente comune che ha problemi comuni (e non)alla psicologia….anche chi non se lo sarebbe potuto permettere, anche chi vedeva lo psicologo come una prestazione specialistica al di fuori delle sue possibilità.
Ora, non voglio assolutamente dire che Groupon faccia la stessa cosa, eppure penso che concedere a chi vede la psicologia come una cosa lontana….come qualcosa a cui rinunciare a meno che non sia assolutamente necessario…beh, forse non è proprio un male.
Chi soffre di un disagio grave, su sua iniziativa o su spinta delle persone care tutto sommato la maggior parte delle volte trova la via per accostarsi alla psicoterapia.
Ma chi soffre di una depressione lieve? Chi non riesce a smettere di fumare? Chi ha problemi di controllo del peso? Chi vive una situazione particolarmente conflittuale in famiglia e ne soffre? Chi è stressato a causa del lavoro?
A meno di non avere “soldi da buttare” tutte queste persone difficilmente si rivolgeranno allo psicologo non essendo consapevoli di quanto un percorso di sostegno possa aiutarli a gestire meglio i propri stati d’animo in relazione a quelle situazioni problematiche.
Credo che qualcuno, disposto a “investire” 29 € ma non 200 per avvicinarsi a un mondo semisconosciuto, possa anche trarre beneficio da questo incontro e arrivare a concepire un investimento più consistente pur di risolvere i piccoli-grandi disagi che incontra nel suo vivere quotidiano.
In questo senso credo che il mondo della psicologia possa fare ancora molti passi verso le persone. Groupon può essere il mezzo? Non lo so. Ma mi sembra importante fermarsi a riflettere su questo aspetto e se Groupon proprio non ci piace, cerchiamo una via alternativa. Quello che conta è il risultato!
Un’ultima cosa (e poi giuro che smetto!) voglio dirla rispetto al confronto con i medici: se uso Groupon per fare una detartarasi a 39 € non è detto che tornerò dallo stesso dentista una seconda volta e potrò saltellare da un dentista all’altro senza particolari rischi risparmiando un sacco di soldi.
Non credo per lo psicologo possa dirsi la stessa cosa. Con lo psicologo si avvia un percorso che non si esaurisce certo in 3 sedute e dopo che si è instaurata una relazione in cui il cliente si sente a proprio agio nel parlare di sé e da cui trae beneficio, difficilmente sceglierà di interrompere e rivolgersi a un altro professionista per altre 3 sedute superscontate….non trovate?
Io non sono d’accordo con questa ultima tendenza, mi sembra l’ultimo tentativo disperato di proporsi a condizioni sempre più discutibili; innanzitutto è discutibile il modo di approcciarsi agli utenti e mi chiedo se vi faccia seguito un lavoro responsabile ed accurato. L’iniziativa di svendere, deprezzare e addirittura offrire pacchetti preconfezionati mi pare dequalificante per il singolo professionista che si propone, più che per la categoria e a questo proposito non vedo perchè debba metterci lo zampino l’ordine o altri.
Sinceramente per ciò che mi riguarda, preferisco liberalizzare tutto, abbattere i vincoli e lasciare che sia la risposta dell’utenza a dare seguito o al contrario bocciare queste iniziative, mi pare più onesto lasciare che la gente sperimenti questi servizi e possa farsene un’idea in prima persona, senza intervenire attivamente e precluderne l’esperienza.
In sostanza, io non lo farei nè ho una buona considerazione di chi lo fa, ma sono della filosofia “vivi e lascia vivere”… Ogni iniziativa poco brillante muore da sè.
Se le prestazioni vengono (s)vendute al di sotto del minimo previsto dal tariffario i colleghi andrebbero segnalati e sottoposti ai vari gradi di provvedimento disciplinare da parte dell’Ordine, senza se e senza ma e senza arzigogoli di marketing, nuovi mercati e altro che non è pertinente ad una professione intellettuale. Un plauso agli Ordini dei Medici più sensibili alla tematica e alla tutela della professionalità, chi vuole guadagnare meno di un’astrologa-cartomante poteva mettere da parte i soldi spesi all’Università; avrebbe pure iniziato a lavorare prima e si ritroverebbe un bel gruzzoletto,forse. saluti.
Grazie per l’informazione.
Credo sarebbe opportuno inviare copia della Vostra email anche all’ Ordine degli Psicologi Lazio.
Il tariffario esiste e riporta le tariffe minime e massime anche se quelle minime saranno probabilmente abolite con la nuova legge.
Ma da questo a svendere le sedute come se si acquistasse un’offerta 3×1 al supermercato ce ne corre…. 🙂
Tanto per la cronaca, la somministrazione e siglatura elettronica di un inventario come il MMPI mi costa, al netto del mio tempo, circa 38 Euro !
3 incontri per 29 Euro equivalgono a circa 10 euro a seduta, poco piu’degli 8 Euro l’ora che pago alla signora ( persona degnissima e gran lavoratrice ) delle pulizie che si occupa del mio studio.
Buona serata
A mio avviso, così facendo, sia medici che psicologi dichiarano apertamente di non avere pazienti. Il mio dentista, siamo anche amici da una vita, ha chiesto 350 euro per un devitalizzazione e da lì non si è mosso, perhè ormai è arrivato e un cliente che paga meno, gli sottrarrebbe tempo ad un cliente che paga di più. Chi si svende su Grupon, secondo me dichiara di essere un novellino fresco di specializzazione a caccia di clienti, dando l’impressione a questi ultimi che sono loro ad avere il potere in mano e non più il curante che si mette al livello di qualsiasi negoziante di abito o altra merce. Il nostro Ordine è latitante come al solito, mentre dovrebbe intervenire addirittura, oltre alla ramanzina, con una contro campagna, informando l’utente che un vero e serio professionista mai farebbe una cosa del genere. Dovrebbero inoculare il dubbio nell’utente di ricevere una pessima prestazione, che costa poco, ma in compenso non risolve nulla!!!!
Sono decisamente a favore della libertà di concorrenza. Per la difesa del cittadino “cliente” basta un albo degli psicologi/psicoterapeuti da rendere il più possibile pubblico. Inoltre sono estremamente favorevole all’onorario con tracciabilità, abolizione degli studi di settore, detraibilità totale per il cittadino.
E’ una vergogna!
La crisi non giustifica questa svalutazione. Piuttosto andate a fare i camerieri che guadagnate di più.
Mi sembra che denoti invece un dilagante calo dell’importanza e del valore di questa professione a partire dagli psicologi stessi.
Capisco la necessità di farsi pubblicità, di trovare i primi clienti o forse solo qualcun’altro (!) perchè io per prima ho difficoltà di inserimento lavorativo e sono stanca di investitre denaro in formazione e di non vedere dei ritorni..detto questo credo anche che Groupon non sia la soluzione giusta, forse quella piu breve, di certo non quella piu “deontologica”..è chiaro che con quei prezzi non c’è competizione (altro che anti-trust), non c’è rispetto per il tariffario stabilito dal nostro Ordine, non c’è rispetto per se stessi e la propria competenza specifica. Ci sono tante altre strade possibili bisogna solo saperle percorrere. Credo fermamente che dovrebbe essere vietato ai Professionisti (medici, dentisti, psicologi e quant’altri) svendere su Groupon il proprio sapere, ammesso che tali soggetti ne abbiano.
A dir la verità ci avevo pensato anch’io, ma alla fine ho deciso di non farlo perchè mi sembrava di svendere una professionalità acquisita con fatica, sofferenza personale e grande senso di responsabilità verso me stesso e gli utenti.
Sono però aperto alle innovazioni e non escludo del tutto la possibilità di poter “vendere” in futuro con modalità “Groupon” la somministrazione di qualche test individuale o di gruppo, per privati e aziende, come ad esempio quello sulla rilevazione dello stress lavoro-correlato per il quale mi sto attrezzando.
Detto ciò noto che siete sempre aggiornati e proponete temi grande attualità. Continuate così, vi leggo sempre con piacere.
Mi auguro che l’albo dia un segno di tutela per chi svolge la professione seriamente.
Trovo il tutto svalutante e avvilente.
Nessuna meraviglia, noi psicologi arriviamo anche a questo pur di lavorare, dato che vi sono counselor la cui tariffa è di 80 euro!!!!
Che dire?….Il fine giustifica i mezzi!!
l’ordine degli psicologi del piemonte è informato su questo tipo di iniziative pubblicitarie ed intende prendere una posizione chiara e definita al fine di arginare il dilagare del fenomeno. Io personalmente ritengo che sia svalutante svendere le sedute pur di avere dei pazienti anche a fronte del fatto che una seduta con la mutua in piemonte costa 23,90 euro, poi dato che stiamo andando verso l’abolizione delle tariffe, è anche legittimo chiedere come compenso ciò che si vuole. Non però come un’ora di pulizie!Anche perchè il percorso formativo psicoterapico è costoso!Speriamo che presto si insedi anche “lo psicologo di base” (pagato con quali soldi!?)così ci sarà un servizio psicologico più capillare e gratuito!
Il nostro è un lavoro estremamente serio, complesso, difficile, non è per tutti.
Ma quanto ci sono costati i nostri studi? Io sono per dare sempre e comunque un’immagine forte della nostra amata Professione. Chiedere poco significa sentirsi di valere poco e rimandare la nostra “pochezza” anche al paziente. Non mi sembra giusto, è una strategia kamikaze. Sono, al contrario, per il rafforzamento della nostra immagine, che sempre più viene messa a repentaglio da figure “cialtrone” trasversali come counsellor, mediatori, sofisti,vanne marchi e chi più ne ha più ne metta. Impariamo dai nostri amici medici, loro sì che non ci stanno a farsi mettere i piedi in testa, loro sì che hanno le palle! Eh beh, noi però abbiamo il “castelletto”… ma facciamo sedute a 5 euro…
L’Ordine deve quanto prima tutelarci da questi cialtroni che se chiedono poco, evidentemente non sanno fare bene il loro mestiere. Io lo faccio al meglio, il mio lavoro vale, io valgo.
Personalmente non sono affatto contraria alla promozione attraverso Groupon e similari nè per l’attività medica, nè tantomento per quella di psicologo.
Non ritengo, infatti, che la qualità del servizio debba necessariamente essere ridotta in proporzione alla riduzione delle tariffe proposte. Sta alla serietà, all’onestà ed alla preparazione del professionista che offre il servizio curarne la qualità al fine di non perdere credibilità nè clienti.
Il mondo va avanti, occorre adeguarsi, nel rispetto della propria etica personale e professionale. Si alla promozione di se stessi e della propria attività commerciale; la nostra professione è di fatto ANCHE un’attività commerciale nella misura in cui dipendiamo dalla quantità di clienti-pazienti che riusciamo ad avere. Quindi sottostà alle regole del mercato come le altre professioni. La questione della qualità è da porre quindi a monte e resta indipendente dalle promozioni.
Se poi vogliamo darci la zappa sui piedi, lamentandoci e parlando male dei colleghi che usano questa forma di promozione, e privandoci della possibilità di ricorrere a stratagemmi commerciali per aumentare il giro di affari, siamo liberi si farlo. Ma non credo che le attuali condizioni del mercato della psicologia ci permettano di farlo tanto serenamente.
Francamente non me la sento di demonizzare groupon e affini per la diffusione di una cultura psicologica.
La condizione necessaria dovrebbe essere che malgrado il prezzo popolare la qualità del servizio non venga meno e questo ahimè accade a volte, personalmente ho acquistato dei coupon e laddove il prezzo era stracciato la prestazione decisamente scarsa…. Ma questa e’ una particolarità tutta italiana…
Sarebbe interessante sapere come si comportano i ns. Colleghi all’ estero con groupon e company!
Nella giungla attuale non e’ facile emergere e farsi trovare dai potenziali clienti, siamo tanti e dobbiamo differenziarci anche rispetto alla clientela, tutto questo per evitare la cannibalizzazione… Quindi ben vengano i nuovi mezzi tecnologici basta saperli usare con criterio come tutte le cose.
http://www.youtube.com/watch?v=XVhk9LThQIw
ho detto tutto…
@MARIA GG: condivido tutto ciò che hai scritto. Brava.
Cari colleghi/e…che dire: è svalutante per la nostra professione ed è svalutante per chi cerca di svolgere il proprio lavoro con passione e correttezza!Bisogna essere Psicologi/Psicoterapeuti degni di esseri chiamati tali…la società non sempre ci permette di agire nella pienezza delle nostre capacità e competenze, questo perchè spesso la cultura blocca il normale flusso delle cose; dico questo perchè nonostante le mille difficoltà che incontro ogni giorno, credo fortemente nel valore della Psicologia.
Credo sia opportuno intervinire…non possiamo (s)vendere la nostra professione.
E’ difficilissimo affermarsi…ma ci sono mille altri modi per poterlo fare!
Intanto l’ordine Emilia Romagna aveva già diffuso un comunicato mesi fa sul problema Groupon (non sta a me dirlo, non sono un consigliere né altro, ma è doveroso) e io personalmente la scorsa settimana ho segnalato al medesimo ordine una offerta del tupo di quella che Nicola cita.
Forse annoio, ma queste cose fanno parte di una logica di mercato “duro e puro”, di turbo-neo-liberismo, valori tutti europei, ragazzi miei, la UE è questo, è una banca, la BCE, che detta legge su scelte politiche, tanto per dirne una. D’altro canto ci troviamo in una situazione in cui effettivamente le cure psicologiche (al pari di quelle dentistiche, mutatis mutandis) sono UNICAMENTE fattibili nel privato. Questo secondo punto dovrebbe stimolare tutti noi a pensare ALTRE opzioni meno umilianti per andare incontro ai problemi, qualcosa si è fatto, tipo una iniziativa che prevedeva di offire un X% di lavoro a tariffe agevolate, magari per persone in lista di attesa nel pubblico. Una idea come un ‘altra, non dico sia buona o cattiva, ma svegliamoci, la società “brucia” di disagi psichici, e molti di questi sono ben lontani anche solo dal capire che quella offerta bislacca di groupon potrebbe fare per loro! Più facile che a fare le “cinque sedute al prezzo di (meno) una” sia una qualche ricca signora che potrebbe pagarsi una terapia da un freudiano DOC a tre sedute a settimana a settanta euro, ma che è più furbetta e informata degli altri…
Nicola, hai gettato il sasso, raccogliamolo: non basta fare il culo a chi si mette su groupon -io sono per farglielo, a scanso di equivoci 😉 occorre pensare e creare possibilità per contenere un disagio dilagante. Io sto tentando, nel mio piccolo, di coinvolgere i medici di base locali su alcuni specifici problemi (in pratica non faccio semplice pubblicità per invii, peraltro ne ricevono a kili) ma ci ho lavorato su esaminando testi, statistiche… e facendo tariffe MAI in svendita, ma, nel buon uso antico, differenzxiate per fasce di reddito.
Quello che propone Groupon è scandaloso ed ancor più per gli psicologi che ci stanno.
Mi sembra la più laida prostituzione della psicoterapia, ma con prezzi ancora più bassi! Per me non ci sono altri commenti.
Non credo si tratti di (s)vendere prestazioni e serivizi sanitari, il discorso è più ampio e propone, come logica, sempre la stessa elementare soluzione quando si tratta di liberi professionisti, nel campo medico e non: liberazzare le professioni, abolire gli ordini e abolire il valore legale del titolo di studio!!! Solo agendo in tal senso si evitano possibili svalutazioni di importanti professioni; finchè un giovane, seppur preparato professionista, non riesce a competere, principalmente (se non esclusivamente) per questioni economiche con eminenti e decrepiti luminari della medicina, della psicologia, del diritto,ecc…è più che giusto “approfittare” di operazioni commerciali stile Groupon!!!
E’ vergognoso che l’odine degli psicologi non intervenga mai efficacemente come dovrebbe fare e come fa l’ordine dei medici!!! Non siamo tutelati, paghiamo e basta! E siamo anche snobbati dai medici stessi!!
trovo più dignitoso prestazioni gratuite per chi non può permettersi una terapia, piuttosto che svendere la propria professionalità, e poi se non ricordo male ci sono delle regole rispetto alla publicità.
L’Ordine degli psicologi dell’Emilia Romagna ha avvisato tramite newsletter già a giugno dell’attenzione che è assolutamente da porre al contesto di diffusione e al contenuto del messaggio, ricordando che certe pubblicità e certi luoghi di diffusione possono essere ritenuti non decorosi e, come tali, possono venire sanzionati dal punto di vista disciplinare.
Personalmente, ritengo piuttosto inesatto paragonare l’offerta di un primo colloquio gratuito (corretta) alla svendita tipo 3 x 2 da supermercato, che dà veramente un’immagine del professionista psicologo come una persona disperata o il cui lavoro vale molto poco. Da non dimenticare, inoltre, che sul sito di groupon non esiste un settore specializzato nella pubblicità sanitaria o dei professionisti, il che già potrebbe rendere un po’ meno indecoroso il tutto (sempre che il contenuto del messaggio rimanesse decente, ovvio). Purtroppo, c’è da valutare anche che la pubblicità finisce in mezzo alle offerte del kit per la manicure, delle tute da moto o di generi alimentari superscontati, tanto per fare esempi. Anche questo ha un suo peso.
Ricordo, inoltre, che il fatto che sia stato abolito il minimo tariffario (che noi, fra l’altro, non avevamo, non avendo il tariffario ufficialmente approvato) non significa che si può applicare qualsiasi prezzo ma, come recita l’art. 23 del codice deontologico, “in ogni caso la misura del compenso deve essere adeguata all’importanza dell’opera”. Certo, se uno valuta la propria opera così poco, non può però non preoccuparsi del fatto che danneggia l’immagine della professione tutta, non solo di quel singolo psicologo. Purtroppo la mente delle persone non funziona in modo così semplice (e noi dovremmo saperlo): “ah, guarda, lo psicologo xy si svende, che sfigato”. No, il messaggio che resta è che gli psicologi si svendono. Punto.
Infine, ma non ultimo per importanza, anzi, ci terrei a sottolineare che lo ritengo un fattore fondamentale, noto che c’è questa idea diffusa e sbagliatissima (e anche questo dovremmo saperlo un po’ come psicologi) che più è basso il prezzo, più clienti avrai. Non funziona così, la gente ha anche bisogno di sentire che il servizio di cui si serve ha un valore. Ci sono noti esempi, nel marketing, che dimostrano come certi prodotti abbiano preso letteralmente il volo (mantenendo le stesse caratteristiche qualitative) una volta che si è deciso ad aumentarne il prezzo, addirittura fino a due o tre volte tanto.
Insomma, al di là del contenuto e del contesto di diffusione, mi dispiace vedere come i colleghi giovani non si accorgano che svendere la propria professionalità rischia di bloccarli in un punto da cui difficilmente riusciranno a risalire, convinti invece di fare delle mosse per avviarsi. Credo che dovremmo sempre ricordare che se non siamo noi i primi a credere nel valore del nostro operato, difficilmente possiamo chiedere questa fiducia agli altri.
Secondo il mio punto di vista il concetto di fondo non è sbagliato, tutt’altro. L’idea di utilizzare nuovi mezzi di comunicazione per pubblicizzare (specialmente se in start up) la libera professione dovrebbe essere un concetto alla base del porsi su quello che, lo si voglia o no, è un MERCATO a tutti gli effetti, influenzato da leggi di domanda/offerta e da strategie di marketing. Resta inteso che stiamo parlando sempre di servizi sanitari, quindi non si può presentare un servizio come quello psicologico-piscoterapeutico con eccessiva leggerezza o tralasciando valori e regole di base. Nello specifico penso che la “famiglia dei coupon” (Groupon, Groupalia, etc) non offra una vetrina adeguata a questo genere di servizi, per varie ragioni. In primis, un piccolo sconto o una prima seduta gratuita sono ottimi incentivi che da un lato attraggono il cliente/paziente e dall’altro non intaccano la dignità di una professione come questa, mentre sconti eccessivi come quelli che vediamo su Groupon (60-70-80 %) restituiscono un’immagine eccessivamente svalutata del professionista e del servizio offerto. In secondo luogo all’interno di questo servizi promozionali vi è un gran numero di utenti insoddisfatti, si rischia di venire etichettati a prescindere come l’ennesima fregatura, obbiettivo diametralmente opposto di quello che ci saremmo prefissati. Per i feedback negativi basta navigare un po’ per la rete e personalmente posso testimoniare un’esperienza con Groupalia che mi ha lasciato piuttosto insoddisfatto (non tanto per il servizio stesso di Gruopalia quanto per lo scadente online shop che stava dietro alla promozione) e mi ha convinto a non aderire mai più a questo genere di offerte per paura di finire di nuovo nelle mani di balordi. Quindi, se fossi in cerca di un servizio del genere e vedessi uno psicologo o uno psicoterapeuta offrire i propri servizi in quel particolare contesto mi porrei grossi dubbi sulla qualità del servizio e sulla sua professionalità e sicuramente non accetterei l’offerta per quanto vantaggiosa potrebbe apparire. Perciò assolutamente SI al marketing e web-marketing, ma fatto SOLO ED ESCLUSIVAMENTE in modo serio ed adeguato.
premetto che da quando ho scoperto groupon e simili, sono stata molto contenta di poter avere delle possibilità che altrimenti non avrei avuto (di tutti i tipi, parrucchiere, viaggi, dentista, ecc.) e da cliente non ci ho mai visto niente di male, anche perchè ho sempre trovato serietà e competenza da parte di chi erogava il servizio (l’ottica non è svendere un prodotto scadente, ma farsi pubblicità, confidando nel fatto che chi si è trovato bene magari ritorna).
non sono contenta, invece, di vedere che da psicologa si lavora gratis, con il silenzio dell’ordine, che per partecipare a un bando uno dei criteri che ti dà maggiore punteggio in una graduatoria è l’offerta minima (si abbiamo capito bene, il candidato deve scrivere in busta separata quanto vuole per quel compenso, più è bassa e più si hanno punti al fine della graduatoria), che pur di fare qualcosa, si fa del volontariato solo per amore della professione. però con l’amore non ci si sfama e non si sfama una famiglia.
sono d’accordo sul fatto che 7 sedute a 49 euro è un pò eccessivo, anche perchè “seduta di psicoterapia” è un concetto vago e, da cliente, non saprei bene scegliere se me ne servono 3, 5 o 7.
però ho contattato diverse volte groupon per proporre delle idee, in pacchetti ben definiti, con un inizio e una fine prendendo un campo ben preciso. e sinceramente non ci vedo niente di male. mi sembra solo un modo come un altro di farsi pubblicità e di offrire un servizio. e, rispetto a tutte le volte in cui quel servizio l’ho offerto gratis, almeno arriva anche qualcosa.
non capisco perchè qui, solo perchè è legato a un costo basso, ci si indigna, e poi facciamo iniziative completamente gratuite, tipo il mip (in cui credo e a cui ho aderito come referente, con molto entusiasmo), in cui si offre qualcosa di definito, ma gratis. non penso che il fatto sia di non offrire in questo modo, ma di valutare bene cosa e come offrirlo.
L’ordine degli Psicologi deve fare la stessa cosa che ha fatto l’ordine dei medici di Bologna con i Medici.
Se l’annuncio su Groupon l’avesse pubblicato un avvocato entro 5 minuti sarebbe stato sottoposto a provvedimenti disciplinari!
Uno spunto di dibattito??? ma stiamo scherzando??? L’Ordine faccia qualcosa al più presto! Non mi pare ci sia da dibattere alcunchè: è un azione gravissima che va contro le norme del codice deontologico! Non sto nemmeno a dilungarmi sulle motivazioni, talmente palesi peraltro, che rendono insana un azione del genere.
Bisognerebbe fare nuove teorizzazioni in merito al pagamento della parcella.Ora non lo ritengo possibile, non credo siamo pronti a fare fronte a questo cambiamento da soli, non dimentichiamo il significato del pagamento della parcella nel setting di psicoterapia.. Un cliente che paga meno perchè ha acquistato il pacchetto scontato lo tratteremo allo stesso modo di uno che paga la tariffa piena dell’onorario?? O faremo in modo di chiarire la questione del cliente GROUPON in 3 sedute per soddisfare l’aspettativa del cliente e mantenere alta la nostra autostima ?? o perdiamo di vista l’etica della nostra professione per iniziare a vendere soluzioni preconfezionate e puntare al numero dei nostri interventi? Un cliente che si crea dei fantasmi circa la psicoterapia e magari viene e scopre che quei tre colloqui sono solo conoscitivi, e il prezzo delle sedute necessarie e successive è diverso e piu cospicuo, potrebbe anche accettare a continuare gli incontri ma rischierebbe di sentirsi preso in giro e alzare le difese? Verso uno psicologo che si svende un paziente potrà giungere a nutrire quella stima/fiducia che si raggiunge a certo punto del rapporto e che permette l’apertura e il progredire della situazione? Questi sono solo alcuni dei quesiti che mi sto ponendo….marketing si ma solo se ci sono gli strumenti teorici pratici per fare fronte a questi cambiamenti a 360°.
ok la liberalizzazione del mercato ma qui si tratta di svendita e la salute e il benessere psicofisico nn possono essere in svendita. Ovviamente l’ordine nn vede e nn sente come in molte altre occasini,,mi chiedo che funzione svolga..bah forse impiegare chi ci lavora. saluti
Scusate…….ma sono massimo 7 sedute!! Di solite le prime 4-5 nn servono a nulla per il paziente, perché il medico deve imparare a conoscerlo….
Secondo me e’ giusto!!
C’è poco da commentare, è una vergogna. Personalmente sono tra coloro che credono fermamente che la psicoterapia debba essere accessibile, se non a tutti, a molti, e Dio sa (e anche i miei pazienti lo sanno!) quanta fatica faccia per mantenere tariffe accessibili ai più, con eventuali sconti per chi REALMENTE si trovi in difficoltà economiche. Ma non si può ridurre ogni cosa ad una questione di marketing, amo il mio lavoro, do il massimo per i pazienti, ma pretendo rispetto senza svendere niente. La nostra professione, il nostro lavoro, devono essere presi con serietà, il lavoro psicoterapeutico deve essere un impegno, anche economico, accessibile ma un impegno, anche a favore degli utenti finali. L’impegno ed il rispetto devono esserci nei confronti dei pazienti e, principalmente, di noi stessi, ricordando che non stiamo vendendo, con tutto il rispetto, mercanzie al mercato; se il nostro lavoro sarà riconosciuto i pazienti apprezzeranno e manderanno altri utenti: non ci sono altri modi, a mio modesto parere, per crescere e far crescere.
Sono un pò disgustata per la situazione, condivido il senso di competizione sul mercato del lavoro per spingere gli psicologi ad utilizzare nuove energie e nuovi metodi (dinamici) al fine di migliorare i servizi e orientarli verso un futuro evoluzionuistico soddisfacendo ogni esigenza di chi chiede aiuto, non sono però d’accordo nello svendere sedute terapeutiche e altri “servizi “sanitari, credo che se questi problemi persisteranno l’ordine degli psicologi verrà quasi estinto o comunque preso meno in considerazione .. e spero vivamente non finirà così, ci sono tariffe per ciascun tipo di sedute, questi sconti lasciano un pò pensare che dietro al camice non ci sia una persona realmente preparata o sicuramente poco professionale; dove sono le garanzie per il servizio al cittadino dal momento in cui si va ad operare nell’intrinseco dell’individuo con il rischio e pericolo che non venga scosso emotivamente e cognitivamente?? la psicologia ci insegna a restituire al nostro paziente ciò che lui momentaneamente ci da per essere aiutato.. chissà se averrà realmente questo ?? purtroppo c’ è ancora molta ignoranza nel mondo e spesso non è neanche colpa delle persone che cadono in tentazione di aiutarsi spendendo poco, ma non sono proprio d’accordo del fatto che si speculi, per correttezza nei confronti degli psicologi che investono anni di vita per studiare e condurre al meglio il loro lavoro e per le persone che si affidano a qualcosa che probabilmente una volta fatta MALE reputeranno che la pscicologia sia inutile .. e già di questa materia sono molti a diffidare.. 🙁 grazie per l’opportunità di averci fatto esprimere un nostro parere !!
ricordiamoci che parliamo di professioni d’aiuto, non sono cene o giornate di centro benessere a cui si può anche rinunciare. Se dovessi fare una visita medica nel settore dovrei aspettare mesi o anni, quindi va fatta privata. Moltissimi non possono permetterselo! A aspettano! Se hanno la possibilità di uno sconto ben venga. Ma questo mette a rischio il privilegio e lo status del medico. E quindi da noia… Per gli psicologi se è un prezzo scontato per le prime 3 di una psicoterapia, non vedo dove stia il problema, sappiamo tutti che una psicoterapia in media durerà dai sei mesi minimo. Quindi se si è bravi riusciremo a aiutare e far rimanere il paziente altrimento no!
Se un professionista è conscio di dare una prestazione di qualità, di sicuro non è disposto a svenderla.
E’ vero, possiamo affermarlo l’Italia è in crisi. In un momento tale ogni persona “attiva” le sue memorie ataviche per la sopravvivenza è la condictio sine causa. Nulla di strano è un marketing, come un supermercato effettua le offerte 3×2 oppure sconti dell’N% anche il collega ha fatto la sua offerta. Io non mi indigno, ansi, faccio un plauso al collega che ha “venduto” (come vedo dal sito Groupon) ben 59 sedute che moltilicato 29€ sono 1.711 € tutti insieme. E’ vero, impiega 59 ore e se riuscisse a lavora 24 ore al giorno impiegherebbe solo 2,5 giorni. Siamo realisti, il collega lavorerà circa 6 ore al giorno e quindi impiegherà 10 giorni ad evadere le sedute. Considerando che, volendo sottostimare, il 50% dei pazienti potrebbe ritornare, il collega ha un potafoglio clienti che prima non aveva. Non è svendersi, non è portare la professione ad uno stato di povertà ma è sicuramente meglio delle offerte gratuite o delle offerte del mese della prevenzione che una volta espletato il servizio arrivederci e grazie. Invece, pagare una tantum, per un problema che si ha, incentiva il soggetto che ne ha bisogno, lo induce a venire allo scoperto. Di questa iniziativa, probabilmente il metodo è errato, ma potrebbe essere un punto di partenza per un nuovo marketing.
Pensiamoci.
Caro Nicola,
intercetti in pieno le mie riflessioni di questi giorni!Ho segnalato al mio ordine regionale l’iniziativa di cui parli e il presidente mi ha risposto con una mail – di fatto solidale con la categoria tutta- ma “impotente” ripetto ad eventuali iniziative sanzionatorie. Si fa riferimento al famoso decreto bersani che avrebbe abolito i minimi tariffari, e ai successivi provvedimenti che esonerebbero gli psicologi e gli avvocati a mantenere onorari “decorosi per la professione”. a questo aggiungi che il caso in fattispecie da me segnalato riguardava un medico-psicoterapeuta (iscritto all’ordine dei medici e pertanto,non passibile di censura da parte nostra)…
insomma, non posso che sostenere la tua iniziativa.
Se mettiamo insieme:
– “hard discount” professionali (tipo “Groupon” et similia)
– aree grigie della nostra professione, in cui si intrufolano psico-coach, personal mind-trainer, educatori psicologici, consulenti filosofici, psichiatri abilitati alla psicoterapia “d’ufficio” etc.
– la numerosità della popolazione di psicologi a fronte dei bisogni reali del territorio, frutto anche di una mancata o inadeguata informazione agli iscritti in psicologia sulla reale situazione occupazionale di noi Psi
sto valutando l’ipotesi di un banchetto alla Lucy dei Peanuts (“The doctor is IN”) da montare nelle fiere di paese, dove offrire consulenza psicologica e vendere rimedi miracolosi contro calvizie, balbuzie e malocchio…
Sono d’accordo con l’idea del marketing, di farsi conoscere, ma non condivido nè la modalità nè l’idea di svendere la nosttra professionalità, in pratica le sedute sarebbero gratuite.
Personalmente cerco sempre di adeguare il costo delle sedute con le situazioni dei pazienti, ma d’altra parte è successo troppo spesso che più si tenta di andare incontro alle esigenze del paziente e prima lo perdi. Sarei d’accordo per utilizzare il web per farsi conoscere ma definendo dei criteri e delle modalità che siano garanzia di professionalità per noi e per i pazienti.
Penso che l’abolizione dei tariffari ci ha già penalizzato a sufficineza, colleghi che propongono sedute individuali a 10 euro l’ora sono già abbastanza svalutanti la professione. A questo punto, forse (e dico forse), la proposta che si trova su groupon non si allontana troppo dalla linea che è stata adottata nei confronti delle professioni in generale. Quello che non condivido in un’offerta di qs tipo è la seduta “psicoterapeutica”. Forse la “consulenza psicologica” l’avrei sentita meno improbabile… Come dire: inizio un lavoro (importante e distruibuito nel tempo come lo è la psicoterapia) e poi ti lascio a malapena il sapore in bocca…
Non credo sia solo svalutante nei confronti della nostra professione (come è evidente), ma ho l’impressione sia anche una mancanza di rispetto per chi inizierebbe un percorso e lo si invoglia e poi “abbandona” (ricordiamoci che groupon sta proliferando grazie anche alla dilagante crisi economica degli individui).
è la liberalizzazione bellezze! La sinistra e anche la destra insomma tutti vogliono europa ed euro. L’euro affonda e i capi prescrivono liberalizzazioni.
Ogni psicologo contratta liberamente con il suo paziente la prestazione.
Quindi!!!
Il trucco è sempre quello: una grande azienda che si appropria del lavoro delle persone, ne ricava un guadagno senza fare niente, come PagineGialle e tanti, tanti altri. Una tendenza devastante. Solo che in tanti, troppi, hanno gli occhi chiusi.
C’è poco da commentare, bidsogna intraprendere azioni forti, non pagare la tassa annuale per protesta…Inutile di re che tale azione di protesta dovrebbe essere coordinata in qualche modo.
Abbiamo chiesto lo scorso mese all’ordine del Veneto un parere relativo a queste pratiche (già adottate da altri colleghi) e ci è stato risposto che l’ordine considera tale pratica totalmente non adeguata al decoro della professione e alla corretta concorrenza.
Più che una questione di formale decoro, ne faccio sicuramente un probllema sostanziale. Infatti, “svendere” le prestazioni di psicoterapia sul popolarissimo Groupon significa equipararare un delicato e complesso processo di cambiamento interiore, quele è la psicoterapia, a bene di consumo a fruibilità immediata, tradendone il senso.
Quanto al “risparmio” da parte del “cliente”, ricordo l’ART. 4 del tariffario dell’Ordine Nazionale degli Psicologi:
1. Per la determinazione dell’onorario, si deve tenere conto:
a)della complessità della prestazione richiesta;
b) dell’urgenza della prestazione;
c) della situazione sociale e la condizione economica del cliente.
dr Vittoria Pascale
Certamente e’ ridicolo…. Non ho parole. Attualmente lavoro in Israele e una cosa del genere non sucederebbe, quello che mi dispiace che già sento dei colleghe israelini e americani presenti in Israele che le nostre prestazioni sono troppo commerciali, se vengono a sapere di piu questa del groupon, cadremo ancora di piu nella non credibilità all’estero e in Italia!
Penso che stiamo sempre più sostituendo l’etica con la praticità/economicità, cioè come già da tempo è stato concesso la vendità di certi farmaci al supermercato (praticità di acquisto) fino alla vendita di prestazioni sanitarie (saltare iter ed a basso costo = praticità ed economicità), arriveremo anche al noleggio di medici, come i personal-trainer o vincere ad una specie di gratta e vinci posti letto o assistenze domiciliari.
Per quanto sopra, può sembrare facile, pratico ed economico, ma l’etica e la serietà vengono a mancare.
Se devo essere sincera io mi sono trovata benissimo, ho effettuato visita odontoiatrica con pulizia e ortopanoramica a 49 euro, ho trovato un professionista serissimo, dal quale sto tornando per una cura più approfondita. Non capisco tante alzate di scudi, è un modo per farsi conoscere ed apprezzare con reciproca soddisfazione. Un saluto
Forse sarebbe prioritario che il nostro ordine comunciasse a tutelarci seriamente da quanti esercitano la professione di psicologo senza essere lureati nella disciplina, non parliamo poi di specializzazione… L’esistenza di molti professionisti che utilizzano il nostro titolo senza aver svolto il percorso professionale che ci caratterizza e che pretendono di esercitare la nostra professione senza possedere nessun tipo di competenze o di metodi operativi che ci appartengono, sviliscono e danneggiano la nostra immagine. Solo dopo che avremo risolto questo problema potremo interrogarci sulle modalità più o meno legittime di promozione della nostra professionalità.
Caro Nicola,
io condivido totalmente ciò che scrivi riguardo il timore di svalutare troppo la psicoterapia, in certi ambienti già di per sè svalutata,ma ti scrive una psicoterapeuta che da 2 anni ha deciso di ritornare nella sua terra in sicilia, e qui il mio lavoro è cercarlo, e con stanchezza e rabbia mi ritrovo a volte a desiderare di scappare via da qui.
Ho 37 anni sono incinta disoccupata e come me tanti colleghi che hanno investito parte della loro vita per una professione che non si riesce a fare, ecco che l’iniziativa di groupon diventa allettante e ci si scorda se svalutante o meno, ma la disoccupazione è anche questo.
Simona Matera (oggi più che mai demoralizzata)
L’Ordine faccia qualcosa al più presto!
Ho avuto esperienza con Groupon, ma non sufficientemente per prendere una posizione definitiva: è vero che alcuni servizi vengono effettivamente offerti con scarsa qualità, ma è anche vero che esistono proposte molto interessanti e su cui non può esserci differenza qualitativa anche acquistando il prodotto a prezzo pieno (mi riferisco – ad esempio – ai corsi online dove l’acquirente lavora su una piattaforma e il materiale viene scaricato).
Per quanto riguarda nello specifico le prestazioni sanitarie – psicologiche e mediche – credo sia prematuro proporre sedute di psicoterapia ad un prezzo così basso, fermo restando che personalmente penso che bisognerebbe adoperarsi per promuovere e diffondere la psicologia, la cultura psicologica e le possibilità della figura dello psicologo tramite altri mezzi, perchè probabilmente più che il costo della terapia sono altri i deterrenti per potenziali clienti/pazienti.
Capisco la crisi, ci sono dentro anch’io.
Si può vivere senza denaro ma senza dignità no.
Queste persone disposte a questo danneggiano tutti noi. Propongo di fare una valutazione del danno morale e economico e chiedere il risarcimento.
Ordine Nazionale degli psicologi … SVEGLIA!
A presto Nicola
Anche io non ero al corrente dell’inserzione del collega ma conosco bene groupon.
Se mi capitasse di leggere un annuncio del genere provvederei immediatamente ad emettere un esposto all’ordine nei confronti del collega ed invito tutti i miei colleghi a farlo a difesa dell’intera categoria.
Inoltre tale annuncio viola chiaramente due articoli del codice deontologico che adesso non ricordo: uno è in riferimento alle modalità di publicizzazione e l’altro all’immagine e alla dignita della nostra figura professionale.
Questo è un modo di accattivare ed adescare le persone ma allo stesso tempo trasmette un immagine della psicoterapia alla stregua di una manicure o un taglio con shampo. Oltretutto con 2,4,5 o 7 sedute non si risolve nulla e questo il collega ha forse dimenticato di scriverlo.
La cosa che più mi preoccupa sono i 54 acquisti effettuati. Queste persone hanno relamente bisogno di un percorso psicoterapico? Se si come mai non si sono attivati per reperire un collega a cui rivolgersi ma colgono il casuale incontro con l’annuncio di groupon? Sicuramente un sostegno psicologico gli serve, a loro e al mio collega inserzionista, ma la psicoterapia è un’altra cosa.
In conclusione ritengo che il collega vada segnalato e che l’ordine debba richiamarlo ed esporsi chiaramente in merito a tale accaduto, sia a difesa della nostra professione sia per evitare che altri colleghi siano tentati da queste inaccettabili modalità di marketing.
Personalmente condivido la posizione dei medici. Riguardo al mio Ordine non ho notizie. Premetto che le offerte proposte attraverso groupon sono interessanti e io stessa ne ho fatto uso: per la spa, il ristorante, l’hotel. Le prestazioni sanitarie invece non possono essere trattate come merce da vendere illusoriamene oll inclusive. Perché? perché un percorso di psicoterapia non si risolve in quattro sedute e gli assaggi possono lasciare la bocca molto amara. Chi compra questo tipo di pacchetto su groupon non é adeguatamente informato e tutelato e soprattutto da un punto di vista deontologico non può essere usato strumentalmente per un’operazione puramente pubblicitaria. É interessante però riflettere sulla richiesta. Ritengo che aprire una riflessione sul diritto alle cure psicologiche e psicoterapeutiche nei servizi pubblici sanitari sia inevitabile. Il “privato” impazzisce laddove esiste un “pubblico” latitante. E vi assicuro che questo vuoto ha le proporzioni di una voragine. Sono interessata ad ulteriore approfondimento.
Grazie per gli spunti di riflessione.
Maria Sabelli
Penso che l’albo dovrebbe intervenire. Se passa questo messaggio, data l’elevata concorrenza, anche gli altri professionisti dovranno adeguarsi. Ma costui che ha pubblicato l’articolo è iscritto all’albo? è formato adeguatamente?
Penso che se si vuole fare una promozione del genere è più opportuno per esempio lasciare una seduta gratis ogni tot a pagamento, ma che non dovrebbe essere permesso in quelle pagate di scendere sotto il tariffario minimo: da una psicoterapeuta tirocinante che dopo anni di studio e lavori da educatrice, si sente male all’idea che non solo sarà difficile lavorare, ma se lo farà prenderà come quando faceva la baby-sitter!
Il marketing è una regola del mercato, e può essere etico se è trasparente sul prodotto, ma la psicoterapia può essere un prodotto trasparente? Il collega non vende un “prodotto finito”, ma solo tira un gancio… a cui qualcuno (59) si è appeso! Allora curiosamente mi chiedo: chi sono questi 59? Cosa si aspettano? C’è la moglie che di nascosto dal marito gli ha comperato e lo obbligherà a fare 3 sedute perché smetta di giocare al poker online? C’è il giovane che vuole risolvere un problema di eiaculazione precoce e vuole “farlo in fretta”? (scusate l’ironia, ma bisogna anche ridere ogni tanto….). Tra l’altro trovo non casuale nella proposta di questa discussione l’accostamento con le “svendite mediche”, dato che nell’annuncio si parla di movimenti oculari, stimolazione destra-sinistra, emisferi cerebrali, ma si aprirebbe una discussione illimitata. Comunque non mi sembra una vendita trasparente come il weekend in hotel… E: abbiamo le competenze come psicologi per affrontare da un punto di vista TEORICO un tale incipit di una psicoterapia: non è una telefonata, non è un primo colloquio… è già un contratto, peraltro molto vago, sulla durata ma non sui risultati attesi, che rientra esso stesso nell’iter terapeutico…come affrontare eticamente questo pensando al “primum non nocere” al paziente (prima che al guadagno del terapeuta)? Quanti clienti hanno capito quello che hanno acquistato? O hanno acquistato un sogno, un desiderio? Gli psicologi possono vendere sogni? Più che altro credo che siamo di fronte all’ennesima pubblicità ingannevole: non si dà risalto al fatto che questi incontri sono molto probabilmente solo l’inizio di un possibile percorso! Onesto è adattare il tariffario per le persone bisognose, ma non credo che chi ha acquistato questo coupon sia stato indotto dal problema economico. A me sembrerebbe più l’acquisto di un bene voluttuario…nel tipico stile consumista. Beh, è una fetta di mercato anche questa, e qualcuno la sta già sfruttando. Un’ultima cosa: mi sono chiesta se io lo farei: mi sono risposta che non potrei offrire psicoterapia con lo sconto, ma potrei mettere un annuncio (con un limite numerico) per un primo colloquio gratuito, specificando nell’annuncio cosa aspettarsi da esso.
ritengo scabroso e umiliante per i colleghi seri che altri si svendani in questo modo!ma dov è finita l etica professionale?
Ma scusate – lo dico a tutti quelli che censurano questo tipo di iniziative – siete o no al corrente della intenzione da parte del governo, nonchè invito da parte della UE, di abolire le tariffe minime? Sapete o no che in tanti paesi civili non esistono nemmeno gli Ordine e relative regole di ostacolo alla pubblicità? E quanti (molti direi, a giudicare da quello che vedo su Internet), magari non si mettono su Groupon ma offrono il primo incontro gratuito? Qualcuno mi sa spiegare la differenza? Vogliamo attestarci su difese di retroguardie, innalzando canneti per arginare l’esondazione dei tempi? Io, personalmente, non mi sono messo, nè forse mi metterò mai su Groupon, ma chi vuole farlo lo faccia. Sono contrario alle barriere di entrata al mercato (si, anche la sanità è, di fatto, un mercato, piaccia o meno) degli Ordini professionali che, con l’ipocrita argomentazione di tutelare l’utenza (e non parlo di chi ingenuamente ci crede) in realtà tutelano solo chi in questo mercato ci è già dentro (di solito i più anziani, e io, cinquantenne, con vent’anni di attività, sono tra questi)avendo potuto contare, il più delle volte (non sempre, ma il più delle volte si) su risorse economiche e sociali di partenza più vantaggiose. Se pensate veramente che un’asticella sulle tariffe tuteli l’utenza, posso personalmente testimoniarvi di diversi miei pazienti passati da stimati (e costosi) professionisti che …come dire? … dio li benedica per come hanno agito. Dopo di che, naturalmente, ce ne sono anche di costosi e bravi, per carità. Ma certo non sono bravi perchè costosi. Basta con questo paese per vecchi e privilegiati.
stiamo esagerando e chi ne va di mezzo è tutta la categoria dei professionisti psicologi/psicoterapeuti.
io sono contraria anche a certi tipi di pubblicità, figuriamoci alla svendita su groupon. mi sembra grave e molto poco etico che il collega sardo dia così poco valore alle persone (incluso lui) e alla relazione tra persone, fondamento base della terapia.
per una volta i medici hanno ampiamente ragione e uno dei rischi di questa deriva è commercializzare e quindi svalutare la nostra professione e uscire a quel punto da prestazioni sanitarie.
Credo che l’ordine su abusi come questi dovrebbe intervenire e anche decisamente, per tutelare gli iscritti e la professione che rappresenta. Altrimenti a che serve?
Gentili colleghi,
io sono veramente sconvolta e non solo per la questione economica con tutti i risvolti simbolici che comporta ma anche per la questione del “pacchetto di sedute”. Sono contraria alla riduzione della sofferenza umana a qualcosa di oggettivabile e quindi misurabile e quindi curabile (per diventare che cosa poi?)in un numero definito di sedute. Nessun medico si sognorebbe di dire che risolverà i probleli del paziente in un mese o in sei, la dimensione della soggettività e anche quella dell’imponderabilità sono comunque lasciate aperte. Invece questa idea del pacchetto riduce tutto a merce e suggerisce l’idea che “veloce è meglio”!
Ilaria Begliomini
Proprio la settimana scorsa mi sono trovata a riflettere su questo tema, dopo aver parlato con una collega che aveva appena messo un’offerta su Groupon per 3 sedute di psicoterapia a prezzo stracciato.
Oltra all’aspetto della svendita e svalutazione della nostra professionalità, già ampiamente sottolineato dai colleghi, credo ci siano altri aspetti da considerare:
– Che cosa possiamo offrire in 3 sedute? Che tipo di messaggio diamo ai pazienti/clienti? Che aspettative creiamo proponendo un pacchetto di 3 o 5 sedute? Forse non è così corretto da parte nostra offrire uno spazio che, posto così, sembra avere più utilità per lo psicologo (che ha l’obiettivo di “agganciare” il cliente) che per il cliente che dopo 3 sedute si trova ad aver ricevuto davvero poco.
– Quale impatto può avere sulla relazione psicoterapeutica il fatto che quel determinato paziente ha basato la sua motivazione sulla nostra “svendita”? Siamo attrezzati per affrontare ed elaborare adeguatamente questi aspetti?
Non trovo sbagliata l’idea in linea di principio; va gestita con misura e professionalità e può essere una forma di pubblicità efficace e permette di avvicinare al consulto psicologico e ai potenziali benefici persone che in altra forma magari non vi accederebbero.
E’ semplicemente vergognoso offrire prestazioni così delicate a prezzi di “saldo”. Appare quindi paradossale che l’OdP nazionale non abbia ancora preso posizione, visto che spetta proprio a tale organismo – per legge – la tutela degli iscritti ma, soprattutto, il rispetto delle regole deontologiche (e della tabella tariffaria !). Che dire ? Siamo alle solite…
Io ho acquistato un trattamento estetico (scarsa qualità del luogo e del servizio che ho mollato a metà ed un computer (per il quale mi sono dovuta far risarcire in quanto non mi è mai arrivato). Nel caso della psicoterapia la situazione è a mio parere ancora peggiore, in quanto non è realistico che si avviino dei cambiamenti in 3 sedute, la conseguenza di questo è che il paziente si trova “agganciato”, cioè ha aperto delle cose, si è creata una relazione e quindi si vede costretto a proseguire ma a queli costi e con quale qualità?????
Ciao,
credo che in un periodo di ‘vacche magrissime, anzi di più, alcuni siano veramente disperati e tentino il tutto per tutto. A questo aggiungi che gli utenti non stanno meglio e tra fare a meno della prestazione e prenderne una in saldo anche se di qualità discutibile, cercano la via più semplice.
Credo che comunque la nostra professione vada tutelata in ogni caso. Troppo spesso viene presa a schiaffi, irrisa, declassata o mescolata con altre (avete mai fatto caso ai TG che annunciato il commento dello ‘Psicologo’ al fatto di cronaca e poi in video viene specificato con il nome e cognome la qualifica di psichiatra, neurologo, ecc.?
Anche io ho la sensazione che l’Ordine soprassieda un po’ troppo spesso su questioni di tutela dell’immagine.
Del resto però, con queste continue minacce di ‘riforma delle professioni’ può ancora avere un senso cercare di tutelare solo l’immagine della nostra professionalità?
La cosa è sconcertante! Non sono per nulla d’accordo con la svendita di prestazioni che per oggetto hanno (o dovrebbero avere) la salute delle persone, secondo me ne va della professionalità dello psicologo e anche del giusto valore che la prestazione stessa acquista agli occhi di uno che l’ha comprata “in saldo”! Spero sinceramente che anche l’OPL dia un giro di vite a questa nuova tendenza squalificante della nostra professione
Credo nella capacita’ di ognuno di saper scegliere cio’ che il mercato offre. Ben vengano le offerte tramite web, se riescono a far si’ che l’offerta sia la piu’ ampia possibile. La questione piuttosto e’ che i siti che offrono tali prestazioni siano controllati da organi competenti.
SIAMO IN SVENDITA!
Io sinceramente sono basita..
Sono una futura psicologa e tutto questo staticità da parte dei miei superiori,mi spiazza.
Venire incontro alle difficoltà,è giusto,ma cosi vuol dire svendere la propria professionalità e non mi sembra corretto.
Questo è il mio pensiero,opinabile ovviamente,ma mi schiero con l’ordine dei medici di Bologna..
Dico che è scandaloso!!! Non so vogliamo svenderci ancora un po’ e magari dare in omaggio un’ora di pulizie gratis a casa!!!! Non possiamo svenderci così! è triste, irrispettoso verso la nostra professione e tutti sacrifici che abbiamo fatto per diventare psicoterapeuti e ingiusto!!! un’ora di terapia vale molto di più di 29€ e poi ditemi con che cosa pagate le tasse e l’enpap??? Perchè non lasciamo gruopon a servizi estetici, turistici, ricreativi….!!???
Desidero condividere il mio disappunto per la questione groupon…offrire sedute psicoterapeutiche a prezzi irrisori svaluta il lavoro di quel terapeuta e anche il lavoro di tutti i colleghi…sono fermamente convinta che l’ordine dovrebbe prendere una posizione ferma e dura nei confronti di tali offerte commerciali…
Cordialmente
Dott.ssa Gares
è una vergogna….solo questo…sono daccordo con te
è un modo x rendere accessibile la sanità più accessibile a tutti!
il fatto che la gente “aderisca” in massa alle offerte di Groupon è dato, a mio avviso da diversi fattori :
1° : probabilmente nella testa delle persone regna ancora sovrana l’idea che lo psicologo e/o psicoterapeuta costino TROPPO (per cui non dovremmo tanto svenderci quanto piuttosto cercare di comunicare il più possibile quanto ciò non sia vero o comunque non sempre!)
2° : c’è sicuramente un estremo bisogno da parte delle persone di ricevere un aiuto psicologico (di qualunque natura.. spesso e volentieri è sufficiente poter parlare con qualcuno.. ma uno pensa anche che se per parlare con qlc deve spendere dei soldi, bhe allora parla con un amico e sappiamo benissimo tutti quanto questo sia sbagliato.. ma vallo a spiegare!!!
3° : la crisi economica direi non ci aiuta.. ovvero, non aiutanoi professionisti che pur di lavorare ci svendiamo e non aiuta l’utente che aspetta l’occasione buona dal punto di vista economico per farsi aiutare
In generale viviamo in un’epoca di promozioni, sconti, pacchetti, convenienza e chi più ne ha più ne metta.. è proprio diventata una questione culturale, se risparmi sei figo (una volta eri figo se spendevi più di tutti!) .. i tempi sono cambiati, forse dovremmo farlo anche noi e MEGLIO.. personalmente ritengo che “svendersi” sia assolutamente deleterio soprattutto perchè se chiedi ad un tuo cliente 29 € a seduta, non potrai MAI PIU’ chiedergli una cifra maggiore
cari saluti (anzi, scontati! :))
Buon giorno a tutti,
io su groupon ho prenotato una pulizia dei denti, non l’ho ancora utilizzata ma penso da cliente di recarmi nello studio indicato e se mi convince di utilizzare il mio coupon, se non mi convincerà avrò perso 30 euro circa, ma se troverò un professionista che magari mi proporrà dei prezzi accettabili tornerò e diventerò una cliente. Non dobbiamo pensare che chi compra un coupon come quello del collega sia stupido, abbiamo a che fare con la salute. Io sono convinta che certe scelte siano prese con assoltà serietà. Perché allora parlare di svendita e di danno all’immagine professionale? E’ una semplice e diretta modalità per presentare il proprio lavoro e farsi conoscere. Se c’è professionalità il cliente tornerà dal nostro collega, se la professionalità manca di certo non generlizzerà. Perché dovrebbe farlo? Io non so come si comporterebbe l’ordine degli avvocati, ma ricordiamoci che siamo sempre tutti in continua evoluzione, ora anche in Italia ci sono gli avvocati in vetrina..
Sono d’accordo sull’orrore di una svendita della sanità, ma penso che questo fenomeno in corso sia la risposta sia alla crisi economica, sia ad un abuso economico della mansione di “cura”, a carico soprattutto della classe medica. Troppo “baroni” si sono e si stanno arricchendo ingiustamente (e anche senza fare ricevute, coi piccoli-grandi trucchetti… “la ricevuta le serve…?” e abbassando la cifra -sempre alta- se non “vuoi” la ricevuta…), a spese di una diffusione popolare di “beni” sanitari che dovrebbero essere alla portata di tutti, e non della “elite” che può permetterselo.
Credo perciò che questo “ribasso” dei costi sia un’ottima cosa, ma andrebbe ovviamente regolamentato nella tutela dell’utente finale, con la garanzia e quindi il controllo di prestazioni qualitativamente all’altezza.
Sinceramente rimango basita di fronte a questa svalutazione della professione. Credo sia importante ricordare che non siamo dei commercianti della salute, ma dei professionisti (si suppone seri). Io devo ogni giorno confrontarmi con colleghi che offrono prestazioni al di sotto della soglia minima (alla fine una badante viene pagata di più!). Quello che si perde di vista secondo me è proprio la differenza che fa la nostra preparazione. Io ho 2 master alle spalle, una scuola di specializzazione, una pratica di anni: non mi sentirei a mio agio con il paziente, sentirei di essermi svenduta e la relazione terapeutica ne risentirebbe. La soluzione che ho trovato io è quella di proporre il primo colloquio conoscitivo a titolo gratuito, così il paziente ha la possibilità di valutare se è nel posto giusto e se io sono la persona adatta a lui. Più di questo mi sembra uno svilimento inutile.
credo sia giusto poter usufruire di visite specialistiche che solitamene costano un occhio della testa, pagando cifre modiche, considerando anche il momento di forte crisi che stiamo vivendo.i medici potrebbero prendere in considerazione di abbassare le loro parcelle astronomiche anche perche’ non credo andrebbero in rovina per questo. non condivido solo che a questi prezzi stracciati proposti da siti come groupon,siano abbinate prestazioni non di qualita’. Parlando di salute, ci dovrebbe essere una maggiore attenzione da parte dai medici sia ai prezzi che alla qualita’, e non speculare su gente comune, pensionati, ecc., che spesso fa gia’ fatica ad arrivare a fine mese, una sola parola VERGOGNA!!!
l’ordine dell’Emilia Romagna ha provveduto già tempo fa ad inviare un avviso che ci invitava ad evitare di inserire pubblicità su groupon.
Groupon, non solo per gli psicologi, è uno strumento che se usato male può provocare danni ingenti alle imprese. Io ho visto diverse situazioni avendo usufruito di diverse offerte ovviamente nessuna delle quali a carattere sanitario, sia quelle “fortunate” sia quelle dall’esito disastroso per il commerciante di turno e ne ho parlato con loro per capire che talvolta sono stati vittima del marketing “spinto” di groupon.
Non si può mettere a confronto un’offerta gratuita situata in un contesto MIP con groupon. L’immagine del professionista e della professione che ne emerge è profondamente diversa.
Bisogna conoscere quindi PRIMA l’immagine che si vuole proporre e pensare se le piattaforme utilizzate aiutano a comunicare adeguatamente quel messaggio attraverso un piano preciso di comunicazione.
Bisogna avere prima la chiara percezione dell’importanza e del valore del servizio offerto la quale si trasmette sull’effettiva qualità del servizio offerto. Viceversa la visibilità mal gestita torna indietro come un boomerang.
E’ forse l’indice di una carente sensibilizzazione e formazione su queste tematiche ma anche l’apertura verso tentativi di sperimentazione e la scoperta di nuove possibilità.
È il libero mercato, baby.
Invece di andare a piangere da “papà Albo” (che peraltro è proprio un padre castrato…), perché non ci organizziamo un bel sito di promozione nostro, basato su informazioni corrette, estetica dignitosa e professionale, dove gli psicologi possano proporre le loro strategie di marketing (come è giustamente stato fatto notare, non è per nulla scontato che prezzi più bassi siano la migliore strategia)?
Propongo http://www.PsychOn.it 😛
Trovo la situazione veramente scandalosa. Vedere la mia professione svenduta
in questo modo mi dà molto fastidio. Penso che a tutti i libero professionisti
faccia piacere trovare un canale pubblicitario per farsi conoscere ma questo metodo lo trovo squalificante e pericoloso. La scelta dell’utente non deve essere fatta in base alla convenienza del prezzo ma in base alla professionalità dello psicologo o psicoterapeuta. In questo modo si dà la precedenza al prezzo, si sceglie perchè è un buon affare. Ci sono molti modi per aiutare le persone che hanno difficoltà economiche, ma questo fa parte della contrattazione tra psicologo e utente. Questo tipo di pubblicità svilisce la professione e l’impegno di tutta la categoria. Il codice deontologico della nostra professione stabilisce che il comportamento dello psicologo deve essere decoroso per la professione, non mi sembra che acclappiare utenti svendendo le proprie prestazioni sia decoroso per la professione. Non penso inoltre che questo tipo di pubbilicità possa essere comparato ad iniziative di prestazioni gratuite se lo scopo è quello di diffondere sul proprio territorio consocenze che possano sensibilizzare le persone, penso ad esempio ad incontri a tema che danno al professionista anche l’occasione per farsi conoscere. Non si tratta di interventi di cura ma solo di divulgazione. Questo è il mio pensiero.
Anche io mi sono posta questo problema quando ho conosciuto groupon e sono dell’idea che bisognerebbe verificare innanzitutto la normativa a riguardo. Personalmente non sono d’accordo con la svendita della nostra professionalita’ e ritengo che se esistono le condizioni per farlo, bisognerebbe portare l’ordine a conoscenza di questa situazione ed obbligarlo a prendere una posizione chiara a riguardo.
Credo che la discussione, ormai da molto tempo, abbia preso a percorrere binari ideologici. Bisogna distinguere gli ambiti di discorso.
IN PRIMIS; la classe medica che venga ad insegnare a noi una professione CHE NON CONOSCE, NON STIMA, CON CUI NON COLLABORA SE NON IN SUBORDINE a convenienze locali, ad una dequalificazione epistemologica costante A ME NON STA PIU’ BENE. Se l’Ordine dei Medici vuole criticare le scelte degli Psicoterapeuti faccia qualcosa di concreto per conoscere meglio questo ambito di teoria e di prassi e poi parli. Fino ad allora le parole dei Medici sull’opportunità di fare o non fare consulenza on line o di promuovere il proprio lavoro anche con forme estremamente “border” spetta a noi Psicologi. Loro pensino a prescrivere farmaci ed esami spesso inutili!!! Voglio vedere se faranno un casino uguale a questo quando passerà la revisione del DSM che vuole inserire categorie nosografiche come “Sindrome da Rischio Psicotico” “Dipendenza da Caffeina” e altre baggianate nel genere. Noi non abbiamo sponsor “farmaceutici” alle spalle che ci garantiscano tirocini pagati e prebende vita natural durante. Quindi o si trovano forme di collaborazione reali e concrete oppure loro facciano il loro mestiere (che spesso non si capisce più quale sia, visto che solo lo scorso anno dagli Ospedali 4000 Medici se ne sono andati per non fare più i passacarte e gli avvocati di se stessi)che noi cercheremo di fare il nostro.
In secondo luogo; l’argomentazione sul decoro ha ormai veramente fatto sorgere un’orchite dilagante, al limite dell’Epidemia sociale. Tutte le volte che la Medicina si trova impelagata in cose come la corruzione, la falsa fatturazione, le pratiche al limite della disumanità (vedi Clinica degli Orrori), le dichiarazioni mendaci sullo stato di invalidità dei pazienti (chi le fa quelle robe lì, gli Psicologi?) si utilizza il teorema Craxi su Chiesa “poche mele marce in un cesto sano” (e infatti lo abbiamo visto, dopo 20 anni è peggio di allora). Quando gli Psicologi fanno cose come la consulenza on-line si apre il Tribunale dell’Inquisizione. BASTA!!! Voglio sapere se la consulenza on line funziona, se si con quali costi, in rapporto a quali benefici e con quali eventuali conseguenze negative a carico dell’utenza. QUESTO SI CHIAMA PENSIERO SCIENTIFICO!!! Ipotesi, verifica, conclusioni!!! Il pensiero scientifico è EMPIRICO non FIDEISTICO!!! Non ci sta bene? Allora voglio sapere cosa faranno i medici rispetto al Disegno di Legge riproposto dall’On.Pepe (vedi Proposta Cancrini col Governo Prodi) di arrivare finalmente all’istituzione dello Psicologo di base, convenzionato, riconosciuto, economicamente sostenible. Il resto sono chiacchiere da bar per chi se le può permettere. A ME QUESTO CLIMA DA PROFESSIONE ELITARIA ED ARISTOCRATICA CHE CHIEDE DECORO PRIMA DI OFFRIRE SERVIZI AD UN’UTENZA SEMPRTE PIU’ AMPIA E DIFFERENZIATA MI HA NAUSEATO!!! Questi ipocriti che governano e che chiedono deontologia prima che servizi e poi autorizzano 350 scuole di Psicoterapia senza accertarsi nemmeno se i diplomati abbiano svolto sufficientemente il lavoro personale di autoanalisi mi danno il voltastomaco. E io dovrei sentirmi male se offro un buon servizio a costi decenti? E PER QUALE CAZZO DI MOTIVO????? Questo e’ il punto!! Chi controlla, controlla??? E cosa controlla??? PERCHE’ SE NON E’ IN GRADO DI CONTROLLARE ESSENDO OBBLIGATO A FARLO PER ME PUO’ ANDARSENE A CASA INVECE CHE LANCIARE ANATEMI. Se a qualcuno la cosa on-line non piace si vada a vedere come lavora quel professionista, se combina danni più che benefici e si decida che fare. Il terrorismo ideologico è una cosa che odio e mi ci batterò sempre contro.
E non ho altro da dire su questa faccenda (Forrest Gump)
Dott.Mario Bianchini
Intollerabile, vergognoso. Come trovo vergognosi alcuni commenti di colleghi che si dichiarano in accordo, dove va a finire l’ etica della responsabilità verso chi ci chiede aiuto se siamo pronti a svalorizzare in questo modo il nostro tempo?
La mia opinione al riguardo e’ che pago 159,00 euro l’anno per un ordine che non si esprime mai al riguardo. Eh le caste..
Il tuo articolo di oggi mi ha fatto sentire meno sola…mesi fa ho fatto una campagna con Groupalia ( competitor di Groupon) nascondendo accuratamente la mia identità di Psicologa e promuovendo un progetto di educazione alimentare. Ai clienti-pazienti rivelavo la mia identità solo al momento della seduta. Ero/sono tutt’ora terrorizzata dalla possibile reazione dell’ordine, perchè le tariffe proposte sono ovviamente molto basse e perchè di pubblicità si tratta.. ma come avvicinare persone che ci vedono ancora come inquietanti strizzacervelli? Come far capire loro che la nostra presenza può essere utile quanto la presenza di un oculista o di un dentista? Come arrivare fra la gente e sbriciolare l’immagine dell’analista che ti fa stendere sul lettino e ti propone una terapia lunghissima e costosissima? IO personalmente sto cercando di lavorare sui problemi dell’alimentazione cercando di far capire che si può lavorare per obiettivi e traguardi, cercando di rendere le persone più consapevoli, dimostrando che non è la prescrizione di una dieta che risolve i propri disturbi. Questo è compito dello Psicologo oppure no? Groupon dopo la mia campagna con l’azienda concorrente mi propone di lavorare con loro, ma non so cosa fare. Da una parte non vorrei attirare ira da parte di colleghi ,dall’altra non vorrei essere richiamata dall’ordine..ma in fondo so che voglio fare qualcosa. Voglio lavorare, farmi conoscere e per farlo cercare nuove strade come questa. Alcune delle persone che hanno acquistato il coupon continuano a venire nel mio studio e mi dicono che senza questo tipo di contatto non si sarebbero mai sognati di andare a cercare una figura professionale come la mia. Cosa è giusto?
Devo dire la verità?? Io avevo pensato di fare una proposta su Groupon di questo genere…
Perchè?? Perchè sono giovane, laureata da poco e nessuno mi conosce…
Perchè non l’ho fatto?? Per semplice scrupolo nei confronti dell’ordine e perchè nel codice deontologico non c’è niente a questo riguardo…e poi perchè non so quanto una persona possa essere invogliata ad andare ad una seduta di psicoterapia a 29€…
Non saprei…RIPETO: io l’avrei fatto al solo scopo di farmi conoscere e farmi un po’ di pubblicità in poco tempo.
Non credo ci sia niente di male se il servizio offerto è di qualità.
Di fondo il concetto è che si cerca sempre di fare il proprio lavoro (bene) e nel contempo si cerca di guadagnare due lire per vivere!!!
Ritengo che tutto ciò che abbia a che fare con la relazione
d’aiuto non debba essere svenduto. Sono d’accordo con tariffe etiche,
ma una gara al ribasso come se ci si trovasse ad un’asta di oggetti non sono d’accordo. A tutto c’è un limite.
Ci sono tariffe minime sotto le quali non si deve andare. Diverso sarebbe se magari l’ordine degli psicologi proponesse-riproponesse integrando di tasca propria delle inziative promozionali con i suoi iscritti. In tal caso veglierebbe sulla serietà della proposta ( a scopo promozionale ad esempio non si possono fare psicoterapie che necessariamente non sono brevi ma “lampo!”)tutelando il cliente. Inoltre integrando la parcella del professionista tutelerebbe la nostra credibilità professionale anche agli occhi del pubblico.
Svalutare il proprio mestiere in questo modo è un grave indice di bassa autostima professionale.
Forse per qualcuno di noi è stato pur troppo facile diventare psicoterapeuta (ricordiamo che nel nostro paese esistono diverse scuole di psicoterapia che richiedono psicoterapia individuale e supervisione solo sulla carta e che molti “professionisti della relazione” escono da queste scuole pensando di poter “relazionarsi” ai pazienti solo facendo leva al controllo della sintomatologia, alla fine poi non si sa neanche a chi appartiene tale sintomatologia….senza nessun vero senso di empatia per la sofferenza esistenziale dell’altro e….propria)e così, superficilamente, sempre qualcuno di noi ritiene che sia un bel affare proporsi in questo modo.
Ma non paga, alla lunga non ha mai pagato veramente.
La mia personale esperienza è fatta di sacrifici e fatica, di continua messa in gioco.
Ora so che i miei pazienti continuano a venire, non perchè pagano poco, ma perché stanno meglio e vogliono stare ancora meglio….
Detto questo, ad alcuni pazienti ho dovuto ridurre drasticamente e provvisoriamente il mio onorario, disoccupazione, cassa integrazione, famiglia a carico con debiti….non era possibile fare diversamente, ma all’interno della relazione la mia disponibilità all’aiuto è stata recepita come un sostegno che non la svalutava ma, anzi, la valorizzava.
Se le scuole di psicoterapia fossero un pò meno interessate al numero degli iscritti (= più soldi) e facessero meglio il loro lavoro (e magari in collaborazione con l’Ordine degli psicologi) forse questo non accadrebbe.
A me… mi pare una s….. citando un vecchio film.
Perdonate la franchezza ma non siamo al mercato! Il nostro lavoro dovrebbe essere rispettato prima di tutto da noi stessi quindi, certamente si possono adeguare i tariffari alla crisi, ma non di certo facendo un 3×2! Non è tanto per il prezzo dunque, quanto per il significato che c’è sotto…
Non facciamo 4 incontri perchè vogliamo guadagnare 4 ore di parcella, ma perchè sono necessari allo scopo e andrebbero valutati al momento.
Personalmente quindi penso che l’Ordine degli Psicologi dovrebbe considerare comportamenti di questo tipo come lesivi della dignità della professione e pertanto contrari al nostro codice deontologico.
Non ci sono parole, vorrei verificare la preparazione professionale di questi soggetti che non si possono chiamare professionisti, nè psicoterapeuti. Tutti sappiamo quanto ci costa tenerci aggiornati e quali sono i costi di uno studio professionale da mantenere. Personalmente penso che chi si propone in questo modo non può che offrire una psicoterapia iatrogena. Loretta
Anch’io sono una fruitrice di groupon da circa un anno.
Non ho mai comprato prestazione sanitarie, tranne una visita posturale che prevedeva dei test, che ho trovato utile, però trovo che ci siano delle cose a livello di screening (ad es la mappatura dei nei) che trovo interessanti.
Sono rimasta invece un po’ infastidita quando ho visto delle offerte di psicologi che prevedevano pacchetti
Rimango molto scettica su questa cosa e mi sembra che l’ordine dell’emilia romagna (regione dove risiedo) abbia inviato una lettera o email agli iscritti in cui li invitava ad un maggiore decoro, ma non citando esplicitamente gruopon.
Penso che però l’ordine nazionale si dovrebbe esprimere comunque.
Io credo che siamo arrivati alla frutta se svendiamo così la nostra professionalità! Se penso a quanto abbiamo faticato e ancora fatichiamo per avere il rispetto della categoria “psicologi”, trovo assurdo che noi per primi buttiamo alle ortiche i nostri saperi e le nostre competenze, facendoci pagare meno di 10 euro l’ora! Perché la parcella ha un senso nella terapia, che ne dicano coloro che osteggiano la Psicoanalisi (e io non sono una psicoanalista)… credo si debba fare (e io lo farò di certo) denuncia ai propri ordini professionali perché quello nazionale si attivi contro qs forme di svendita. Non ne va infatti solo dello psicologo in essere, ma di tutta la categoria e non è corretto essere così irresponsabili.
Se è vero che le persone hanno bisogno di assistenza psicologica ma non hanno possibilità di accedervi, allora vanno trovate possibilità più idonee per andare incontro a questa esigenza: abbassare la propria parcella di 10-15 euro ha senso, ridurla del 60/70%, non è a mio parere la strada giusto.
Io ho fatto alcuni acquisti su groupon di vario tipo, non sanitario (a parte uno per una seduta in un centro olistico). Per alcuni sono stata soddisfatta delle scelta, rari altri sono stati al di sotto delle mie aspettative. Trovo giusto che, come per tutti gli altri professionisti, anche i medici, gli psicologi, etc possano avvalersi di groupon per la loro attività, in fin dei conti è un sistema per pubblicizzare e farsi conoscere. Io attraverso Groupon ho potuto conoscere un centro di terapie complementari, riabilitativo etc in cui mi sono trovata benissimo e mi ha giovato molto. I primi 2 trattamenti a costo abbattuto e il resto a tariffario, a me poi la scelta di proseguire o meno, ho proseguito per i benefici che ottenevo, grazie a Groupon.
Il primo commento a caldo! sull’offerta Groupon “Ma siamo al Mercato rionale?”
Anche altri Ordini si sono MOSSI (Ingenieri per es.).
L’ordine della mia regione ER ha fissato un tetto massim oltre il quale non andare nelle tariffe ma…non il minimo.
Dunque questo mi ha fatto penare che fosse una risposta deontologica ed etica (soprattutto) alla presa in carico di soggetti “sociali” bisognosi di aiuto e che lo chiedono, magari nel privato, per evitare o per sfuggire a Non prese in carico “decenti” nel pubblico (di cui in tanti riferiscono trist storie)…dunque in questi casi, posta una situazione provvisoriamente avversa per il soggetto contrattare tariffe agevolate può aiutarli e, come professionista (visto che ci vivo di questo avoro) posso per una percentuale sostenible delle mie entrate investirmi in detti aiuti….ma non può essere, come fa Groupon, una regola “spot” per tutti, tra l’altro annovera in detti pacchetti agevolari EMDR…. che sappiamo tutti che tre sedute 7 o 9 possono non essere risolutori, e lo sono forse con ogni metodo.
I percorsi psicolgici e/o psicoterapici non son svendibili in modo “a prioristico” come se vendessim mele, siamo nell’ambito della salute e, in quello che viene messo in evidenza, vigono regole etiche e deontologiche che, leggendo attentamente l'”offerta Groupon” non è rispettata per tutti Noi…privati pubblici psicolgi psicoterapeuti o….(ma si) anche medici
by at
Ho letto tutti i post. Mi conforta trovare idee differenti…al di là dell’obiettiva problematicità della questione non mi avrebbe fatto piacere trovare nella nostra categoria posizioni unilateralmente stagliate sul fronte “no.punto”…dico che il dibattito serve e le soluzioni non stanno già scritte da qualche parte. Volendo attenerci ad uno schema tipico del problem solving ritengo che siamo ancora in fase di setting (definizione del problema)e riguardo a ciò penso che la questione Groupon faccia emergere diversi ordini di problemi: a)immagine della professione: tutelarla? come? b) codice deontologico: applicarlo? come? aggiornarlo? dettagliarlo maggiormente con circolari su casi specifici? c)diritto dell’utenza ad un libero mercato (vd decr.Bersani): come tutelarlo? d)marketing psicologico: è un diritto del libero professionista? disciplinarlo? come?
Giulia dice:
24/11/2011 at 00:14
Scusate…….ma sono massimo 7 sedute!! Di solite le prime 4-5 nn servono a nulla per il paziente, perché il medico deve imparare a conoscerlo….
Secondo me e’ giusto!!
Paola dice:
23/11/2011 at 23:19
non capisco perchè qui, solo perchè è legato a un costo basso, ci si indigna, e poi facciamo iniziative completamente gratuite, tipo il mip (in cui credo e a cui ho aderito come referente, con molto entusiasmo), in cui si offre qualcosa di definito, ma gratis. non penso che il fatto sia di non offrire in questo modo, ma di valutare bene cosa e come offrirlo.
Giuseppe dice:
24/11/2011 at 07:35
E’ vero, possiamo affermarlo l’Italia è in crisi. In un momento tale ogni persona “attiva” le sue memorie ataviche per la sopravvivenza è la condictio sine causa. Nulla di strano è un marketing, come un supermercato effettua le offerte 3×2 oppure sconti dell’N% anche il collega ha fatto la sua offerta. Io non mi indigno, ansi, faccio un plauso al collega che ha “venduto” (come vedo dal sito Groupon) ben 59 sedute che moltilicato 29€ sono 1.711 € tutti insieme. E’ vero, impiega 59 ore e se riuscisse a lavora 24 ore al giorno impiegherebbe solo 2,5 giorni. Siamo realisti, il collega lavorerà circa 6 ore al giorno e quindi impiegherà 10 giorni ad evadere le sedute. Considerando che, volendo sottostimare, il 50% dei pazienti potrebbe ritornare, il collega ha un potafoglio clienti che prima non aveva. Non è svendersi, non è portare la professione ad uno stato di povertà ma è sicuramente meglio delle offerte gratuite o delle offerte del mese della prevenzione che una volta espletato il servizio arrivederci e grazie. Invece, pagare una tantum, per un problema che si ha, incentiva il soggetto che ne ha bisogno, lo induce a venire allo scoperto. Di questa iniziativa, probabilmente il metodo è errato, ma potrebbe essere un punto di partenza per un nuovo marketing.
Pensiamoci.
marco dice:
24/11/2011 at 01:50
ricordiamoci che parliamo di professioni d’aiuto, non sono cene o giornate di centro benessere a cui si può anche rinunciare. Se dovessi fare una visita medica nel settore dovrei aspettare mesi o anni, quindi va fatta privata. Moltissimi non possono permetterselo! A aspettano! Se hanno la possibilità di uno sconto ben venga. Ma questo mette a rischio il privilegio e lo status del medico. E quindi da noia… Per gli psicologi se è un prezzo scontato per le prime 3 di una psicoterapia, non vedo dove stia il problema, sappiamo tutti che una psicoterapia in media durerà dai sei mesi minimo. Quindi se si è bravi riusciremo a aiutare e far rimanere il paziente altrimento no!
Io credo che importante sia la verifica che la prestazione risponda a tutti i canoni professionali che deve garantire, anche deontologicamente ovviamente. E questo sta agli ordini professionali farlo, visto che ci sono. In genere credo che dobbiamo avere uno sguardo più ampio ed accettare che la concorrenza vada favorita per aumentare il movimento economico, anche se sembra brutto che a dirlo sia uno psicoterapeuta come me 8non mi sono proposto su Groupon e non lo farò). Ovvio non bisogna squalificarsi, ma questo deve essere valutato sul servizio offerto, come dicevo prima, e naturalmente se cifre così basse sono insostenibili per un professionista, va da sé che la prestazione a medio lungo termine non potrà rispondere a quei requisiti attesi. E qui deve intervenire il controllo serio. Per quanto riguarda gli esempi riportati di pacchetti di colloqui, mi sento di dire che a prescindere dal prezzo è una modalità che non mi piace perché penso che non si possa proporre per un lavoro del genere un termine così netto, anche se poi non è detto che il cliente non debba proseguire. Ecco, è questo aspetto che più mi infastidisce: con la scusa di un prezzo basso si rischia di invogliare le persone che poi però sono “costrette” a “fidelizzarsi”, per usare il termine usato nell’articolo anche per una psicoterapia, rendendosi conto che il lavoro da fare può andare ben oltre; potremmo altrimenti semplicemente parlare di consulenze a prezzi bassi, in fondo non è raro trovare professionisti che offrono il primo colloquio gratuitamente; oppure si potrebbe dire: sono uno psicoterapeuta, ti offro due chiacchiere a €…! Ovviamente è una simpatica provocazione.
Non so per i Medici ma gli Psicologi hanno un codice deontologico, un tariffario ed un Ordine Professionale che controlla e nel caso sanziona il loro operato.
Secondo il tariffario non è permesso proporre tariffe così basse perchè rappresentano concorrenza sleale.
In passato ho indicato all’ordine l’annuncio di un collega che su un quotidiano gratuito svendeva terapie e l’Ordine si è mosso di conseguenza.
Comunicherò anche questa volta la notizia all’Ordine e se avessi notizie, vi farò sapere!
Cristina
sono una di quelle che non era a conoscenza dell’esistenza dei Groupon, nè ho preso visione di tutti gli articoli sull’argomento, tuttavia mi viene spontaneo pensare a chi ne fa uso piuttosto che ai colleghi che devono in qualche modo sbarcare il lunario. Basti pensare ai costi delle visite medico-specialistiche così come ai costi di un percorso psicoterapico:costituiscono la linea di demarcazione tra la gente comune e la “casta”, fermo restando poi che proprio la “casta” (vedi onorevoli e parlamentari) ha di diritto le agevolazioni. Condivido pienamente che si debba in qualche modo regolarizzare il libero mercato: libero non vuol dire “faccio come mi pare” a scapito degli altri e della professione stessa.
Mi chiedo quanti di noi abbiano fatto primi colloqui COMPLETAMENTE gratuiti, e quanti si inventino ogni escamotage per pubblicizzarsi o trovare pazienti facendo terapie a domicilio o impegnandosi in estenuanti TIROCINI VOLONTARI GRATUITI dove di fatto si lavora gratis per un numero considerevole di ore, nella speranza di guadagnare la stima del tutor e di avere qualche paziente in invio privato. E intanto per sopravvivere lavoriamo per anni come educatori specializzati a 9€ l’ora, magari facendo sottobanco le mansioni di psicologo ma al costo di un educatore. Se faccio un conto ho fatto molte più ore di lavoro gratuito in tirocini volontari o volontariato in sportelli d’ascolto di quante ne ha messe a disposizione il collega su GROUPON.
Dunque, Groupon… Se il professionista psi offre un servizio ad un prezzo ridotto io non ci vedo niente di male, purché sia ridotto e non “stracciato” e purché si delimiti alla prima seduta, o ad una consulenza. Anche perché nella realtà dei fatti lo fanno in molti, anche senza groupon. Ricordiamoci che ci sono anche colleghi che lavorano gratis: vedi sportelli di ascolto a scuola, progetti di prevenzione, etc.
Io, personalmente, non credo che lo farei e questo per vari motivi: il più semplice dei quali è che io pago fior di soldi per formarmi come psicoterapeuta, e pago fior di soldi per la mia analisi personale. Se chiedessi ad un paziente 29 euro per tre sedute che valore mi darei come professionista e che valore darei alla mia formazione? questo è il più semplici dei motivi, poi ce ne sono altri ben più complessi ed a carattere etico che penso tutti noi possiamo immaginare.
buongiorno colleghi,
ho condiviso molte delle vostre mail, sicuramente è doveroso sottolineare il momento di difficile crisi che stiamo vivendo e chissà quando e se ne usciremo.
Io acquisto da groupon viaggi, regali e tutto ciò che è estetica..e francamente non sono mai ritornata come cliente perche ci sono sempre molte offerte vantaggiose….questo si può fare in ambiti lavorativi che necessitano di azioni di marketing visibili….i nostri colleghi che si rivolgono a groupon per avere visibilità evidentemente non conoscono la pubblicità migliore…IL PASSAPAROLA CHE determina affidabilità, professionalità e sicuramente esito positivo.
a volte mi è capito di trovare volantini di pseudo psicologi che si improvvisano tali e rovinano le persone, ho fatto le mie dovute segnalazioni all’ordine competente. penso che forse anche noi psicologi dovremmo terminato l’esame di stato effettuare una sorta di giuramento tipo quello che fanno i medici per evitare di diventare una professione di mercanti, di venditori di parole…perche oggi la nostra professione vive di pregiudizi improntati su falsità. bisogna educare le persone. promuoviamo azioni di educazione alla psicologia a pagamento, perchè le azioni di volontariato danneggiano la nostra professionalità…grazie per l’attenzione.
Scusate, ma non c’è una tariffa minima, che più o meno per l’intervento individuale è di 35 euro, scontabile del 20% in caso di comprovato disagio economico? Sinceramente, con 29 euro per tre incontri, non mi pago neppure la cornice dove in studio ho sistemato la laurea. Buona giornata!
sono pronta personalmente a sollecitare interventi di ogni genere (che io proporrei sanzionatori)verso i miei stessi non-colleghi vista l’etica professionale con la quale si muovono per proporre le loro prestazioni che (mi viene da pensare) evidentemente “tanto” valgono…
il mio ordine è quello dell’abruzzo e credo che non sia al correnter di tutto ciò, mi rendo pertanto disponibile ad offrire il mio contributo se (e credo sia davvero questo il caso) necessario per interrompere questa farsa penosa a discapito del nostro settore professionale!
L’annuncio si riferisce ad un collega di Cagliari.
Io cmq ho inviato una mail all’Ordine della Sardegna per segnalare la cosa, e una richiesta di scoraggiare qualsiasi iniziativa in tal senso all’Ordine del Lazio ed all’Ordine Nazionale.
Vi farò sapere!
Che sia uno psicoterapeuta cinese? 😀
credo che groupon vada bene purchè sia necessario attenersi ad una tariffa minima, per cui non si tratta di svendersi quanto piuttosto di farsi conoscere e promuovere, abbattere il pregiudizio che grava sugli psicologi.
credo dipenda inoltre dalle prestazioni offerte dagli psicologi, non si può generalizzare come una questione di principio, prestazioni come orientamento, bilancio competenze, incontri sul metodo di studio, sulla motivazione e l’ansia scolastica, credo si possano tranquillamente offrie a tariffa scontata, per permettere alle famiglie di accedere a prestazioni specializzate senza per questo non poter più fare la spesa e pagare l’affitto… credo si debba buttare un occhio al reale mond in cui in questo momento stiamo vivendo.
Sinceramente anche io avevo pensato a Groupon per avere qualche paziente.
La cosa che lascia perplessi è il maneggio del transfert che questo dispositivo comporta. Forse per questo sarebbe più corretto proporre un numero di sedute tale da poter comunque ottenere qualche primo risultato anche se minore; per esempio 10-12 sedute, che -se settimanali- corrispondono a 3 mesi, un tempo che in taluni casi dà la possibilità di rivedere alla propria storia in chiave diversa. In fondo anche i medici offrono dei servizi che hanno una loro completezza, nessuno propone solo di iniziare una ablazione del tartaro.
Per il resto, devo dire, che vista la situazione degli psicologi e l’eliminazione dei minimi di tariffario, la cosa non mi pare cosí scandalosa, tanto più che specifica molto chiaramente che sono scontate solo alcune sedute, chiarendo quindi che quelle ulteriori sarebbero a prezzi congrui.
Per quanto riguarda il decoro professionale, mi pare che se ben gestiti i due punti di cui sopra, transfert e tariffario, la cosa venga da se. Certo sarebbe meglio non doversi fare pubblicità, il concetto stesso di pubblicità e promozione ha in sé qualcosa di imbarazzante, perché è una proposta dallo psicologo al cliente e perché è una proposta non sostanziata da particolari capacità professionali; molto meglio un invio, ma si dovrà pur iniziare in qualche modo!
C’è a mio avviso il rischio di avversare queste iniziative, perché danno troppi clienti ai colleghi che osano.
Comunque continuo a interrogarmi in merito: finora non me la sono sentita di andare su Groupon, ma non escludo di farlo, dopo aver considerato meglio la cosa.
Poveretti sono ridotti alla canna del gas! ritengo comunque che l’ordine dovrebbe intervenire per il bene dell’utente, non delo psicologo che se si riduce in questo stato…!
Sono d’accordo su i commenti che ritengono i “saldi professionali” una svalorizzazione della propria professione.
L’inserzione su Groupon è una forma pubblicitaria e in quanto tale regolamentata dal codice deontologico. Mi chiedo se i colleghi che hanno inserito il loro annuncio abbiano chiesto regolare autorizzazione al proprio ordine territoriale, in caso contrario sono denunciabili e sanzionabili. saluti. marisa
è necessario segnalare all’ordine nazionale e fare immediatamente la denuncia come efettuato dall’ordine dei medici.
Io credo che se tutto rimane nei limiti del marketing, come fase di inizio per costruirsi una professione allora ci può stare. L’importante è non cadere implicitamente nel solito processo di svalutazione della relazione terapeutica che molto spesso vede gli stessi psicologi/psicoterapeuti fautori della propria sfiducia in quello che si fa , alimentando di conseguenza una cultura svalutante intorno a tutto ciò che è psicoterapeutico , a diffrenza dell’esaltazione di tutto ciò che è medico.
Premettendo che non ho mai acquistato un offerta groupon (però molti conoscenti mi hanno riferito di essersi trovati bene)ovviamente non sono per nulla daccordo a ridurre una prestazione sanitaria (soprattutto un supporto psicologico) a una cena o ad una ceretta.. ecc.. non è certo la stessa cosa!!! Poi è normale che la categoria viene sminuita..Capisco la crisi e le sue conseguenze ma non è certo questa la motivazione..sulla salute non si fanno offerte, inoltre le persone spendono ben volentieri parecchi quattrini per oggetti futili piuttosto che recarsi da uno specialista che si prende cura della propria salute! Il problema sta alla base secondo me, non c’è ancora una concreta cultura su l’importanza del reale benessere e serenità della persona e dei modi per poterle ottenere (fa più felice il telefono ultimo modello!!).
Però vorrei fare una considerazione: non valutiamo tutte le persone come “imbecilli”, perchè non è così.. secondo me le persone capiscono che queste prestazioni non sono da “sottocosto”, probabilmente per loro (lo voglio sperare) è un modo per avvicinarsi a questo mondo purtroppo ancora non del tutto conosciuto.. e allo stesso modo voglio credere che coloro che attuano queste “offerte” siano consapevol che in 3 sedute non si può risolvere nulla! Quindi potrebbe essere un loro modo per avvicinare la gente.. oppure (e spero proprio non sia così) non sono veri specialisti nel settore.
Personalmente non lo farei mai, non credo sia questo il modo di far capire quanto è importante un supporto psicologico. Come detto prima, il problema sta alla base.
Ricordiamo infine, che ci sono bravi specialisti che riducono l’onorario e prestano la loro attività normalmente ad alcuni soggetti che non hanno realmente possibilità economiche, pur di poterli aiutare..
Insomma ci sarebbe da valutare bene ogni situazione e dare più informazioni alle persone sulla psicologia e sul lavoro degli specialisti che se ne occupano.
Groupon è uno strumento promozionale molto potente e non vedo tutto questo accanirsi… è una buona opportunità per farsi conoscere. Io sono assolutamente favorevole
Non sono assolutamente d’accordo con l’inserimento di tali offerte su questi siti. E’ innanzitutto una violazione del codice deontologico e l’ordine degli Psicologi dovrebbe immediatamente prendere provvedimenti, inoltre è davvero svalutante per la nostra professione.
La questione è complessa e va inquadrata nel magma evolutivo di questi giorni sulle cosiddette liberalizzazioni. In quelle ipotesi ancora allo studio, ma di fatto già pronte, le prestazioni professionali non son soggette più a tariffe minime, i professionisti possono aggregarsi in forme societarie varie (non solo studi associati, ma srl, e perchè no, spa) e le società possono mettersi sul mercato alle tariffe per loro più profittevoli in logica concorrenziale di mercato, senza vincolo alcuno. Se questo passa, e a livello di “sentiment” e di opinione pubblica è già passato, il problema non si porrà più. Tariffe libere, in pura logica di marketing. Se a questo si aggiunge che comunque l’Ordine dei Medici è un Ordine “forte” mentre quello degli Psicologi è quantomeno “subalterno”……
Lasciando stare le opinioni personali sugli acquisti su Groupon io mi chiedo semplicemente se non ci siano già gli estremi per una denuncia all’Ordine del collega che palesemente adotta tariffe al di sotto di quelle stabilite.
Sono uno studente di psicologia del lavoro e delle organizzazioni. Riconosco che parlare di offerte di sedute terapeutiche é fuori dal mio campo, ma mi azzardo uno sguardo in uno dei possibili sviluppi futuri.
Anche se le offerte di Groupon non mi stanno bombardando la casella elettronica, su facebook e sui siti dei giornali li ho notati. Non mi verrebbe mai in mente che potrebbe essere sfruttato come una strategia di marketing dagli psicologi.
É vero che un prezzo ridotto di piú del 50% aiuta ad attirare un grande numero di persone. Sono due i momenti critici: il momento nel quale il cliente decide di andare in “psicoterapia scontata” e il momento nel quale finisce l’ultima seduta a prezzo basso. Le 59 persone che hanno acquistato il pachetto delle sedute, quali aspettative nutrono verso lo psicologo? Cercano di alleviare i loro disagi, risolvere problemi relazionali ecc., insieme con lo psicoterapeuta ci lavorano e potrebbero anche essere su una buona strada verso il miglioramento della vita del cliente. Ma cosa succede quando il pacchetto si esaurisce e il cliente non avrá abbastanza soldi o non sará disposto a spenderli? La formulazione di ulteriori ipotesi la lascio agli psicologi clinici.
Questo é una situazione in cui bisogna essere molto cauti nella formulazione delle condizioni del servizio. Visto che l’offerta era scaduta nel momento in cui sono venuto a sapere della sua esistenza, non sono riuscito ad accederli. Non vorrei per niente sminuire le iniziative creative dello psicoterapeuta sardo che aveva messo i suoi servizi disponibili su Groupon: é possibile che é riuscito a formulare le condizioni generali del servizio in modo tale di non nuocere all’immagine pubblica dello psicologo e veramente aiutare i suoi clienti. É possibile anche che non é stato cosí.
In ogni caso ritengo che le sue condizioni generali debbano essere rese pubbliche e diventino l’oggetto di discussione tra i psicoterapisti.
Ok, sono d’accordo, sembra di stare al mercato: “Venite, venite…psicoterpia per tutti e a soli 20 € al chilo…ops…all’ora!”…”prendi tre e paghi due..fino ad esaurimento scorte!”. Un fenomeno che non fa che svilire il ruolo e la professionalità di colleghi psicologi e psicoterpauti!Ci sentiamo offesi e sottovalutati, soprattutto noi giovani, con una professionalità tutta da costruire e davvero poche prospettive all’orizzonte.
E’ anche vero, però, che proprio noi giovani dovremmo contribuire ad un’inversione di rotta, che dovrà in qualche modo reinventare e ridefinire il ruolo dello psicologo. D’altra parte, però, svendere la professione, non mi sembra la strategia migliore per risollevare il nostro status, va bene la pubblicità, va bene l’utilizzo dei mezzi di massa in grado di far passare il messaggio dello psicologo a portata di click, ma vendere su Groupon un’ora di psicoterapia insieme ad una ceretta all’inguine (e allo stesso prezzo!!!) mi pare troppo.
Certo è che la salute ed il benessere vanno promossi a 360° ed oggi, più che mai, l’equilibrio psicofisico è seriamente minato da una serie di circostanze che tutti ben conosciamo, dunque, se questo serve perchè le persone si approccino a noi con uno sguardo nuovo, ben venga! Occhio però alla concorrenza sleale! E’ questo, per me, il punto su cui l’eccelso Ordine degli Psicologi dovrebbe prendere provvedimenti…mi pare che quello del Lazio si sia affaccendato ad arginare situazioni di minore entità, in questo caso mi pare sia necessario porre dei limiti.
Un saluto a tutti voi
Sono molto più preoccupato dell’invasione di counselor che fanno gli psicologi e di psicologi che fanno gli psicoterapeuti. Negli ultimi 20 anni ho subito ovvi danni dall’invasione di psicologi che offrono di tutto a tutte le condizioni, ma ho imparato a difendermi con la qualità. L’utente poi non è stupido, capisce la differenza.
così tanto? ci si potrebbe fare offrire la colazione al Bar! chissà se non sarà al prossima trovata per rimediare pazienti.
in realtà ho fatto una egnalazione all’ordine della Toscana per una – se non ricordo male – seduta di terapia proposta dal dottor Hautmann. L’ordine si è informato in merito, ma all’epoca mi è stato detto che essendo il dottor Giuseppe Hautmann un medico e non uno psicologo, l’unica cosa che hanno potuto fare è stato inoltrare una segnalazione all’ordine dei medici (anche per la dicitura fuorviante, credo). Quindi si, almeno a Firenze la cosa è conosciuta, ma io di altre offerte così non ne ho mai viste…
Anch’io sono lieta di vedere che c’è un ampio range di opinioni sul tema. La mia posizione è intermedia, infatti mi trovo abbastanza con quanto dicono Sartore e Valeria.
Secondo me bisogna distinguere il ragionamento ideologico dal ragionamento pratico. Da un punto di vista ideologico, è indubbio che svendere una professione già tanto denigrata come quella psicologica è un danno. Da un punto di vista pratico bisogna prendere atto della realtà attuale, in cui la visibilità e il marketing la fanno da padroni.
Con la nuova finanziaria è stata ulteriormente liberalizzata la pubblicità “avente ad oggetto l’attività professionale, che può essere attuata con ogni mezzo ed ha l’obbligo di essere trasparente, veritiera, corretta e non equivoca, ingannevole o denigratoria.”
Quindi il punto non è tanto la legittimità del mezzo “groupon” ma l’uso più o meno corretto che se ne fa.
Io credo che se il professionista crea un’offerta di una prima consulenza non ci sia niente di male, perchè diventa solo una vetrina che dà opportunità di farsi conoscere (soprattutto per i giovani professionisti), fermo restando che poi in quella seduta saranno solo le sue abilità a far sì che il paziente torni o meno (perchè è ovvio che in una sola seduta non si risolve nulla). Diverso è quando l’offerta propone un pacchetto di ad es. 8 sedute, perchè non è detto che quell’utente ne abbia bisogno: magari con una valutazione di 2-3 colloqui si vede che il problema è di altra natura e si rinvia. In questo secondo caso sono d’accordo con chi vede nell’offerta uno svilimento della professione, ma non tanto per il prezzo basso, bensì per le modalità di fruizione del servizio che non seguono una logica professionale.
Secondo gli stessi criteri, non vedo un grosso problema se invece della psicoterapia si offre un servizio collaterale, tipo orientamento etc.
Per quanto riguarda il problema “salto di palo in frasca perchè ogni giorno ci sono nuove offerte” sento che questo è un problema che non riguarda medici e psicologi bensì ristoranti e palestre, perchè in quel caso se ho mangiato bene magari ci ritornerò più in là, ma è facile che scelga di risparmiare andando in ristoranti diversi che fanno offerte su groupon. Invece per le prestazioni sanitarie il cliente se si trova bene ritorna.
Invece, per quanto riguarda la questione “rientrare di tutti i soldi spesi per la formazione” sono d’accordo, tuttavia anche in questo caso si tratta di dare un’informazione chiara a eventuali clienti: il professionista mette a disposizione un numero “limitato” di prestazioni a basso costo, dunque bisognerebbe passare proprio l’informazione che si tratta di uno sconto a carattere eccezionale, per cui se tu hai acquistato il coupon e hai fatto una prima consulenza o due consulenze a basso costo, se fra 3 mesi mi invii tuo cugino non posso applicare lo stesso sconto.
Sostanzialmente, non credo che sia groupon il problema, non è illegittimo farne uso, ma bisognerebbe farne un un uso responsabile.
Qualche giorno fa parlavo di questo con il presidente del mio ordine proprio perchè anche a me sono venute queste perplessità e mi ha detto che non è così che ci si pubblicizza, bensì con il passaparola, però chi si è messo su groupon non contravviene al regolamento. Del resto, anche le tariffe minime non ci sono più.
Groupon è uno strumento di marketing. Si può obiettare nel merito, cioè sul modo in cui viene utilizzato il mezzo (il tipo di offerta e il costo), ma non mi sembra intelligente demonizzare il mezzo in sé.
All’inizio del mio lavoro, non molto tempo fa quindi, pensavo che pur di lavorare e quindi, diciamocelo chiaramente, “accaparrare” pazienti avrei potuto anche fare questo, utilizzare groupon e volente o nolente, svendere la mia professione nonchè la sua deontologia umana. Poi quando ero li li per dire ok lo faccio, qualcosa mi ha fermato.
Che credibilità potrei dare della professione dello psicologo se metto all’asta del miglio offerente, uno spazio personale e profondo come quello del tempo?perche non vendiamo ticket ma offriamo tempo per (il) Sè. Che serietà potrei mostrare oltre che ricevere, se invece di ascolto e comprensione svendo economia e limiti spaziali? perche la persona compra un pacchetto , uno spazio, di 3 4, 5 sedute, e in 3,4,5 sedute si aspetta anche e giustamente, cambiamenti(irrealizzabili.
Che cosa diventiamo se assieme ad una pizza, una doccia solare e ad uno shampoo ci proponiamo come dulcis in fundo di una giornata godereccia?
Chi vogliamo essere insomma??
io sono stata a marrakesh, a berlino, ho fatto la pulizia dei denti e le analisi del sangue,ed altre cose… devo dire finora soddisfatta, così come altre persone che hanno fatto ecografie ed altro. Certo una psicoterapia o lo psicoterapeuta non si sceglie così e così le sedute da un osteopata e tutto ciò che va oltre semplici analisi, come anche piccoli interventi.
E’ un libero mercato che forse farà abbassare i prezzi a tutti quei privati che stanno eccedendo. La psicoterapia ha un preciso tariffario non so come si regolerà l’ordine. Comunque sono d’accordo con cinzia che si dovrebbe, forse in un’altro modo, andare incontro a tante persone che non riescono ad avere un’appuntamento se non a mesi di distanza nei CSM o che non hanno le finanze per pagarsi uno psicoterapeuta se non in offerta
Forse sarebbe il caso di cominciare a chiederci cosa faccia il nostro Ordine per PUBBLICIZZARE LA NOSTRA PROFESSIONE AL MONDO, per esempio informando le persone non del mestiere di quali siano le differenze fra PSICOLOGO, PSICOTERAPEUTA, COUNSELLOR, PSICHIATRA. Quanti vostri clienti, amici, conoscenti lo sapevano prima di conoscervi? La mia impressione è quella di un gruppo di professionisti che si difende a spada tratta contro le incursioni della modernità e che attua PROCESSI DI INQUISIZIONE CONTRO GLI APPARTENENTI ALLA PROPRIA CATEGORIA, anzichè unirsi nella difesa della specificità del proprio ruolo per entrare di diritto nel mondo e rendere la professione che abbiamo scelto UN LAVORO CHE CI PERMETTA DI VIVERE FACENDO CIO’ CHE AMIAMO.
Credo che l’ordine debba sanzionare i colleghi che svendono la formazione (mi domando poi che tipo di formazione hanno conseguito per valutarla così poco) psicologica e psicoterapeutica, per coloro i quali l’hanno affinata nei 4 anni di specialità. Onestamente si potrebbe allargare a questo punto la considerazione anche sul beneficio di avere un ordine (pagato annualmente dalle nostre iscrizioni) che non ci tutela. Tra tutti, mi viene da pensare che queste società sono quelle meno colpevoli, loro esistono solo per fare business, stupidi i professionisti che per pochi soldi di guadagno si prestano a fare queste cose.
sì, gli ordini professionali regionali dovrebbero prendere posizione verso groupon ma principalmente verso quei professionisti che con simili proposte ledono l’immagine della professionale psicologica che già in questo paese ha difficolta di riconoscimento ed affermazione. Non è d’aiuto nè per gli utenti nè per i professionisti promuovere una cultura take away della psicoterapia.
Caro Nicola e cari colleghi….credo che sia compito dell’Ordine richiamare appunto all’ordine i colleghi che si fanno tentare da Groupon e simili. Le regole sulla pubblicità professionale sono conosciute ed esplicite ma credo che di base la dignità professionale e il buon senso debba guidare i colleghi psicologi che si lasciano tentare. Inoltre sono dell’idea che la svendere sedute di psicoterapia sia controproducente per il fatto che si riesce a lavorare bene con i piccoli numeri, diverso sarebbe svendere le iscrizioni ad un corso….anche se…
Non sono dell’idea che svendere le psicoterapie su groupon danneggi la categoria quanto il professionista stesso che ci mette il nome e che oltre a svendere le sue prestazioni manda un esplicito messaggio al pubblico…
Grazie per lo spunto Sara De Maria
1. Proporre interventi di psicoterapia a pacchetto implica una serie di problemi di setting, organizzazione dell’intervento, rappresentazioni implicite che ovviamente sono enormi, e forse nemmeno tanto ben pensati da chi si è proposto in tale ruolo. Non è tanto il fatto che siano a costi ridotti, quanto proprio la logica del pacchetto, il “scegli 3, o 5 o 7 sedute”, visto che non si tratta di massaggi “un tanto al chilo” ma di un processo relazionale e funzionale che non segue una logica strettamente quantitativa. Già questo ci fa capire alcuni limiti di teoria della tecnica impliciti nella proposta.
2. Al contempo, il discorso dell’offerta a pacchetto in cui il prezzo è (e deve essere) solo uno degli aspetti del marketing mix non è da demonizzare a priori. Siamo sicuri che aspetti operativi meno clinici siano soggetti alle stesse dinamiche negative di setting ? Attività di valutazione educativa, supporto ai metodi di studio, coaching, valutazioni di ambito organizzativo, team-building, aspetti di formazione psicosociale, consulenze tecnico-metodologiche, ecc. non potrebbero, a determinate condizioni, essere posizionate sul mercato tramite modalità similari ?
3. Molti interventi che leggo sono del tipo “ho pagato un sacco la mia formazione ! io valgo ! non mi svendo, voglio di più !”. Immagino che purtroppo molti di coloro lo scrivono stiano lavorando come educatori a 7 euro l’ora. Quindi, a livello di rivendicazione identitaria e mantenimento dell’autostima è un atteggiamente comprensibile. Però non necessariamente realistico.
Dividiamo il ragionamento in tre: l’aspetto di rivendicazione dell’autostima (“ho investito un sacco in formazione, adesso ho un sacro diritto al ritorno dell’investimento” – che è un sillogismo sbagliato, perchè in nessuna attività economica o professionale esiste alcuna garanzia che avrai un ritorno dell’investimento, e non esiste alcun “diritto naturale” a ciò); l’aspetto deontologico (“mi ruba i clienti sottotariffando”, problema su cui riflettere: dove è il discrimine tra il costo giusto e quello sbagliato ? costo giusto per chi, ed in che condizioni ?); l’aspetto economico categoriale (il taglio dell’offerta economica si riferisce a nicchie di mercato che altrimenti non potrebbero accedere all’offerta di prestazioni professionali psicologiche, pur necessitandole ?).
Allora, si tratta di assumere un atteggiamento più realista. Segare dove c’è da segare (l’attività psicoterapeutica a pacchetti scontati apre più problemi di setting che quanti ne risolva); riflettere dove c’è da riflettere (che modelli seri ma flessibili di posizionamento sul mercato professionale in evoluzione possiamo applicare ? Quanto i nostri problemi di autostima e di rivendicazione identitaria ci portano a volte ad un atteggiamento che potrebbe essere disfunzionale ? Se sono stato così imprudente da spendere per tanti anni molto, ma molto, di più di quanto il mercato mi potrebbe mai far ritornare in futuro, è un problema di chi ?).
Colleghi psicologi…NON SCHERZIAMO!!!!
NON SVENDETE LA NOSTRA PROFESSIONE!!!
Anche io acquistato diverse prestazioni sanitarie su groupon e per la mia esperienza mi sembra che la qualità sia stata negli standard di tante prestazioni che ho pagato molto di più.
Per quanto riguarda gli psicologi ritengo che tanti colleghi svolgono delle prestazioni in centri di ascolto e fanno volontariato per farsi conoscere e non vedo per quale motivo qualcuno non dovrebbero proporsi ad una tariffa super scontata sfruttando i moderni mezzi di comunicazione e promozione telematici come groupon.
Il codice deontolgico degli psciologi italiani in materia dice:
Articolo 39
Lo psicologo presenta in modo corretto ed accurato la propria formazione, esperienza e competenza. Riconosce quale suo dovere quello di aiutare il pubblico e gli utenti a sviluppare in modo libero e consapevole giudizi, opinioni e scelte.
Articolo 40
Indipendentemente dai limiti posti dalla vigente legislazione in materia di pubblicità, lo psicologo non assume pubblicamente comportamenti scorretti finalizzati al procacciamento della clientela.
In ogni caso, può essere svolta pubblicità informativa circa i titoli e le specializzazioni professionali, le caratteristiche del servizio offerto, nonché il prezzo e i costi complessivi delle prestazioni secondo criteri di trasparenza e veridicità del messaggio il cui rispetto è verificato dai competenti Consigli dell’Ordine. Il messaggio deve essere formulato nel rispetto del decoro professionale, conformemente ai criteri di serietà scientifica ed alla tutela dell’immagine della professione.
La mancanza di trasparenza e veridicità del messaggio pubblicizzato costituisce violazione deontologica.
Oggi mi sembrano tempi duri per la psicoterapia, quindi offrire un servizio facendo uno sconto mi sembra positivo, certo lo sconto non dovrebbe essere eccessivo e la prestazione dovrebbe mantenere lo standard qualitativo appropriato. Forse l’Ordine potrebbe intervenire fissando dei limiti a questo tipo di pubblicità: es. il tipo di psicoterapia dovrebbe essere specificato.
Salve, ritengo comprensibile in merito al contesto economico italiano adottare una revisione del piano tariffario minimo applicabile alle prestazioni di diagnosi e cura psicologiche/psicoterapiche, tuttavia un piano del genere dovrebbe essere valutato e accettato universalmente dall’Ordine Nazionale degli Psicologi previa votazione degli iscritti, e non semplicemente adottato da pochi eletti perchè comporterebbe non soltanto un’ulteriore svalutazione professionale ma costituisce di per sè una concorezza sleale nei confronti dei professionisti che si attengono alle regole sancite dall’Ordine di appartenenza, pertanto secondo il mio parere l’Ordine dovrebbe opporsi e sanzionare i colleghi speculatori che approfittano di un tariffario inesistente per “rimediare” pazienti a basso costo..
Quelle proposte sono sedute di psicoterapia…un percorso perciò “aperto” e non chiuso, il cui termine può essere al massimo immaginato a prescindere in misura orientativa…Se in generale non sono contraria all’ottica di un libero mercato, i miei dubbi sono di tipo metodologico…considerando che nella stanza di terapia ogni atto assume un significato sia sul piano del contenuto sia su quello di relazione, come spiegare al paziente che le prime quattro sedute gli sono costate meno di 10 euro ciascuna e all’improvviso il costo schizza a 50-60-70 euro a voler essere economici?
Sono assolutamente contraria a questa svendita di competenze (quando ci sono…). si rischia di fornire un’immagine distorta della nostra professione e sminuire la serietà degli interventi. come al solito i medici si attivano prima. il nostro Ordine sembra essere un ologramma che appare e scompare a seconda delle necessità interne.
grazie per lo stimolo.
Ho personalmente segnalato all’Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna queste offerte apparse su Groupon e hanno risposto dicendo che erano stati informati anche da altri colleghi e che avrebbero verificato se erano da considerarsi lesive per la professione.
ma perchè tanta agitazione? quanta sicurezza abbiamo della QUALITA’ che ognuno di noi può offrire ai pazienti che si rivolgono a noi? credo nella qualità che offro e nella professionalità acquisita in trenta anni…di pseudo psicologi/madici ne girano e ne gireranno sempre tanti, pertanto ritengo che si autoqulifichino e basta!
mi adiro molto di più con coloro che, in assenza di titoli idonei e competenze giuste, chiedono parcelle spropositate, senza fatture e senza PUDORE! non voglio nominare “acronimi” vari e variegati di teorie e programmi non riconosciuti dalla comunità scientifica che sbandierano cambiamenti e guarigioni MIRACOLOSE! davvero, mi sembra il minore dei mali; le “svendite” sono insite nel “mercato” e, purtroppo, la mercificazione del disagio clinico e psichico è una realtà incontestabile. il tariffario che i professionisti seri utilizzano, non ha reali vincoli legislativi (come quello di noi psicologi)ma è opportuno riferirsi ad esso per coscienza ed etica personale…il resto è vita!
Io parlo della mia esperienza, ho iniziato tre anni fa prendendo in affito una stanza in uno studio polispecialistico, ho girato in lungo e in largo per farmi conoscere, ho lasciato brochure, volantini, bigliettini da visita e qual’è stato il risultato? Due pazienti in due anni e tante spese. A Febbraio ho deciso di provare ad aprire uno Studio di Psicologia, Psicoterapia e Riabilitazione con una mia collega della Specializzazione e via con brochure, volantini e biglietti da visita….io e la mia collega ci siamo presentate da ben 7 medici di base sempre con lo stesso risultato e la stessa sensazione di una assoluta e totale incompetenza sulla materia…Non ci hanno fatto nemmeno un invio e sono loro che hanno il primo contatto con il paziente!!!! Questo è il vero problema, non c’è cultura! Siamo ancora troppo lontani da una realtà che dovrebbe vedere il ruolo dello Psicologo non più come lo spettro della malattia della mente, ma come un promotore di Salute e Benessere non solo Psicologico, ma Psicofisico!
Il risultato è che la mia sensazione è quella di parlare un’altra lingua, ma il problema è che l’affitto, lavori o no, lo devi comunque pagare e come fai?
Bisogna farsi conoscere cercando di avere un approccio più soft con la persona e non vedo proprio cosa ci sia di così svalutante nel promuoversi con una prima Consulenza scontata su Groupon che oggi è un mezzo di massa e che può rendere meno “etichettante” il primo incontro con uno Psicologo!
E’ inutile che ci nascondiamo: il termine PSICOLOGO ancora oggi spaventa e tanto e ciò è testimoniato dal fatto che la maggior parte delle telefonate che ricevo per avere delle informazioni sono fatte da persone che chiamano con L’ANONIMO!!!!
Qui non si tratta di “svendersi”, ma di farsi conoscere!
Inoltre il fatto che lo Psicologo di Cagliari abbia venduto se non sbaglio più di 50 coupon la dice anche lunga sulle difficoltà economiche che spesso sono un reale motivo di impedimento alla richiesta di aiuto.
Prima di giudicare bisognerebbe essere un pò più realisti, anche a me l’idea di Groupon non piace, ma se è un modo per farsi conoscere non ci vedo proprio nulla di male!
Io penso che se l’Ordine promuove la settimana del benessere, in cui si aprono gli studi gratuitamente per una seduta non può poi ipocritamente dire a un collega di non promuovere le sue consulenze a qualsivoglia prezzo. Perchè credo che utilizzare Groupon da parte di un professionista o di un commerciante non sia un modo di svendere prestazioni o prodotti ma una occasione di creare contatti tra offerta e domanda. E poi quanti di noi, in questo periodo, hanno dovuto rivedere accordi economici con i clienti per poter proseguire una terapia già intrapresa? a me è capitato, a una signora pensionata sto prendendo 20 euro a seduta e riesce a venire a mala pena una volta al mese. Lei sta meglio e io anche perché sto imparando molte cose dai nostri incontri. Il problema semmai è un altro…. se mi arrivassero 29 pazienti che hanno comprato il pacchetto di sedute, come farei a vederli tutti? Forse si possono razionalizzare il numero di pacchetti in vandita…. stimando che una decina siano il tetto massimo e mettendo per ogni pacchetto 2, 3 sedute. Questa la mia opinione, world is changing e noi con il mondo.
Cordialmente
Ilaria Bordone
Ciao a tutti!…sorridevo mentre leggevo l’articolo perché è proprio quello che mi stavo chiedendo due giorni fa: l’ordine degli psicologi è a conoscenza di quelle che io considero vere e proprie svendite??!!! e se ne è a conoscenza come e quando intenderà prendere una posizione???!!!
Io, personalmente, credo che quì non sia in gioco la libertà individuale, ma una violazione delle “regole del gioco” della professione….ma non solo!….in quanto psicologi, non possiamo esimerci dal riflettere sul significato che una simile una comunicazione pubblicitaria possa veicolare….ma che siamo in un supermercato con il 3×2???!!!….e cos’è che stiamo svendendo??!!!
Io credo che svalutare se stessi e la propria professione sia una cosa riprovevole, ma siamo sicuri che la svalutazione della professione venga dal “vendere” la propria prestazione a 29 euro a seduta anzichè a prezzo pieno, o non sia piuttosto il caso di capire quali sono i professionisti seri e preparati e quali no?
Ci sono Psicologi (e medici) che fanno sedute a 100 euro ed oltre e sono dei cani ed altri che “costano” meno e sono efficaci.
Se c’è ancora il tariffario minimo e massimo da rispettare dettato dall’Ordine degli Psicologi, forse le offerte andrebbero fatte attenendosi ad esso; se non c’è (avevo letto che si voleva togliere il tariffario, o è addirittura già stato fatto) la questione non è Groupon o chi altri propone la prestazione, ma la qualità della prestazione stessa.
Detto questo, sono ancora piena di dubbi in proposito…
Ciao a tutti
Io calo un velo pietoso sia sull’ordine e su tutte le sue mancanze (ma oggi in quale campo le rappresentanze rappresentano davvero se chi deve essere rappresentato non si da’ una mossa?) e sia sui colleghi che svendono e svalutano la professione su cui io come tanti ho investito anni di studio, tempo, denaro e lavor gratuito (tanto tanto!), venendo meno oltretutto ad uno dei presupposti della psicoterapia, cioè quello che il paziente DEVE investire sia mentalmente che economicamente. Pensate a quanta minore motivazione avrà un paziente pagando 29 euro tre sedute e pensate a quanti insuccessi porterà nelle terapie. Con quale conseguenze nell’opinione pubblica circa la psicoterapia? Già è dura creare una cultura… Non dovremmo essere proprio noi a minarne le basi…
Io personalmente ho preso contatto con l’ordine degli Psicologi in merito alla questione Groupon. Loro limitano la liceità dell’annuncio al non infrangimento dell’Art. 40 del codice deontologico, e alla non induzione alla domanda, e lasciano intendere che offrire le sedute a prezzi scontati iniziali sia un messaggio potenzialmente fraudolento nei confronti del cliente/paziente.In ogni caso non si oppongono alla questione in modo diretto. Ciò che deve essere chiaro all’acquirente è che il prezzo successivo delle sedute “potrebbe” variare,anche se il libero mercato ha abolito il minimo del tariffario quindi….è una questione “borderline” 😉
io non mi sento di condannare questi colleghi, che per fronteggiare la crisi evidente, invogliano un utente a prendere contatto con il nostro mondo “psi” attraverso anche un’agevolazione economica iniziale.. è anche un modo di fare prevenzione…… un saluto!
Come psicologo plurispecializzato, ritengo che lo “sputtanemento” che riguarda quasto settore sia causato dall’interno….. per chiarire, dall’eccedenza di incompetenti circolanti liberamente nel territorio!!!!! Psicologi incompetenti intendo, sia chiaro!!!! L’Ordine farebbe bene ad occuparsi di quanti analfabeti annovera tra i suoi iscritti perchè la SVENDITA non è quella di Groupon ma delle Università e ancor di più delle cosidette Scuole di Specializzazione che mettono in vendita titoli…. Meditate gente, MEDITATE!!!!
Da colloga dico che il libero mercato offre anche questa possibilità, la qualità del servizio non è in correlazione al prezzo. Siamo tanti, sono per la concorrenza, complimenti a chi ha pensato in anticipo a sfruttare Groupon anche per questo.
ho letto con tristezza quanto proposto dal collega psicologo, capisco che gli psicologi in Italia hanno grosse difficoltà a trovare un solido spazio lavorativo, con guadagni altrettanto accettabili, tuttavia ritengo che qs proposta sia una grande svalutazione al nostro lavoro. Penso esistano altri modi per divenire visibili che non si espongono ad una svendita della professione. sono pienamente concorde con quanto realizzato dall’ordine dei medici, anche l’ordine degli psicologi dovrebbe farsi avanti e porre un limite a qs.
LM
Stiamo discutendo proprio in questi gironi di questo annuncio e di altri su una mailing list di colleghi dell’emilia romagna a cui segnalerò l’articolo.
Personalmente non mi capacito di come colleghi possano riuscire a proporre una scontistica del genere che a mio avviso poco sia pplica alle prestazioni sanitarie, per loro natura artigianali, specie quando svolte da professionisti singoli (non all’interno di un sevizio o di reti in grado di ammortizzare i costi sui grandi numeri).
Per esperienza diretta sono diventata piuttosto diffidente nei confronti della possibilità che davvero i clienti si fidelizzino: piuttosto trovo che sia molto difficile che siano disposti a spendere 70 quando hanno avuto lo stesso servizio spendendo 7.
Inoltre so che per me applicare una scontistica del genere non sarebbe possibile, almeno non in questo momento: sarei infatti arrabbiatissima con il cliente che pensi di comprare il mio tempo e le mie competenze ad un prezzo così irragionevole e non credo davvero che potrei impostare in queste condizioni una buona alleanza di lavoro 🙂
C
Salve a tutti i protetti dagli albi professionali.
L’invenzione mirabolante della cultura degli albi professionali, diretta emanazione di una consuetudine molto italiana di associarsi per contare nella vita pubblica, ha prodotto numerose distorsioni che a mio avviso stanno rientrando nell’alveo reale della logica umana. Per quanto mi riguarda ritengo al contrario indegno chiedere somme vertiginose a persone che chiedono prestazioni sanitarie, ammesso che l’intervento di sostegno psicologico sia un intervento sanitario al pari di quello medico. Se facciamo un termine di paragone con gli stipendi medi, circa 1000 euro al mese, chiedo a voi se è possibile chiedere 50 euro ( adir poco) per una seduta di psicoterapia a settimana. Senza contare e sorvolando su tutte le questioni di legittimità costituzionale sulla diatriba psicoanalisi e psicoterapia, diatriba che viene portata avanti a colpi di sentenze della cassazione ( Freud si rivolta nella tomba ).
Quindi bene che ci sia una deregolamentazione e mi chiedo: ma dove vivono i medici e gli psicologi? in un altro paese? non si accorgono che è finita l’epoca della difesa corporativa degli utili di esercizio giustificata dalla tutela al “malato”, ammesso che questo sia un termine coerente in psicologia.
e noi paghiamo anche l’iscrizione ad un albo che non esiste!
secondo me è un modo per avvicinare alla professione!
certo 50 euro è un pò una barzelletta,
avrebbero dovuto mettere il minimo tabellare!
ma è un interessante forma di pubblicità.
Ben vengano anche le prestazioni mediche!
dove è escritto che per UNA PULIZIA DEI DENTI
devo spendere 300 euro????
E gli psicologi stanno a guardare!!!!
Io non sono contraria alle offerte tramite groupon in senso assoluto, anzi le trovo utili se riferite a servizi quali viaggi, manicure, pedicure, pulizia dei denti e così via, ma sono assolutamente contraria a tale sistema applicato alla psicologia/psicoterapia!
Capisco le nuove esigenze di mercato, capisco il voler avvicinare la psicologia al cittadino, capisco la necessità di “reperire” (passatemi il termine sicuramente poco carino) pazienti, ma non credo non sia questo il modo migliore per farlo e soprattutto credo che sia un’arma a doppio taglio. Lo psicologo/psicoterapeuta che adotta il groupon offrendo un tot numero di sedute ad un tot numero di ipotetici pazienti non potrà certo usare tale sistema all’infinito. Cosa succederà, allora, quando l’offerta termina e il servizio riprende il costo abituale???
A mio avviso si rischia di far passare il messaggio che se è possibile pagare una seduta a 29€ (meno di una ceretta dall’estetista!!!!!) allora vuol dire che fuori offerta è un “servizio” caro e ciò renderebbe lecito pretendere altri sconti perdendo di vista il fatto che non si tratta di un’ora di “svago”, ma di un servizio sanitario a tutti gli effetti.
L’Ordine dei Medici si mobilita e noi psicologi non solo stiamo a guardare, ma, anzi, promuoviamo servizi di psicologia low cost…
Senza contare che a me sembra anche una scusa bella e buona con cui si maschera il voler accaparrare clienti/pazienti dicendo che, invece, si vuole andare incontro alle esigenze di chi non può permetterselo…
Ma io mi domando: chi di noi non è mai andato incontro alle esigenze di pazienti che pur avendo bisogno non hanno le possibilità economiche???
Io credo che anche l’Ordine degli Psicologi dovrebbe prendere i giusti provvedimenti, ma finora, correggetemi se sbaglio, non ho sentito nulla in proposito
Buon lavoro a tutti
Giusto qualche giorno fa stavo parlando con dei miei amici odontoiatri scandalizzati dalle offerte su groupon su trattamenti dentistici a prezzi stracciati e delle misure che l’ordine provinciale di stava per prendere in merito. Bè Nicola visto che sei nel consiglio, speriamo tutti vivamente che porterai il consiglio dell’Ordine a conoscenza di questa nuova tendenza che deve essere stroncata sul nascere prima che si degeneri. E non mi sembra che tale degenerazione sia tanto lontana, visto anche la possibile abolizione degli Ordini. Se tali OFFERTE non fossero contrastate, tutti, anche i grandi professionisti sarebbero costretti a farne parte, altrimenti farebbero bancarotta. L’angoscia per noi giovani clinici aumenta a dismisura, e purtroppo la colpa è anche del sistema consumistico e commerciale della nostra società che si sta infiltrando in rami prima impensabili. Questa pulsione alla competizione, all’apparenza, al curriculum infinito, e diciamola tutta ALLA COSTRUZIONE DI FALSI Sè pur di lavorare, è arrivata a limiti di guardia, e se non si sta attenti tutto il sistema garantista della qualità delle cure fornite potrebbe collassare, e presto, chissà, anche i cinesi saranno in grado di clonare le nostre prestazioni psicologiche…………………….
Capisco i timori di chi è contrario e 29 euro per 3 sedute di psicoterapia è assurdo, ma l’idea di per sè non mi sembra scandalosa. Può essere un modo per avvicinare le persone ad accedere a situazioni nuove, come la settimana del benessere psicologico fa già da anni offrendo colloqui di consulenza gratis. Secondo me è meglio questa iniziativa, che prevede un incontro reale, piuttosto che la consulenza via internet o “la parola all’esperto” che è presente su mille riviste senza che nessuno si scandalizzi troppo.
salve,
una mia collega di Napoli, dopo aver letto una di queste offerte, indignata ha chiamato l’ordine degli psicologi della campania, ma loro hanno detto che non possono fare niente perchè con la legge del libero mercato non esiste più il costo minimo della seduta e quindi non si sapeva cosa contestare a questi psicologi dell’offerta…mai possibile? anche a me pare assurdo, ma semnra sia così…
Si vede proprio che a certi colleghi piace stare con i pazienti… lo farebbero pure gratis.
Già non è bellissimo vedere “prima seduta gratis”, che ormai è la moda dilagante… figuriamoci tre.
Boh… preferisco vivere, e se lavoro è per guadagnare.
E questo a prescindere da tutte le considerazioni legittime sulla concorrenza sleale,
e sul valore della professione in generale, che così viene messo al pari delle zucche in svendita al mercato a 3×2
credo che un ulteriore rischio sia che non solo la gente accetti questo sistema di prezzi al ribasso, ma anche molti giovani clinici, dell’era contemporanea, accettino questo sistema in quanto in sintonia con le regole di mercato che ci hanno cresciuto nell’adolescenza. Noto in molti miei colleghi, under 35, una compulsiità nel pubblicizzarsi come fossero ditte di traslochi, e tra un pò attaccare i bigliettini anche ai semafori. Purtroppo questo comporta grandi rischi, ovvero la mancanza del filtro del medico o psichiatra o istituzione che invia, ovvero seleziona il paziente in base alla sua patologia ma soprattutto in base alla sua gravità. e sempre più spesso i giovani psicologi, pubblicizzatisi dappertutto, si ritrovano ad essere chiamati da persone con disturbi gravi che non sanno assolutamente gestire, le quali aggirano i contesti istituzionali che dovrebbero prenderli in carico, andando quei professionisti che con tanto ardore e coraggio si sono pubblicizzati in posti non consoni alla nostra professione o in modi così accattivanti che hanno perso il loro valore di prestazione SANITARIA. Non finirò mai di dirlo: si al diritto alla pubblicità. Ma NO alla compulsione, all’esagerazione, alla trasgressione di modus operandi che fanno parte del nostro modello scentifico. La gente deve sapere che esistono delle istituzioni che si prendono cura di loro. E dovrebbe poter contare sul loro medico per un invio a prestazioni psicologiche. in un mondo migliore…
Lavoro dal 2011 come consulente in un consultorio dal 2001 e sino a qualche anno fa il Ser. San. Naz. erogava gratuitamente in Consultorio Familiare prestazioni psicologiche, colloqui vari e psicoterapie vere e proprie che duravano anni. A parte i casi sociali, quelli da tribunale dei minori e pochi cittadini veramente bisognosi, molti altri utenti hanno goduto e godono di prestazioni psicoterapiche o diagnostichea a costo zero. A un certo punto a Milano, è stato introdotto il ticket per qs prestazioni: il pacchetto di 5 colloqui gratuiti ed eventualmente se necessario, il ciclo di 8 colloqui, ciclo ev. rinnovabile, che sino all’altro ieri era “venduto” a 36 euto (per 8 colloqui). Da poco il ticket è passato a 66 euro. Ma parliamo sempre di 8 colloqui, fatti da specialisti iscritto all’albo degli psicoterapeuti.
Tutto questo senza alcuna distinzione di fasce sociali o di reddito ma soprattutto senza alcun criterio definito da parte della direzione ASL.
Non entro nel merito se sia giusto o sbagliato. Ma è indubitabile che vi siano ampie aree di confusione in merito…
Stiamo attenti, perchè così facendo alimentiamo molte distorsioni nella percezione collettiva verso il nostro lavoro:
non vale così tanto, non hanno diritto di chiedere così tanto, si possono fare 10 sedute in un giorno e tutti i giorni…
Così diventa ancora più difficile rivendicare un minimo di prestigio professionale.
Basti pensare ad una implicazione pratica:
io, cliente, perchè dovrei pagare 60 euro se posso acquistare la stessa cosa a 10 euro? Non le pago. Cerco un’altra offerta.
Con 10 euro l’ora non si vive di questo lavoro e non si lavora neanche bene (Un test diagnostico non lo potrai mai comprare, non ti puoi permettere un computer, l’affitto di uno studio, l’acquisto di materiali, l’aggiornamento…) .
Dato lo scenario attuale, e la filosofia con la quale mi pare si sia sempre mosso l’Ordine degli Psicologi rispetto a varie tematiche, considero piuttosto prevedibile e comprensibile che da parte dello stesso non vi sia stato, almeno finora, nessun intervento. Perchè del resto intervenire se, come scrivi, un tariffario professionale -che non sia soltanto “consigliato”- è inesistente?… Forse per non svalutare la Professione tramite questa “svendita”? Credo purtroppo che i problemi di svalutazione della figura dello psicologo sorgano e si sviluppino ben a monte di vicende simili.
In tempi altamente critici, e in un Paese che conta 80.000 psicologi sui 210.000 presenti sull’intero suolo europeo, ho innanzitutto comprensione per chi semplicemente cerca occasione di poter prestare onestamente la propria opera provando ad andare incontro ai propri potenziali utenti -le cui tasche, peraltro, sono state e continuano ad essere saccheggiate dalla crisi economica- offrendo loro prestazioni a costi estremamente modesti. (Spetterà poi agli utenti stessi valutare se sia opportuno affidarsi a professionisti che si presentano un po’ come “desperados”, per intenderci).
Quello riguardante il fatto che gli psicologi sono tanti, troppi (e sempre più “desperados”, almeno i più giovani), è un discorso talmente ripetuto da essere ormai insopportabile… Ma sarà destinato a riproporsi all’infinito, o finchè qualcuno non ci metterà una pezza, che non sia semplicemente quella di scrivere articoli come quello intitolato “Studiate pure Psicologia, tanto resterete disoccupati.” (articolo firmato dal Presidente dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna).
Nel momento in cui l’Ordine sceglie di non curarsi in nessun modo di quale sia la mole di nuovi iscritti che riversa sul suolo nazionale ogni anno, diventa di conseguenza comprensibile anche la sua “indulgenza” verso certe dinamiche che si svolgono nel mercato del lavoro. Un mercato evidentemente sempre più misero…
Tra queste righe non si nasconde l’auspicio che venga inasprito l’Esame di Stato; tutt’altro: chi scrive sostiene che tale esame non dovrebbe nemmeno esistere. Vengano inaspriti i numeri chiusi A MONTE del percorso formativo, piuttosto… Ma anche questo non è possibile; perchè devono essere salvaguardate due cose innanzitutto:
1) Il diritto allo studio.
2) La comoda possibilità, per l’Università, di incamerare quanti più pregiati e sempre più fragili Euro.
Avanti così allora. Quanto avviene in Groupon non mi scandalizza.
Mi limito a prendere amaramente atto del fatto che, sull’altare del diritto allo studio, abbiamo sacrificato il diritto al lavoro (quello per cui, ironia della sorte, abbiamo studiato).
Giacomo Ronchi
Quante storie!!
Il collega sardo (perché poi specificare! e se fosse stao laziale…, o romanista?), nel rispetto delle norme opera in un contesto di mercato (parola a te tanto cara Nicola). Può anche non piacerci, ma non vedo perché scandalizzarci di questo e poi rimanere in silenzio quando un collega si fa pagare 100 € a incontro per due volte a settimana, O quando utilizza le scuole di specializzazione per fidelizzare prima di tutto “pazienti” che poi diventano psicoterapueti (si fa per dire). Tra l’altro mi pare che non vi siano da tempo le tariffe minime.
Ciascuno si prende le proprie responsabilità, compatibilmente con le regole definite per legge e condivise. Sono forse più tutelati i clienti degli psicanalisti? o dei counselor istruiti a tutt’oggi dagli psicologi?
Insomma, prima di svendere una professione bisognerebbe questa ci fosse e fosse riconosciuta, e mi sa, Nicolo, che ci vuole tanta strada.
Un saluto
trovo le offerte in campo psicologico squalificanti e personalmente non farò mai “pacchetti” per invogliare le persone per rivolgersi a me. D’altra parte se alcune persone hanno difficoltà economiche e preferiscono andare a risparmiare e trovano professionisti economicamente competitivi sono liberi di sceglierli. Sarà poi la qualità del lavoro a far decidere il paziente se continuare o meno il percorso con quel professionista. In fondo se ad esempio un giovane psicologo decide di abbassare la tariffa per farsi conoscere è giusto dargli una possibilità di crescere. Di cosa si ha paura? se siamo professionisti affermati non possiamo temere la concorrenza di natura economica perchè è il passaparola il mezzo più efficace per continuare a lavorare con successo. Se invece si è agli inizi o si è poco conosciuti qualche paziente potrebbe venire proprio per una questione economica. Per altro la concorrenza aiuta a non far lievitare i costi per consulenze psicologiche che spesso sono già abbastanza elevati, come già da anni succede nella classe medica che si è rivelata spregiudicata nei loro tariffari (per altro spesso contrattabili con la formula: “con fattura o senza?”). E questo è ancora meno dignitoso delle tariffe a ribasso!!
Si riconosce che Groupon serve a farsi conoscere. Dove sta il problema? E se i medici si inalberano, ne consegue che lo devono fare anche gli psicologi? C’e gia’ abbastanza paranoia nell’ordine degli psicologi (che e’ il mio…)
Se tutti quelli che – medici, psicologi o idraulici, o… – hanno il coraggio di cercare di estorcere da 50 euro in su per un’ora scarsa di lavoro (quando il salario medio netto di un lavoratore anche laureato oggi è pari a quella cifra per 8 ore) finissero in galera, forse di Groupon non ci sarebbe bisogno, ma di nuove carceri sì. Anche per molti esimi colleghi, che vorrebbero fermare iniziative di vetrine di altri e poi sono i primi a usufruire di quelle stesse vetrine per risparmiare quando devono acquistare qualcosa loro. Perchè, parliamoci chiaro: dietro alla maggior parte delle levate di scudi degli Ordini o dei “Paladini della Qualiltà” chissà perchè se si va a grattare appena un po’ sotto la superficie ci si trova sempre un interesse personale tutt’altro che qualitativo…
Che sorpresa accendere il pc una mattina e trovare l’offerta che hai citato nella posta! Ho immediatamente fatto una segnalazione alla commissione deontologia del mio ordine di appartenenza (Sardegna) e ho atteso con pazienza (non troppa) una risposta. Nel frattempo ho visto che c’era un grande movimento su FB, nel gruppo “Psicologi italiani riuniti in un unico gruppo”: ci si interrogava sull’opportunità meno di fare una segnalazione e su quanto il collega stesse violando il codice deontologico.
Due giorni dopo la laconica risposta dell’ordine, che mi ringrazia della segnalazione, mi comunica che erano già a conoscenza della cosa e che avrebbero preso in considerazione il caso.
Poi silenzio!
Non so quanto spesso si riunisca la suddetta commissione, ma ho la sensazione che non succederà proprio un bel niente.
Che delusione vedere che apparteniamo ad un ordine che non tutela affatto la nostra professione, prima i counselor diplomati, adesso la seduta di psicoterapia a prezzi stracciati…dove dovremo arrivare ancora?
Maria Grazia Rubanu
Semplicemente vergognoso. Il collega e chi per lui danneggiano e svalutano la nostra professione. Sarebbe opportuno cercare di intervenire.
Dalla mia esperienza deduco che il valore della tariffa non è una variabile che incide in maniera significativa sulla domanda di intervento psicogico. Piuttosto lo è il “bisogno”. Chi avverte l’esigenza di affrontare un problema non bada troppo al costo della tariffa, anzi, paradossalmente sembra essere più “rassicurato” dal professionista che chiede un compenso elevato (nei limti del tariffario). Chi non sente il bisogno di aiuto, non si rivolge allo psicologo/psicoterapeuta neanche gratuitamente.
Dott. Sigillò Sandro
No comment direi…Ma come si fa ad abbassare così i prezzi di consulenze e prestazioni professionali? Per colpa di queste persone la nostra credibilità e il nostro status sociale diminuirà ulteriormente e drasticamente.
….ma per legge non c’è un tariffario minimo prefissato per gli psicologi?
E’ vero, da una parte è assolutamente una svendita ( a fronte delle spese che si devono sostenere per le scuole di specializzazione assolutamente elitarie…)dall’altra forse può rientrare in un processo culturale che rende più accessibile, meno emergenziale e parte di un processo di benessere generale della persona anche l’accesso alle cure psicologiche….mumble mumble…
Credo che sia molto svilente proporre una cosa del genere e non tanto per il discorso economico quanto per la professionalità, l’enorme impegno e la serietà che richiede un trattamento come quello psicoterapeutico o nel caso dei medici riguardante prestazioni mediche.
Tale realtà può essre accettabile se parliamo di agriturismi, weekend, voli low cost ma non credo proprio che nel caso in cui si parli di “salute e benessere” questa sia la futura e giusta tutela!!
Ad oggi già contiamo pochissimo nell’essere riconosciuti con una nostra entità ed autonomia,ci manca solo di svendere o meglio svilire tutto il nostro impegno accumulato negli anni con le varie e costose formazioni dove nulla per noi è retribuito.
Allora se questa è l’ottica, che iniziassero dai professionisti stessi queste svilenti svendite e sconti, comprese le retribuizioni di tirocini e quanto altro (inevece tutto anostro carico!!!).
Insomma colleghi basta pietismo e buonismo “””tiriamo fuori le palle””” altrimenti affonderemo velocemente! senza alcuna identità.
Grazie a tutti per chi legge..
con dovuta riflessione…………………..
Salve collega Nicola,
circa un mese e mezzo fa ho fatto la segnalazione all’ordine degli psicologi della Toscana di tale modalità pubblicitaria.
Ho ricevuto risposta che si sarebbero interessati, ma rispetto a cosa “pensano” a tal proposito non ho ancora ricevuto risposta…
Io la mia opinione professionale ce l’ho, ma attendo ancora una presa di posizione da parte dell’ordine.
buona giornata
Stefania
E’ un momento difficile per tutti, ma svenderci non aiuta certamente. Le persone che io sto vedendo (molte meno di qualche mese fa) si affacciano nel mio studio chiedendo più che altro consulenza, perchè si spaventano all’idea di assumersi la responsabilità economica di un percorso più strutturato. Quindi capisco ancora meno il vantaggio di svendere un intero pacchetto… sarà per il gusto di lavorare comunque? Fra un pò pagheremo le persone per venire a vedere quanto possiamo essere utili….. boh!!
Io preferisco usare questo tempo di crisi per studiare e, al limite, farmi i fatti miei, piuttosto che lavorare a meno di 5 euro lordi l’ora!!
Ciao Nicola, rispondo ad invito ad intervenire inviato tramite Ops.
Sinceramente, ed è la mia modesta opinione, credo siano molto meglio 29 euro piuttosto che 0 euro ricavati in seguito a volontariato che come sai molti colleghi sono costretti a fare o a 29 euro ricavati facendo il cassiere in un supermercato per permettersi l’affitto dello studio (ho saputo di colleghi che facevano questo mestiere per pagarsi la scuola di specializzazione).
Ovviamente c’è gente che non la pensa così ma c’è anche gente che non è in grado di permettersi una psicoterapia.
Lo scopo dei “tariffari” è quello di salvaguardare la qualità delle prestazioni fornite. Di fatto, mi sembra che in Italia le tariffe così alte siano un blocco per i potenziali clienti. Sai benissimo che non tutti possono permettersi 200 euro al mese per una psicoterapia individuale (parlando di tariffe “economiche” ). Come tu stesso lasci intendere, il “tariffario”, forse, alla luce della situazione in cui versa la stragrande maggioranza degli psicologi in Italia non ha molta ragione di esistere. (A quale scopo: garantire la qualità di una prestazione? Ha più possibilità di aggiornarsi uno psicologo che vede un paziente per 80 euro in tutta la settimana o uno che ne vede 10 per 30 euro a seduta?)
Finchè continuano ad esistere i “tariffari” , ad ogni modo, ritengo lecito intervenire nei confronti di “professionisti” che propongono sedute a così basso prezzo (quantomeno per correttezza nei confronti di colleghi che continuano a
segure i “dettami” dell’ordine).
In quanto alla qualità delle prestazioni fornite dagli inserzionisti di groupon… ho gli stessi dubbi! O_o (E, infatti, non ho acquistato nessuna visita medica, anche se poi sono costretta a rivolgermi ai medici della Asl… in pratica come scegliere fra la forca e la ghigliottina O_o )
Diamo per certo che le prestazioni dello psicologo entrano a far parte di un mercato,che hanno bisogno d’essere pubblicizzate, ma passare dal pubblicizzarsi al vendersi c’è una bella differenza.L’ordine dovrebbe intervenire ad evitare la “prostituzione” della professione e della professionalità.
Il lavoro c’è per i tantissimi psicologi italiani. Il problema per cui diventa faticoso viverci è che solitamente viene svenduto. Insomma, con questo mito della concorrenza e del farsi conoscere ci facciamo sfruttare, altro che. Chi giudica 50 euro una estorsione ha mai fatto i conti analizzando le spese che ogni professionista deve affrontare per il suo lavoro? Ha mai confrontato le tariffe degli psicologi con quelle degli altri professionisti? Ha considerato che nessuno paga il libero professionista il giorno che sta male, va in vacanza, al convegno, scrive appunti sui propri pazienti, cerca materiale, studia, si aggiorna…
Secondo me, se non si “svende” una seduta non vedo dove sia il problema. Perchè non farsi un po’ di pubblicità? Molte persone non si rivolgono ad uno psicologo anche per motivi economici: in una città come Milano molti professionisti chiedono 80-100€ a seduta. Perchè non provare a far avvicinare le persone alla psicoterapia magari chiedendo la metà? In fondo, negli anni passati, quando l’albo organizzava la settimana del benessere psicologico, molte persone si erano avvicinati agli psicologi….
Mi sembra talmente evidente la correlazione tra tariffe basse e inesperienza, anche se non mi sorprende che molte persone (di livello socioculturale basso) cadano così facilmente nella trappola.. in sostanza credo che questo tipo di offerte rappresentino, per il collega alle prime armi, una sorta di tirocinio retribuito (rimborso spese) da clienti sprovveduti che fanno da cavia..
Quello che invece mi sorprende sempre è quanto ingenui siano certi psicologi e quanto poco capiscano di marketing (competenza psicologica).. svendersi è l’antimarketing per eccellenza.. saper fare selfmarketing significa saper comunicare con l’inconscio delle persone, e soprattutto saper agire per targhetizzare l’utenza (vedi differenziazione) in modo da poter proporre le tariffe più alte possibili.. svendersi con tariffe troppo basse significa non dare valore a se stessi e al proprio tempo e comunicare quindi la propria incompetenza/inesperienza (tutti associano inconsciamente il prezzo con la qualità), oltre a raccogliere l’utenza peggiore (nel senso di “meno motivata”) che nel tempo ti crea i maggiori problemi e certo mediamente non produce molti invii.. è del tutto evidente che farsi conoscere in questo modo non produce posizionamento ma solo grandi frustrazioni e una regressione progressiva nel tempo.. per qualunque persona che sia a conoscenza che hai chiesto 10, tu varrai sempre 10 perché questo è il valore che hai dato a te stesso, e non potrai mai convincerla che vali 50 o 100. Ad ogni modo questa segnalazione non è che l’ennesima conferma del declino della psicoterapia, che è ormai in caduta libera e, come tutti i settori saturi avrà vita brevissima a favore delle nuove declinazioni e riconfigurazioni.. mi piange il cuore per tutti i giovani colleghi che, vittime di potenti suggestioni, continuano a disinvestire patrimoni di famiglia nelle lobby di formazione in psicoterapia, ma d’altronde chi segue il gregge paga sempre un prezzo e non può certo delegare la responsabilità di una scarsa autonomia psicologica e lungimiranza.
Prima di tutto, per favore, è possibile evitare il saluto generalista e modaiolo? Grazie
in secondo luogo, credo dipenda dall’uso che i colleghi che offrono questa proposta ( che conoscevo poiché mi è stata segnalata da parenti) ne faranno. Mi spiego: se viene intesa in maniera simile all’offerta del collquio gratuito proposto dalla settimana del benessere psicologico, cioè come la possibilità di effettuare una consultazione psicologica che potrà poi secondariamente sfociare in una presa in carico, non mi sembra uno strumento così sbagliato… Sta al collega spiegare con trasparenza e serietà clinica il significato interlocutorio di quei primi 3 o 4 colloqui.
Maurizia ( una collega possibilista)
Io non sono contraria.
E’ un mezzo pubblicitario per farsi conoscere e sono d’accordo che lo usino medici e psicologi.
Viene pubblicato il prezzo se non ci fosse lo sconto e quindi la persona è consapevole del costo reale della prestazione.
Sarebbe anche ora che noi psicologi potessimo avvalerci di mezzi pubblicitari che non siano il passaparola o l’invio da collega.
Io non mi sento svalutata e non sento svalutata la professione se una seduta viene scontata.
Bisogna stare attenti a non generalizzare: se viene scontata la seduta viene scontata la mia professionalità e la psicologia.
Può anche essere un modo per avvicinare alla terapia persone diffidenti nei confronti di questa attività e che vengono ulteriormente frenate dal costo…
…può essere un modo per scoprire che lo psicologo non ti mangia. Insomma. usa lo sconto che ti passa la paura.
Personalmente non sono per una psicologia per ricchi, ma per una psicologia accessibile. Se no si passa l’ide ache solo chi se lo può permettere si può curare.
il servizio pubblico non è in grado o non vuole rispondere alle esigenze psicologiche delle persone, vogliomo farlo anche noi?
Che dire? Se siamo i primi a svalutare il nostro lavoro in questo modo tanto vale fare una consulenza totalmente gratuita, non ci rimettiamo la faccia!
Penso che alcune categorie di medici specialisti abbiano dei prezzi esagerati ed inadeguati alle prestazioni. Ritengo quindi utile il fenomeno groupon, di cui ho ampiamente usufruito con ottimi servizi. Ciò mi ha dato la possibilità di provare le prestazioni di diversi professionisti o settori, permettendomi la possibilità di individuare quello cui affidarmi anche per i futuro,a prezzo normale. Penso possa essere simile per gli psicologi.
Mi sembra veramente assurdo. Ho avuto modo di vedere l’offerta perchè sono iscritta a Groupon e sono rimasta indignata!!!
Non tanto per un discorso di concorrenza quanto per l’immagine di noi professionisti del settore che a mio avviso viene svalutata! Ritengo inoltre non sia corretto deontologicamente cercare di attirare possibili “Clienti” con una proposta di questo tipo, consapevole del fatto che nessun tipo di percorso può avere senso con un “pacchetto” del genere!
Spero pertanto che l’Ordine si faccia sentire per richiamare il “Collega in svendita”.
Penso sia semplicemente vergognoso e un insulto a tutti i sacrifici che gli psicologi fanno per ottenere titoli e possibilità di svolgere con professionalità e passione una professione che dovrebbe essere svolta da persone oneste e spinta dall’amore verso il prossimo,per alleviarne i disagi, ma non per questo squalificare il proprio lavoro con prezzi così irrisori.
saluti a tutti i colleghi/ghe che si impegnano per una realtà migliore anche in Italia!!
Bea
L’Ordine Psicologi dovrebbe far osservare un tariffario minimo/massimo , stiamo rasentando il ridicolo con queste tariffe. Da un anno a questa parte i miei pazienti sono diminuiti a livello insostenibile , rispetto solo a due anni fa, calati del 70%. Eppure lavoro da 25 anni, con risultati apprezzabili e sono conosciuta nella zona. Come lavorano questi “colleghi” che prendono meno di una donna delle pulizie (tariffa oraria)? Come si sostengono e sostengono i costi dei corsi di aggiornamento (ormai obbligatori)? che tipo di servizio possono offrire a questi livelli di costi irrisori? come valutano gli anni trascorsi per la loro preparazione universitaria, post-universitaria e di specializzazione? quale la loro dignità professionale? Chi andrà da questi “psicoterapeuti” rischia di non trovare un servizio all’altezza delle aspettative e chi pratica questi prezzi sta svalutando il senso della nostra professione, la serietà di chi ha sempre lavorato aggiornandosi costantemente , per offrire consulenze all’avanguardia. Se devo andare a sfogarmi da un amico, ci vado gratis. Ma non è andare dallo psicologo. Cosi si svilisce il contenuto della professione , sempre meno chiara ai più, che credono di andare a farsi “una chiacchierata”. E perchè pagare tanti soldi per una semplice chiacchierata? questo è ciò che recepisco dalle recenti telefonate di chi mi chiede informazioni sui prezzi, per sparire poi dai furboni che forse sanno fare i salumieri (con tutto il rispetto per i salumieri), ma non gli psicologi, nè tanto meno gli psicoterapeuti.
Firma: Una veterana schifata della situazione attuale
Caro Nicola Piccinni, abbiamo mandato più di una lettera all’ ordine degli psicologi della Regione Puglia per indicare il fenomeno, e non tanto per una questione economica, la maggior parte degli psicologi lavora per gran parte della sua vita professionale gratis, o comunque sulla soglia della povertà, ma per una questione etica.
Il nostro lavoro si sviluppa chi più chi meno, sul rapporto terapeutico e sulla base di un contratto terapeutico che definisce modalità e scopi di un intervento.
Che si fa si parte con 5 colloqui e poi a 30 euro e poi quando hai finito i 5 , che fai ? Ormai la relazione teraputica e di aiuto è creata, che fi vai di estorsione e chiedi 50 60 70 euro a botta?, rmpendo il legame?
Trovo assurde le parcelle di certi “professionisti”. Ci lamentiamo se dobbiamo pagare 25 euro l’ora un tecnico, un artigiano, figure che sono professionalmente preparate e che ci risolvono problemi tangibili e dobbiamo tacere quando un cardiologo, per una visita di mezz’ora che non ci risolve il problema ma ce lo descrive e basta, ci chiede anche 250 euro?
Uno psicoanalista che chiede 100 euro a seduta , un dentista che svena i propri clienti senza alcun ritegno, questi dovrebbero vergognarsi. Chi applica dei prezzi accessibili si chiama ONESTO e non svenduto.
La prestazione di uno psicoterapeuta o di uno psicologo è basata in gran parte sul tipo di relazione che si stabilisce tra terapeuta e paziente; il denaro (ed in questo caso la valutazione del costo di un colloquio)hanno un forte significato simbolico oltre che economico. Credo che abbassando troppo il costo di una prestazione si vada fin da subito ad impostare una relazione “a basso investimento”, sia da parte del cliente, che potrebbe attivare dei meccanismi di disimpegno (del tipo “beh, vado a fare una chiaccherata di un’ora, per quello che costa…”), sia di attribuzione di impegno per lo specialista: se io pensassi di pagare il mio psicologo 10 euro a colloquio, è probabile che immaginerei che lo psicologo stesso faccia com me un “lavoro da 10 euro”, con conseguente sfiducia e scarso impegno nel percorso terapeutico. in definitiva mi sembra un messaggio assolutamente pericoloso da mandare al cliente, nonchè squalificane rispetto al reale impegno e sforzo che un colloquio clinico professionale dovrebbero richiedere.
Graze.
Dott. Federico Scimone
Credo che qualsiasi forma pubblicitaria, come questa, certo con alcuni limiti, tipo max 3-4 sedute, e per un tot. di pazienti come limite dell’offerta , sia un’ottima occasione pubblicitaria.
Io sono psicologo e psicoterapeuta da molti anni, quando ho iniziato, i primi accessi erano solamente di persone, poche, che mi venivano inviate da colleghi di lavoro (servizi sociosanitari pubblici). Non ho mai pubblicizzato direttamente la mia attività, se non nell’ultimo periodo, per una serie di inteventi particolari e specifici.
Ebbene negli anni si sono formati quelli che ho chiamato “le direttrici”, vale a dire pazienti che con il passaparola mi hanno permesso di avere molte persone che mai credo, avrei avuto la possibilità di contattare.
Ebbene se un giovane collega ha la necessità di crearsi le proprie direttrici, utilizzando questa forma di marketing che poi, con il tempo possa sperabilmente maturare in invii spontanei, non vedo perchè eliminare un modo molto pratico e diretto per farsi conoscere, senza tra l’altro spendere soldi e tempo in brochure o umilianti anticamere da medici più o meno interessati.
Caro collega,
in realtà io vorrei riuscire a fare la stessa cosa… Proprio tu che ci consigli di utilizzare la creatività per inserirsi nel mondo del nostro lavoro non dovresti stupirti, anzi…. Probabilmente di queste 59 persone che hanno acquistato l’offerta 5, forse 10 potrebbero diventare reali pazienti, anche di più se il terapeuta è bravo. Lo trovo un modo ingegnoso per farsi conoscere e per fare il proprio lavoro senza finire a un call-center!
Pensaci…
Con stima
Beatrice
Ritengo che sia ovviamente non etico e sicuramente da un punto di vista psicodinamico assolutamente controproducente.
Non so se da un punto di vista deontologico l’Ordine può far qualcosa.
Il prezzo minimo del tariffario ha un senso etico.
Non si può svendere un servizio come questo, piuttosto per farsi pubblicità allora meglio proporre 1 colloquio gratuito piuttosto che americanizzare e commercializzare, massacrando l’ortodossia, del tipo paghi 1/2 prendi tre!
Questo è il mio animo etico.
Il mio animo marketing comprende che chi ha fatto questa mossa non segue ideali, ma come suggeriva una mia collega, la prima legge del marketing e cioè NON VINCE IL PIU’ BRAVO, VINCE IL MIGLIORE.
La prima cosa che mi viene da chiedere e se il nostro Ordine nazionale o regionale che sia ne sappia qualcosa ma in qualunque cosa penso che si autile allo scopo interperllarlo
Per quanto mi riguarda credo che sia la cosa migliore ma mi viene da chiedere comunque cosa ne pensate?
Io sono favorevole alla vendita di servizi psicologici tramite Groupon.
L’acquirente di Groupon, sa benissimo che l’acquisto di un servizio psicologico superscontato, non avendo una controparte fisica (come ad esempio un paio di occhiali, una cena), può essere per definizione meno performante di quanto non sarebbe se il servizio venisse pagato a cifra piena.
Groupon consente ad uno psicologo/psicoterapeuta di offrire un primo assaggio di quello che un potenziale cliente può aspettarsi dal professionista.
Sono psicologa e mi trovo assolutamente d’accordo con la protesta dei colleghi medici. Capisco che probabilmente, se groupon fa proposte di questo genere, è a causa di professionisti “poco professionali” (scusate il gioco di parole) che permettono che ció avvenga. Trovo del tutto ingiusto e poco intelligente adottare una politica simile e svendere le prestazioni sanitarie in quanto magari all’inizio si rischierebbe solo parzialmente di danneggiare i colleghi che non accettano di svalutare completamente il proprio lavoro ma, col passare del tempo, la cosa si aggraverebbe toccando TUTTI e arriverebbe ad un punto di non ritorno. Vorrei ricordare che dietro determinati lavori ci sono anni e anni di studi, sacrifici e passione e ritengo quindi che se al mondo ci sia una professione che non è sopravvalutata e strapagata è proprio quella dell’ambiente sanitario, sia che si parli di medici, che di psicologi, che di infermieri ecc. Per tanto non svendiamo queste abilità come se fossero pacchetti vacanze o un paio di jeans
sinceramente penso che 29 € sia davvero poco… ciononostante penso anche che sempre + psicologi sono senza pazienti, che i concorsi sono inesistenti o di peggio, che sempre + colleghi sono costretti a togliersi dall’albo.. quindi in sintesi eviterei discorsi ampollosi su questo e su quello ma cercherei di risolvere il problema…. se groupon funziona per diffondere la cultura del benessere psicologico, che sia….
l’importante è che la seduta sia fatta seriamente…
non ero al corrente di una simile notizia, grazie dunque per avermi informata.
la nostra è un’attività importantissima che non può essere svenduta e squalificata in questo modo.
Credo che sia d’obbligo informare l’Ordine al fine di intervenire tempestivamente.
Sono davvero indignata…noi psicologi non possiamo svenderci così,abbiamo a che fare con la salute mentale delle persone e simili pacchetti low cost non credo che fidelizzino il paziente/cliente, al contrario, la nostra immagine ne risulta inevitabilmente danneggiata!
Uno dei problemi degli psicologi, a giudicare da questa lunga lista di commenti, è l’autoreferenzialità. 200 interventi, metà dei quali ripetono esattamente lo stesso concetto: “è un insulto alla nostra dignità professionale, qualcuno lo dica all’Ordine”. Ciascuno ripete individualmente lo stesso concetto ignorando quanto scritto da altri, senza proporre spunti di analisi, senza provare a scambiare spunti di riflessione… ciascuno nel suo splendido isolamento personale. Va bene che siamo professione individualistica, però… 🙂
Ma i commenti degli altri (da cui si desume che ormai ci sono già decine di segnalazioni agli Ordini, quindi è perfettamente inutile ripetere per la duecentesima volta di fila “è terribile, dovremmo dirlo all’Ordine”) vengono letti, oppure no?
Inoltre, il sentimento che sembra emergere nella maggioranza dei commenti è “l’indignazione”, e ciascuno ripete, autoreferenzialmente, la sua propria indignazione. Riusciamo anche a costruire una conversazione collettiva ed un’analisi condivisa, andando oltre nell’analisi del problema, o ci limitiamo a dirci vicendevolmente “Oh, come sono indignato, io valgo di più di 10/20/30 euro, dove è l’Ordine” ?
Il problema più grande di noi psicologi-psicoterapeuti siamo noi stessi!
Rispetto per tutti i colleghi che possono più o meno avere delle difficoltà economiche ma ci rendiamo conto che siamo noi a svendere anni di studio, impegno e sacrifici? Abbassare i prezzi svendendosi è un boomerang che ritorna contro di noi!
E poi, consentitemi di dire che se una cosa è costosa o meno dipende dal valore che si da alla cosa stessa. Certamente bisogna valutare caso per caso, ma vi assicuro che se una persona sente il bisogno di fare un percorso verso la conoscenza di se stessa e il benessere suo e di chi gli sta attorno non è l’aspetto economico che può influire più di tanto quanto la motivazione che ha.
Ma tutti coloro che svendono questa professione ci credono in quello che fanno? La nostra è una professione nobilissima e bellisima e pertanto merita rispetto innanzitutto da noi stessi.
Grazie per avermi permesso di esprimere la mia opinione!
Saluto tutti voi.
Buonasera Nicola,
Condivido quanto leggo nell’articolo e credo sia necessaria una presa di posizione da parte del nostro ordine.
Detto questo rifletto su quanto proposto da questi colleghi e sento una contraddizione di fondo: quello che in potenza potrebbe divenire un percorso importante parte da una proposta ‘mordi e fuggi’. Credo ci sia una svalutazione iniziale che possa influenzare l’andamento del percorso stesso, nello specifico sia nella domanda che nell’offerta sembra ci si affacci ad un lavoro di ‘basso costo’.
In più se il senso e’ ‘fare vetrina per raggiungere clienti e aumentare il fatturato’ lo trovo riduttivo in relazione alla preziosità del nostro lavoro.
Grazie per il tuo Impegno
V B.
Buonasera Nicola,
prima di tutto grazie per i contributi che continui a proporre e per il tuo impegno nel mantenere alto il nome della nostra “povera professione”. Francamente credo che tutti gli ordini dovrebbero sanzionare quei “professionisti” che transitano su groupon per offrire i loro servizi.
Ritengo che la serietà sia uno dei prerequisiti fondamentali di tutte le professioni che hanno a che fare con la salute, per questo credo che un professionista serio possa proporsi in altro modo.
Ho letto alcuni dei contributi a questo articolo e concordo con i più che si sentono sviliti come professionisti…anch’io mi sento così.
e mi impegnerò a segnalare al mio ordine (Lombardia) ogni qualvolta mi troverò a leggere di cose come queste!
Maria(Elena)
Denunciare all’Ordine, è l’unica cosa giusta da fare.
A me sembra veramente svilente per tutti noi psicologi. Non credo che “fare marketing” significhi abbassare tariffe e fare offerte da discount. Credo invece nella trasparenza del contratto con il cliente/paziente (vedi Documento d’intesa Protocollo delle Associazioni dei COnsumatori con l’Ordine Nazionale), nel rispetto ASSOLUTO del codice deontologico, nella liberalizzazioni delle tariffe ma nell’interesse del cliente/paziente e della nostra identità già vacillante…un saluto Davide
P.S. Cosa sia il marketing per noi e cosa può offrirci l’ho imparato grazie al tuo libro; ancora grazie!
Rimango sdegnata difronte a tale orrore!!Non e’ possibile che la nostra categoria si svenda in questo modo. Ci stiamo paragonando a ristoranti, agriturismi, hotel, estetiste e parrucchieri (con tutto il rispetto per il loro lavoro)! Ma noi abbiamo scelto un’altra professione e professionalita’.
Se la gente vuole fare una psicoterapia e pagare poco, puo’ andare presso le scuole di psicoterapia che offrono la terapia fatta dagli studenti degli ultimi anni supervisionati dai professori! Oppure c’e il servizio sanitario locale che tramite l’intramoenia offre una terapia a costo ridotto. L’ordine dovrebbe assolutamente intervenire per evitare questo ma non con dei semplici richiami verbali.
Lottiamo da tempo perchè la nostra professione sia finalmente valutata, appezzata, valorizzata dalla società e in ambito sanitario e poi siamo noi, con questi annunci, a svalutarla e a svenderla. Credo che sia troppo facile pensare alle proprie tasche piuttosto che a investire sulla nostra professionalità ma se tutti facessimo così ci sarebbe una concorrenza ancora più spietata di quella che già c’è. Dopotutto posso anche comprendere la difficoltà di chi cerca di lavorare e sembra destinato a fare la “gavetta” a vita, ci sono passata anch’io ma non credo giovi a nessuno svendere il nostro lavoro e la nostra professione. A questi pacchetti io voto NO.
Ma con la crisi che c’e……dovreste approfittare per prendere nuovi pazienti!! La gente ha sempre meno soldi, cosa vi fa credere che pagando 50-60€ minimo a seduta possiate trarne profitto a lungo termine??
La gente si deprime sempre di piu perché non bastano mai i soldi e il futuro e’ incerto!! Offrire il vostro aiuto ad un prezzo più basso farebbe d voi medici più credibili!!
Non vedo dove sia il problema, meglio 29 euro piuttosto che 0 euro di tutti quegli psicologi (e psicoterapeuti) che fanno gli psicologi GRATIS facendo volontariato.. quello sì che è svendersi!
qui tutti indignati che fanno le segnalazioni all’Ordine.,perchè invece nessuno si indigna per gli psicologi volontari??? questa è ipocrisia..
Fare un’offerta di tale genere secondo me è anche un modo di farsi pubblicità, un po’ come le prime sedute gratis.. uno fa le prime 3 sedute a 29 euro, se poi la cosa gli va bene magari decide di continuare a un prezzo più alto.
Infatti è ben specificato che si tratta di un numero limitato di sedute.
A parole è facile criticare e dire che si tratta di una svendita, vorrei vedere chi è senza lavoro disprezzare 29 euro all’ora..
Il prezzo reale, se non ci fosse l’offerta, sarebbe di 490 euro. Sinceramente mi viene da ridere.. ma chi è disposto, al giorno d’oggi, a spendere la bellezza di 500 euro per 7 sedute di psicoterapia???
Ma li trovate veramente i pazienti disposti a spendere questo tot??
non mi sembra molto diverso da altri mezzi per farsi pubblicità o usati come incentivo come la prima seduta gratuita, le agevolazioni per categorie o il mese del benessere psicologico. A mio avviso può essere uno strumento per avvicinare le persone alla psicologia vista ancora come qualcosa per chi sta veramente male e per chi se la può permettere. Quando anche qualche colloquio di sostegno psicologico può alleviare la sofferenza. Ovviamente allo psicologo spetta precisare che non è un percorso che può produrre benefici a lungo termine. E soprattutto bisognerebbe rispettare il minimo del tariffario per seduta, 29 euro mi sembra veramente ridicolo!
Non vedo quale sia il problema, anzi la trovo una cosa intelligente. oggi come oggi il costo delle prestazioni mediche e soprattutto quello psicologiche-piscoterapeutiche hanno costi fuori dalla poratta del 75% della popolazione.
Fare un passo verso questa fascia meno ricca non lo trovo ne disdicevole ne squalificante è solo una cosa attenta e al passo con i tempi.
Per lo psicologo, che sul territorio ha una concorrenza spietata è un modo di farsi conoscere. Si punta sul guadagno ridotto all’inizio per poi confidare nel passa parola.
Vorrei capire, ci si allarma se un privato tiene i prezzi bassi, occasionalmente e limitato ad un numero fisso di coupon, e gli anni di tirocinio o volontariato che uno psicologo fa GRATIS non disturbano nessuno… è un problema etico o di portafoglio?
Nicola, rimettete i minimi tariffari, per favore.
A tutto c’è un limite e noi l’abbiamo superato. Abbiamo toccato il fondo.
Se è vero che l’offerta è valida per 6 mesi, come riportato sulla pagina di Groupon, farei le seguenti considerazioni:
– con 59 clienti acquisiti in tal modo, il collega ha escogitato un modo per lavorare due mesi circa (almeno così mi pare) a prezzo di “educatore”;
– sarebbe interessante sapere cosa succede a offerta scaduta, ovvero come lui giustificherebbe un importo superiore per le sedute e quanta gente continuerebbe la terapia alle nuove condizioni economiche.
Ora linciatemi o denunciatemi all’ordine. Io ho pensato e sottolineo per ora solo pensato, di rivolgermi a Gruopon per pubblicizzarmi. La mia idea non era psicoterapia o counseling ma corsi di rilassamento. Perchè ci ho pensato? semplice, perchè non lavoro. Francamente, mi sento più svilita a portare a casa 400 euro al mese come eterna educatrice in una cooperativa che a provare ad inserirmi nel mercato del lavoro anche con un simile mezzo pubblicitario. E non sono una professionista non seria o non preparata. Ho la laurea, l’iscrizione all’albo, innumerevoli corsi di formazione che a tutt’oggi, se posso dirla tutta, sono stati assolutamente inutili a fornirmi un reddito dignitoso.E non è che non abbia provato altri mezzi, i soliti: contatti con medici (ore di attesa per consegnare un biglietto…) biglietti da visita, progetti che non sono mai andati in porto, primi colloqui gratutiti…e via discorrendo. Forse sono io che sbaglio, come diceva il collega “esperto” di marketing, forse avrei dovuto propormi da subito a 100-150 euro in modo da darmi valore inconscio…ma dubito fortemente che la situazione sarebbe cambiata. In tutto questo sfacelo, non credo di “svilire” la mia professione (così nobile, così vocazionale…) se almeno faccio in modo che qualcuno sappia che esisto e che sono una buona professionista. Altrimenti, suggeritemi voi un modo altrettanto efficace.
Anche io ho comprato un pacchetto di analisi su Groupon in un noto centro analisi di Roma, non ci vedo nulla di male, certo non ti offrono lo stesso servizio che potresti avere pagando regolarmente (p.es mi hanno fissato un appuntamento per febbraio prossimo) – forse il collega sardo ha esagerato soltanto nell’offerta troppo bassa…così un po’ si svende! – Io penso che nel mezzo di diffusione Groupon non ci sia nulla di male, perchè può essere un ottimo veicolo di conoscenza: si offre un servizio a prezzi promozionali e ci si fa conoscere, eludendo le lobbies professionali – come dire: se riesco a lavorare di più posso permettermi di abbassare un po’ i prezzi.
Sono d’accordo con il collega che dice che le persone un po’ si spaventano quando sentono i ns prezzi, anche se giusti e sacrosanti. L’Ordine dovrebbe lavorare di più per far conoscere l’utilità della psicologia, che ancora viene vista come cura per i matti, e aprire convenzioni con le asl e i municipi (perchè non poter permettere l’accesso alla psicoterapia convenzionata?). Per finire vorrei far notare che parecchi colleghi impegnati nelle cooperative sociali già lavorano al di sotto delle tariffe previste. A me personalmente per un progetto proposto al Presidente di una cooperativa del XVII municipio di Roma avevano offerto € 8,00 l’ora!!! Perchè allora non posso offrire i miei servizi a € 30,00 l’ora su Groupon?
Vorrei essere chiaro infatti, non ne faccio una questione economica, al massimo chi offre il pacchetto lo fa.
Ossia se sei disposto a tenere in piedi una terapia, e sappiamo bene, per chi questo lavoro lo fa che a consulto non arriva il semplice disturbo d’ansia, ma gente che soffre; a mantenere quei prezzi, ben venga, ma se la tua è una strategia di fideiazione per poi sparare i prezzi che vuoi, allora no.
Per farsi conoscere, ci sono le iniziative della settimana del benessere psicologico, in cui il paziente viene a consulto gratis e poi decide.
Naturalemnte ognuno è libero di fare il suo mestiere e non voglio giudicare nessuno, il mio è solo una paura rispettiva al paziente e all’ immagine della Professione che già così è secondo me tra le più svilite, molti ci considerano come dei venditori di aria fritte e la verità è che la psicoterapia è l’unica cosa che ci da da mangiare e che ci riconosce come professionisti.
Sono per l’abolizione totale degli Ordini professionali. L’unica tutela per i cittadini, consumatori, utenti o clienti che dir si voglia è solo ed esclusivamente LA LEGGE! Non riesco proprio a capire per quale motivo alcune professioni non debbano agire in regime di concorrenza ed altre invece sì. Chiunque abbia le carte in regola è libero di fare i prezzi che vuole rispondendo esclusivamente alla legge ed alla propria coscienza.
Squalificante,inappropriato,contro il valore da attribuire da parte dell’utente per contrastare le proprie difese interne verso l’approccio terapeutico,quindi dannoso.
Esistono le strutture di Igene Mentale cui rivolgersi ,per una prima consultazione a costi contenuti,inoltre molti di noi già eseguono un primo colloquio a costo zero sia a livello personale che in accordo con Regioni e Comuni.
Ritengo pertanto che quest’iniziativa sia opera di bassa mercificazione dei disagi altrui,oltrechè fuori linee guida dell’Ordine,al pari di azioni di merchandising da Centro Commerciale.
Auspico che l’Ordine Nazionale agisca al più presto e in maniera incisiva.
Mauro Ciccozzi
… io ho l’impressione che in qualche misura siamo tutti un po’ ipocriti (me compreso!): come già altri hanno fatto notare DA SEMPRE esistono psicologi che lavorano gratis o a tariffe ridicole per anni ed anni, creando danni enormi al mercato dei colleghi che invece rifiutano questa logica di svendita.
io personalmente mi sono sempre rifiutato di erogare prestazioni con cooperative che pagavano 7.000 lire all’ora (sì … lire … perchè del 1994 sto parlando non del 2011!) con la complicità dell’Ordine – e non poteva essere altrimenti visto che c’erano consiglieri dell’Ordine che erano anche sindaci di quelle cooperative!-
… ma tantissimi colleghi lo hanno fatto e continuano a farlo; la differenza qual’è ? solamente che il pubblico non lo sa e quindi possiamo tranquillamente far finta tutti di niente! lasciando credere che i colleghi lavorino “in ospedale” piuttosto che “per il comune”, continuiamo a nacondere le reali possibilità di lavoro per gli psicologi (rasente zero!) e continuiamo ad essere felici che nascano scuole di specializzazione private (soprattutto se ci offrono di insegnarci … anche a 40€/ora … come hanno offerto a me!).
Adesso ci scandalizziamo tutti perchè è diventato di dominio pubblico attraverso una strategia di marketing banale e di efficacia dubbia.
Io quando rientrai dagli states (dove trovi sul retro degli scontrini del discount il buono del 50% sulla visita neurologica piuttosto che ginecologica! e non mi pare che i medici americano soffrano di cali di immgine professionale per questo!) tentai due strade: quella dello sconto (35€ a seduta!) e poi un altra … l’altra ha funzionato meglio!
io chiedo 80 a seduta ma a Udine c’è anche chi ne chiede 30, io ho l’agenda piena loro no! … ognuno faccia le proprie considerazioni!
se le professioni devono essere sul mercato come le merendine è giusto,secondo me, che ognuno scelga la strategia di market(t)ing che preferisce prendendosene però le responsabilità relative, esattamente come un produttore di merendine, e quindi sarebbe forse più utile fare pressing sui controlli di ciò che viene offerto rispetto a quanto pubblicizzato e soprattutto vigilare sulla concorrenza sleale (se la collega chiede 30€ a seduta perchè è un’insegnante in pensione e riceve nello studio del marito medico mi viene da pensare che non partiamo proprio alla pari … no?!)
L’ordine agirà con la solerzia, la fermezza e l’efficacia che in tutti questi anni lo ha distinto … quindi non farà probabilmente nulla!
Ermanno
Cari colleghi, conosco groupon e personalmente non sono d’accordo con l’utilizzo dello stesso per la promozione (che chiamerei piuttosto svendita) di colloqui individuali, di coppia o per training tenuti da psicologi o psicoterapeuti. Per questo motivo ho contattato l’ordine degli psicologi della Toscana, per capire se stanno prendendo una posizione in merito. La risposta è stata molto ferma. L’Ordine sta raccogliendo le segnalazioni e le sta inoltrando all’Ordine Nazionale, perchè non approva questa forma di “pubblicità”. Buon lavoro a tutti
Ho riflettuto su questa nuova tendenza e francamente ravviso ipocrisia nei tanti colleghi che si indignano per le campagne pubblicitarie su groupon: mai sentito parlare delle condizioni in cui versano i nostri colleghi, anni di volontariato , tirocini sfruttanti, lavoro non retribuito o svenduto presso cooperative, associazioni ed enti vari? Mai aperto gli occhi sulle nostre condizioni? Cosa ha fatto l’ordine fino ad oggi? Perchè nessuno si arrabbia contro un’ istituzione che non fa niente per agevolare, facilitare e promuovere la professione e si ricorda che esiste solo quando si intende inoltrare una tempesta di segnalazioni contro qualche collega che prova a emergere dai rottami?
Dove sta l’ordine? L’ordine cosa fa, di cosa si occupa esattamente, come ha tutelato la professione fino ad oggi, come si è posto nei confronti della nostra realtà già ampiamente svalutata prima ancora del fenomeno groupon contro cui la maggior parte si sta scagliando?
Apriamo gli occhi, siamo un groupon di marionette!
Ritengo che dovrebbe esistere un tariffario professionale più che altro per tutelare la nostra professione e per evitare una svalutazione del lavoro dello psicologo che viene già penalizzato. Nel caso specifico, 29 euro mi sembrano troppo poche per il tipo di lavoro Mentale che viene svolto durante le sedute.
Una simile modalità pubblicitaria presuppone anche, a mio parere, la manipolazione della relazione terapeutica. Sono indignato.
Indubbiamente la svalutazione del proprio lavoro paga…le conseguenze (secondo me negative) hanno ripercussioni sia sullo specialista che sul paziente. Personalmente sono contraria e l’Ordine dovrebbe pronunciarsi al più presto, serve (dovrebbe servire) a tutelare la nostra professione, li paghiamo per questo
L’indignazione o la richiesta di intervento dell’ordine non serve a risolvere il problema, bisognerebbe forse prendere atto che la situazione economica nel nostro paese è mutata, le divisioni sono sempre più marcate, i ricchi più ricchi e il ceto medio sempre più proiettato verso il basso, i primi possono certo permettersi terapie a 100/150 euro a seduta, mentre i secondi sempre più difficilmente possono permettersi un’uscita mensile di 240/300 euro al mese(per rimanere nel profilo più basso delle tariffe) e per un tempo non precisato.
Sono d’accordo con alcuni commenti, denunciamo tutti quei servizi GRATIS che lo psicologo fa per arrivare a lavorare seriamente.
Gli incentivi quando sono palesi non ledono nessuno è importante precisare le finalità di questi colloqui: informativi o di orientamento che possono avvicinare persone che per soggezione imbarazzo o altro non hanno mai pensato di affrontare una psicoterapia, il basso costo solletica la curiosità e quei tre colloqui potrebbero invece attivare una motivazione ad un percorso più lungo e profondo.
Meglio lavorare a poco, per scelta personale e non per costrizione altrui, e nel settore scelto, piuttosto che arrangiarsi in altri lavori per arrivare alla fine del mese, perdendo anche la possibilità di esperienza e crescita personale, non credete????
Grazie maria
Vorrei che vi lasciaste illuminare dalle parole che la Dott.ssa Colombari (Presidente Ordine ER) pronunciò anni fa ad un incontro cui partecipai sul rendiconto di missione dell’ordine dell’ER. Da poco rientrata da un viaggio negli USA, cercando in una cittadina, non in una metropoli, un ufficio notarile per sbrigare delle pratiche legali, si vide indicare una lavanderia. Superato l’imbarazzo la Dott.ssa si recò nel negozio dal quale uscì un signore distinito che, ascoltata l’esigenza della nostra, le chiese di attendere un attimo. Ritornò subito dopo con toga e ogni attrezzo del mestiere per sbrigare la pratica, presentare la parcella incassare e congedare la cliente. Detto, fatto. Pur basita, la dott.ssa si tenne l’atto e considerata la spesa esigua, ci raccontò, ne uscì con soddisfazione mista a sorpresa.
Che ne dite? Là se vuoi guadagnare con i servizi
1) devi vivere in una grande città
2) devi essere pronto a dimostrare in ogni attimo della tua giornata professionale RISULTATI, NON TITOLI!!! Altrimenti apri un’attività secondaria e il professionista lo fai per arrotondare. ALTRO CHE PIPPE! In Italia, anche con una Laurea triennale, TODOS CABALLEROS!!!!!!
Allora le chicchiere che sento sull’indignazione, lo scandalo debbono confrontarsi con un esame di realtà, duro quanto si vuole, ma reale. Vuoi fare questo lavoro? bene! Chiediti se lo fai solo per i soldi (che significa oggi cambiare lavoro SUBITO!!) o per fare lo psicologo.
Esiste ancora la libertà di decidere? No? O l’hanno sequestrata le lobby e le caste? E non fatemi ridere con la questione dei minimi. Fra qualche tempo (poco) Monti sarà costretto, volente o nolente, ad adeguare lo stagno puzzolente italiano agli standard internazionali. Se vali puoi chiedere, se sei una mezza calzetta che applica protocolli standard e basta accontentati. Ricordatevi che tra brevissimo, con i decreti attuativi, sarà fatto obbligo al professionista di produrre una autocertificazione di concordazione dell’onorario con il cliente. Finalmente chi guadagna di più smetterà di farci perdere tempo e potremo anche dedicarci a chi, pur avendo limitate risorse, ha motivazione per un percorso psicoterapico!! Il resto è fuffa per discussioni odiose ed inutili.
Mario Bianchini
Secondo me si può utilizzare groupon purché si rispetti il tariffario minimo consentito, se viene rispettato il tariffario non ci vedo niente di male, anzi potrebbe essere un modo in più per far sì che la gente si avvicini alla psicologia.
Non sono assoltamente d’accordo con questa “svendita” della propria professionalità su Groupon e siti affini! Credo che ciò non faccia altro che svilire ulteriormente la nostra professione agli occhi del Cliente, mercificarla, deprezzarla. Penso che simili iniziative non andrebbero permesse e tollerate da un Ordine attento a tutelare i propri iscritti. Sono una giovane professionista, anche per me “farmi il giro” di pazienti non è facile… anch’io ho vissuto esperienze di tirocinio/sfruttamento non retribuite…e ho lavorato (e lavorerò) gratis… ma credo che PROPRIO PER QUESTO sia ora di smetterla di SVALUTARE e SVILIRE la nostra professionalità, ai nostri occhi e a quelli del Cliente. Che idea mai può farsi la comunità nel leggere una simile offerta? mica stiamo vendendo cerette o cene al giapponese “all you can eat”…! la nostra professione è il risultato di anni di studio, sacrifici, analisi personale… basta svenderla!!!
Come collega, trovo che “svendere” una o più sedute psicoterapeutiche a quei prezzi sia deleterio (proprio perché Groupon trattiene una grossa percentuale). E’ vero che bisogna avvicinare di più la clientela abbassando i prezzi, ma il rischio è una mancanza di professionalità. Come si può pensare di fare bene il proprio lavoro,se percepiamo che lo stiamo “svendendo” a prezzi irrisori? A questo punto, è solo un modo per farsi pubblicità. Ma anche il fatto di avvicinare un cliente per 3 sedute e poi proporre un percorso più costoso, non è onesto nei confronti del cliente stesso… il quale potrebbe rinunciare a proseguire con lo stesso psicologo-psicoterapeuta e andare in cerca di altri “pacchetti” più convenienti alle sue tasche, con il rischio di iniziare un circolo a mio parere vizioso e poco utile al suo benessere psicologico. Probabilmente, il collega è costretto ad una strategia di questo genere per incrementare il lavoro (che magari è scarso nel suo contesto),però non mi sembra corretto verso il cliente, la professione e gli altri colleghi.
professionalmente non mi piace,ho sentito molti giovani preoccupati,ho avuto notizia che c’è una pubblicità in sardegna
non ho parole, anche io sono rimasta sconvolta dal fatto che prestazioni mediche fossero così “svendute” ma anche noi psicoterapeuti mi sembra davvero troppo!! Va bene che c’è la crisi e girano meno soldi ma un pò più di serietà!!!
Speriamo che i nostri ordini si attivino velocemente!
Sono laureata da quasi 12 anni, faccio l’educatrice da 10, di fare la psicologa neanche parlarne, malgrado i molti curriculum mandati. Sia chiaro che in molti casi i colloqui sono andati bene e mi avrebbero preso ma con condizioni contrattuali molto peggiori rispetto al mio attuale contratto (che essendo da educatrice potete immaginare quanto sia valido, anche economicamente. Dove lavoro da sempre sfruttano la mia laurea per avere aumenti di rette e maggiori riconoscimenti, ma io pur di fare in parte il lavoro da psicologa ho spesso acconsentito…. Detto questo, è ovvio che alcuni colleghi pur di fare il loro lavoro, quello per cui hanno studiato, trovino questi sistemi. Quindi penso che prima di scandalizzarsi per queste offerte al ribasso bisognerebbe preoccuparsi di quanti laureati in psicologia e abilitati alla professione si trovino a dover fare altri lavori, a vedersi offrire 8 euro l’ora al massimo e a dover pure ringraziare perchè ti fanno lavorare. Aggiungo anche che alcuni colleghi che lavorano realmente come psicologi con contratti semi-decenti sono spesso raccomandati e il fatto che il loro curriculum sia appena accettabile non ha nessuna importanza. E ammetto che se potessi contare su una buona raccomandazione la userei pure io perchè ormai gli idealismi mi hanno abbandonato da molto tempo. Di tutto questo credo ci si debba scandalizzare e forse se la situazione fosse diversa i groupon non farebbero così tanta paura, perchè io sinceramente non andrei mai da un medico che mi offre prestazioni a prezzi stracciati perchè avrei dubbi sulla professionalità…..ma la professionalità degli psicologi è spesso paragonata al prete o all’amico quindi i vari groupon costano pure troppo! Scusate lo sfogo, ma a volte sembra che non ci si renda conto dei problemi reali.
Grazie Lisa, e grazie a tutti quelli che affrontano questa discussione….mettendosi in discussione!
Leggo tanti “indignati” per questa faccenda ma mi piacerebbe sapere se la loro capacità di indignazione si limita a questo o se si sono resi conto in quale paese viviamo…se si indignano per le condizioni in cui la gente è costretta a (soprav)vivere. Se si indignano anche quando un uomo separato finisce alla mensa dei poveri dopo aver perso la famiglia e la casa e paga alimenti fuori dalle sue possibilità….e avrebbe bisogno di parlare con un professionista di come si sente o con un mediatore familiare per cercare di risolvere i conflitti con la ex moglie e per il bene dei figli ma semplicemente non può e si affida al sacerdote che gli passa un pasto caldo.
Mi piacerebbe sapere se si indignano di fronte alla condizione dei giovani disoccupati che non hanno più un futuro in cui credere e sperare….tanti proprio nella nostra categoria! Ho letto indignazione nello svendere la professionalità dopo aver pagato fior di quattrini per ottenerla: ma ne avete abbastanza per indignarvi anche per coloro i quali vengono sfruttati per ANNI dopo la laurea? E per i giovani psicoterapeuti che passano le giornate a somministrare questionari nelle Asl o a compilare schede anagrafiche? Non sarà capitato anche a voi di sentirvi proporre il “segretariato partecipativo”?
Beh, a me sì e consiste nel rispondere al telefono e prendere gli appuntamenti avendo in cambio la possibilità di ASSISTERE ai colloqui!
In questi casi l’indignazione di tutti dov’è? Avrà l’Ordine altrettante richieste per abolire i tirocini gratuiti? O per lottare per l’attivazione di servizi regolamentati diretti alle frange deboli della popolazione? O in questi casi si lascia spazio alla fantasia dei singoli?
Questa modalità di diventare corporativi solo quando si cerca di farsi le scarpe l’un l’altro…di uscire allo scoperto solo quando c’è da sparare a zero sulla concorrenza per poi rinchiudersi subito dopo fra le rassicuranti mura del proprio orticello mi lascia perplessa. Indipendentemente da Groupon!
vorrei far presente un aspetto che non è stato ancora evidenziato da nessuno… accettare di lavorare gratis o quasi per acquisire clienti comunica qualcosa di molto rischioso per l’andamento della relazione, l’utente riceve indirettamente il messaggio che il professionista ha estremo bisogno di lui per sopravvivere, e non oso immaginare come un collega in questa posizione possa saper gestire efficacemente questo aspetto nella relazione.. anche per questo motivo ritengo che la svendita non crei posizionamento efficace, tuttavia credo che il posizionamento in psicoterapia (in quanto ambito generalista e saturato) non sia proprio possibile.. quindi capisco che il gioco al ribasso è l’unica strada percorribile per il giovane terapeuta, così come lo è in tutti i settori che hanno esaurito il loro ciclo vitale. Il problema è alla base, chi intende sopravvivere deve tenersi lontano dalla psicoterapia, ed imparare a ragionare nella logica di differenziazione a maggiore valore percepito.. troppi colleghi associano ancora il marketing con la pubblicità.. Marketing non è pubblicità, Marketing è Differenziazione! le svendite cinesi non rientrano in una logica di marketing, bensì in una logica parassitaria, che è l’ultima fase del ciclo vitale di un settore. Il Marketing si fa nella mente del potenziale utente, nella quale oggi sappiamo che mediamente c’è posto per tre posizioni all’interno di ciascun settore chiaramente distinto, o all’interno di un contesto territoriale (il numero può variare un minimo in base all’ampiezza del settore, ma è sempre inferiore allo span di memoria).. In sostanza, all’interno di un determinato settore chiaramente distinguibile devi saper mirare strategicamente ad essere il primo nella percezione dell’utenza, puoi essere percepito come il secondo o il terzo o poco più (comunicando chiaramente la tua differenza rispetto ai primi, spesso il prezzo), ma se sei il 10°-100°-1000°-10000° (o peggio nel caso degli psicoterapeuti) non puoi nutrire speranze di posizionamento, e senza il posizionamento non si costruisce carriera, ma si tira avanti a prostituzione svenduta.. se il neopsicologo ha intenzione di crearsi un nome in modo da costruire una posizione nel tempo, deve studiare seriamente il proprio posizionamento in una logica di differenziazione (piuttosto che andare dallo psicoterapeuta farebbe meglio ad investire in un buon consulente marketing), ma se si ostina a voler fare il terapeuta generalista, sarà per sempre la peggiore prostituta dei peggiori sobborghi (anche se ‘dal cuore grande’).. perdonate la franchezza, ma credo che il parallelo renda bene l’idea.. so bene che il mio discorso susciterà forte contrasto in chi fatica ad uscire da pesanti suggestioni esercitate in modo sleale da università e scuole di specializzazione, ma la mia è sempre la posizione di chi ha sperimentato su di se che “il mondo non è quello che dovrebbe essere, ma semplicemente quello che è” e si è assunto la piena responsabilità del proprio cambiamento
non sono assolutamente d’accordo per vari motivi tra i quali i più importanti: 1) la categoria degli psicologi non può ulteriormente svendersi già i mass media ed in particolare programmi televisivi scadenti e svilenti per la nostra professionalità si impegnano quotidianamente(basti pensare che per qualsiasi evento viene intervistato lo psicologo che ormai è diventato un opinionista…) a sottrarre autorevolezza a tale figura
2) il setting(parola che vorrei ritornasse nel vocabolario degli psicologi)ne sarebbe automaticamente contaminato nel momento che si offre un pacchetto di sedute …!!!Dove è andata a finire l’analisi della domanda…??
3)i medici (in questo caso giustamente) tutelano la loro professionalità denunciando tale abuso. Non si tratta di contenere la parcella(cosa che credo ciascuno di noi faccia nel proprio studio privato proporzionandola non solo alla fase economica che stiamo tutti vivendo ma anche (perchè no..?) alle condizioni del singolo paziente….senza per questo diventare fiscali.
4) invece di svenderci al supermarket proponiamo e… adoperiamoci affinche venga preso in esame la figura dello psicologo di base che lavori in parallelo con il medico di base…si aprirebbero spazi e opportunità lavorative e nel contempo si inciderebbe anche sulla spesa farmaceutica…!!!
5)sollecitiamo gli Ordini Regionali affinche si impegnino a presentare proposte in tal senso. Non è compito dell’Ordine promuovere la professione e l’attività scientifica? Potrebbero uscire dal Castello(vedi sede di Roma…) in cui sono arroccati e “sporcarsi le mani” lavorando seriamente per il bene della categoria. Non è questo il loro mandato istituzionale?
un caro saluto
Antonella
Ragionando nell’ottica di prodotti/servizi, e nel contesto di libero mercato, un tale comportamento resta lecito. Non essendoci margini minimi di tariffario, qualsiasi collega può, a buon ragione, farsi pagare quanto crede. Per assurdo, i colleghi che forniscono prestazioni volontarie in ospedali e cliniche, fanno concorrenza sleale verso tutti i colleghi che invece ricevono a studio privato, e quindi con la richiesta di pagamento.
Nell’ottica di “trovata pubblicitaria” questo potrebbe funzionare se riesci a vendere bene la tua merce.
Mi spiego meglio. Sono al mercato, e trovo delle mele a metà prezzo, le acquisto perché convengono. A questo punto tocca assaggiarle. Se le reputo scadenti, quella bancarella per me, avrà chiuso per sempre.
Il costo elevato per una prestazione di psicoterapia, viene giustificato dalla natura difficile ed impegnativa del compito. Se un collega riesce a lavorare bene, fornendo un prodotto di qualità e facendosi pagare 9,90 euro per una prestazione psicologica, ben venga. La scelta spetta al cliente.
andare incontro ai pazienti è sicuramente un valore aggiunto di psicologi e medici, ultimamente però si stà esagerando, sbiancature dei denti a 40 euro, sedute psicologiche a 25 con prima seduta gratuita… purtroppo tutto ciò eè dovuto al fatto che sono stati cancellati i minimi ed i massimi sindacali. Purtroppo groupon è solo un fenomeno (a cui stiamo facenbdo pubblicità) esistono anche numerose cliniche e studi medici pubblicizzati su internet che svolgono qualsiasi attività a prezzi swcontatissimi… probabilmente ad essere bassa sarà anche la qualità.
Grazie
Personalmente credo che svendersi non solo può equivalere a dare una immagine poco seria ma consiste anche nel mettere in atto una concorrenza forse poco corretta tra colleghi, data l’esistenza di un tariffario di riferimento. Anche io vorrei un Ordine più attivo e presente: c’è moltissimo da fare e costruire, per fare almeno rispettare la nostra professionalità. Nel modo della sanità pubblica contiamo meno che niente a livello contrattuale! Diamoci da fare anche noi singolarmente.
Sono anch’io preoccupato. Soprattutto mi chiedo se sia corretto iniziare una psicoterapia “col piede sbagliato” mi riferisco all’analisi dell’invio, della consapevolezza con cui il paziente/cliente arriva, con quali criteri sceglie il proprio terapeuta?. Chi si avvantaggia di queste offerte, lavorerà su come il paziente sceglie nella propria vita? Da questo punto di vista la cosa è più allarmante che per i medici i quali sono già abituati a trascurare questi aspetti e non sono nuovi a forme pubblicitarie visto che la relazione col paziente ha tutt’altre caratteristiche. Grazie!
Salve, sono uno psicoterapeuta di Ferrara.
sintetizzo:
.non mi pare che sia ne peggio ne meglio di tante altre cose che si fanno per cercar di farsi una clientela
. non mi pare ci sia una risposta sufficente alle richieste di psicoterpia dei ceti più poveri, ne da parte del pubblico ne del privato
. non mi pare che l’ordine facci in proporzione a quello che costa
. l’impatto sulla relazione terapeutica di un costo basso è relativo a quanto pesa il costo nelle tasche del singolo individuo
. non sono per impedire o per regolamenare tutto e sempre, a meno di reali problemi e daani provocati a qualcuno, ma non mi pare questo il caso
. certo non è gruopon la risposta ma vorrei sollevare la questione di quei tanti che avrebbero motivo di fare un percorso psicoterapeutico e che non se lo possono permettere, anche se è fuori tema.
Cmq io Groupon lo uso solo per i week end turistici.
Ciao a tutti e buon lavoro
Un’offerta del genere mi dà l’immagine di un banchetto della fiera in cui può sedersi uno psicologo aspettando che qualche avventore si sieda e regali degli spiccioli per una consulenza, tipo cartomanti.Ho paura che questo alimenti una visione distorta e poco professionale che alcuni utenti hanno della nostra professione,cerchiamo di lavorare nel senso delle conferme e non delle squalifiche-autosqualifiche.
Penso che rispecchi il declino di pensiero e professionalità in cui il nostro paese sia finito.In un’epoca in cui si pensa solo a fare soldi,in cui solo chi ha agganci riesce ad emergere,ma anche in cui sopravvivere diventa la parola d’ordine della maggioranza,non mi sorprende vedere come professionisti, che in realtà dovrebbero prestare attenzione alla vita umana, perchè noi psicologi ci occupiamo di persone, di vita, di dolore…,perdano di vista la grande responsabilità che hanno,si uniformino alla speculazione del profitto,alla superficialità dell’ignoranza.Ma tutto questo esprime anche la grande piaga sociale:la disperazione provata da giovani lavoratori o senior demotivati da anni di lotte per restare a galla.Si spende sempre meno e sempre meno si può spendere,forse dobbiamo renderci conto di chi abbiamo di fronte, non sempre dobbiamo e possiamo applicare le tariffe come decenni fa,le cose sono cambiate ma il nostro lavoro rimane comunque fondamentale,soprattutto oggi.A questi psicologi dalle idee bizzarre del groupon dico che facendo così si rischia di perdere credibiltà, non solo la perdono loro in prima persona ma la fanno perdere e possono demotivare chi in questa professione ci crede e lo fa con il cuore.Paola.
un metodo efficace non ce l’ho nemeno io, nessuno ci ha preparati nel marketing. forse siamo troppi, sicuramente in Italia non c’è una “cultura” psicologica e molti hanno ancora paura dello psicologo. Inoltre a livello di Asl hanno da tempo limitato le assunzioni. Il bisogno c’è, il personale ci sarebbe, ma non si assume nel pubblico. Ma credo che tra 150 euro a seduta di cui tu parli e 29 per 3 sedute (come era stato pubblicizzato) ci sia una via di mezzo dignitosa. Un consiglio , che tra l’altro chiedi, e che se continua cosi penso di mettere in atto anch’io: per non svilire la professione, che ci è costata anni di fatiche e investimenti, e se si vuole semplicemente lavorare, chiedere la cifra di 8 -10 euro l’ora, ma non come psicologa, bensi come colf. Vantaggi: trovi lavoro, il prezzo è giusto e non svilisci la professione.
Penso sia perfetto, un ottimo modo per farsi conoscere e per far conoscere all’utenza cos’e’ la psicoterapia.
Penso sia perfetto, un ottimo modo per farsi conoscere e per far conoscere all’utenza cos’e’ la psicoterapia. Io non faccio lo sconto pero’. Il tempo e’ prezioso e preferisco dedicarlo intensamente con passione a chi ha preso una decisione chiara. La Psicoterapia e’ un viaggio bellissimo che auguro a tutti!!!!!!!
Personalmente mi sentirei più “professionale” ad offrire la mia prestazione gratuitamente in un contesto di volontariato.
E’ vero, c’è crisi economica, ma le persone dovrebbero sapere che, se non si possono permettere un servizio privato ci sono le strutture pubbliche ad offrirlo,o al limite , nel privato ognuno è libero di gestireil contratto terapeutico col cliente in funzione dei bisogni che esso porta ( ma questo non si può fare a priori…ci sono implicazioni che noi conosciamo bene in tale contesto!)inoltre noi psicologi non dovremmo svendere la nostra professionalità in questi siti.
Apparteniamo ad un ordine professionale che dovrebbe seguire un tariffario ( se no a che serve?) ed un codice deontologico in materia di pubblicità.
Groupon è un buon sito, utile ed interessante …ma a mio avviso dovrebbe mantenersi in un contesto commerciale che esuli dalle professioni socio sanitarie.
continuo a vedere che si alza una cortina di fumo, spostando più o meno innocentemente il focus del problema, che non è certo il luogo e i modi di “farsi pubblicità”. potete vestirvi da uomo-sandwich, se gli ordinamenti lo consentono. Stiamo parlando di tariffario minimo, deontologia, svendita della prestazione professionale, etica….all’officina meccanica, per la mano d’opera dei lavori sull’auto, paghiamo in media 35 euro (+23% IVA) all’ora!
Non sono contraria. In tempo di crisi, non vedo niente di male a farsi promozione. Purchè si tratti solo di un’iniziativa promozionale e che poi l’onoraio si allineanei alla noramlità.
…certo in assenza di tariffario e nell’era del libero mercato tutto è concesso e permesso. Personalmente ritengo avvilente e svalutante quello che alcuni colleghi stanno facendo e mi auguro che quanto prima il nostro Ordine degli Psi si muova.
Concordo con i commenti qui scritti che segnalano un problema sociale oggi molto pregnante: crisi economica.
A mio parere questo sistema, se minimamente monitorato e magari avvalorato di qualche garanzia in più, può essere un’ottima occasione per noi professionisti, e per la stessa categoria professionale in generale, di incontrare la domanda di quelle persone che per ragioni economiche e sociali non si rivolgono ad uno psicologo.
Paradossalmente la mia sensazione nel vedere offerta una prestazione psicologica tra le tante altre proposte di questo mezzo, può essere un modo per smitizzare la figura “temuta e odiata” dello strizzacervelli e rimarcare l’idea che concetti come cura e benessere di una persona non sono solo centri estetici e menù “all you can eat”.. forse chi si vede arrivare anche questa offerta potrebbe riflettere su quei bisogni che poco vengono espressi ma che noi sappiamo essere molto presenti.
E concludo dicendo che mi spiacerebbe non vedere più tra le offerte mediche quelle relative alla prevenzione, una mappatura dei nei offerta su groupon così come altre idee simili, sempre presupponendo un monitoraggio dei professionisti e delle prestazioni proposte, penso che siano davvero importanti al giorno d’oggi.
Il marketing insegna che l’incontro tra domanda e offerta è il fondamento dell’economia. Oggi più che mai bisogna ingeniarsi e capire che tariffe pari a 100 euro a seduta sono troppo onerose e avere il coraggio di abbassarle, sentendosi comunque dei professionisti dove però il valore di quello che si fa non è basato sulla mera parcella.
Di nuovo complimenti a Nicola Piccinini per questo nuovo input per riflessioni abbastanza fondamentali. Che dire ? Dopo aver letto i numerosi commenti, pro e contro il fantasioso collega sardo, sono dell’opinione che questo episodio mette a nudo in realtà tutta una serie di debolezze del sistema psicologico/psicoterapico nel nostro paese. Sistema stretto in sostanza tra due blocchi, quello dell’indicazione, fatalmente sospetto di autorefenzialità in mancanza di una figura relativamente “neutrale” tipo psicologo di base (quanto gioverebbe…!); dall’altra parte la permanenente scansione/discrepanza tra orientamenti e scuole, perlopiù difficilmente confrontabili nei metodi, ma soprattutto quasi inconfrontabili nei risultati. Un terzo problema, questo di natura istituzionale, è costituito dalla labilità del riconoscimento-base in Italia dell’importanza clinica della psicoterapia nel quadro generale della sanità. E’ e rimane incredibile che la psicoterapia seria non sia finanziata, nelle sue componenti più sperimentate, per mano della sanità pubblica (ciò che in molti Paesi del mondo contribuisce notoriamente anche a grandi risparmi nei bilanci di settore). Mi pare che la discriminante da una parte tra attività di livello professionale elevato, comprendenti ad es. complesse fasi diagnostiche, e dall’altra attività, diciamo, più “flou” o a minor valore aggiunto oltre i minuti di intervento diretto, debba essere decisiva per stabilire se si tratta di attività reclamizzabile al ribasso sul modello del collega sardo, o se una tale offerta di psicoterapia tout-court non sia da giudicare più o meno come tendenzialmente truffaldina…nel senso che in caso di disagi di peso verrebbe offerto ad opera di psicoterapeuta, e quindi come tendenzialmente valido, un trattamento del tutto inadeguato, con prevedibili conseguenze. Per fare un esempio un po’ fantasioso: la prescrizione di un po’ di calma in famiglia, insieme ad estratti di camomilla ed erbe per un bambino “nervoso” può essere qualcosa di ben diverso dall’analisi di un caso di sospetta iperattività grave, o addirittura di nevrosi sulla base di costellazioni familiari, da incipiente psicosi ecc. ecc. Tutto è possibile, naturalmente, nel mondo del web: l’importante è che si sappia bene quel che si fa, e che si eviti ad esempio di tranquillizzare senza ragioni, già nel metodo ed in carenza di attività / di competenza diagnostica adeguata “poveri” genitori o pazienti attirati con mirabolanti offerte. Mi pare che modelli avventurosi di pubblicità psicoterapica come quello in questione tendano in sostanza ad “alleggerire” un po’ troppo…ai danni anzitutto, mi pare, della credibilità del lavoro e dell’impegno della maggior parte dei Colleghi.
Personalmente considero Groupon come uno tra i tanti canali pubblicitari esistenti: visto e considerato il successo che sta riscuotendo direi che non possiamo negarne l’efficacia mediatica.
Personalmente rifletterei sui seguenti temi a) la conoscenza e diffusione verso la popolazione di informazioni relative alla figura dello psicologo e dello psicoterapeuta. (Fino ad ora, le iniziative promosse dall’OPL Lombardo, con la partecipazione a “mi manda raitre” e la promozione di un TG autoreferenziale per psicologi iscritti all’albo e la partecipazione a Radio Vera mi sembrano di scarsa efficacia). b) Mi sembra necessario, oltre ad una conoscenza/sensibilizzazione dei cittadini anche un momento per fare chiarezza interna (in numerosi commenti vedo l’utilizzo del titolo PSICOLOGO e PSICOTERAPEUTA come se fossero SINONIMI). c) Personalmente sono per una psicoterapia accessibile: passiamo dal ticket ospedaliero con 10 sedute di 1h a 66 euro a sedute di 90/100 euro l’ora (sono 400 euro al mese, la rata di un mutuo!) mi sembra eccessivo! Mi chiedo e vi chiedo: ci sarà una via di mezzo per una proposta psicoterapeutica, al di là delle differenze dei singoli approcci, che sia accessibile e sostenibile alla classe media? A voi la risposta.
Ho scritto qualche giorno fa e non mi ripeto. Resto tuttavia sconcertata da quante informazioni diverse e quanta confusione anche solo tra noi sulla questione del tariffario.. Che sia mancata una COMUNICAZIONE da parte degli Ordini proprio su questo??? E se questa comunicazione fosse servita invece proprio come prima occasione (persa per ora?) a creare un cultura condivisa dell’offerta, dell’impatto, tra noi e sui clienti, delle tariffe e del nostro lavoro? A condividere strumenti, ma anche tutte le cose che diciamo sull’immagine dello psicologo e a lavorarci sopra per avvicinarci alla gente comune?? E per lavorare dunque su tutto quello che in questa sede, dove mi sembra ci siano posizioni discordanti ma anche un intenso laboratorio di impressioni e scambi, ci stiamo finalmente dicendo.
Credo che sia una indecenza. Capisco che in questi tempi di magra le persone vanno al miglior offerente e i colleghi farebbero di tutto per riuscire a pagare le bollette, però non trovo giusto che ci si debba svendere in questo modo. Vorrei però denunciare che stiamo facendo il processo ai privati quando nel settore pubblico avvengono dei veri abomini senza che nessuno se ne curi. Sapete quanto prende uno psicologo che lavora nei servizi educativi territoriali gestiti dalle cooperative per i comuni? Magari ci pagassero 29 euro!!!! 20 EURO LORDI ZITTO E MUTO! Mi direte che per il nostro livello dovremmo prendere almeno 22,49 euro a ora per contratto delle cooperative?. La risposta è che la cooperativa “deve recuperare le spese di gestione”. Non ci sta bene la paga? C’è una flotta di colleghi affamati che verrebbe a lavorare per 19.
Cosa ha fatto l’Ordine per questo? Mi sono chiesta se con quello che ho investito tra laurea e specializzazione non mi sarebbe convenuto andare a fare i panini al Mc Donald.
Un paziente mi ha chiesto un aiuto terapeutico che si è trasformato poi in una psicoterapia. Poichè non ha molti mezzi abbiamo concordato una tariffa di 25 euro a seduta. In un primo momento, il paziente mi chiese quale fosse la mia tariffa. Risposi : “quale sarebbe un prezzo consono per lei?” Rimase sorpreso e meravigliato. “E’ lei che dovrebbe indicarmi il prezzo, non chiederlo a me!” Continuò. Gli spiegai che avevo preso atto della sua domanda e dei suoi problemi economici. Aggiunsi che, siccome avevo deciso di seguirlo secondo le modalità del mio indirizzo terapeutico, fino a che i suoi problemi econominci non si fossero risolti, lasciavo a lui la scelta della tariffa più adatta al momento finanziario che stava attraversando.
Timidamente scelse una tariffa superiore a 25 euro. Gli dissi doveva predisporsi a fare una psicoterapia con un certo “agio personale”. Mi rispose che non era giusto fare sconti. “Non è affatto uno sconto,” risposi.”è un invito. Poi, in terapia si paga un prezzo ben più alto del costo delle sedute” aggiunsi.
Non precisai quale. Iniziammo un lavoro insieme a 25 euro.
Vorrei dire che la stessa fatica, la stessa serietà, gli stessi errori, spero sempre non gravi, li faccio con questo paziente a 25 euro che con quell’altro, benestante, a 100 euro.
I 25 euro cambiano la qualità della mia prestazione? Si, se faccio una prestazione professionale. No, se rispondo a una domanda e mi curo di un caso clinico, di una persona che mi ha chiesto aiuto.
Non voglio dire che guadagnare 25 euro o 100 sia la stessa cosa. Il terapeuta deve poter fare una vita decente. Dico che, se fai la clinica, la difficoltà è la stessa con il paziente ricco e con il paziente povero.
Io poi credo da sempre nella differenziazione delle tariffe secondo i giusti insegnamenti della mia scuola psicoanalitica.
Vorrei poi aggiungere anche un’altra cosa se avrete la pazienza di leggermi.
Credo che la situazione professionale attuale degli psicologi non possa non influenzare la clinica. Su questa situazione vorrei dire che vedo nei colleghi psicologi alcune tendenze che non fanno di noi, nè ieri nè oggi, una categoria unita e solidale. Anzitutto, e non da oggi, non c’è un mercato sano dell’offerta psicologica alle istituzioni pubbliche gestito dai liberi professionisti. Ci sono invece un accaparramento alla rinfusa degli spazi di lavoro e, spesso, la concorrenza sleale dei colleghi del SSN. Dunque, una mercato statico e caotico dove si afferma il più forte politicamente, non certo il più formato o il più corretto. Secondariamente, ho conosciuto molti colleghi giovani che, pur non avendo l’esperienza necessaria, vogliono fare subito i terapeuti. Da un lato hanno ragione. La formazione attuale è tutta sbilanciata sul teorico, ma spesso su un teorico molto tecnico e poco scientificamente fondato e meditato. C’è poca filosofia, poca lingustica, poca cultuta classica, poco studio della persona e delle scoperte scientifiche e molta sociologia e pedagogia semplicistiche. Poca lettura dei testi degli autori, molte letture dei riassunti dei docenti che, altrimenti, venderebbero ben poche copie.
In terzo luogo, troppi maestri fanno il doppio gioco: dicono di voler formare e trasmettere la cultura della nostra professione, ma poi gestiscono associazioni e studi privati che formano figure concorrenziali, paganti, ben poco fondate culturalmente e scientificamente. In quarto luogo, non esistono più tirocini prolungati e seri dove si inizi ad imparare l’arte di curare gli altri.
Concludo dicendo che se i padri di una disciplina fanno i furbi e i mercanti, la disciplina si impoverisce e perde il prestigio.
Credo che la polemica sulla psicoterapia low cost debba essere inserita in questa cornice.
Maurizio
Fortunato il tuo paziente ad averti incontrato. Beatrice.
Sono assolutamente d’accordo con queste iniziative e indignata con chi, tutelando il proprio status, si dice indignato! Stiamo anni a fare tirocini, volontariati, collaborazioni con rimborsi spesa, prestando servizi specializzati a costi zero per un’utenza che, ahimè, ha ormai sempre più chiaro lo svilimento della nostra professione!!!E poi ci scandalizziamo? La verità è che si scandalizzano solo i baroni-didatti di scuole che non inviano neanche mezzo paziente ai giovani specializzati…su via! Personalmente ho pensato di promuovere l’attività della mia neonata associazione di psicoterapia con groupon, certo bisogna farlo nel modo giusto, per esempio offrendo una consulenza a metà prezzo (del resto gli incontri consulenziali gratuiti si fanno ovunque ormai) piuttosto che sedute di psicoterapia, per etica professionale. Il futuro è low cost, apriamo gli occhi! In lombardia ci sono centri medici specialistrici low-cost che hanno grande successo e compensano le mancanze del servizio sanitario nazionale. Io acquisto spesso con groupon, controllando sempre prima l’affidabilità del centro, i clienti non sono stupidi. E i nostri pazienti sono clienti, ricordiamocelo!
Linda hai scritto il commento migliore in assoluto…. lasciamo perdere l’ipocrisia di tanti nostri colleghi….
Sono basito!!!! Arrivano degli intelligentoni che fanno l’esegesi di un intervento pubblicitario e lo classificano, lo analizzano….MI CHIEDO SE TUTTI QUANTI NOI E QUANTI EVENTUALMENTE TRA DI NOI SIANO COSI’ CRITICI VERSO SE STESSI QUANDO ACQUISTANO UNA LATTINA DI BIRRA!!! QUELLA COMBINA DANNI ACCERTATI INENARRABILI (estratta in Australia, lavorata in Inghilterra, piallata in Finlandia ecccetera….) e qui stiamo a fare le pulci a qualcuno che probabilmente FINO A PROVA CONTRARIA ha la stessa nostra credibilità’? I tre quarti dei commenti mi confermano che la nostra inconsapevolezza è ancora lungi dall’essere sufficiente a gettare anatemi o a prendersela con ‘sta bufala del tariffario che sembra diventato il ciuccio dei bambini che si lagnano! I complimenti miei si limitano all’iniziativa di Nicola, per il resto ho profonda delusione per quello che leggo, veramente triste!!!
Non esiste proprio che ci mettiamo a Svendere pacchetti di sedute di psicoterapie su groupon come se stessimo dando quelle vecchie scarpe che ormai non usiamopiù ma che vendiamo giusto per…perchè buttarle?!!
La terapia ha un suo valore e anche il tempo che un professionista (con la P maiuscola) dedica al suo paziente/cliente.
L’ordine della Sardegna è già stato avvisato di ciò…attendiamo l’intervento.
Beh, quando abbiamo un governo di “tecnocrati” (senza alcuna legittimtà popolare)che abolisce le tariffe minime stabilite dagli ordini professionali, possiamo aspettarci di tutto, altro che Groupon! Svegliamoci al più presto da questo sonno della coscienza, questo schifo deve finire subito!
Sono assolutamente a favore ad una denuncia all’ordine degli psicologi in merito alla “svendita” della nostra professione e soprattutto della nostra professionalità da parte di groupon e simili. Io sono una di quelle persone che qualche volta hanno fatto acquisti, ma con tutto il rispetto per i parrucchieri, non credo che un taglio di capelli possa essere messo allo stesso livello di una seduta psicoterapeutica.
Maria Rita Pederzani
Fino a che pensiamo che tutto si puo comprare e coltiviamo il desiderio di avere sempre di piu e magari gratis allora groupon mi sembra una risposta perfetta. Chi desidera usare il tempo della propria vita ed il proprio denaro per cio che e importante si sentira deluso e cercera altre strade.Che cosa possiamo fare per incentivare le persone ad una filosofia di vita di qualita e non solo di consumo di quantita? Scusate , ma scrivo da Stoccolma con una tastiera svedese.
Gentili saluti, Cecilia W
Tutto ciò è la diretta conseguenza dell’attuale cultura della intermediazione economico/sociale di cui sempre più è intrisa la nostra società, nella quale tutti possono proporre “tutto quello che vogliono” senza possedere, nè produrre, niente e nella quale le relazioni interpersonali, soprattutto quelle legate all’espressione di un bisogno, diventano sempre più strumento di commercio, ancor più nell’attuale momento di crisi di valori. E’ una logica che, sono d’accordo, va fermata, denunciata e trasformata in una nella quale ciò che conta è l’attenzione alla persona, soprattutto di quella che vive nel bisogno. Forza gente della psicologia è tempo di prendere im mano la situazione, per non finire nel grosso calderone della svendita da “centro commerciale”, che, tutto offre e poco toglie (in termini di moneta), a prezzi stracciati e, magari, con un gadget in regalo-
Sono favorevole alla pubblicità su Groupon , credo che il problema sia l’uso dello strumento.
E’ inteso che dopo anni e anni di studio sull’importanza della definizione del contratto terapeutico , il numero di sedute, l’analisi della domanda, è impensabile almeno per me proporre un pacchetto all inclusive.
Non è impensabile pero’ proporsi come professionista semplicemente offrendo uno sconto sul tariffario del primo colloquio, lo trovo dignitoso e compatibile con gli strumenti attuali.Grazie
assolutamente contraria. certe cose non possono essere in svendita. la qualità, in questo settore, è fondamentale. io non andrei in cura da chi fa promozioni, ma da chi si distingue per merito e capacità……e torniamo sempre al solito discorso…..:-)
ne va della mia, della nostra e della vostra salute!e la salute è vita!anche la salute mentale!!!
e poi non si può scendere al di sotto dei prezzi del tariffario!
Tema scottante e complesso, inserito in un momento storico drammatico che è quello di una profondissima crisi economica. Ho pensato e ripensato e giungo alla conclusione che anche le prestazioni sanitarie debbano “abitare” questi nuovi luoghi: i luoghi del web, delle offerte di gruppo. I rischi sono molteplici e sotto gli occhi di tutti: svalutazione delle professioni, perdita di vista del senso ultimo della nostra missione a fronte di una ricerca di pubblicità e denaro, imposizione del nostro bisogno di avere pazienti sul bisogno del pazienti (bisogno indotto dall’ offerta), percezione che gli altri professioni che non applicano tali tariffe concorrenti siano dei lestofanti, data la bassa remunerazione, rischio di erogazione di prestazioni scadenti…e potremmo continuare. Nonostante questo io credo che in un’ ottica di prevenzione, il sistema groupon permette di far avvicinare le persone a mondi verso i quali permane una certa resistenza. E se l’acquisto di un coupon di 5 sedute a prezzi stracciati può anche solo prevenire una situazione di future sofferenze, grazie all’ aggancio del paziente avvenuto via web, allora ben venga groupon.
Ricevo le vostre comunicazioni, ma come già vi ho in passato comunicato sono una psichiatra e psicoanalista, perciò sono iscritta all’ordine dei medici e non al vostro. Grazie comunque per gli aggiornamenti; come voi stessi scrivete l’ordine dei medici si è attivato contro i bottegai ! Vogliate fare altrettanto!
Approfittiamo di questo spazio per creare proposte.
Nicola, sei nell’ordine, allora potresti farti portavoce di quanto detto fino ad ora, accogliere le proposte più gettonate e trasformare lo scontento in azioni: (per me)
– fare qualcosa per evitare che si formino figure concorrenziali e sleali (disciplinare gli enti di formazione ed evitare i riconoscimenti di qualifiche improbabili)
– disciplinare i tirocini e le specializzazioni. Perchè i medici vengono pagati per fare la specializzazione e noi dobbiamo pagare, e non poco ?
– eliminare tutti i meccanismi che portano allo sfruttamento degli psicologi, giovani e non più giovani, da parte di associazioni, enti, cooperative and co. (ad esempio sensibilizzando gli enti pubblici)
– insomma se c’è qualcuno che si svende in questo modo, non basta sanzionarlo. Bisogna evitare che si senta costretto a farlo
– facciamo in modo che il pubblico conosca le potenzialità della psicologia, senza per questo rinunciare alla nostra stessa dignità e sopravvivenza
– creiamo delle linee guida. Non c’è nessuna uniformità nella filosofia di lavoro, di atteggiamento verso i clienti e verso gli enti pubblici e privati. Il pubblico non sa cosa aspettarsi da uno psicologo. Neanche tra psicologi dello stesso indirizzo. Tantomeno tra psicoterapeuti di diverso indirizzo.
Insomma, tra tutti i messaggi presentati fino ad ora c’erano molte proposte da mettere in pratica. O vogliamo considerarli solo uno sfogo che comunque non porterà a niente ?
Noi psicologi siamo i primi a dover prendere in mano la situazione e modificare qualcosa, non basta lamentarsi un pò e continuare ad adattarsi. La condizione della psicologia e degli psicologi non è accettabile, e va cambiata.
Io sono convinto che uno spazio di discussione come questo potrebbe servire proprio a creare un pensiero comune, e di conseguenza delle azioni sinergiche. Dimostriamoci che è così!
Infine, un’ultima riflessione. In questo periodo di crisi generalizzata non diminuiscono affatto le persone che ricorrono all’acquisto di un S.U.V. o si rifanno seno e labbra per aumentare la propria autostima e comprarsi un pò di “felicità” (con la psicologia quanto gli costerebbe meno? e quanto sarebbe più efficace?). Se è vero che vogliamo tutti andare incontro al singolo cliente che non può permettersi una seduta è pure vero che solitamente lo facciamo, ma questo non può voler dire che ci dobbiamo mettere noi nella condizione di indigenza.
Ciò è davvero vergognoso. così si sta buttando nel cestino il valore indicibile della relazione terapeutica e della dignità umana del paziente e del terapeuta: persone non più anima, cuore e corpo, esseri terribilmente ma anche “amabilmente” complicati,bensì oggetti quantificabili…”scontabili” come il 3 + 2 negli Iper. Sono profondamente amareggiata. Prendiamo posizione.
Non sono assolutamente d’accordo su questa forma di pubblicità in quanto si rischia veramente la rincorsa da parte degli utenti all’ utilizzo di servizi continui offerti da Groupon senza fidelizzazione.
Cordiali Saluti
Virna Degli Esposti
mi sembra che l’unica voce fuori dal coro sia quella di Andrea, l’unico che ha saputo cogliere l’essenza del Marketing e del Posizionamento! se non si capisce il posizionamento il resto sono tutte chiacchiere e idealismi buttati al vento.. mi sembra che non non ci sia la minima considerazione da parte degli psicologi di cosa significhi posizionamento.. il che mi fa pensare a deficit strutturali.. sembra un pollaio.. dicono tutti la stessa identica cosa ripetuta all’infinito senza considerare minimamente le poche affermazioni divergenti, le uniche che valgano qualcosa, che probabilmente appartengono a quei pochi che pensano in modo divergente e riescono a posizionarsi..
Sono uno psicologo calabrese. Sono per la completa libertà di concorrenza. Se un collega vuole avere 59 pazienti ed offrirgli da 3 a 7 sedute per 29-49 euro (guadagnando da 1711 a 2891 euro, svolgendo da 177 a 413 ore di psicoterapia in un periodo che può variare da un minimo di 22 giorni a 51 giorni, compresi sabato e domenica)saranno pure affari suoi. Abbiamo un tariffario (in Calabria c’è ed è di qualche anno fa), ma se un collega non lo applica può anche intervenire l’Ordine. Per quanto mi riguarda penso che bisogna rispettare il paziente, la professionalità e gli altri colleghi. Se un collega sardo (o calabrese, o romano, ecc.) vuole lavorare in queste condizioni lo faccia pure.
Forse sarò fuori moda ma mi vengono in mente parole come dignità, decoro, sobrietà, professionalità.
Non trovo decoroso il metodo del groupon. Anche noi come lavoratori non navighiamo in acque serene, ma svendere a 29 euro una serie di sedute (insieme alla nostra professionalità) dove porterà?
L’Ordine è poco presente soprattutto nella tutela dell’immagine della nostra professione, intesa come tutela della dignità, ma questo non penso ci esima da un’assunzione in prima persona di responsabilità.
Per me metodi tipo groupon, nella psicoterapia, rappresentano un modo volgare di attrarre “clienti” (a discapito dei colleghi) e non uso questo termine con accezione rogersiana.
e poi che specializzazione è quella dell’annuncio in oggetto?
Io non la conosco, ma forse è colpa mia.
Comunque il fatto che neanche io che sono psicologo riesca a farmi un’idea della validità di un approccio, la dice lunga sullo smarrimento in cui possa trovarsi un eventuale cliente, e mi fa riflettere.
Rifletto da qualche giorno sulla questione delle tariffe low cost. Leggendo i commenti dei colleghi, mi sorpende che la maggior parte fa un’analisi che prende in considerazione solo la criticità del rapporto esclusivo terapeuta-paziente, un pò come dire che la fattibilità o meno di ridurre o scontare l’onorario, debba risolversi solo in una relazione a due, nel chiuso del proprio studio peofessionale. Perchè non si riesce a vedere che c’è la possibilità di proporre prestazioni a tariffe a 0, 10, 20, o 30 euro, ecc, in virtù di una relazione psicologica che tenga conto: del rapporto tra le variabili del contesto in esame (quali una crisi economica, stipendi modesti o guadagni ridotti anche del 50%), una organizzazione coerente con queste variabili di un servizio-offerta di prestazioni che vada al di là del chiuso del proprio studio professionale, e ancora una progettualità clinica della stessa che sappia allinearsi o essere consona alla tipologia del bisogno del cliente? Tipologia che in questo momento per esempio si esprime attraverso richieste specifiche, tempi brevi possibilmente di realizzo e circoscritto investimento economico previsto. Tutto ciò mi fa pensare che lo psicologo x non si pone problemi di relazione tra il cliente e il contesto in cui è inserito, ma solo il rapporto tra questo cliente e lui medesimo, per vedere come applicare le sue tecniche, come se dovesse somministrare una cura medica, che deve durare per forza da un anno e mezzo a cinque anni. Se ci si pensa solo nel chiuso della stanza di terapia, con la specifica e unica tecnica da applicare, non si va molto oltre. Se ci si pensa come un servizio aperto intanto alla comprensione e valutazione delle richieste, con un’organizzazione che veicoli l’idea di non essere in una dimensione privatistica duale, ma all’interno di una struttura che propone servizi, progetti di sviluppo personalizzati, progettualità varie, e quindi un organizzazione che si sostiene attraverso fondi che non sono quelli esclusivi del paziente che paga la seduta, allora ritengo che la questione della tariffa esosa si sgonfia all’istante, anche perchè il cliente non starebbe a pagare solo la prestazione specialistica, ma sarebbe accolto in una organizzazione che si occupa di percorsi di aiuto diversificati per la salute, sua e di tanti altri. Come la struttura pubblica!!! Una salute, che è ben altra cosa da avere solamente un disturbo ossessivo, nevrotico o psicotico che sia, che in un ottica psicologica, e non medica, non dice molto delle relazioni che lo stesso paziente avrebbe nei vari contsti sociali di cui fa parte. Quindi, la cura dovrebbe essere rivolta a questa dimensione di rapporto tra la persona ed il contesto. E, non c’è sempre bisogno di TERAPIE (!!!) lunghe, con costo alto per ora. In ogni caso, è probabile che l’analisi, che si chiamerebbe della Domanda,breve e ad obiettivo lmitato, e a tariffa abbordabile,tipo il 50% in meno di una classica seduta di un ora di terapia, darebbe possibilità di avere più clienti,e quindi di guadagnare ugualmente un onesto ricavo. E, chissà, se così non riusciremmo anche ad avvicinare tanti potenziali clienti che oggi non si sognano nemmeno di poter pensare ad uno psicologo come un professionista per il proprio sviluppo! Lavoro in una di queste strutture e Roma, che tratta circa 200 clienti a settimana, e molti di questi accedono anche gratis alle prestazioni, e con molta soddisfazione per tutti.
Io non sono d’accordo con l’iniziativa di grupon e dei colleghi che vi aderiscono. Ritengo molto più etico, eventualmente, variare il proprio compenso in base alle disponibilità economiche dell’ utenza, tramite un attenta valutazione delle effettive possibilità di provvedere al compenso del professionista. In tal modo la nostra professionalità può venire incontro alla crisi economica e cessare di essere un servizio per pochi eletti. Ritengo inoltre che il vero problema sia lo scarso investimento sul settore pubblico che le varie politiche degli ultimi anni hanno mostrato, fenomeno questo che ha portato ad avere servizi intasati, non efficienti e non sufficientemente rispondenti all’altissimo bisogno di prestazioni psicologiche che questo momento storico sta vedendo. Su questo l’ordine dovrebbe prontamente intervenire.
Ogni collega libero professionista dovrebbe aver notato bene che con quelle tariffe riportate dal collega è semplicemente impossibile ricavare un utile, ma al massimo un rimborso spese, nel senso che i costi potrebbero superare i ricavi, cosicché rappresenterebbe addirittura un costo pubblicitario di acquisizione clienti. Considerato che groupon trattiene il 50%, a cui si aggiunge l’imposta sostitutiva del 20% (nel caso in cui il collega, come immagino, sia in regime dei minimi) + ENPAP + Commercialista e altri oneri.. dubito che si possa parlare di utile bensì di costi. Dati i miei calcoli (pur approssimativi) mi rimane difficile immaginare che il nostro caro collega abbia intenzione di fatturare tali prestazioni, nel qual caso, le nostre critiche diventano fin troppo dolci rispetto a ciò che merita.. io personalmente, chiedendo 80€ a sessione ho calcolato nel tempo che il mio utile netto è di circa il 50%. il che mi permette di seguire pochi clienti (3 o 4) per ogni città, lavorando su 4 città seguo mediamente dai 10 ai 15 clienti con un discreto profitto e so bene che superare questo numero comprometterebbe drasticamente la qualità della mia vita e forse anche della loro.. l’aspetto paradossale è che per fortuna (in realtà per cognizione di causa) sono in un settore diverso dalla psicoterapia, se fossi “specializzato” in psicoterapia dovrei chiedere almeno la metà, producendo un reddito da educatore! (per via dei deficit strutturali descritti nel precedente commento). Questi risultati si raggiungono con uno studio approfondito del marketing, con un’attenzione costante al posizionamento e una pianificazione/promozione strategica di un paio d’anni. Il messaggio che il collega trasmette a noi e all’utenza in generale è che lui non si da alcun valore economico, ha bisogno disperato di pazienti tanto che è disposto a sopportarne il costo, non conosce bene le dinamiche e gli oneri della libera professione, e probabilmente offre parte delle prestazioni in nero.. il che configura uno scenario mortifero per la dignità minima di una professione, pur bizzarra, irrilevante e fumosa come quella della psicoterapia. Cari colleghi ricordiamoci che oggi produrre un’utile, pur minimo, è una disciplina che richiede tecnica e soprattutto strategia, unite ad un’attenta pianificazione.. gli psicologi continuano ad ignorare quel 20% di risorse che produce l’80% dei risultati, concentrandosi su qull’80% che produce il 20%. Legge di Pareto, che non era certo uno scemo..
Due cose:
1)Io ho acquistato su Groupon e mi sono trovata abbastanza bene. I costi agevolano molto gli acquisti. Tuttavia non ho effettuato altri acquisti a prezzo pieno, perchè poi mi sembrava davvero caro rispetto a quello che avevo speso in prima battuta..nonostante gli sconti ulteriori proposti dai centri che ho frequentato..e in più perchè altri centri riproponevano il medesimo servizio su Groupon ad un costo basso. I titolari dei centri che frequentavo si sono spesso lamentati del fatto che i coupon non erano serviti a nulla ai fini di procacciarsi clienti.
Morale: se proponi 3 sedute a 29 euro e poi le ulteriori sedute sopra i 40 euro l’una, sarà difficile che la gente prosegua il percorso..oltre al fatto che la nostra sudata professionalità viene svenduta. Però..
2) Forse è necessario per tutti gli ordini professionali, visti i successi di queste offerte, pensare ad abbassare un poco le tariffe..anche in vista della crisi..altrimenti – è brutto a dirsi – possono usufruire della nostra professionalità piena solo le persone abbienti, in quanto il pubblico ha liste di attesa molto lunghe e non sempre garantisce una presa in carico completa, visti i tagli e le liste d’attesa.
Ma siamo forse al mercato?
Prendi tre e paghi due?
E la professionalità dove è finita? Sappiamo tutti che anche il pagamento della prestazione che lo psicologo offre ha un valore ed un significato per il paziente
che è fondamentale,in oltre questa professione di aiuto implica un costo non tanto fisico ma psicologico, una sorta di spesa emozionale, data dal coinvolgimento nella sofferenza altrui. L’empatia non è in primo luogo una scelta ma una risposta spontanea della nostra psiche.
La pena dell’altro diviene anche affare nostro.
Se è già difficile di base gestire tutto questo, come pensate si possano organizzare i colleghi che si sono rivolti a Groupon?
Forse il problema non li sfiora neppure…
… torno sull’argomento sulla scia di tanti coleghi intervenuti: la pubblicità è lecita, le tariffe sono libere (e su queste cose non ci trovo nulla di strano nè di sbagliato!) non so quanto pubblicizzare tariffe basse sia una stategia di marketing efficace, se poi le T in market(T)ing sono due ….
io personalmente sono assolutamente concorde nel riconoscere la difficoltà economica del momento (per i pazienti … la nostra qua non dovrebbe centrare!) per cui ad esempio accetto di vedere gratis o quasi (in un caso facciamo finta di chiedere il ticket!) un paziente a settimana, mi viene inviato dal medico di base che in cambio mi permette di usare, nel resto del pomeriggio, il suo studio sempre gratis per i pazienti che pagano regolarmente.
mi piacerebbe che in questa importantissima discussione non si confondessero temi altrettanto importanti ma distinti:
– dignità personale/professionale
– mercato del lavoro degli psicologi
– senso di responsabilità civile della categoria
io personalmente ho dovuto fare cure dentistiche importanti e mi sono affidato CON SODDISFAZIONE ad un centro low-cost dove ho speso 3800€ anzichè i 9000-12000€ preventivati altrove!
Chi ha detto che un professionista (dentista o psicologo) debba per forza diventare milionario?
sinceramente una dichiarazione IRPEF da 60.000/anno i sembra più che dignitosa!
ermanno
non sono state abolite le tariffe minime? La dignità della professione dipende dal prezzo della prestazione? e i pazienti che accedono gratuitamente al SSN? hO l’abitudine di proporre un primo colloquio gratuito, se una terapia dura almeno un anno, proporre 3 o 4 cooloqui gratuiti se poi si instaura un percorso la convenienza è sempre per il professionista. L’unico rischio che ci vedo è che il paziente terminati i colloqui a disposizione non se la senta di affro ntare il resto del percorso a prezzo pieno.
Credo che il vero problema per noi (e per i nostri pazienti) sia l’impossibilità di affrontare un percorso di cura per difficoltà economiche. Preoccupiamoci di rendere accessibile la psicoterapia, magari con la creazione della figura dello psicologo di base, con il rimborso delle spese di psicoterapia, dal SSN O da tutte le assicurazioni, con la deducibilità fiscale o chissà cos’altro. Io personalmente sono stufa di vedere pazienti che lasciano o non iniziano il percorso perchè non se lo possono permettere e mi capita sempre più spesso. N.B. Io chiedo 60 euro a seduta e so di non essere tra i professionisti più cari, ma lavoro in un piccolo centro, devo per forza pensare di ridurre le tariffe e il limite lo sceglierò in base alle mie necessità economiche. Low cost non è una parolaccia
Aggiungo a quanto scritto in precedenza:
ricevo notizia di un bando Inail in liguria per contratto di consulenza per psicologi e scopro che una buona parte del punteggio è determinato dall’offerta economica. Si arriva fino a 30 punti per offerte al ribasso rispetto alle tariffe MINIME del tariffario dell’ordine. Se offro sconti del 25% sul tariffario minimo ho maggiori possibilità di scalare la graduatoria. Notare che alcune tariffe dell’Ordine arrivano a 20 euro a prestazione. Fatevi due conti.
I pazienti privati possono “provare un professionista quasi gratuitamente o mollarlo se insoddisfatti. Un ente pubblico stipula una graduatoria di durata triennale in cui un professionista magari con minore esperienza può superare un collega con maggiori competenze e sottopagarlo. Tutto alla luce del sole e tutto legale. Preferisco Groupon
Poi credo che dipenda anche dalla prestazione offerta: un conto è la psicoterapia, che mi preoccupa alquanto… un altro offrire sconti su un ciclo di sedute di training autogeno, di danzaterapia, di seminari sulla crescita dell’autostima o altri temi di psicoeducazione. Non trovate? Cosa ne pensate?
Secondo me i medici non dovrebbero vendersi in questo modo. La salute è una cosa seria, per cui, chi ne ha bisogno si rivolgerà al medico anche senza i sconti di Groupon. Visto le succose offerte su questo sito la gente cerca di risparmiare anche sulla salute, a mio riguardo non è un comportamento adeguato. I medici si dovrebbero tutelare e non utilizzare groupon. La maggior parte delle persone che acquista su groupon difficilmente torna nello stesso posto, ma è sempre alla ricerca di un’altra offerta. Per cui l’utilizzo di groupon, secondo me, difficilmente procura guadagni.
Pur non prestando attualmente lavoro come psicologa sono profondamente contraria a queste forme di svendita professionale. La prima forma di tutela e di rispetto di una professione deriva proprio dalla percezione che ogni singolo professionista da di se stesso e del ruolo che rappresenta. Non possiamo pensare di mercanteggiare, soprattutto in virtù del fatto che abbiamo già consentito abbondantemente che la nostra professione venisse denigrata, attraverso le molteplici forme di volontariato, che ormai hanno la meglio su qualsiasi forma di lavoro! Abbiamo commesso l’errore di prestarci a queste forme di sfruttamento, perchè nella maggior parte dei casi tali sono, e adesso siamo presi quasi per pazzi se chiediamo e pretendiamo un lavoro degno ed una possibilità! BASTA!
Questa storia di groupon mi trova preparato perchè ad un corso di aggiornamento che ho fatto ho trovato insieme a me dei cosiddetti consuelor ( non so se si scrive così) che erano “accannati” nel sostenere la proposta berlusconiana di “liberalizzare le prestazioni professionali”, di medici o di avvoccati. E’ chiaro che l’intento di sostenere una idea simile, è quella di offrire prestazioni psicologiche anche a 5€, da persone he neppure hanno titolo!. Grave è se è uno psicologo che offre terapie a 5-10€.Se così fosse ritengo che sia una persona che non solo butta via la sua dignità professionale, ma non tiene conto del prezzo che ha dovuto pagare per arrivare alla professione. ( con 5-10€ quanto ci si mette a ripianare i soldi spesi per la formazione quadriennale?)Comunque l’ordine deve intervenire, disegnando una “linea del Piave” da non oltrepassare assolutamente.
Io sono una psicologa, ho comprato diversi pacchetti su groupon e fino ad ora mi sono trovata bene…mi aveva anche sfiorato l’idea di fare esattamente quello che ha fatto il collega sardo…non l’ho fatto solo perche’ non ne ho ancora avuto il tempo…
Sinceramente non so voi…ma io faccio molta fatica a rendermi visibile ai potenziali pazienti per cui, dato che groupon altro non è che una vetrina, non vedo cosa ci sia di male…del resto conosco decine e decine di psicologi che offrono il primo colloquio gratuitamente…non vedo proprio dove stia la differenza!!!
Antonella
…ma poi ci pensate????? a quanti di voi sono stati offerti 6 euro l’ora per lavorare nelle cooperative??? A questo punto perchè per 6 euro non posso fare il mio lavoro?
Buongiorno,
Non sono medico ,sono un manager di una importante azienda alimentare… mi occupo di libero mercato, di develop….in mercati dove la concorrenza è all’ordine del giorno…dove la caste degli ordini non esistono….esiste il libero mercato..con delle sue regole….ma libero.
Regole che a parere di Piccinini dovrebbero essere date dall’ordine , non dal mercato…regole dettate dalla deontologia…dall’etica…cosa c’è di etica in cure dentistiche da migliaia di €…cosa c’è di etico in visite specialistiche di 30 minuti da 250€!!! Nulla…anche voi medici siete legati al dio denaro…e alle regole del mercato.
Ad esempio …il mese della prevenzione dentistica…mascherata dietro la possibilità di una visita gratis per il proprio benessere dentale , è soltanto un modo id procacciarsi nuovi pazienti…non è un metodo simil precursore del famoso groupon??….Mese della prevenzione…mi viene da ridere… sponsorizzato da ” Mentadent” una multinazionale … Unilever..cosa c’è di etico regalare un dentifricio ?? ..Questa è pubblicità..questo è etico? va bene alla categoria vero?
Visita gratis per un mese….dico un mese??? Altro che Groupon!!!
Sperando di trovare nuovi pazienti …altro che prevenzione!!
“Il Mese Della Prevenzione Dentale è un’iniziativa dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani A.N.D.I. che si svolge da oltre 20 anni in collaborazione con Mentadent.
Tale iniziativa, che si realizza ogni anno durante tutto il mese di ottobre, ha lo scopo di diffondere un’adeguata cultura alla prevenzione e all’igiene orale, dando la possibilità alle famiglie italiane di usufruire di una visita dentistica gratuita presso il più vicino dei numerosi studi dentistici che hanno aderito all’iniziativa.
Tutti coloro che si sottoporranno alla visita gratuita riceveranno in omaggio dal dentista campioni di dentifrici e di spazzolini della linea, e materiale informativo per una corretta prevenzione dentale (qualora ancora disponibili).
Meno male che c’è Groupon…..permette a tanti giovani validi psicologi di crearsi un loro mercato…di crearsi il loro parco ” clienti/pazienti” in questo periodo di crisi…e non essere sfruttati o sottooccupati in aziende dove la loro laurea vale “zero!!
Piccinini…qual’è il problema? Paura di perdere i previligi degli ordini?
E’ finita anche x Voi….gli ordini verranno sciolti….e la deontologia e b professionalità non passerà più attraverso un iscrizione…ma attraverso la competitività/ professionalità do ognuno ….è questo il futuro…è questo che vogliono i pazienti….sono finite le caste…libero mercato Go!
Dario
Cari colleghi e non colleghi, vale forse la pena che psicologi e psicoterapeuti, come i medici, DOVREBBERO avere come scopo quello di occuparsi di promuovere il benessere delle persone e non di sviluppare strategie di marketing per gestire la professione come se fosse un commercio.
La crisi economica spiega – e può giustificare- molti comportamenti (come la dilazione del pagamento dell’onorario concessa a pazienti che abbiano perso il lavoro durante la terapia, ad esempio!), ma il mercatino delle parcelle è forse un po’ troppo.
Inoltre, un tariffario delle prestazioni esiste, ed è tutela per professionisti e pazienti /clienti.
Potremmo discutere inoltre di tutto lo studio che sta (o dovrebbe stare) dietro la professione dello psicologo (quand’anche non psicoterapeuta)e di quello che -se anche non esistesse un tariffario- potremmo considerare come “minimo accettabile”, ma la questione più cogente mi sembra quella dell’offerta tarata sul rapporto prezzo- numero di sedute, come se alle persone si potesse chiedere di stimare quanto valga la cura del loro malessere, quanto sarebbero disposti ad offrire per stare meglio!
Dell’analisi della domanda e di tutte le fasi trattamentali, per quanto partecipate, la responsabilità spetta allo psicologo e/o psicoterapeuta e non a chi vi si rivolge, sebbene costui possa (evidentemente!) decidere di interrompere.
Dunque la vera assurdità è forse quella di proporre una specie di mercante in fiera di sedute, con un’offerta che, bene che vada, possa limitarsi alla quantità di aiuto soggettivamente percepita dal paziente, commisurata in numero di sedute. Questa scala Likert delle sedute- cure (1- sto bene, 3- così così, eccetera eccetera) consegna al denaro e a inconsce esigenze degli acquirenti la funzione primaria dello psicologo/psicoterapeuta e di certo danneggia entrambe le categorie e la relazione terapeutica: lascia aperto il campo a manipolazioni della terapia, espropria il professionista delle sue funzioni, sbilancia la relazione, aggancia la durata delle terapia (e la sua efficacia, di conseguenza) al denaro stanziato per il voucher, confonde il costo (psichico e della motivazione) con la spesa (di denaro) e, soprattutto, denuncia una posizione di bisogno di denaro del clinico, compromettendone seriamente l’immagine e, probabilmente, l’intervento.
Molte altre sfaccettature meriterebbero di essere discusse, ma quella che mi pare più importante, a questo punto è: “consumata” la prestazione “comprata”, il cliente/acquirente, se dovesse o volesse continuare il percorso avviato, quale importo dovrebbe versare per seduta?
La domanda non è oziosa e varrebbe la pena che il Collega grouponista fornisse delucidazioni pubbliche, a clienti effettivi e potenziali, e all’Ordine degli Psicologi, per spiegare se il voucher concluda il trattamento, se rappresenti una valutazione pre-terapia o un suo avvio e, se la terapia seguirà, quale tariffa verrà applicata.
Le precedenti osservazioni, che pure attengono alla professione che molti si onorano di svolgere (anche con fatica), concernono più il collega e le conseguenze della sua scelta commerciale, naturalmente.
L’ultima delle questioni poste riguarda tutti gli iscritti all’Ordine e, soprattutto, la tutela delle persone che si rivolgono agli psicologi. Riguardo a ciò, spero che il Collega dia spiegazioni o che qualcuno, in nostra rappresentanza, gliene chieda.
Per la serie prendi 3 e paghi 2!!
Mi guardo in giro e in vari ambiti vedo la rincorsa ai soldi più che all’offrire un buon servizio a chi ne ha bisogno nei vari ambiti.
Trovo che andare molto sottocosto fa perdere di credibilità e comunque se il fine è far provare il valore e il beneficio che si trae nel fare delle sedute per poi maggiorare il prezzo quando la persona decide (sentendone il bisogno) di fare un percorso non solo trovo scorretto (chiarezza e trasparenza da subito) ma ulteriormente vai a creare uno stato di disagio e conflitto!
Cosa che concorre ulteriormente a far parlare in toni polemici sugli picologi!
salve a tutti,
io ritengo che nell’ottica di democrazia, libertà di azione e di pensiero
il libero mercato implichi anche questo.
Personalmente sono contraria a lobby varie, compresa quella medica e psicologica.
Lavoro e ho sempre lavorato grazie alla mia bravura e professionalità,
e non temo la concorrenza. quella la devono temere le persone che non si arricchiscono e non crescono umanamente e professionalmente ogni giorno.
Muoversi come una lobby mi farebbe sentire un pò casa farmaceutica, un pò indusctria del tabacco…
Ai nostri pazienti cerchiamo di stimolare il proprio senso di libertà (dai condizionamenti, dai devo….) e l’abbattimento del tariffario obbligatorio voluto da Bersani qualche anno orsono, a mio avviso, a permesso alla nostra professione di confrontarsi con la professionalità!
Cordialmente
Barbara
no, no e ancora assolutamente no! ma non vi è ombra di dubbio, non vacillo neanche per un minuto, sono ferma di fronte all’assurdità di proporsi come al mercato per svendere una professione che dovrebbe avere una sua dignità, una sua eleganza intrinseca, che tratta della relazione tra professionista e paziente, che riguarda aspetti delicati e intimi della persona, spiattellata così, no, non ci sto. Non stiamo proponendo un trattamento capelli o unghie o una cena di pesce, si tratta di una professionalità che non si può svendere, o si capisce la questione o proprio non si può spiegare, parliamo di sfumature che se si comprendono, bene, sta al singolo scegliere come lavorare, ma la responsabilità purtroppo cade su tutti, lo psicologo non è nel chiuso del proprio studio, a lavorare per conto suo perché l’immagine che ne viene fuori ricade su tutta la categoria, già bistrattata e sottovalutata. l’ordine per me dovrebbe intervenire subito e con fermezza perché stiamo cadendo veramente in basso. Va bene adeguarsi ai nuovi mezzi di diffusione e alla crisi (peraltro non percepita allo stesso modo da tutti) un altro è svendersi e utilizzare mezzi che non riguardano questa professione.
Noi psicologi non avremmo certo fatto il giuramento di Ippocrate, che contiene una sua sacralità se vogliamo, ma se siamo noi per primi a trattarci da commercianti di basso livello… riflettiamoci…
Ciao a tutti!
Favorevole o contraria? nessuna della due: l’unica cosa che mi vien da dire è che in qualche modo bisogna adeguarsi ai tempi e l’ordine non può rimanere a guardare, o forse nemmeno quello. Se questi sono i nuovi modi del mercato perchè non andarci a forndo? Un’idea potrebbe essere quella di tutelari le terapie individuali, ma magari promuovere le terapie di gruppo oppure i gruppi di crescita personale. si differenziarebbe il livello di intervento per “profondità” (passatemi il termine) e non per livello economico..
Mah, dovrei rifletterci!
Quando vado a scegliere una camera d’albergo dove dormirò solo una notte perchè magari la mattina successiva sono in partenza dall’aeroporto lì vicino, cerco sul web un hotel o un b&b economico sperando che sia anche decoroso, se non lo fosse, poco male, dovrò passarci solo una notte in fondo. Se invece avessi bisogno di un dentista per un’otturazione o di uno psicologo per una terapia di coppia, penserei che la posta in gioco è un po’ troppo alta per correre il rischio di imbattermi in prestazioni non “decorose”. Ma forse siamo talmente “alla fame” da non potersi permettere più nemmeno questo tipo di riflessioni o forse abbiamo talmente perso il nostro sistema di valori tanto da arrivare a pensare che siccome va di moda groupon è giusto non solo comprarci di tutto, ma anche pubblicarci di tutto … magari anche, perchè no?, i loculi del campo santo più trendy del momento. Non ho altro da aggiungere, credo che il mio pensiero sia piuttosto chiaro e credo che se il nostro ordine non prendesse provvedimenti in merito, equivarrebbe ad avvallare tali “innovativi” e singolari comportamenti “professionali”. Buon lavoro a tutti, anzi no, buon lavoro a chi lavora senza groupon! Elena Gaiffi
Il tariffario esiste e come, è pubblicato sul sito dell’Ordine Nazionale!
Premesso ciò, ognuno è libero di (s)vendersi come vuole, sempre che l’Ordine glielo permetta.
Ah, e poi di questi 29 euro rilascia fattura e versa tasse e contibuti Enpap?
mi rifiuto di svendere una preparazione che mi sta costando come una macchina. Non rientrerei con le spese nemmeno con un miracolo. Cerchiamo di lavorare seriamente per carità, che siamo già abbastanza poco considerati. Ci manca solo questa.
Io direi che ne ho le scatole piene di sentire Ordini che fanno gli interessi non dei loro membri ma solo di qualcuno di essi
Avendo lavorato per servizi simili a groupon in passato so per certo che per i nuovi psicologi sono ottimi perchè se è vero che paghi una seduta pochissimo, è anche vero che ne paghi solo una così scontata e la gente lo sa. non svendi una prestazione perchè chiunque sa che un coupon di groupon, grupalia etc è un’eccezzione e chi lo propone nel campo psicologico sa bene che un cliente che arriva con groupon se si trova bene sceglie di continuare. Non avviene come nei ristoranti in cui la clientela che sceglie groupon cerca sempre le offerte. In campo psicologico e affini cerchi la persona e in questo senso groupon può aiutare.
Gli unici che avrebbero da ridire non sono i nuovi psicologi che cercano di farsi conoscere, ma i professoroni che non vogliono concorrenze da parte dei neo-psicologi. purtroppo sono loro che hanno più potere.
quello che penso è che ognuno dovrebbe essere libero di scegliere la pubblicità. Ad oggi l’ordine degli psicologi ai nuovi iscritti da più problemi che sostegno!
Paolo
…e vorrei aggiungere a chi dice che così si svende una professione.
Non è vero: pensate alla settimana del benessere psicologico: per quella settimana promossa dall’ordine le sedute sono gratuite!
lo scopo è che uno va gratuitamente da uno psicologo e se si trova bene continua: ci si fa conoscere, si smuovono quelle persone che altrimenti non andrebbero e poi se si trovano bene continuano…
Groupon funziona allo stesso modo: chi compra un coupon sa bene che i prezzi sono un’eccezione. Diverso sarebbe se per tariffario uno svendesse le sue prestazioni ma groupon è una forma di farsi conoscere nuova e da esplorare perchè consente alle persone di conoscere la psicologia e il singolo psicologo senza dover investire molti soldi, in questo modo, avendo valutato la persona, può decidere se ne varrà la pena la tariffa dello psicologo scelto oppure no.
Ma sopratutto penso anche che se uno si senta svalutato da groupon può semplicemente non farlo.
continuo a leggere interessantissimi post e mi chiedo:
ma quando nel 2007 mandai una lettera/mail aperta al CNOP per segnalare la presenza su Skype di offerte di colleghi e soprattutto di colleghe che – IGNARE – si vedevano affiancate a professioniste di ben più antica (e redditizia!) professione le quali producevano quali titoli per il “relax psicologico” una “quinta misura”; oppure quando segnalavo pubblicamente l’imperversare di Coach, Counselors o di laureati in “psicologia interpersonale” presso la newcastle university (dove può chiunque comprare una laurea a $14.99!) … etc etc etc TUTTA QUESTA INDIGNAZIONE DOV’ERA??
che il mercato degli psicoterapeuti si fosse saturato si era già scoperto 5 anni fa (forse anche 10!), pensare che ci sia lavoro per uno psicologo ogni 700 abitanti è una follia, ma tutti hanno voluto pensare che per sè le cose fossero diverse ed hanno gioito nell’entrare nella costosissima scuola di specializzazione (ma conoscete qualcuno che non ci sia riuscito?! intendo in quelle private!), hanno gioito che fosse sotto casa (anche se si abita in un paese di 10mila abitanti con già 30 psicologi!) ed ora vanno giustamente fieri del proprio titolo sudato e pagato … mi spiace fare il guastafeste ma il mondo del lavoro per noi è questo da almeno 5 anni … forse da 10! il fenomeno groupon è una inevitabile conseguenza … che, ripeto, secondo me non è neanche efficace!
Caro Nicola, mi paice il tuo modo di laciare le discussioni, ma oltre al dibattito sterile non è possibile cercare di usare questo scambio di opinioni in modo costruttivo?
ho letto alcuni commenti, non tutti perchè sono ben 328 e dovrei prendermi 1 settimana di ferie, ma ho notato c’è un pò di confusione… almeno mi pare…
per prima cosa bisognerebbe chiarire la questione del tariffario, per quanto ne so io dovrebbe essere indicativo dopo la legge Bersani (giusto?), in secondo luogo mi sembra si siano sovrapposti tanti e diversi piani… dall’autopromozione all’azione deontologicamente poco corretta a mio parere… MA temo che questa questione del marketing e del libero mercato ci stia un pò dando alla testa… voi di AP avete intenzione di procedere in qualche modo?
Ahahahahah… 7 sedute di psicoterapia a 490 euro… colleghi miei il problema non è groupon…ahahahah!!!
Ah poi di nuovo… e prego il moderatore di non cancellare questo commento… questa è chiaramente una pubblicità a groupon !!! non che mi dispiaccia …penso sia un servizio buono ne più ne meno di tanti altri…
Ancor prima del discorso sulla svendita, 3 sedute di psicoterapia… è semplicemente un’aberrazione. Come professionisti possiamo proporre 3 colloqui di consultazione, proporre così psicoterapia è da scellerati. Mi auguro ci si rifletta per bene.
Salve, sono una psicologa e lavoro in Sardegna. Secondo il mio personale punto di vista, è vero e giusto che ogni colleg sia libero di applicare alle proprie sedute di psicoterapie il prezzo che meglio ritiene, però è anche vero che non è onesto e legale nei confronti degli altri colleghi che offrono la propria prestazione considerando il tariffario come riferimento. Inoltre mi sembra pure un modo di sottovalutare la propria professionalità e gli studi fatti (che costano parecchio!), oltre che sottovalutarsi come persona! Basti pensare che per lavori che non richiedono neppure la laurea molti professionisti richiedono molto di più (basta pensare ad un meccanico che per 10 minuti ti chiede anche 50 euro…), con questo non intendo nè offendere nè criticare nessuno! Pertanto sarebbe giusto che l’Ordine degli Psicologi intervenga su questi casi, proponendo il rispetto di un tariffario a livello nazionale, con un range da un minimo fino ad un massimo di prezzo per prestazione (perchè è anche vero che alcuni colleghi richiedono anche molto di più rispetto a quanto dovrebbero…). Infatti è importante la funzione di Tutela che l’Ordine degli Psicologi dovrebbe svolgere, come già viene fatta dall’Ordine dei Medici!
la mia collaboratrice domestica prende di più…proporrei a questo punto di chiedere noi ai pazienti quanto vogliono per venire in terapia…potremmo cominciare a pagarli noi…magari poi si troverebbe qualche buona offerta, surfing on Groupon…..con premio incluso, naturalmente, quelle cose del tipo che vinci una fantastica agendina tascabile 2012, comprensiva di fogli e datario…impossibile da trovare…. SOB!!! 🙁
Rispetto alla tutela della concorrenza nello svolgimento della professione, tematica che è stata già ampiamente dibattuta dai colleghi, mi trovo a dover constatare lo scarso dato di realtà sulle quali si fondano alcune della mail dei riportate:
-quanti di noi già ampiamente formati si prestano a lavorare gratuitamente o quasi nei servizi pubblici, pur di garantirsi uno spazio di impiego (quasi impossibile calcolare la loro tariffa oraria, ma sicuramente inferiore rispetto a chi si pubblicizza su groupon)?
-quanti di noi lavorano sottotitolati, sottorefenrenziati, con tariffa oraria di un educatore non professionale(11 euro e rotti lordi all’ora), in assenza ovviamente del titolo specifico di educatore, e magari “imprestati” alle ASL?
-quali e quanti concorsi per consulente psicologo prevedono un compenso di circa 15 euro lorde all’ora, quando va bene?
-lo scorso anno è stato pubblicato dalla ASL 2 Savonese un bando per borsa di studio semestrale da psicologo in cui uno dei titoli richiesti per accedervi era quello di counsellor (all’ordine Regionale questo era stato segnalato, cosa sia poi successo non è dato sapere).
Il collega che ha cercato uno spazio commerciale per sopravvivere in questo marasma di proposte professionali spesso incongrue e non convalidate (counsellor, parapsicologi, psichiatri non psicoterapeuti, pedagogisti e psico-pedagogisti, logopedisti che fanno i neuropsicologi, orientatori, mediatori, coatching, sociologi, filosofi….), offrendo tra l’altro anche la possibilità di accedere ad un intervento che altrimenti sarebbe apparso lontano (per cultura)e inaccessibile per potere economico. E non ultimo ha dato lo spunto per diabattere tra noi sulla nostra professione e professionalità.
In una libera ottica di mercato sarà il cliente a stabilire la qualità del servizio.
Che tipo di posizione pensiamo di prendere come Ordine Professionale rispetto a questa generale, globale e apparentemente convalidata (silenzio uguale assenso)svalutazione del nostro ruolo professionale?
prezzi stracciati per interventi stracciati?
da sottolineare l’inerzia dell’ordine
ma non facciamo troppo i distaccati: dignità, eticità…poi siamo sfruttati da Enti e Cooperative perchè cmq dobbiamo lavorare
anche noi “partite iva false”. della libera professione solo gli oneri.
e poi…chè la terapia va solo a chi può pagarsela?
paola
certi fenomeni sono figli del loro tempo. Ad un classe di baroni che da anni muove le fila degli incarichi, delle specializzazioni e di conseguenza del “mercato” della salute rispondono,come possono, le nuove leve – che poi tanto nuove non sono più. Offrire a poco pur di lavorare e farsi conoscere èsempre meglio che non lavorare. L’ordine dei medici avrebbe preso posizione e quello degli psicologi tace (almeno così mi dite).Io , ma è un idea mia personale da figlio di operai quale sono,mi scandalizzo che abbiano preso posizione per i prezzi bassi – che non significa necessariamente cattivo servizio – mentre nessuno si è mai scandalizzato di certe tariffe dei baroni (mia zia, pensionata 76enne, dopo un ricovero è sta vista dal cardiologo per un controllo, privatamente a 250euro per 18 minuti( ero lì) di visita. delle due una! o gli ordini ci sono e si impegnano sia nella buona che nella cattiva sorte o non hanno ragione di esistere-. per tutelare l’utente basta un’elenco di professionisti abilitati depositato in tribunale. aspetto i vostri commenti e vi informo che accetto critiche anche feroci. E’ il bello della democrazia.
Le promozioni nel marketing hanno il preciso scopo di far conoscere un prodotto o un rivenditore, di smaltire le giacenze, di conquistare nuove fette di mercato… tutti concetti non applicabili alle prestazioni professionali nel campo della salute, sia essa fisica o psicologica…No il “pago due prendo tre”, qui è una chiara aberrazione. Perchè qui, sulla “qualità” influiscono una serie di aspetti intangibili che contrastano con le pure logiche del mercato. Nelle vendite di Groupon uno scadimento della prestazione, l’assenza di tutela per il paziente sono garantiti!
Se chiamo l’idraulico o il tecnico della caldaia per un normale controllo, per pagarlo dovrei fare 2/3 sedute di terapia ad almeno 50 euro l’una, pensando poi ad ammortizzare le mie sedute di supervisione, la formazione continua….e un minimo di marketing? e solo per dirne una parte!
Mi viene da chiedermi: ma perchè quella volta non ho fatto un corso professionale di termoidraulica? Non credo esista l’ordine per questa categoria ma forse è meglio……se dovessi in qualche modo identificarmi con il mio Ordine, non potrei che sentirmi una povera indifesa Cenerentola!
grazie della mail, non conoscevo Groupon, anche se certe notizie mi scoraggiano un po’(ma,da brava psicologa, mi tiro anche su!). Saluti, Marta
cari colleghi la prima cosa che ho pensato dopo aver letto la mail è stata questa: se non si è capaci di stare in piedi di fronte alla libera concorrenza è meglio cambiare lavoro. L’ordine a cosa serve? il mercato, cioè i clienti sono un onere ed un piacere del professionista che può decidere di aprirsi una nicchia sua propria come preferisce. Con o senza Groupon. Ma scusate … se uno Psicoterapeuta si fa pagare 120€ l’ora è indice che sia più professionale di uno che si offre a meno o a gratis? Non facciamo demagogie. Chi credeva che facendo lo psicoterapeuta o affini fosse in automatico protetto come in un monipolio forse… ha bisogno di una bella seduta analitica! Io mi preoccupo molto più del fatto che la Pscologia in generale sia percepita come inutile o per donne isteriche e non si riesca a darle il valore che merita. Io mi preoccupo che la gestione delle cose umane sia fatta con pressapochismo o con superficialità. Se volevate diventare ricchi n maniera protetta dovevate fare politica.
Questa discussione su groupon ecc. risulta un po’ speciosa se non si definisce prima che cosa è, e che cosa è chiamato a fare, lo psicologo, psicoterapeuta ecc. hic et nunc, ossia oggi in Italia, con crisi economica (a peggiorare), iperofferta di psicologi (anche di psicologia ?), tendenza al commercio di immagine, più che di servizi, merci ecc. che servano a qualche cosa. L’immagine che sembrano voler dare i sostenitori di pubblicità/posizionamento mi fa associare la figura dello psicologo così delineata a quella dell’antico barbiere/cerusico/chirurgo/venditore di vasetti sulle piazze dei mercati rionali o annuali di tutta Europa: venghino, venghino a vedere il miracolo ecc. ! Indubbiamente, peraltro, il suddetto era in tempi antichi risorsa da non sottovalutare ! Forse è il caso allora di cercare di definire un po’ meglio ciò che si intende con il termine terapia. Leggo sul dizionario Garzanti della lingua italiana sotto la voce “terapia”: “branca della medicina che si occupa della cura delle malattie; la cura stessa”. Qui una cosa dovrebbe essere chiara: nessuna terapia senza malattia, ossia, all’opposto: un tumore non si cura con la pomata della nonna, e il terapeuta che lo fa coscientemente tradisce la propria professione. Peraltro, vale anche: chi diagnostica in un più o meno potenziale paziente una malattia inesistente per trarne profitto, anche minimo, chiaramente delinque,… almeno contro la propria professione (di cui non è il solo rappresentante al mondo…e i colleghi dovrebbero riflettere). Il problema di fondo resta quello di come riconoscere una patologia tale da richiedere un serio intervento psicoterapeutico, e qui la figura dello psicologo generalista (in molti Paesi del medico…) è la sola che può evitare l’eterno, penoso giocherello (molto stregone-italico, peraltro) dell’autoreferenzialità (“ti dichiaro malato e tu ti fai curare da me, e mi paghi”). E se, anziché di malattia, si tratta di disagio (da questo mi pare eravamo partiti) ? Il disagio è o no malattia ? Che la discriminante possa individuarsi tra cause esterne di disagio e cause intrapsichiche, interiorizzate e simili ? Chi lo decide ? Come essere certi che la pratica diagnostica non risenta un po’ troppo di problematiche di “posizionamento” e simili ? In conclusione penso che offrire la parola magica “psicoterapia” per un paio di sedute da ritenersi più o meno informali, anche se possibilmente non inutili (che tipo di terapia pratica il famoso Collega sardo ?) sia chiaramente un abuso. Si può offrire naturalmente con altri termini, come attività (pagata) di ascolto, di counseling psicologico, ma vendere su groupon o simili attività come intervento psicoterapico-finalizzato alla cura è come (pesco a caso) offrire le competenze di un ingegnere meccanico progettista per aiutare da libero professionista una famiglia stressata a caricare le valigie in macchina per le vacanze…con buona pace dell’ordine o delle associazioni degli ingegneri. A meno che quest’ultimo, diversamente all’Ordine degli psicologi, decidesse subito di reagire…
Io penso che per i psicologi Groupon sia la soluzione migliore. Se una persona ritiene valido/a uno psicologo credo andrà da quella persona per molto tempo perché si tratta di un rapporto e non di una prestazione una tantum.
Quindi fa bene l’ordine a stare zitto.
Con l’anno che verrà è probabile che vi sarà una liberalizzazione maggiore del mercato e quindi non esisterà più il vincolo delle tariffe minime. In ogni caso, occorre riflettere su chi decide di aderire alle varie offerte e per cosa chiede il consulto. Le cose più drammatiche sono altre: psicologi che non avendo uno studio vanno a casa dei clienti, volontari a vita che pietiscono il bando di concorso truccato, chi attua pratiche simil esoteriche – naturistiche miscelate ai consulti…e da ultimo brillanti ordini che celebrano l’aperitivologo!!!!
Se uno valuta il suo tempo di professionista meno di 10 € o poco più per marketing o disperazione sono problemi suoi e i suoi clienti ne trarranno le conclusioni. Forse la gente surfa da un annuncio all’altro anche per questo.
Che l’Ordine faccia finta di non sapere nulla..è storia vecchia che risale almeno a quindici anni fa, quindi nessuna novità.
Che noi, invece , non facciamo una raccolta di firme che mandiamo all’ordine , in cui pretendiamo che i colleghi che ” vendono” la psicoterapia come se fosse verdura è cosa grave.
Io dall’Ordine, oramai, mi aspetto solo inerzia, indifferenza, passività e disinteresse per gli iscritti, soprattutto quello del Lazio. Ho fatto la mia esperienza diretta piu volte perciò mi esprimo in questi termini.
Finora di motivi per fare richiami ai colleghi ce ne sono stati a migliaia, ma poiché l’Ordine è assolutamente inesistente, questo silenzio ha provocato un tale assenso nel poter gestire in qualunque modo questa professione, peggio di quando non esisteva , per cui il “fenomeno” di groupon è solo un epifenomeno di cui è responsabile piu l’Ordine che ill collega.
Essere lassisti sul rispetto delle norme è una grave responsabilità. E come sempre per colpa di pochi pagano i molti.
Tutto qua.
Angela Mocciola
Sono indignata sul fatto che interventi psicologici e/o psicoterapeutici vengano pubblicizzati al 3×1 come fossero mele e dunque su un numero di sedute che non è prevedibile risolvano i “probelmi” portati dal “cliente/paziente”, questo l’ho già espresso all’inizio di questo confronto su Groupon…posta come base cruciale la relazione tra lo Psicologo e quel paziente (visto che spesso la richiesta iniziale non ha nulla a che fare con il “problema” sotteso.
Autopromuoversi, in un libero mercato, richiede di trovare una strada (lasciatemelo dire marketizzata) in cui farsi conoscere e poi arrivati all'”incontro” reciprocamente scegliere SE quanto offerto e quanto cercato CORRISPONDONO O MENO alle aspettative, che sono sempre inquinate alla fonte, soprattutto nel nostro campo, da un lato da “soluzioni facili” dall’altra da
un sistema sanitario generale che funziona su una visione medicalizzata e dunque lobizzata di costosissime ricerche finanziate ad hoc per sponsorizzare quel farmaco o quel Centro clinico.
Come mai? pur avendo un premio Nobel in Italia Rita Levi Montalcini che ha dimostrato come i Geni modificano il comportamento ma anche il comportamento modifica i geni Ricerche sulle psicoterapie e la loro efficacia rischiano solo di impatanarsi tra Impostazioni epistemiche, Teoriche e metodologiche diverse, spesso contrastanti (tra sintomo e significato del sintomo)tra Scuole diverse alimentando un ginepraio che lascia inaltwrato lo strapotere delle multinazionale che si giovano di un sistema sulla salute ancora da tardo ottocento? tenendo in piedi un Sistema Sanitario impostato ormai su fondamenta logore e non più Sostenibili?
Mi fermo qui so che è una provocazione ma…..mi preoccupo di un particolare non da poco, si rischia di dimenticare che chi chiede aiuto, sia fosse per una malattia organica o per una psicologica, e le due vanno sempre insieme (inevitabilmente) ci si dimentichi alla fine che è un Soggetto non un oggetto su cui intervenire, e questo fa la differenza.
Come attivare una relazione tra soggetti, qui si possono bastare pochi incontri “a pelle” ma se il soggetto arriva con aspettative salvifiche di pochi incontri scontati….Vi chiedo come è possibile poi contemporanemante cocostruire un ruolo attivo nella relazione di aiuto negli stessi identici incontri se chi risponde ad un 3per 1 già è irretito ad aspettarsi che onnipotentemente questo gli serve a risolvere una sofferenza che spesso non ne ha neppure un minimo contatto (qualunque essa sia)??????
Rispondo con molto piacere all’articolo che ho letto: premetto che non sono ancora psicologo, nonostante la laurea e il tirocinio post-laurea non opero nel campo, ma lavoro solo nel campo della prevenzione con la Teatroterapia, dopo aver conseguito un master. Non so che posizione dovrebbe prendere l’ordine, i fattori in gioco sono tanti da una parte, ritengo giusto che ci sia un tariffario professionale, ma è anche vero, dall’altra che oggi la crisi si fa sentire in tutti i campi e sopratutto qui in Sardegna, dove la disoccupazione è ad alti livelli e la maggior parte delle persone non si possono permettere di spendere 50, 60 o 80 euro a seduta. Molti psicologi e terapeuti che conosco, e alcuni dei quali lavorano anche all’interno di strutture pubbliche, stanno abbassando i prezzi o fanno pagare a rate. Ho visto l’annuncio e sono stato il primo a proporlo alla mia compagna che finalmente ha deciso di intraprendere un percorso di terapia. Uno dei motivi che la spaventava era proprio quello di ordine economico perché qui sull’isola molti vivono di lavori precari e sottopagati. Non sono d’accordo sull’abbassare drasticamente i tariffari, ma ben vengano i siti come groupon per farsi conoscere e agevolare l’incontro offerta/domanda. Sempre per quanto mi riguarda ho preso sullo stesso sito un appuntamento dal dermatologo, pagandolo solo 29 euro invece di 100, cifra che non mi sarei mai potuto permettere visto la situazione precaria in cui da più di due anni vivo. Ora per lo meno conosco un dermatologo “di fiducia” e a cui posso rivolgermi. Se le cose non cambiano vedo tempi ancora più duri per tutti…
Premessa: la benzina sono mesi che lievita per i più disparati motivi, l’Iva è aumentata di 3 punti, ora anche il c/c bancario lievita nei costi….ecc….
la crisi…siamo al confine di un collasso! ma come mai all’interno della Ns professione si “stracciano” i prezzi??? alcuni dicono per avvicinare le persone all’universo “sconosciuto” della psicologia? o pecchiamo in tendenze inflazionate all’incontrario dell’inflazione stessa? Le Ns prestazioni non sono un surplus sono la “differenza! aumentano le situazioni di stress, quelle di conflitto e….professionisti in questo campo siamo cruciali, questa è la leva da cui partire non cadere nel meccanismo del 3X1 quello vale per le “mele” non per la salute!
Ho conosciuto colleghi che lavorano nelle cooperative sociali per 8 € lordi l’ora…meno della mia colf (e non ho mai visto l’Ordine inervenire), vedo colleghi psicoterapeuti pagati da coop. associaizoni, enti, etc. 23 euro lordi l’ora…e nessuno parla di dignità e professionalità…mo’ che qualche giovane si inventa di offrire un pacchetto di incontri ad un prezzo irrisorio ci dobbiamo scandalizzare? La dignità, la professionalità e il valore delle nostre prestazione non lo garantisce un carrozzone come l’ordine Professionale ma la qualità del nostro lavoro e mi pare più che giusto che ognuno decide di vendere la sua prestazione al prezzo che valuta “coerente” a quello che fa, a come lo vuole fare. Ancora che si invoca l’Ordine per la dignità della professione…ogni giorno incontro colleghi che mi fanno vergognare della professione solo per come parlano, per quanto sono impreparati, incapaci e pure tanto problematici dal punto di vista psicopatologico 🙂 Ma vale per gli psicologi come per qualsiasi altra categoria professionale, la dignità personale e la competenza individuale fanno il professionista e lo collocano sul mercato. A studio da me su una trentina di colleghi lavoriamo bene in 5 o 6 gli altri sopravvivono con due o tre pazienti…è un problema di capacità ed efficacia, non di Ordine Professionale. Se non sai fare il tuo mestiere neanche Goupon ti aiuta, se lo sai fare magari con una sistema simile ti fai venire qualche altra idea 🙂
Sottoscrivo ogni parola scritta da Luana
Condivido pienamente con Luana!
Non condivido le coordinate su cui si baserebbe una valutazione qualitativa di uno Psicologo all’interno di uno Studio su quanto afferma Luana.
Spesso le dinamiche in cui ci si ritrova immersi per Esserci e dunque lavorare nei vari contesti, soprattutto privati, sono molto più complesse e trascendono l’idea molto riduttiva che chi ha più pazienti sia Bravo e chi sopravvive con due tre pazienti No!
Altrimenti passa l’idea che Es del Post se si riesce a far girare con un prezzo stracciato con Groupon 100 pazienti sia uno Psicologo Eccezionale ma non è così non è la quantità ma la qualità del proprio lavoro, i risulotati prodotti, la discrezione con cui si costruiscono, cruciale per chi viene nel privato, queste variabili concasuali spesso incidono sulla qualità ed esito, non sempre sulla “fila” fuori dalla porta dello Studio.
Siamo liberi professionisti Antonella e la nostra professione, se lavori nel privato e in ambito clinico come psicoterapeuta (sottolineo clinico perché non parliamo di filosofia o interpretazioni, parliamo di sintomi psicopatologici e intervento clinico) è sostanzialmente favorita in termini di invio da:
– ex pazienti che parlano di te e dell’esperienza avuta e suggeriscono “te” a parenti, amici, colleghi ( gli ex-pazienti costituiscono il bacino più grande di “invio”, dubito che questo non abbia a che fare con capacità, competenza ed efficacia dell’intervento clinico)
– medici (di varie specializzazioni) che hanno valutato l’importanza dell’intervento efficace del “tuo” intervento sui loro pazienti e ti inviano altri pazienti
– Non ho capito poi il riferimento alla discrezione, ma non lo voglio approfondire, detesto pensare che il nostro lavoro debba “vivere” nascosto nelle pieghe della “discrezionalità”, la salute mentale dovrebbe essere trattata (prima di tutto da noi) come la salute fisica, nessuno ha bisogno di muoversi in punta di piedi se va dal dentista o dal gastroenterologo, non capisco perché dovrebbe farlo se affronta un percorso di sostegno al benessere psicologico. Ma so che tanti colleghi pensano di essere sacerdoti dell’inconscio e si muovono come Templari…certo è che per pagarsi uno studio 3 giorni a settimana sarà meglio saper fare bene il proprio lavoro, con due o tre pazienti non mi pagherei neanche mezza giornata di affitto mensile, e siccome chiunque lavori dovrebbe farlo per vivere, come dire…con due o tre pazienti al mese sarebbe meglio cercarsene un altra di professione.
NON ULTIMO: se dopo 2-3 anni di esercizio della libera professione un collega dovesse accorgersi di avere sempre e solo 1, 2 ,3 pazienti ( e magari sempre i poveri stessi 2-3 pazienti che da 2-3 anni pagano una visita a settimana e magari pure profumatamente (90-100 € a seduta) secondo me un esame di realtà dovrebbe cominciare a farlo…come dovrebbe farlo un avvocato che non ha vinto manco una causa, come chiunque svolgendo il proprio lavoro si accorgesse di non saper “fare”- sarebbe meglio per tutti e il Libero Mercato vive di questo. E ci aggiungo PER FORTUNA! Chi non sa lavorare è bene che faccia altro non che si appelli alle istituzioni (vedi Ordini etc.etc) per invocare la tutela la propria incapacità professionale.
INFINE: Un qualunque collega che si rivolge all’utenza di groupon non è diverso da quello che accetta di lavorare al centro diurno per 6€ netti l’ora, eppure per questo non ho mai sentito nessuno strapparsi i capelli e invocare l’Ordine Professionale…ma di che stiamo parlando? Tanto più che se mai qualcuno si trovasse a comprare 3 colloqui a prezzo scontato per un problema di fobia (tanto per dirne una) e si trovasse davanti un incapace…girerebbe i tacchi e se ne andrebbe, senza farsi sfilare 200-300 € dal portafoglio. La cosa mi pare assolutamente proficua per il paziente, evita di pensare che strapagare un incompetente sia cosa buona e giusta e magari quando e se si rivolgerà a un professionista capace saprà valutarlo e pagarlo con soddisfazione. Cosa che qualsiasi professionista del nostro settore dovrebbe apprezzare: avere pazienti capaci di distinguere la qualità della prestazione e del servizio offerto è garanzia di lavoro …per quelli che sanno lavorare. Per gli altri? Gli altri …invocassero pure l’Ordine! 🙂
Secondo il mio parere, si sta fraintendendo il discorso centrandosi solamente sugli aspetti intrinseci dell’etica professionale del lavoro e della qualità professionale e non si considerano i fattori esterni “sociali”. Signori miei…è lo stesso discorso che si può fare per i grandi centri commerciali che hanno ammazzato artigiani e piccole botteghe. Se una persona non si può permettere di andare da uno psicologo, che già nella rappresentazione sociale, è uno “strizzacervelli” strano e di che ti vuole studiare…come possiamo avvicinare le persone alla psicologia o alla psicoterapia con prezzi di 60 o 80 euro a seduta? Solo chi oggi è benestante può permettersi un tale lusso!
Non esattamente Tiziano, se chiamo un idraulico mi chiede 40€ solo per il diritto di chiamata, il mio elettrauto oltre ai pezzi mi fattura il tempo che perde intorno alla mia auto…e si fa pagare profumatamente (ma è bravissimo e questo mi consente di pagarlo soddisfatta) un professionista che tra laurea e specializzazione ha speso 10 anni di vita e migliaia di euro non può essere valutato come un pulciaro e non dovrebbe vendersi come una strappona da marciapiede. Certo, deve essere capace di fare il suo lavoro, altrimenti è un poveretto che non sarà mai davvero un terapeuta. Ma questo è un altro discorso, si può studiare tanto e non avere alcun talento per questa professione, e pure poche competenze e tanta fuffa in testa. Le scuole di specializzazione si pagano, ma servono a far campare i didatti, che magari hanno poca o nulla esperienza di ricerca e di clinica vera e propria. Non è che garantiscano che tu sai fare bene il tuo mestiere. Anzi…direi che spesso producono incapaci abilitati e tronfi di sé.
Se sto male voglio un bravo medico e sono disposta a trovare i soldi per pagarlo. Per la psicoterapia è uguale, si tratta di “efficacia” della terapia e del terapeuta. Comunque farsi pagare una psicoterapia meno di 60€, a seduta mi pare proprio scendere sotto ogni oltre livello accettabile di qualità del contesto psicoterapeutico, almeno del mio. 240€/280€ al mese si rimediano se stai male e se ti accorgi che la terapia sta funzionando. Vero è che per me un paziente è tale per 4-12- 18 mesi al massimo…quindi tutti possono permetterselo. Diverso potrebbe essere il colloquio psicologico…ma insomma parliamo di altre competenze e comunque a me sapere che qualcuno offre psicoterapia a 29€ 3 sedute non mi preoccupa né mi spaventa, non sarebbero comunque pazienti che potrebbero accedere ai miei servizi, dunque non mi toglie e non mi mette nulla, e non mi allarma. Infatti i colleghi che stra-lavorano nel mio studio non prendono certo meno di 70-80€ a seduta, e comunque “hanno la lista d’attesa”…crisi o non crisi da un “bravo” professionista ci vai lo stesso. Gli altri i pazienti non li avevano manco quando la crisi non c’era…se sai lavorare, i pazienti arrivano e non importa quanto costa la “tua” seduta se sei nella media dei prezzi di mercato. Un paio di miei colleghi hanno la fila pure a 120 € a seduta…e lì credo che sia una questione anche di “ceto” sociale oltre che di qualità di prestazione 🙂 Per tutto il resto c’è un altro lavoro, o un lavoro sottopagato, oppure sei ricco di tuo e da psicoterapeuta ti puoi permettere di sedere da solo nella stanza che paghi con i 2 pazienti al mese che sei riuscito ad abbindolare… magari da da 3 -4 anni. Ma niente che turbi i bravi professionisti che, piuttosto, sorridono davanti a queste cose.
Vorrei dare uno spunto di riflessione a tutti i sostenitori della Psicologia da “turris eburnea”, reclusi nei loro luoghi mentali ottocenteschi à la “Dito Storto” (il filosofo depresso di quel magnifico film che fu “L’Albero di Antonia” che leggeva e rileggeva i suoi sacri testi a lume di candela con i guanti da Nonna Abelarda e gli occhialini Cavouriani calati sul naso e che finisce, nell’unico vero atto coerente della sua lamentazione, per suicidarsi con un immenso senso di liberazione); se vogliamo una diffusione della nostra professione a livello di massa non possiamo farlo pensando di non farci “contaminare” da mondo delle pratiche di massa. Questa massa di farraci professionisti che, bontà loro, degnano il popolo della propria aurea competenza e poi in privato contrattano come i pizzicagnoli a seconda dell’importo della bolletta del gas o della luce mi fanno una tristezza sconfinata. Invece di mostrare il coraggio di chi ha le palle e decide di confrontarsi col mondo così com’è (e non come dovrebbe essere) si trincerano dietro argomentazioni aristocratiche, si scandalizzano come verginelle chiedendo poi perdono per gli altri sotto l’icona di Freud, di Jung o di chiunque ritengano loro mentore, inorridendo di fronte al colore delle banconote dell’onorario, stemperatosi, dal verde tonante di quelle da 100, in quello rosa cipria di quelle da 10, stropicciate e usurate dall’uso quotidiano. Beh! Cari signori, grazie a Dio (Buddha, Manitù o Allah fate voi) è finita. No one here gets out alive, diceva Jim Morrison in uno dei momenti più alti della sua breve ma intensissima vita di poeta lisergico……..io ho già pronte le mutande di ferro!! A tutti questi terapeuti che vivono ancora nel rimpianto dei bei tempi del Tempio di Cos dove i sacerdoti ricevevano i pazienti pronti a sognare tra le serpi per rendere “iniziatica” l’esperienza e quindi vivido l’insegnamento dico ADDIO!! Vi lascio alla vostra illusione di una qualche “manticità” della vostra “vocazione”. Si tratta di lavoro. Può essere fatto bene o male. E qualche tocco di Cerone o il cappello a Cono calato su di una barba à la Gandalf non garantirà mai l’esito del vostro intervento. Come giustamente sosteneva Georg Groddeck “Natura Sanat, Medicus Curat”, il resto, come in calce alle proprie prescrizioni Jung ricordava, dipende da D.C., un “Deo Concedente” che non sarà mai riducibile a nessuna formula o elzeviro più o meno scientificamente argomentato.
Vorrei evidenziare, per quanti continuano a sostenere un approccio hard discount alla libera professione, che la pressione fiscale e le spese obbligatorie per il professionista sono in costante aumento e non seguono il trend della crisi, per cui l’abbassamento delle tariffe rappresenta semplicemente un suicidio, non è compito dei liberi professionisti andare incontro alla crisi.. chiedere 20/30 euro a seduta in modo legale non produce, nella maggior parte dei casi, alcun utile netto.. il che mi fa pensare che si stia sostenendo un approccio illegale al nero..
Luana, la tua opinione è soggettiva…forse tu abiti in una città ricca o sei molto fortunata. Io ho fatto terapia tanti anni fa, e l’ho fatta con una specializzanda all’ultimo anno, quindi non pagavo essendo studente universitario. La terapia mi ha aiutato molto ma senza quella “formula” non me la sarei mai potuta permettere visto che da quando mi sono laureato il mio guadagno è talmente basso o direi nella media che ancora non mi posso permettere a 36 anni ne un’auto, ne una casa mia, figuariamoci una terapia, e la motivazione c’entra ben poco. Se i soldi non ce li hai, perchè non lavori o lavori poco, la terapia per quanto stai male diventa secondaria. Mentre invece condivido pienamente il commento di Mario, che oltre essere scritto molto bene, evidenzia quanto pregiudizi e preconcetti esistono ancora nel campo della psicologia e della terapia. Svegliatevi! il mondo cambia e va avanti e non aspetta certo di adattarsi ai vostri bisogni ma siamo noi che dobbiamo adattarci a esso. Che ci piaccia o no.
Continua a non piacermi il discorso del Libero mercato (L maiuscola, mi raccomando !) ed il vezzo un po’ trionfale, di confondere la popolarità, o sperabilmente almeno la fiducia dei possibili o dei reali pazienti, con la bontà, effettività ecc. dei trattamenti. Non siamo più all’anno mille, e ogni cittadino dovrebbe potersi fare un’idea di che cosa si può fare in psicologia/psicoterapia, tanto per poter decidere e scegliere un po’ meno alla cieca. Dal canto suo questa divina “popolarità” può essere effetto di molte cose, specie in un paese per alcuni versi drammaticamente arretrato come il nostro…forse qualcuno si ricorda della santona di qualche anno fa, che, insieme a figlia ed amante-santone brasiliano, ha imperversato, igannando e derubando per anni un gran numero di poveracci ecc. ecc….i quali evidentemente nutrivano fiducia e ammiravano vivamente… prima che i tre individui atterrassero, finalmente, in galera…comunque penso non purtroppo per merito degli entusiasti seguaci/clienti.
La psicologia e la psicoterapia sono discipline a chiaro indirizzo clinico, da riconoscere pienamente e da appoggiare SERIAMENT$E da parte della società, con severe garanzie di qualità degli interventi (a scanso, anche qui, di santi e santoni…e di altre tentazioni) nonché, d’altra parte, con l’inclusione ufficiale del trattamento psicologico e della psicoterapia tra i bisogni fondamentali del cittadino malato. D’altronde, gli inizi della nostra giovane italica psicologia non sono stati e non sono buoni. Un sintomo di particolare gravità: in moltissimi paesi l’accesso alle facoltà di psicologia avviene da sempre rigorosamente a numero chiuso, ed un esame fallito può venire ripetuto, semmai, una sola volta, poi si vola fuori e basta. La prova della leggerezza scandalosa con cui il problema psicologia è stato affrontato in Italia è data dal numero, impensabile altrove, di 80.000 psicologi / psicoterapeuti ufficialmente presenti/praticanti…c’é un modo più efficace per rendere ridicola una professione ? E mentre, permettetemi, il dibattito sulle offerte risibili su groupon si trasforma in una discussione tra sostenitori della GRANDELIBERTA’ e super-coscienziosi professionisti, gran parte degli Italiani continua a credere tranquillamente che lo psicologo sia più o meno il medico dei pazzi, presso il quale pazzi si diventa se non lo si è già; e basta un accenno dell’insegnante o di un raro psicologo scolastico (se esiste, e se è veramente tale…) a qualche sintomo di disagio del bambino per scatenare una guerra alla morte in difesa del povero piccino calunniato e trattato ingiustamente da minorato, pazzo ecc. Ci rendiamo conto in che acque stiamo, tutti noi, sguazzando ? Pensiamo veramente che mostrandoci sguazzatori felici possiamo migliorare la nostra image come categoria ? Non rischiamo sempre un po’ di “buttarci via” anche senza groupon ?
Ho sempre ritenuto che l’Ordine degli psicologi potesse contribuire, almeno un poco, a muoverci tutti in nome della serietà e dell’onorabilità di una professione che continuo a ritenere importante e di grandissimo valore, soprattutto per chi soffre. Attualmente, per come si sta svolgendo la discussione hin et nunc, anche in altri blog (altrapsicologia ecc.), mi sembra che scarseggino semplicemente le premesse, umane e culturali, per continuare a configurarsi come poco più che più o meno bravi e/o abili commercianti di salute. Sarebbe forse meglio costituire associazioni diverse di psicologi, ognuna con programmi ed impegni ben chiari e diversificati, e con corrispondenti offerte e garanzie per i potenziali pazienti ?
Condivido gli interventi di Mario e Tiziano, in ogni caso
non ritengo che l’alta concentrazione di Psicologi in Italia (80.000) rispetto all’intera Europa (210.000)sia un dato negativo, anzi direi che è una risorsa se si considerano i dati allarmanti riferiti al disagio psicologico per popolazione al kmq. riferiti ai dati forniti dall’OMS. Dat che tutti dsappiamo essere sottostimati certamente per una percentuale del 35%, ossia ancora la salute non è da nessun sistema sanitario nazionale europeo considerata nella sua interezza BioPsicoSociale. In poche parole ancora si corre per debellare malattie che fino a qualche decennio fa si pensavano fossero sparite. Siamo ancora ancorati ad una visione della salute parziale, i sntomi psicologici sono un surpluss da negare con opportuni ansioliti come roba da “stress”…..questo è l’ambiente in cui operiamo, siamo l’ultima spiaggia come psicologi, peccato che poi i danni sono ormai gravi sotto tutti i profili.
Si parla di prevenzione e qui dovremmo essere i protagonisti visto che qui la visione globale dell’essere umano fuori da dicotomie mente corpo le abbiamo noi come competenze, e questo in tutti gli ambiti in cui l’essere umano vive e si esprime e realizza ogni giorno.
Sapete penso che non è l’fferta di psicologi seri e formati che è troppo alta, ma se mai è nella realtà superata dalla sofferenza che ci circonda, in ogni campo, nessuno escluso.
Ma come dice Tiziano ancora andare da uno Psicologo vuol dire essere considerato pazzo e dunque isolato da questa società (narcisistica) come difettoso e da rottamare senza pensare che quella sofferenza è una risorsa per tutti, segnala quando in un certo ambiente c’è qualche cosa che non va e dunque non va negata ma messa in rete. Chi meglio di noi psicologi può leggere queste dinamiche e restituirne tutte le dovute opportunità in quel contesto.
Proprio in un momento di crisi e cambiamento epocale come questo penso sia improtante emergere com professionisti per districarci e districare il passaggio a nuovi modi di stare e vivere insieme.
Siamo forti come professionisti a indirizzare e accompagnare le persone che potenzialmente possono rivolgersi a noi per fare la differenza?
Dunque non è questione di quantità ma di qualità, innnescare qualità è molto di più della somma delle sue parti a risultati conseguiti come professionisti e per i pazienti….certamente il mercato va ripulito e si può ripulire da se da suggestionatori tardo santoni o maghi di fine settecento rispetto a professionisti scientificamente aggiornati.
Creare legami forti in associazioni è una idea molto accattivante perchè permette di creare obiettivi condivisi e magari per settori di ntervento ma un referente come l’Ordine è fondamentale per muoversi tra le altre professioni soprattutto mediche e degli strapoteri delle multinazionali dei farmaci questi forse sono i Ns concorrenti, non facciamoci concorrenza tra Noi.
Rettifica un pò presa dall’entusiasmo ho citato più volte Tiziano ma intendevo Giacarlo Tucci! scusate
1) Qualità dell’intervento psicologico e psicoterapeutico è “efficacia”, non serve l’Ordine, servono i risultati. (E i risultati portano al successo nella professione, cioè portano pazienti)
2) da anni una marea di colleghi lavora per 8€ lordi l’ora (e nessuno si scandalizza, men che meno l’Ordine)nei CSm, nei Centri diurni, nelle case famiglia…ma ci voleva Groupon per svegliare la categoria sul fatto che 80.000 psicologi i n Italia sono pronti a lavorare per cifre ridicole …e invocare l’Intervento dell’Ordine.
3) le scuole di Specializzazioni private e gestite da pomposissime Società non garantiscono alcunché, tanto meno “efficacia” che a quanto pare in psicoterapia equivale a pronunciare una bestemmia…è meglio riempirsi la bocca di “qualità” e invocare i Guru, Santoni, Maghi & Streghe se si parla di risultati. (che cosa buffa, certi commenti sono incredibili!)
4) 80.000 psicologi in Italia, ovvero un terzo di tutti gli psicologi d’Europa è sicuramente un dato positivo per l’Ordine degli Psicologi, di questo vive e sopravvive. A parte l’Ordine (che ci campa sopra) non vedo chi altri possa beneficiare di questa massa di laureati per lo più occupati precariamente in Call-center o presso cooperative,associazioni per una retribuzione inferiore a quella di una domestica.
Vogliamo vedere la realtà per quella che è? Io personalmente temo che psicopatologizzare la società non sia una buona strada da percorrere, anche perché spesso la gente si ritrova a pagare il mutuo della casa dello psicologo da cui va da anni senza arrivare a niente (nessun risultato clinico, nessuna efficacia e quindi qualità dell’intervento clinico) tranne l’aver costruito una bella relazione dipendente 🙂 che paga pure.
Facile fratumare e cogliere le cose che non vanno discriminando finemente tutti gli aspetti negativi ma….resta?
Dunque Luana tu cosa proponi di cocostruttivovo?
Efficacia che non collima con qualità? ma non credo
Una sventolata di realismo sulle condizioni generali degli psicologi oggi, interessante, non credo che nessun psicologo del quinto europeo (in una europa che è allo sbando)non sia autocosciente di questo.
Il punto è trovare le coordinate per non svilire ulteriormente la Ns professione con ripieghi, svendite online, e attacchi ad una organizzazione come quella dell’ordine che, non dimentichiamocelo, per ora ci Qualifica rispetto a Maghi…Vegenti….Streghe di altre epoche ritornate di fresco.
Conta e come conoscere i contesti culruali e sociali nei quali operiamo e nei quali si “costruiscono” disagi psicologici da decifrare.
Svilire che ha il coraggio di capire in se cosa accade attraverso una relazione psicoogica a DIPENDETE della relazione vuol dire ridurre la Psicologia/Psicoterapia a suggestione e non sono d’accordo perchè è altro, è una esperienza che dura il tempo necessario a che quel Soggetto/paziente trovi il suo tempo per disincagliarsi, NON lo decide lo psicoteraputa ma l’autoorganizzazione interna del paziente per dove si trova e si è incagliato con se stesso e se questo dura da es.20 anni (magari dpo tentativi con esperti sbagliati)è un pò difficile pensare che OPS 3 sedute o OPS 6 sedute (qualche mese) ed è tutto a posto. Forse in qualche mese i sintomi se ne vanno, anzi quasi sempre se ne vanno MA è questo l’inizio del Ns lavoro, altrimenti l’efficacia se ne va a funghi.
Finoa quando si ha una visione alterata del tempo è difficle credere in un lavoro in cui rispettare il tempo dell’altro, non pressarne le coordinate perchè si riduce a povero difettoso che fino a ieri ha dormito.
Se è necessario svegliare l’Ordine siamo Noi parte dello stesso e Proporre credo sia il primo paso per costruire non per demolire..e poi????
Rispondo a Luana. Post 11/12/2011 ore 13.00
Sono d’accordo quasi su tutto. 1. Il numero degli psicologi in Italia è esorbitante e nessuno fa nulla. Anzi, Ordini, Scuole di specialità, psicologi con la docenza immeritata e guru vari ci campano sopra. 2. Gli psicologi svolgono prestazioni a 8 euro all’ora e qui ci si scandalizza per Groupon. L’ho scritto : il mercato della psicologia e la categoria degli psicologi non sono trasparenti, onesti e basati sulle pari opportunità. Ognuno arraffa quello che la politica gli permette di arraffare. Tutto qui.
Su una cosa però non sono d’accordo cara Luana : nessuno di noi ha risultati terapeutici effettivi e dimostrabili. Questo è falso! Non siamo affatto tutti parolai. Il mio lavoro ha un’etica che tiene conto del risultato. Chiamami, cara collega, e ti mostro quando vuoi i dati dei miei anni di pratica clinica che riguardano, al pari di tutti, medici e psicologi, risultati ottimi e risultati insoddisfacenti.
Non siamo tutti uguali cara collega!
La mia e-mail : alcinoo777@yahoo.com
Aspetto volentieri un tuo messaggio.
@MAURIZIO: Dunque i Risultati li hai! Li raccogli, e sei in grado di valutare la qualità ed efficacia del tuo lavoro (al pari di dentisti, avvocati, chirughi) Non è muovi l’aria con la pretesa “ualità” certificata dal carrozzone dell’Ordine degli Psicologi che dovrebbe garantire chissà quale “prezzo” della qualità 🙂
Quando vuoi parliamo dei risultati della mia azione clinica e della dipendenza dei pazienti dal terapeuta. Avere o, come dici tu, “raccogliere” i risultati è una cosa normale per un buon clinico.
Attendo tuo contatto se vuoi.
Maurizio
@Antonella: Io ho scritto “Qualità dell’intervento psicologico e psicoterapeutico è “efficacia” forse hai letto male o male “interpretato” 🙂
L’ordine non mi qualifica affatto, anzi. 17.000 iscritti solo nel Lazio equivalgono ad un pollaio, non vedo proprio cosa possa essere qualificante nel girare con quel tesserino in tasca.
Mi qualifica il mio lavoro, la mia continua formazione, la ricerca, l’approfondimento, il lavoro con i miei pazienti.
Non so che farmene dell’ordine: non mi tutela, non mi qualifica, mi toglie solo tot € l’anno. Se implode, risparmio la tassa annuale, per il resto la mia vita non cambia di una virgola. La tua sì? Se sì, come cambierebbe senza Ordine?
p.s. 20 anni di terapia con un paziente sono una buona cosa per lo psicologo che si assicura la pagnottina per 20 anni! La sola idea mi fa vergognare molto di essere collega di qualcuno che non considera una simile realtà pura aberrazione di chi si vende 3 sedute a 29€.Ognuno è libero di scegliersi lo psicologo che si merita 🙂 e ognuno può pensare che il “tempo” della terapia non sia un problema che lo riguarda, temo però riguardi il paziente che dovrebbe foraggiare il terapeuta per anni 🙂 Ma insomma, ognuno lavori come gli pare, anche a 8 € l’ora, già lo fanno da anni, ma chi se ne importa se si vendono pure su Groupon! 🙂 e soprattutto ma chi se ne frega dell’Ordine degli Psicologi, è solo una delle tante vessazioni retaggio dell’italia Fascista. Nessun paese moderno ed evoluto ha bisogno di “Ordini Professionali”, vogliamo rifletterci? Vorrà pur dire qualcosa se solo noi Italioti in Europa li abbiamo?
E’ domenica, questo giorno è una istituzione antica. Segna pressapoco la conversione al cristianesimo di Costantino, prima pagano adepto del Sol Invictus. Giorno del sole la domenica, tranne che per gli psicologi del forum, alle prese con contestazioni e precisazioni, strali e previsioni, suggerimenti e lamentele. Insomma un mondo vivo, interessato, che mi interessa. Si snocciolano dati, cifre, parlaond di professione, mestiere, elugubrazioni su quale è l’approccio migliore, la disposizione ideale verso l’altro. sulle palline del Tasbi’, che scorre e ri-scorre nelle mani dei professionisti della mente, vi è impressa tutta l’epistemologia del mestiere: malattia mentale, salute mentale, patologie ecc ecc. Una cassetta per gli attrezzi, manuale di uso e manutenzione dell’altro, che a questo punto è un soggetto scrutato, approfondito, scandagliato dallo sguardo etologico, infiltrante, quasi bramosamente desiderato, rivendicato. Bel mesiere, non c’è che dire. Intanto fuori, dal discorso, dal dibattito, dal tentativo di collocarsi, legittimarsi,impazza il mondo, quello sempre in lotta tra il reale e la verità, quello autentico di una collettività civile che deve il suo sviluppo, il suo progresso, la sua epica avventura sulla terra, proprio al disporre di una intelligenza fortemente centrata su quegli stessi vuoti e spazi inafferrabili, contro i quali la psichiatria, e psicologia, moderne lottano con furore al fine di stabilire un modello comportamentale che vada bene a tutti, una volta per sempre. Tuttavia nel chiuso delle categorie non si avverte quasi mai il cambiamento, la direzione effettiva degli altri. Come tanti piccoli soldati avanzano nello spayio categoriale, nonostante la battaglia sia ormai una enorme retrovia, avendo perduto per sempre tra i flutti della frammentaria rapidità del realismo sociale, la percezione del cambiamento. Probabilmente istituzioni come l’albo, la legge 56/89, le corporazioni, come conquiste, speranze, strutture, ruolo, giacciono da tempo nell’esamine poltiglia istituzionale ove tutto le cose degradano. Cio’ che si vede oggi è solamente una serie di monumenti alla memoria, che qualcuno spera siano ancora di monito a coloro che vogliano confliggere con il mondo di regole e norme che un tempo sembravano dover costituire, finalmente, il mestiere. Consiglio agli psicologi di sciogliere l’ordine e di associarsi in libere aggregazioni diventando protagonisti del loro destino, delle loro risorse, realizzando un area morale di incontro tra il mestiere e il mondo, omnicomprensiva, tra se e l’altro, ove tutto venga percepito come naturale, coerente, funzionale. Respingendo l’idea di corporativismo come forza necessaria alla realizzazione do un altro sofferente sempre piu’ istituzionalizzato e sempre meno umanizzato. Un altro che sfugge alla discussione sul proprio se, soprattutto perchè è semplicemente tutto cio’ che possiede di libero nel suo mondo, l’inconfessabile privato che non si presta ad un mestiere, perchè il rapporto è appunto un rapporto mediato da una istituzione, “che cura” e libera dal male. Gli ordini sono chiese, cattedrali, dove si è finito per professare una religione, non una pratica di incontro, per questo incapperrano nella stessa secolarizzazione che le religioni conoscono nel loro cammino.
Buone cose e Buona domenica
Giuro che sto scrivendo l’ultimo commento in una lista che mi sembra fatta o di nevrotici o tutt’al più di “ciechi”. Qui si discute di nobili ideali, di dignità e di altre belle cose. Ma dove vivete? Nessuno che, a mio avviso, abbia detto una sola volta la ragione profondamente PRATICA per la quale la nostra professione non viene e non può essere promossa. Un esempio? Bene. Visita medica per rinnovo patente; 70€ (senza Mastercard,perché quelli non hanno nemmeno il POS e tu, come in Posta, non puoi pagare un mese dopo anche se avessi la Carta di Marco Milanese….come mi ha detto, ridendo, un’impiegata delle Poste Italiane “pochi, maledetti e subito!!!”). Bene. 20€ al Medico con una ricevuta che lui “ritiene” deducibile, 50€ all’Agenzia. Che sia poco che sia molto, la lavagna luminosa è un indotto industriale, quello dell’Agenzia è un indotto dei Servizi. Immaginate la professione medica in larga scala e avrete il casino del San Raffaele. Un casino colossale ma che ha fatto mangiare per decenni avvoltoi d’ogni razza e genere. La Psicoterapia (lo capite o no?) non può nemmeno vendere l’illusione che ci sia un indotto possibile di tipo industriale, di servizio o di consumo! Ricordate le regole auree? Coi pazienti non si va a letto, non si fanno affari e non si diventa amici! Chi cavolo volete che sponsorizzi una professione così? Chi può far guadagnare lo Psicoterapeuta? IL venditore di divani? Quello delle settimane benessere (che non ne hanno bisogno)? Il gallerista di grido (certo, se si chiama Freud…..vedi la mostra sui pezzi che Sigmund aveva in studio in mostra a Bolzano)? E’ inutile giostrare il fioretto delle argomentazioni filosofiche. Qui, come dice, Galimberti, o sei una rotella dell’apparato o se fuori dell’apparato. L’efficacia, come ricorda sempre l’amico Migone, della Psicoterapia sta sempre nelle qualità dello Psicoterapeuta!!! Come fai a far diventare un’industria una cosa del genere? Come fai a clonare uno Psicoterapeuta? E’ un ossimoro!!! E allora tanto vale usare gli strumenti dell’apparato quantomeno per utilizzarlo e non esserne solo utilizzati!! Serve ai nostri pazienti? A sentire i miei spesso e volentieri si! Dunque perché non consentirmi di vederne altri in ogni maniera possibile? Il rapporto costi benefici lo farò statene certi, anche perché non farlo significherebbe morirne!!
Messaggio d’auguri per Natale. Risparmiate il vostro disgusto per situazioni più concrete, imparate a nuotare anche nel mare grosso e forse domani i vostri pazienti, anche se vi pagano poco, ve ne saranno grati. Il resto è fuffa che nessuno desidera. L’Accademia non ha mai curato nessuno
Auguri a tutti e addio
Mario Bianchini
sul mio blog curo due rubriche presentate in forma di mini-serie dissacranti che affrontano il problema della relazione tra marketing e psicologia, il tutto in chiave umoristica. LA prima è COupon di Groppon e l’altra è “il problema occupazionale degli psicologi”
date un occhio al blog: http://www.tempodellemelemarce.com/p/annunci-di-lavoro.html e se trovate spunti interessanti fate girare. Saluti
Butade
Leggo gli ultimi messaggi e da alcuni segni ho la sensazione che la situazione della psicologia/psicoterapia in Italia sia a momenti ancor più preoccupante di come temevo. Nei miei interventi ho cercato di portare un paio di opinioni che andassero a toccare tutta una serie di problemi riguardanti la presenza, l’inserimento ecc. della giovane psicologia italiana nel tessuto sociale e culturale del paese. Le scelte formali: mantenere la discussione su un livello di proposte serio-dialogiche: qualcosa di necessariamente un po’ meno pragmatico e diretto, o, se volete, un poco più su, un po’ più maxi, oltre l’espressione di umori momentanei, di narcisismi più o meno professionali (e più o meno giustificati), autoreferenzialità, anatemi conviviali e quant’altro… Nella mia carriera di professionista sono già stato più volte a contatto con quelle che considero deformazioni, o vere e proprie “malattie” professionali, e penso che comunque un po’ di seria autocritica dovrebbe pur sempre sopravvivere, e che non farebbe male a nessuno.
In puncto formazione (ripeto: formazione, non “accademia”, non confondiamo…): le passate ammissioni di massa di aspiranti psicologi in istituti e facoltà non di rado un po’ raffazzonate, e con una docenza non sempre a livelli accettabili in un paese civile, hanno contribuito, mi pare, a svilire un po’ una professione, che conosco, da laureato in altre realtà, come più rispettabile e rispettata, nonché più effettiva nei risultati. Al trend negativo dell’insieme, mi pare, si aggiungono spesso carenze “antiche” di quei livelli minimi di coscienza personale e culturale che normalmente consentono discussione e confronto civili al di là di immediati interessi o pruriti.
Per quanto riguarda più in generale il “mestiere” vero e proprio, ritengo che la questione dell’attività di psicologi e psicoterapeuti possa e debba avere rilevanza sociale e debba poter influire anche nelle scelte politiche in campo sanitario; sono del parere che la riflessione sul versante della popolazione, cultura pubblica e pubblica opinione sia oggi più importante che mai, se si vuole contare adeguatamente.
Mi trovo peraltro di fronte, per questo, alla critica di voler “psicopatologizzare” l’intera società, e chiedo: non si confondono un po’ rozzamente più piani diversi ? Riflettere sui bisogni e logiche della odierna società italiana in materia di psicologia comporterebbe il rischio di psicopatologizzare la società stessa ? Ma ci si rende conto di quello che si scrive ? Che il disagio psichico e mentale, anziché sintomi di malattia, stia diventando qualcosa di simile a categorie dello spirito ?
In altri contributi trovo peraltro argomentazioni e spunti che mi paiono degni di ogni rispetto ed attenzione. Notevole il discorso sempre difficile delle psicoterapie inconcluse, interrotte, impossibili ecc., spesso a causa di un lavoro diagnostico difficile e/o incompleto, o per impossibilità di intervenire in presenza di sistemi o processi particolarmente “pesanti”, per gravi errori in sedi precedenti ecc. Con il professionista che annota e poi raccoglie e rilegge, approfondisce ecc. i propri atti…una professionalità seria e compiuta, al servizio dell’altro.
Chi è senza errore o peccato scagli pure naturalmente ecc. ecc., ma esiste veramente chi è senza peccato ? Chi è il/la grande collega senza macchia, senza paura, senza errori, con masse di pazienti in estasi e giubilo per infinite regolari efficacie e quant’altro ? Diciamolo: non credo che esista un personaggio del genere, (o almeno lo spero, in primo luogo nell’interesse, e a difesa, dei pazienti) ma, se esiste… mi si dirà: che si non tratti di un santo ? …e prepariamoci allora a chiedere benedizioni lungo il nostro sordo vagabondare sugli oscuri sentieri dell’anima umana… Poiché essi in verità sono oscuri solo a noi poveri mortali, ben s’intende…e certamente non a chi opera e guarisce per illuminazione interna unica. Rimane solo un dubbio: ma…i santi non lavoravano gratis ?
E’ un danno all’immagine professionale degli psicologi psicoterapeuti, questo collega che svende la sua”professionalità”, vista la crisi che investe i professionisti psicoterapeuti non medici, avrebbe fatto bene ad offrire gratis le sue prestazioni a persone povere.La provvidenza poi sarebbe arrivata da altre fonti.
In questo modo ha acceso la miccia della guerra tra psichiatri e psicologi psicoterapeuti.
Quasi a voler identificare lo scimmiottamento da parte degli psicologi della professione psichiatrica, senza mettere in luce la necessità di interazione tra le due professionalità, per merito delle differenti competenze che interagendo possono dare i risultati migliori in un percorso di psicoterapia.
Emilia
Condivido. Anche io ho scritto a Groupon. Ma non mi hanno mai risposto. Purtroppo dobbiamo essere competitivi sulla piazza (che non significa svendersi). E tra l’altro in teoria noi psicologi possiamo fare la prima seduta gratis quindi su groupon in teoria anche se faccio pagare il 50% per una o dues seduta per me non c’è nulla di scandaloso !!
ciao a tutti e ciao Nicola,
vi incollo questo stralcio di testo che ho trovato sul sito guidapsicologi.it
“Pacchetto Psicoterapia Individuale
Offerta 150 euro invece di 200 euro per 4 sedute di Psicoterapia. Pagamento Anticipato”
oltre ad una serie infinita di promozioni più o meno condivisibili… questa mi ha fatto un pò sorridere… ma vorrei sapere cosa ne pensate perchè forse il problema non è di group-on, anzi ben venga il farsi pubblicità, è che si passa l’idea di un servizio in 4 sedute che in realtà ne richiede “alcune” in più…
già … ! invece io vi racconto com’è andata ad un ns collega che insegna a scuola (ma che è psicoterapeuta da diversi anni, con attività libero professionale avviata!): ha fatto domanda per lo “sportello di ascolto” e la ddomanda è stata respinta … sapete perchè?! perchè altri hanno fatto una offerta economica “di molto inferiore a quanto previsto dal CCNL per il personale docente” e sapete quant’è previsto? 17€-ora!!!
quelli hanno chiesto 12,50€-ora per fare 60 ore (3 alla volta!) in una scuola superiore …. e poi ci spaventiamo di groupn?!
ermanno
concordo al 100% con quanto scritto da Luana. Ognuno può proporre i prezzi che vuole per le sue prestazioni e non capisco perchè farsi pubblicità alla radio o in tv vada bene mentre in internet no! Che poi come qualcuno ha riportato, questi annunci in groupon non sono i primi, ma il web ne era già pieno…solamente forse che groupon è 100 volte più famoso e più visibile e qualcuno (forse geloso?) ha pensato bene di sollevare un polverone per paura forse di perdere pazienti che probabilmente da lui pagano fior di quattrini come 80 euro a prestazione…
sicuramente qualcuno (potente) ha avuto la paura del proprio portafogli più leggero del solito e per evitare ogni concorrenza e mantenere lo status quo ha pensato bene di dar via alla “caccia alle streghe”!
io dico che si devono solo vergognare!
dove erano finora questi “guardiani” del decoro della professione che scomadono l’ordine per qusti normali annunci e invece sono zitti nonostante gli psicologi vengano sfruttati dalle cooperative sociali o comunità di vario tipo che gli pagano 6 euro lordi all’ora e per di più facendo mansioni che con lo psicologo non hanno nulla a che fare come giardiniere, cuoco, ragazza/ragazzo delle pulizie, infermiere e turnista notturno!!!
dove sono questi guardiani eh??
si devono solo vergognare!!
E per di più negli annunci di questi pacchetti non si dice assolutamente che in 3-4-6 sedute il problema si risolve…il pacchetto prevede degl isconti sulle sedute iniziali e basta!
Poi come al solito per cercare il demonio si fa pure il processo alle intenzioni…insomma uno schifo totale!
Gli ordini sono evidentemente comandati da un’ èlite di “prescelti” che decidono anche sulla vita professionale degl ialtri colleghi ma l’ordine non vuole solo isoldi dei prescelti ma di tutti! E allora che i prescelti stiano zitti e si facciano da parte perchè chi si deve vergognare siamo noi che abbiamo questa gente che per paura di perdere 50 euro e 3 pazienti butta fango sugli altri!
vergogna!
pongo una domanda a tutti (soprattutto a chi sostiene la “non libertà di fornire una prestazione professionale scegliendo il proprio compenso”) alla luce del decreto sulle liberalizzazioni, DL n. 1/2012 nel quale tra l’altro sono stati aboliti i tariffari.. dando quindi il via libera al libero mercato e avallando dunque la possibilità di offrire delle prestazioni a basso costo (che poi basso se lo confrontiamo con i costi del attuale mercato che è condizionato ovviamente dai vecchi tariffari); perché dovrebbe essere in qualche modo non corretto/non giusto/non eticamente scorretto o quant’altro mettere un offerta su “groupon”??
In altri termini se a dicembre, quando questo articolo è stato pubblicato, c’erano dei buoni motivi anche legali per criticare questo tipo di iniziativa, ora?
ps: siccome credo sia un punto fondamentale vorrei ricordare quello che diversi di voi hanno scritto in precedenza; chi s’indigna ora per un offerta su groupon come mai non si è indignato/indigna per quei colleghi che lavorano a 8 euro l’ora lordi nel csm piuttosto che ne centro diurno o casa famiglia??
Ciao a tutti.
Ho già espresso il mio parere all’inizio della querelle. Il problema non è:la “svendita”, la “svalutazione” o la “concorrenza sleale”, quanto il messsaggio all’utente, cliente o paziente che anche la psicoterapia sia l’ennesimo e desemantizzato prodotto di consumo. E’ dunque sullo svilimento del senso del nostro lavoro che punterei l’attenzione.
Buon Lavoro e buona vita a tutti.
Vittoria