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Psicologi & Professione

Assicurazioni Generali e CASPIE boicottano lo psicologo. Possiamo ricambiare?

A quanto pare Assicurazioni Generali e CASPIE (Monte dei Paschi di Siena) non riconoscono rimborsi per psicoterapie effettuate da psicologi, ma solo da medici psichiatri o neurologi. La polizza delle Generali recita che “le prestazioni di psicoterapia e psicoanalisi vengono rimborsate solo se effettuate da medico psichiatra o da neurologo“, mentre CASPIE riconosce la psicoterapia a patto che “effettuata da medico chirurgo che abbia conseguito la specializzazione in una branca della medicina – in genere psicologia clinica, neurologia o psichiatria – che consenta lo svolgimento della psicoterapia; resta esclusa la possibilità di rimborso per le terapie effettuate da psicologi e psicoterapeuti che esercitano in virtù del possesso della laurea in psicologia”.

L’Ordine Psicologi Lazio ha inviato lettere alle due compagnie, all’ISVAP ed anche al presidente dell’Autorita’ Garante della Concorrenza e del Mercato, Antonio Catricalà. Ne trovate traccia qui e qui. Ne parlai anche in un report seduta di giugno scorso.

Le risposte delle due assicurazioni non sono state affatto soddisfacenti, mentre ISVAP e Garante, di fatto, hanno fatto spalucce. Beh… considerate che le Generali, giusto per fare qualche esempio, richiamano il nome di GERONZI, si quello famoso, grande, grosso e potente…

Il problema è duplice e molto grave:

  1. viene escluso lo psicologo-psicoterapeuta a favore di altre figure mediche. Il Garante dice che le Assicurazioni, in quanto ente privato, possono scegliere a chi “affidarsi”.
  2. viene inserito il NEUROLOGO come figura che può fare psicoterapia

La prima criticità è a dimostrazione sostanziale della nostra fragilità come “lobby professionale“, tuttavia le Assicurazioni – in quanto entità profit private – hanno pieno diritto legale di scegliere interlocutori e fornitori d’opera. In altre parole, se la legge permette la psicoterapia a medici e psicologi, io posso scegliere di avvalermi di uno e non dell’altro. Ovviamente è per noi triste e scomoda questa verità, ma tale è.

La seconda criticità è invece più complessa e grave. In questo caso, l’ente profit privato sceglie di contemplare una figura professionale – il neurologo – che per legge (la 56/89) non può svolgere attività di Psicoterapia.

Ecco, è su questo punto, a mio avviso, che si potrebbe e dovrebbe valutare l’avvio di un’azione ferma, forte e decisa!

Durante la scorsa seduta invitai il Consiglio OPLazio a valutare la possibilità di intraprendere un’azione di boicottaggio ad Assicurazioni Generali e CASPIE. A valutare la possibilità di coinvolgere i colleghi nel disdire eventuali assicurazioni professionali, casa, auto, vita, tempo libero, ecc… con queste due assicurazioni, ed in più a spingere anche amici e parenti a fare altrettanto. In America è una pratica normale: i cittadini si uniscono ed assieme riescono a generare un potenziale danno al portafoglio dell’azienda che – a quel punto – preferisce sedersi al tavolo a discutere con quel segmento di società civile.

Il discorso è molto semplice: tu assicurazione boicotti la mia professione? Bene, io potrei allo stesso modo decidere di boicottare i tuoi servizi!

La maggioranza OPLazio ha valutato – in estrema sintesi  e nella sostanza – che un Ordine professionale, nobile istituto di nobili maniere, non è un soggetto adeguato a tutelare i colleghi in maniere tanto chiassose e da strada.

Preso atto di ciò, ho comunque pregato che almeno stili un elenco in cui vengano riportate tutte le compagnie assicurative e per ciascuna venga elencato se lo psicologo è contemplato o meno, ed a quali condizioni. Se non altro avremo così una tabella – giornalistica e senza garbo – da poterci auto-diffondere tra la base dei colleghi e decidere eventualmente in autonomia di scegliere una compagnia assicurativa che tutela la nostra categoria professionale.

Al prossimo consiglio OPLazio rinforzerò l’invito e vediamo. Che dite a riguardo?

Buona vita
Nicola Piccinini

29 risposte su “Assicurazioni Generali e CASPIE boicottano lo psicologo. Possiamo ricambiare?”

Stiamo valutando alcuni prodotti assicurativi orientati e sopratutto efficaci per la figura dello psicologo, oltre questo anche mutua privata e argomenti correlati. per info scrivetemi via mail.

È vero, Nicola, qui in Italia il boicottaggio non è uno strumento molto diffuso. Ma mai disperare. Siamo psicologi, un modo per rendere più persuasivo ed efficace questo messaggio (sia per i colleghi che per i nostri amici/parenti) dovremmo essere in grado di trovarlo, no?

Una considerazione: ai nostri pazienti insegniamo che continuare a ripetere la stessa soluzione anche quando si dimostra inefficace si chiama “nevrosi”. E gli insegniamo il problem solving. Il punto centrale del problem solving (o di qualsiasi approccio psicoterapeutico) consiste nella “generazione di alternative”, cioè nella capacità di ideare ed attuare nuove soluzioni.

So che tutti gli psicologi che stanno leggendo stanno pensando “Lo sappiamo già, sono cose stranote ad uno psicologo”. Allora, mi chiedo, come mai l’Ordine – che è composto dai “migliori” psicologi – continua nevroticamente ad usare come unica soluzione a tutti i casi in cui è necessario difendere la Professione le letterine di indignazione?

La via giudiziaria è necessaria, ok, ma non c’è bisogno di un Ordine per questo: se qualcuno viola la legge qualsiasi cittadino può denunciarlo. La stessa cosa accadde per l’annessione della Facoltà di Psicologia de La Sapienza. Una letterina. Allora, cari colleghi: ok, abbiamo capito che le letterine di indignazione non producono alcun risultato. Vogliamo generare nuove soluzioni per far sentire quanto ci da fastidio una discriminazione così palesemente ingiusta e squalificante per la nostra professionalità?

si potrebbero attivare convenzioni apposite con le compagnie assicurative concorrenti, praticando tariffe agevolate nel caso la prestazione sia erogata da uno psicologo.

Penso che se un Ordine Psicologi non è in grado di difendere la categoria e di avere voce in capitolo con delle agenzie assicurative di poveri ignoranti e falliti (la psicoterapia è di competenza sia del medico sia dello psicologo formati in psicoterapia, PER LEGGE!), allora tanto vale che gli Ordini professionali vengano aboliti. Paghiamo ogni anno lautamente e questi neanche sanno fare il proprio dovere, a che servono allora???

Ciao Nicola, sono convinta che se facciamo fronte comune qualche cosa capiterà. Per conto mio divulgherò questa mail ai miei colleghi. E’ sempre stato così con i medici. Il potere è loro. Ti auguro una BUONA BATTAGLIA.
Simonetta Sodo

In effetti dovrebbero cambiare la definizione di terapia. Dovrebbero dire esplicitamente che il rimborso potrebbe essere della visita psichiatrica e della psicofarmacoterapia, che sono cose diverse dalla psicoterapia. Ma evidentemente i manager di tali assicurazioni non lo sanno.

Se fosse possibile, cercherei strumenti anche più incisivi. Oltre al boicottaggio delle assicurazioni “anti-psicologi”, una “campagna” informativa sulle specifiche competenze professionali/terapeutiche delle diverse figure coinvolte nella questione. Va rafforzata la nostra professionalità, attaccata da un lato dalle figure più specificamente mediche e dall’altro da miriadi di “nuove professioni” quali coach, counselor, etc.

Già da tempo, credo, tutti noi sappiamo quanto poco ci tutelino gli Ordini, o per lo meno è una tutela moooolto sottile, che quasi non si vede!
Per quanto mi riguarda seguo la linea: mai più Generali!

Sono molto d’accordo con chi non ne può più di vedersi sbattere in faccia questo tipo di abusi e poi non cambia mai nulla!!!!! Gli organi preposti come in questo caso l’ordine degli psicologi sono stati votati per esercitare delle funzioni!!! A questo punto quali sono???? Il segretariato?????? E’ questa la vocazione dell’ordine?? Se c’è un modo di far sentire la nostra voce allora d’accordo diteci cosa dobbiamo fare e facciamolo, ma subito!!!! Denunciare va bene ma non è abbastanza!!

é una vergogna, è vero, mi chiedo questi ordini professionali a cosa servano; un istituto ci manda bellamente a quel paese (da analista transazionale dico che riceviamo la peggiore delle svalutazioni), e non possiamo esercitare il nostro diritto di protesta o contestazione perchè si fa baccano? a Napoli si dice “sono andati i maccheroni sopra ed il cacio sotto”!
Caro Nicola, tieni conto anche di me se hai bisogno di mano d’opera per la protesta.

Negli ultimi anni si sta “impiantando” la credenza che i neurologi siano preferibili perchè:
1) non fanno terapie lunghe come gli psicologi (sono di poche parole!)
2) non riempiono i pazienti di psicofarmaci come gli psichiatri (psichiatrizzano meno e curano di più).
Chissà come si formano queste credenze!!?

Ciao Nicola,
credo che il tempo delle azioni fatte in punta di piedi e con poco “chiasso”, vista la situazione della nostra professione, si sia esaurito da molto tempo, siamo in tanti, tantissimi, cerchiamo di promuovere questo boicottaggio.

molto delusa dal comportamento dell’ordine da anni che trovo sia un ente inutile e non tutelante sotto ogni punto di vista, è una segreteria lautamente pagata per mantenere attivo un’elenco.
comunque questi soprusi e questa mancata chiarezza ai danni del cittadino andrebbero anche denunciati alle associazioni dei consumatori.

Considerando che il neurologo per la 56/89 non viene contemplato che faccia psicoterapia, più che boicottaggi non sarebbe possibile, svolgere un’azione civile? Quindi portare Generali e Caspie di fronte ad un giudice?
Fabio

I nostri rappresentati dovrebbero promuovere o organizzare azioni contro il problema.
Bene l’azione ferma sul punto del neurologo che non può fare psicoterapia, e in tal caso tale azione dovrebbe essere un DOVERE dei nostri rappresentanti.
Sul boicottaggio non saprei, forse meglio far agire dapprima un azione a livello dell’Ordine e poi dal basso un eventuale boicottaggio.

il boicottaggio è l’unico vero impegno civile che ci è rimasto… uno degli ultimi diciamo.Chiedo se si possa approntare una lettera, da inoltrare a tutti i ns amici presenti nelle rubriche, così si utilizza una prassi spesso abusata, ma in questo caso più che doverosa. Per quanto mi riguarda: basta generali fino a meno di scuse ufficiali, in più qualcuno potrebbe occuparsi della violazione della legge concepita da queste assicurazioni? Neurologi che fanno psicoterapia, ci mancava anche questa!
Se è per scegliere un’azione incisiva io ci sono…occupiamo???

buona vita Mpia

Dico che hai perfettamente ragione. Continuiamo a non contare nulla questa è la triste realtà, io ho un’assicurazione sulla vita ( fondo integrazione pensione con le generali ) che mi sono già informata non posso togliere o spostare per altri 5 anni, per il momento toglierò l’assicurazione della macchina. Sono convinta che se tutti facessimo così, qualcosa si potrebbe ottenere.

Siamo all’assurdo! Dovremmo essere noi a querelare i medici, anche quelli abilitati ad esercitare la psicoterapia, perchè non sostengono NESSUN ESAME DI STATO sugli argomenti di psicologia e PSICOTERAPIA e vengono a boicottare noi psicologi!!!!!!
I medici non sanno fare la psicoterapia, è provato scientificamente che la depressione con i farmaci PEGGIORA e basta e presumibilmente quindi anche altri disturbi mentali… e ancorac’è chi misconosce la nostra professionalità!!!!!
Ancora l’Ordine è preoccupato di usare l’educazione e la timidezza!!!!!
Non si può essere altrettanto bravi nel curare con i FARMACI e con le PAROLE perchè sono due professioni e modi di agire TROPPO DIVERSI… per non parlare delle ricerche che mostrano come i medici hanno un grado di EMPATIA INFERIORE a quello della popolazione generale!
BASTA!!!! SVEGLIAMOCI!!!!

Sono pienamente d’accordo sulla necessità di FARE QUALCOSA!!!
E’ inutile continuare ad aspettare che gli Ordini agiscano (come dovrebbero)in nostra rappresentanza, se questo vuol dire accettare passivamente tutto e mandar giù i bocconi amari! E’ ora di svegliarsi!
Direi che boicottare queste due assicurazioni sia il minimo che possiamo fare, ma di certo bisognerebbe studiare una soluzione più ampia e….CHIASSOSA!!!
Diamoci da fare colleghi!
Jessica Cartuccia, Ancona

Siamo al 19 febbraio e mi chiedo se l’ordine, in nostra rappresentanza abbia deciso qualche azione da intraprendere. Dico che se l’ordine non agisse potrei chiederne la cancellazione, invece della targhetta Psicoterapeuta, metterei fuori dal mio studio una targhetta con nuovo appellativo per esempio ‘consulente per il benessere’. Diventa così difficile fare gli psicoterapeuti psicologi che tanto vale inventarsi qualcos’altro.
Nel frattempo mi sono venute in mente alcune proposte eccole qui:
proporre a d altre assicurazioni degli sconti ai loro clienti che intendano rivolgersi ad uno psicoterapeuta iscritto all’ordine.
chiedere interventi a programmi radio, (es radio2 caterpillar).
Fare ricorso al TAR in quanto i neurologi non possono svolgere attività di psicoterapia.
Esiste in questo paese un garante per la dignità dei professionisti oprressi?? Se qualcosa del genere esiste chiediamone l’intervento, altrimenti proviamo a chiederne l’istituzione?
lettera a giornali e fonti di informaszione per garantire la scelta della cura ai pazienti.
In attesa di riscontro da parte dell’ordine…

Forse uno psicologo degno di tale nome (quanti ve ne sono, tra i nostri colleghi?) potrebbe comprendere meglio il senso di ciò che accade, in luogo di proporre una “ritorsione” che, in questo caso, appare una mera “versione adultizzata” dell’espediente infantile del dispetto!
Forse converrebbe cercare di comprendere che l’arbitraria differenza tra medici e psicologi, contenuta nella risposta all’Ordine da parte delle Assicurazioni Generali, per quanto attiene ai criteri di obiettività nella diagnosi di psicopatologia e, conseguentemente, nell’intervento terapeutico, affonda una delle sue radici (la più profonda, a mio avviso) nella considerazione che alcuni Ordini Regionali degli Psicologi, in primis quello del Lazio, hanno circa le competenze e prerogative professionali dei propri iscritti.
In fondo, se per l’Ordine degli Psicologi regionale più “potente” non sono sufficienti un corso quinquennale di laurea, il tirocinio annuale, l’esame statale di abilitazione all’esercizio della professione di Psicologo, per avere titolo alcuno ad occuparsi di Psicologia clinica con funzione di cura (mentre la laurea in Medicina, seguita dall’abilitazione professionale, consente, ovviamente, di diagnosticare e trattare ogni patologia ritenuta di interesse medico, categoria in cui rientrano, evidentemente, i problemi psichici), reputando detto Ordine riservata tale funzione a chi acquisisca il titolo di specialista in “Psicoterapia”, cioè in una disciplina di non esclusive natura e pertinenza psicologiche, tanto da comprendere, tra coloro che possono formarsi in essa ed esercitarla, anche i medici, si possono ben comprendere le remore mostrate dalle Assicurazioni Generali circa la “competenza” clinica degli psicologi italiani!
In fondo, su di un piano puramente formale, che però diviene sostanziale se consideriamo gli interessi economici in campo, non può certamente stupire che detta Compagnia preferisca affidarsi alla competenza “obiettiva” di chi si è “formato” nella diagnosi e nella cura già attraverso la formazione universitaria che, consacrata dalla abilitazione professionale, lo autorizza di per se stessa al “trattamento” dei pazienti (in Italia si può, ad esempio, operare come psichiatri, senza limitazioni tranne quella, ovviamente, di definirsi specialisti in Psichiatria, con la sola laurea in Medicina), piuttosto che a quella di professionisti laureati ed abilitati all’esercizio di una disciplina che tale valore non ha (secondo, beninteso, l’Ordine degli Psicologi del Lazio) e che sono riconosciuti solo successivamente (attraverso un corso di specializzazione o formazione post-lauream, quasi sempre attivato da soggetti privati) in grado di poter svolgere un’attività, quella psicoterapeutica, che non è neppure, ripeto, prerogativa esclusiva di quei professionisti in quanto tali, cioè in quanto Psicologi – visto che quella di psicoterapeuta non è una professione – ma solo un titolo di abilitazione ad erogare prestazioni che possono essere erogate anche da esercenti una professione differente, quali i medici!
Certo la svalutazione della professionalità degli Psicologi da parte delle Assicurazioni Generali è evidente, ma il clima “culturale” su cui si innesta una visione così arretrata è decisamente favorito da politiche professionali miranti a perseguire l’opposto dell’interesse della categoria.
A differenza degli Psicologi, nel nostro Paese, i Medici hanno da sempre ben compreso che la loro vera “autorità” in campo scientifico nasce dall’essere formati attraverso studi universitari ed abilitati all’esercizio della loro professione. Tale atteggiamento, come si vede, ha negli anni, formato una mentalità, divenendo ormai un consolidato elemento della nostra cultura, beneficio che, come si vede, apporta i frutti desiderati, alla loro categoria.
Sarebbe interessante approfondire i motivi per i quali, al contrario, chi oggi “rappresenta e guida” gli Psicologi, ha ritenuto di dover svalutare profondamente la professionalità da essi acquisita attraverso la canonica formazione universitaria, salvo poi ipocritamente adontarsene, se qualcuno “approfitta” di tale attitudine alla svalutazione, magari per effettuare qualche conveniente “risparmio di cassa”…
In tale quadro, la proposta di replicare con un bel “dispetto”, piuttosto che ragionare sul senso e sui significati profondi di certe affermazioni, che imporrebbero a noi psicologi di tutelare al meglio le nostre competenze e prerogative professionali, è ben esemplificativa della capacità di affrontare le reali e serie problematiche della nostra sventurata (finché sarà guidata in questo modo) categoria professionale.
Come vedi dalle risposte di alcuni colleghi, non hai impiegato troppo tempo per annoverare proseliti, nella tua miope, infantile e fuorviante campagna di boicottaggio: complimenti davvero!

Salvatore Improta

Vede dott Improta, potrei essere anche in accordo con la sua critica all’Ordine e con la direzione che ci indica… anzi, di fatto lo sono.
Credo lei sia a conoscenza che sono Consigliere di minoranza dell’OPLazio, non so invece se è a conoscenza del fatto che sono un consigliere di “estrema” minoranza (mi sono presentato con AltraPsicologia e sono l’unico, poi ci sono 5 di SIPAP e 9 di CUltura e Professione), che con un voto e basta non si possono impostare politiche né avere un qualche impatto diretto, che ho cominciato il mio mandato da un anno (quando la “cultura” di cui parla – e che condivido – si è alimentata in un ventennio di scellerato governo).
Ecco, io ripartirei da questa contestualizzazione, altrimenti poi si rischia di finire una giusta riflessione con derive tipo proseliti, miopie, infantilismi, ecc…

Se gentilmente, prendendo atto degli elementi di realtà che – ad oggi – non permettono ad AltraPsicologia di dare attuazione ad una sua idea di professione e a strategie e progettualità che la sostengono, potrebbe gentilmente fornirmi qualche spunto operativo per dare concretezza alla sua riflessione?
In altre parole, visto che condivido quanto dice, potrebbe indicarmi cosa potrei fare di concreto per trasformare le parole in “cambiamento tangibile”?

Io oggi ho la sola possibilità di parlare con la base e, se ritenuto utile, mobilitarla. Ciò che lei chiama “proselitismo” in America – ed in altre realtà – avviene quotidianamente a tutela dei diritti dei cittadini. Personalmente ritengo che anche questo modo di leggere questo mio post in modo negativo derivi da un “retroterra” assai miope, infantile e fuorviante.

Quindi, condivise le rispettive valutazioni di merito, potrebbe fornirmi spunti concreti e non astratti auspici?

La ringrazio per la collaborazione
Nicola Piccinini

Arrivati a questo punto non mi meraviglio più che la nostra facoltà di Psicologia sia confluita con quella di Medicina2…. se lo sapevo tanto tempo fa che le cose andassero a finire così, mi sarei iscritta direttamente a Medicina; perchè mi sembra di capire che i medici ” se la cantano, se la suonano…” e passatemi l’espressione: fanno pure Asso piglia tutto!! 😉

Ero a conoscenza di questa vergognosa situazione, poichè qualche anno fa dei pazienti lamentarono questo problema. Purtroppo, il ruolo dello Psicologo piuttosto che valutato e rivalutato risulta svalutato continuamente da tutti ed in particolar modo da quanti ricoprono cariche ai vertici del potere, i quali non si preoccupano assolutamente di istituzionalizzare tale figura sottolineando le competenze e le differenze rispetto a medici e/o neurologi-psichiatri. Poveri ignoranti!!!

Sono pienamente d’accordo con quanto hai scritto. Mi interessa molto avere un elenco “ragionato” delle assicurazioni (a ragionare non si fa poi tanto chiasso…) perchè sia mia moglie che io siamo psicologi psicoterapeuti e abbiamo ben 3 assicurazioni con Generali. Nel frattempo abbiamo sospeso l’attivazione di altre 2 coperture assicurative con Generali, nonostante il fatto che l’assicuratore sia diventato quasi un amico… (gli dirò dei neurologi!)
un caro saluto
Matteo
PS anche se rispondo poco, leggo sempre il materiale che ricevo e ne tengo conto

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