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Indagine sul comportamento di acquisto di servizi psicologici

Partecipa a questa piccola indagine sul comportamento di acquisto di servizi psicologici.

Conoscere il comportamento di acquisto di servizi psicologici da parte dei nostri potenziali clienti è estremamente prezioso. Di fatto, conoscere come si comportano, come decidono di acquistare e dove, attraverso quali canali arrivano a noi, perché scelgono (o non scelgono!) noi anziché altri servizi simili ed altro ancora, ci fornisce preziosissime informazioni per impostare una più efficace strategia di marketing e promozione.

Ti invito a leggere questo breve post ed a lasciare la tua esperienza nello spazio COMMENTI 😀

Nel corso degli anni sono stati elaborati molti modelli che spiegano come il consumatore (cliente) decide di acquistare un servizio, e tendenzialmente si sono rilevate le seguenti fasi:

  1. il sorgere del problema (che può essere percepito e/o “indotto”)
  2. la raccolta delle informazioni (quali servizi sono presenti sul mercato? quali le caratteristiche? quali le fonti di raccolta info?)
  3. la valutazione delle alternative (prezzo, qualità percepita, prestigio, affidabilità, vicinanza… qual è il criterio che più influenza?)
  4. la scelta tra le alternative possibili (non sempre è razionale, non sempre si base su informazioni esaustive)
  5. la valutazione post-acquisto (che per noi può iniziare anche dal primo incontro gratuito, se presente)

Partendo dalla constatazione che la Società porta una domanda di Psicologia (intesa sia come intervento sul disagio che come promozione di benessere) ma non necessariamente si rivolge a psicologi, e coscienti del fatto che oggi giorno non sono tanto io a “vendere”, quanto il cliente ad “acquistare” (quindi un cliente molto più critico, pro-attivo ed informato anche mediante l’uso di Internet), a tuo avviso ad esempio potrebbe essere utile conoscere da chi e/o dove acquisisce informazioni sui possibili servizi che dal suo punto di vista soddisfano la sua domanda di Psicologia? Personalmente credo di si, perché saprei dove dovermi rendere visibile per “intercettare” quella domanda, perchè saprei su quale rete di invianti focalizzarmi!

Potrebbe essere utile conoscere in base a quali criteri una persona sceglie tra diversi servizi che a suo avviso soddisfano la sua domanda di Psicologia? Oppure quali elementi incidono nella valutazione post-acquisto (lo studio, la presentazione, il commiato, la location, ecc…), così da ottimizzarli al massimo?

Pochi esempi che lasciano intuire il valore strategico del conoscere a fondo le peculiarità (ove siano presenti) del comportamento di acquisto di servizi che – agli occhi del cliente – soddisfano la sua domanda di Psicologia.

Immagino che anche tu chiedi ai tuoi clienti come sono arrivati a te. E’ sicuramente una buona pratica!

Quello che ti chiedo è di provare a rispondere alle seguenti domande:

  • dove è venuto a conoscenza di te? luoghi fisici? Internet? altri soggetti? eventi? dove e come?
  • disponeva di più alternative di scelta? ed in caso affermativo quali gli elementi che lo hanno spinto a scegliere proprio te?
  • sin dal primo contatto ci sono stati elementi fisici e/o relazionali e/o logistici che hanno pesato a favore e/o sfavore rispetto al proseguio del rapporto professionale?

Ovviamente a seconda del servizio che offriamo e della tipologia di utenza a cui ci rivolgiamo cambieranno le informazioni, i soggetti invianti e gli elementi contestuali, tuttavia rimane comunque un possibile buon esercizio di riflessione sulla propria tipologia di utenza potenziale e soprattutto fornisce un primo materiale grezzo su cui poi andare a sviluppare uno strumento di indagine più accurato.

Che ne dici? Reputi utili questo genere di conoscenze? Vogliamo provare a costruire assieme nuovi saperi e pratiche?

Vai al box commenti e rispondi sulla base di quella che è la tua esperienza professionale.

Buon lavoro e grazie della partecipazione :o)
Nicola

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Psicologi & Società

Gli italiani si fanno l’autodiagnosi su Internet

Di pochi giorni fa la pubblicazione della ricerca internazionale Bupa Health Pulse 2010 (visualizza PDF) della London School of Economics sui servizi sanitari. Sono state monitorate le abitudini di navigazione Internet di 12 paesi tra cui l’Italia ed il quadro che ne emerge offre diversi spunti di interesse anche per noi psicologi.

In particolare, pare che addirittura l’81% degli italiani si affidi ad Internet per ricercare informazioni sul proprio stato di Salute. Nello specifico, di questi, il 65% per ricerca farmaci, mentre il 47% ricorre ad internet per effettuare autodiagnosi, nonostante un solo italiano su quattro dichiara di controllare le fonti o la “credibilità” del professionista.

Altri spunti interessanti, il 13% ricorre ai social media come Facebook per commenti e domande o approfondimenti, partecipando a gruppi o Fan Page tematiche;