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Italiani 2014: più salute fisica, meno salute psicologica

E’ stato da poco pubblicato il BES 2014, migliora la salute fisica e peggiora la salute psicologica degli italiani. Aumentano le persone in sovrappeso e diminuisce il consumo di alcol e tabacco.

Il Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile è “un’iniziativa congiunta del Cnel e dell’Istat che si inquadra nel dibattito internazionale sul “superamento del Pil”, alimentato dalla consapevolezza che i parametri sui quali valutare il progresso di una società non possano essere esclusivamente di carattere economico, ma debbano tenere conto anche delle fondamentali dimensioni sociali e ambientali del benessere, corredate da misure di diseguaglianza e sostenibilità“.

Il progetto BES ha preso avvio nel 2011 ed in questi anni è divenuto un punto di riferimento per cittadini, società civile e politica per avere un quadro complessivo dei principali fenomeni sociali, economici ed ambientali che caratterizzano il nostro paese.

L’Italia presenta condizioni di salute in miglioramento e livelli di speranza di vita tra i più alti a livello internazionale: tra il 2009 ed il 2012 il numero medio di anni vissuti in buona salute aumenta di 2,1 per gli uomini e di 2,2 per le donne. Tendenza già palesata dal Rapporto Auser del 2011, che apriva interessanti scenari di opportunità per lo psicologo (ricordo che il 2012 è stato l’anno europeo dell’Active Ageing)

Preoccupante invece l’arresto del trend di riduzione della mortalità per incidenti da mezzi di trasporto. Le politiche sulla sicurezza stradale potrebbero e dovrebbero veder maggiormente impegnati gli Ordini 😉

 

E sul benessere psicologico?

[well]Nel 2012 si riduce il benessere psicologico. L’indice di stato psicologico passa dal punteggio medio di 49,8 del 2005 a 49 del 2012, con un peggioramento soprattutto per la popolazione adulta e i giovani uomini (tra i 18 e i 24 anni l’indice passa da 53,4 a 51,7 per i maschi).[/well]

Riprendendo dal capitolo dedicato alla Salute, tra gli strumenti di tipo psicometrico sviluppati in ambito internazionale per indagare con maggiore precisione la percezione delle condizioni psicofisiche degli individui, l’Istat ha selezionato fin dal 2000 il questionari Sf12 che fa riferimento a due indici di salute percepita: uno relativo allo stato fisico (Physical Component Summary, Pcs) e l’altro allo stato psicologico (Mental Component Summary, Mcs).

Il punteggio medio standardizzato dell’indice dello stato fisico passa da 50,4 nel 2005 a 51,2. Di contro, il punteggio medio standardizzato dell’indice di stato psicologico si riduce di quasi un punto (dal 49,8 al 49).

La diminuzione è più evidente nelle fasce di età adulta, soprattutto tra i 45/54 anni, mentre non si rileva tra gli anziani. Emerge anche una diminuzione nelle fasce di età giovanili, soprattutto tra i maschi dai 18 ai 24 anni. Permane il divario di genere che vede penalizzate le donne sia in termini di salute fisica che psicologica.

Il benessere psicologico è particolarmente compromesso tra le persone in cerca di nuova occupazione, come in quelle in cerca di prima occupazione. E’ comunque nelle donne di 45/54 anni che cercano di entrare nel mondo del lavoro che si rileva il più basso punteggio medio dell’indice di stato psicologico, pari a 43

Qui puoi scaricare la versione integrale del primo capitolo dedicato alla SALUTE

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