Categorie
Primo piano Psicologi & Professione

Counselor: documenti a protocollo VS newsletter CNOP. Chi dice bugie?

L’uso che il CNOP fa della newsletter istituzionale è tanto grave quanto lo scempio fatto con i counselor esistenziali!

Ti bastano 5 minuti per leggere e verificare chi dice bugie 😉

Il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi ha inviato una newsletter agli oltre 100.000 iscritti in cui lamenta “campagne allarmistiche” a “fini elettorali“.

La newsletter appare finalizzata a:

  1. screditare ciò che abbiamo affermato, io e Federico Conte, nel Facebook Live,
  2. rassicurare i colleghi circa il mirabolante impegno del CNOP contro i counselor,
  3. mandare nell’oblio la questione del parere favorevole del CNOP ai counselor esistenziali, per nulla citati nella comunicazione

Trovo allucinante che il CNOP usi la newsletter istituzionale per inviare affermazioni che confliggono con quanto riportato in documenti ufficiali ed a protocollo!

https://www.facebook.com/piccinini.nicola/videos/vb.1119313279/10213409633011481/

La parte centrale del comunicato CNOP è la seguente:

“Sulla vicenda si esprimerà nuovamente il Consiglio Nazionale convocato il 23 e 24 novembre a seguito di una richiesta di parere da parte del Ministero della Salute del 13 novembre u.s. con la speranza che questa volta sia chiaro a tutti, anche a quelli che non vogliono comprendere.

In tale sede, in coerenza con gli atti compiuti sinora, il CNOP chiederà al Ministero della Salute di attivarsi per chiudere il tavolo UNI per la normazione della professione del “counselor””

Rispondo con i documenti a protocollo! 

1) Il CNOP si voleva attivare con il MinSalute? Valuta tu…

Il 20 Luglio 2018 è stato OPLazio a chiedere al CNOP di intervenire con il MinSalute per richiedere la chiusura del tavolo Counselor in UNI.
(SCARICA LA NOTA IN PDF)

Il 26 Luglio 2018 siamo stati costretti, come OPLazio, a sollecitare un intervento, visto che alla prima nota non hanno mai risposto. Stesso destino anche per la seconda: nessuna risposta!
(SCARICA LA SECONDA NOTA IN PDF)

Il CNOP non ci ha MAI sostenuto in questi mesi nel tentativo di stoppare il tavolo sui counselor in UNI, abbiamo dovuto scrivere noi OPLazio al MinSalute, in data 18 Ottobre 2018
(SCARICA NOTA OPLAZIO A MINSALUTE IN PDF)

Il 13 Novembre 2018 il MinSalute scrive al CNOP a seguito della nota ricevuta da OPLazio. Il CNOP è adesso OBBLIGATO A RISPONDERE, se non ci fossimo attivati secondo voi che avrebbe fatto?
(SCARICA NOTA MINSALUTE IN PDF)

2) Il CNOP voleva la chiusura dell’attuale tavolo counselor in UNI? Valuta tu…

Durante l’ultima riunione del tavolo counselor in UNI, quella che ha fatto allarmare noi di OPLazio, il rappresentante del CNOP si è astenuto in sede di voto sui punti n.3, 4, 6, 7 e 12 ed ha votato a favore sui punti n.5-bis, 8 e 11, con ciò schierandosi in senso contrario alla netta opposizione ai counselor espressa da OPLazio:

3) Il CNOP intendeva trattare la questione durante la seduta del 23/24? Valuta tu…

Il 15 Novembre 2018 OPLazio ha chiesto al CNOP di inserire DUE punti all’OdG del 23/24 Novembre
(SCARICA RICHIESTA IN PDF)

Il 16 Novembre risponde il Direttore del CNOP (non Giardina, un amministrativo…) dicendo che Giardina ne parlerà in “Comunicazioni del Presidente”

Ciò non va bene, le “comunicazioni del preSidente” – fatte in apertura di seduta – sono unidirezionali, non prevedono dibattito, non rimangono interventi a verbale… la discussione va messa come punto in discussione, così tutti i consiglieri possono intervenire e rimane traccia di quanto detto a verbale!!

Lo stesso giorno inviai quindi una nuova nota in cui RIBADIVO l’inserimento dei 2 punti in OdG, argomentandone per altro i gravi motivi!

Oggi ho ricevuto l’OdG modificato. Giardina ha inserito solo la trattazione della risposta al MinSalute, mentre non ha inserito l’altro punto sui counselor esistenziali (che poi è la questione più grave di tutta la vicenda!!!)

4) i counselor esistenziali se li è dimenticati? O gli rovinavano lo story-telling sul loro mirabolante lavoro contro i counselor?

Nel seguente DOCUMENTO IN PDF, a pagina 5, il MinSalute da l’ok al Min Sviluppo Economico circa l’inserimento dei counselor esistenziali nell’Albo professioni non regolamentate, grazie anche al parere favorevole del CNOP!!!

A pagina 7 del sopra linkato documento trovate anche lo stralcio del parere favorevole rilasciato dal CNOP ad AssoISUE, associazione di counselor esistenziali:

Nel video fatto da me e Federico Conte denunciamo la questione. Per altro sarebbe bastata una banale ricerca su Google per scoprire che fanno questi tizi ed invece il CNOP rilascia parere favorevole ai counselor esistenziali sulla base della lettura di uno statuto associativo… allucinante!!!

La questione è grave nel merito e nel metodo!

  • Nel merito: in quanto dai parere favorevole ad una associazione di counselor, dando una letta veloce al loro statuto (da non credere!!!)
  • Nel metodo: la Legge 56/89, ART.28 Lettera F, dice chiaramente che è il Consiglio e non il preSidente a “esprime pareri, su richiesta degli enti pubblici

In altre parole, quando il MinSalute chiese al CNOP un parere circa i counselor esistenziali, Giardina avrebbe dovuto portare la questione in Consiglio, perché questo è l’organo – PER LEGGE – deputato a rilasciare pareri.

Invece NON PASSO’ NULLA IN CONSIGLIO e casualmente ne siamo venuti a conoscenza adesso (e ciò è gravissimo!!!)

5) Il CNOP è sempre stato chiaro sulla questione counselor? Valuta tu…

La famosa Sentenza TAR Lazio, che ha portato poi alla chiusura dell’allora Tavolo sul “Counseling relazionale” in UNI, è certamente avvenuta per opera del CNOP in quanto attore nazionale, ma – anche qui – vale la pena segnalare un insistente stimolo/presidio dell’Ordine Psicologi Lazio, e più in generale di AltraPsicologia! Insomma, non potevano non procedere… Però poi che succede?

La Consensus Conference sul Counseling, fatta assieme ai counselor, è una iniziativa politica sostenuta dall’attuale CNOP… e fatta naufragare dal referendum promosso da AltraPsicologia lo scorso Maggio 2018

Il preSidente Giardina frequenta continuamente i congressi dei counselor parlando di armistizi, pacificazioni… famoso (e surreale!) fu l’articolo rilasciato da Giardina su IlCorriereDellaSera:

A partire dalle 12mila firme raccolte da AP per chiedere la chiusura della consensus conference counseling, il CNOP – forse preoccupato dalla base dei colleghi imbufalita – ha cominciato a fare affermazioni pubbliche contro i counselor, che non esistono, che non se li fila, ecc…

Parole, parole, parole… perché poi i documenti a protocollo raccontano ben altra storia!

Sai qual è la verità? Che il CNOP è all’angolo!

La verità, per come la vedo io, è che l’attuale esecutivo CNOP (preSidente Giardina e preSidenti supporter) lo abbiamo messo all’angolo!

Promossero probabilmente controvoglia la chiusura del tavolo UNI sul counseling relazionale, dopodiché appare come se avessero provato a farli rientrare dalla finestra…

  • allacciando rapporti ai congressi,
  • lanciandoci consensus conference co-partecipate,
  • non intervenendo celermente sull’avvio di nuovi tavoli UNI sul counselor
  • dando pareri favorevoli sui counselor esistenziali (senza far passare nulla in Consiglio)
  • ed altro che in potenza, vista la situazione, potrebbe ancora spuntare fuori…

Oggi sono in affanno, come quando non arriva ossigeno al cervello, compiono agiti scomposti come ad esempio usare la newsletter istituzionale per dare del bugiardo ad un Presidente di Ordine regionale, quando invece i documenti a protocollo certificano ciò che OPLazio ha sostenuto!

Tentano di mettere pezze per rimanere credibili, quando è del tutto palese l’incongruenza tra ciò che professano e le azioni che compiono e/o le decisioni che prendono.

La verità è che hanno vinto la Psicologia e gli psicologi!

Eggià… perché adesso il CNOP è obbligato a rispondere al MinSalute, ne discuteremo questo 23 novembre e saranno obbligati a chiedere al Ministero della Salute la chiusura di questo altro tavolo sui counselor.

Se non avessimo presidiato ed alzato la voce, secondo voi che avrebbero fatto il preSidente Giardina ed i suoi preSidenti supporter?

Categorie
Psicologi & Professione

Prevenire e contrastare i reati in danno dei minori negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia

Non ho fatto in tempo a pubblicare il post “Idoneità psico-attitudinale per insegnanti di scuole infanzia, primarie e operatori asili nido“, in cui segnalavo la Proposta di Legge 2647,  che subito mi tocca segnalarvi il Testo Unico:

Misure per prevenire e contrastare i reati in danno dei minori negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia e delle persone ospitate nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie per anziani e disabili

In pratica, essendo pervenute diverse Proposte di Legge sul tema (tra cui la 2647), le Commissioni I e XI, che sono chiamate a discuterne congiuntamente in sede referente, lo scorso 28 settembre le hanno tutte accorpate in un Testo Unico.

Cosa cambia?

Questo il testo che ci riguarda da vicino:

il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, un decreto legislativo in materia di valutazione attitudinale nell’accesso alla professioni educative e di cura, nonché di formazione iniziale e permanente del personale delle strutture di cui all’articolo 1, nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri direttivi:

  1. a) previsione che gli operatori sociosanitari, gli infermieri e gli altri soggetti che operano con mansioni di assistenza diretta presso strutture sanitarie e sociosanitarie, a carattere residenziale o semiresidenziale, nonché il personale docente e non docente degli asili nido e delle scuole dell’infanzia siano in possesso di adeguati requisiti di idoneità psico-attitudinale;
  2. b) previsione che la sussistenza dei requisiti di idoneità di cui alla lettera a) sia verificata al momento dell’assunzione e, successivamente, con cadenza periodica, anche in relazione al progressivo logoramento psico-fisico derivante dall’espletamento di mansioni che richiedono la prestazione di assistenza continuativa a soggetti in condizioni di vulnerabilità;
  3. c) previsione di percorsi di formazione professionale continua dei lavoratori di cui alla lettera a) che valorizzino le migliori pratiche sviluppate nelle diverse realtà operanti nel territorio nazionale, assicurando il coinvolgimento delle famiglie, degli operatori e degli enti territoriali

Innanzitutto balza all’occhio che il Decreto legislativo da adottare riguarderebbe la “valutazione attitudinale” e non più una più precisa “idoneità psico-attitudinale“.

Ciò nonostante, nei commi successivi viene più chiaramente citato il “possesso di adeguati requisiti di idoneità psico-attitudinale“, ai fini dell’assunzione ed a cadenza periodica.

Viene inoltre prevista la presenza di “percorsi di formazione professionale continua dei lavoratori” e ciò indubbiamente rappresenta un ulteriore aspetto di interesse.

In tutto ciò, rimane da capire il motivo per cui i tre commi inizino con “previsione” e non con “obbligo“, in altre parole si prevederebbe il possesso di idoneità psico-attitudinale e non invece l’obbligo. Sfumatura assolutamente NON BANALE…

… e non è un caso che ciò si accompagna alla scomparsa della Commissione di valutazione formata da Psicologi. In altre parole non si entra più nel merito di chi dovrebbe poi fattivamente occuparsi di questa “prevista” (ma chissà se mai attuata) idoneità psico-attitudinale.

 

Ed i soldi chi ce li mette?

Ecco, veniamo al dunque… l’art.5, Clausola di neutralità finanziaria, afferma che:

Le amministrazioni pubbliche interessate provvedono all’attuazione della presente legge nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Chiaro no?

Questo BelPaese non prevede la presenza strutturata di Psicologi Scolastici, né di fatto di psicologi in genere, quindi le risorse umane non ci sono. Dopodiché il comparto educativo ed assistenziale sta alla canna del gas quanto a budget e quindi mancheranno pure le risorse economiche e finanziarie… immaginiamoci quanto costerebbe istituire Commissioni che effettuano valutazioni di idoneità, poi magari sostenere ricorsi e compagnia cantante… molto meglio scrivere che tutta quella roba è “prevista

 

Ed il Consiglio Nazione Ordine Psicologi?

A pagina 11 del pdf si trova scritto:

il termine per la presentazione di proposte emendative al testo base è fissato a martedì 4 ottobre alle ore 10

Ecco, il termine per presentare emendamenti è al momento scaduto, credo che vi siano ancora spazi per attivarsi ma mi chiedo nuovamente… il preSidente di tutti noi, Fulvio Giardina, e tutta la maggioranza che siede al Consiglio Nazionale Ordine Psicologi.

Come descritto nel post “CYBERBULLISMO: la posizione del Consiglio Nazionale Psicologi?“, anche in questo caso soffro il medesimo silenzio da parte del CNOP. Ma dico io, ce l’hanno una funzione di monitoraggio istituzionale, o si attivano solo dove interessa a loro… per mille differenti motivi ed interessi?

Insomma, è lecito attendersi che il Nazionale provi ad attivarsi per valorizzare meglio funzione psicologica e ruolo dello psicologo? Non si chiedono miracoli, solo di esserci, di comparire ogni tanto, di provarci…

Categorie
Primo piano Psicologi & Professione

CYBERBULLISMO: la posizione del Consiglio Nazionale Psicologi?

Lo scorso 12 settembre ho pubblicato il post “Proposta di Legge al contrasto del cyberbullismo. La Psicologia NON c’è!” in cui segnalavo che nel testo di legge sul contrasto al cyberbullismo NON era presente nulla di inerente la Psicologia, gli psicologi, l’intervento psicologico.

Contestualmente ho subito inviato una email al Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, alla Segreteria ed a tutti i Consiglieri, compreso il preSidente di tutti noi, dott. Fulvio Giardina.

contrasto-cyberbullismo

 

Il CNOP neppure mi risponde!

Era il 12 Settembre, sono ad oggi passati 10 giorni e neppure si sono disturbati a darmi un semplice riscontro, neppure una email automatizzata con la scritta “Ricevuto, ma ora non ci scassare più che abbiamo cose importanti a cui pensare, tipo gli ECM o la fondazione degli psicologi

Insomma, un Presidente di Ordine territoriale (il Lazio) scrive al preSidente di tutti noi, Fulvio Giardina, a tutti gli altri preSidenti territoriali di allertarsi come Consiglio Nazionale Ordine Psicologi… e neppure un cenno di vita sul pianeta

In compenso il 14 settembre, DUE GIORNI DOPO, pubbblicano questo post sulla fanpage Facebook del CNOP. Rilanciano in pratica un articolo de Il Sole 24 Ore sulla proposta di legge, con un commento copia/incolla, senza entrare minimamente nel merito, senza prendere posizione, senza esistere a tutela della professione e dei cittadini…

Lascio anche lì un commento in cui chiedo – non foss’altro che per buona creanza – di farmi sapere se intendono attivarsi o meno, che nel caso ci proviamo come Ordine Psicologi Lazio a proporre emendamenti… nulla, il silenzio assordante dell’impalpabile CNOP…

 

https://www.facebook.com/OrdinedegliPsicologi/posts/1081721915269385

 

La stampa è più interessata del CNOP a cosa dicono gli psicologi!

Accade così di assistere al surreale paradosso: mentre il preSidente di tutti noi, Fulvio Giardina, e accoliti accodati non si curano minimamente di rispondere alla segnalazione, il Corriere della Sera riprende e rilancia il mio post nell’articolo “Cyberbullismo: la Camera approva. Ora la legge torna in Senato

 

cyberbullismo

 

Così come riprende le mie parole il giornalista Guglielmo Pepe nel suo blog su Repubblica.it. Per altro, esternazioni fatte nel mio blog personale e non uscite sotto forma di comunicato stampa ufficiale dell’Ordine Psicologi Lazio… giusto per sottolineare l’assenza di posizioni pubbliche del CNOP!

cyberbullismo-guglielmo-pepe-repubblica

 

Gli organi di stampa evidentemente hanno a cuore la questione, più dell’esecutivo del CNOP, tanto è che – come Ordine Psicologi Lazioci chiamano anche a Rai Uno – UnoMattina a parlare di questa legge sul cyberbullismo… oltre ad uscite che abbiamo fatto su testate cartacee regionali…

 

https://www.facebook.com/nicolapiccinini.it/videos/314618612229570/

 

Che fare quindi?

Sono profondamente in imbarazzo, non saprei che fare oltre…

Quando chiedi gentilmente e ti metti a disposizione, tendenzialmente vieni ignorato.

Quando, di conseguenza, rilanci in modo più urlato e determinato chiedendo di darci un cenno di vita sul pianeta, verrai puntualmente attaccato, deriso, se non verbalmente aggredito.

O ancor peggio – come accaduto ai colleghi di AltraPsicologia – magari ti ritrovi denunce per presunta diffamazione con richieste danni di 200.000 eurini…

Lì, nel non-luogo CNOP, il surreale diviene reale… e presto vi racconterò della mirabolante Giornata Nazionale della Psicologia 🙂

 

 

Categorie
Primo piano Psicologi & Professione

Proposta di Legge al contrasto del cyberbullismo. La Psicologia NON c’è!

Le Commissioni riunite II Giustizia e XII Affari sociali stano effettuando l’esame delle proposte di legge C. 3139 e abbinati, recanti Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo.

Nel testo di legge (scarica PDF) NON è presente nulla inerente la Psicologia, gli psicologi, l’intervento psicologico.

Nell’Art.3, Comma 1, Piano di Azione Integrato, vengono riportati tutti i soggetti partecipanti al Tavolo tecnico e non ve ne sono di riconducibili a rappresentanze di psicologi.

Nell’Art.4, Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto in ambito scolastico, ugualmente, non compare nulla di inerente l’intervento psicologico.

 

E’ urgente proporre emendamenti

E’ assolutamente necessario che il CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi) individui gli interlocutori più opportuni attraverso cui andare a proporre emendamenti alla proposta di Legge.

Da parte mia ho segnalato la questione al Presidente Fulvio Giardina ed ai componenti del CNOP, dopodiché vediamo che succede.

Categorie
Primo piano Psicologi & Professione

FONDAZIONE PSICOLOGI. Molti soldi, poche garanzie. Voi la volete?

Il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, rappresentato dal preSidente Fulvio Giardina, intende creare una FONDAZIONE PSICOLOGI

Questo 29 e 30 Aprile discuteremo il seguente punto in OdG “Prima lettura della bozza di Statuto per la costituzione della Fondazione“, tuttavia

ballano molti SOLDI, ho forti dubbi sulle condizioni ambientali che ad oggi accompagnano tale iniziativa!

Le Fondazioni (si possono facilmente costituire presso un notaio, con una spesa minima) possono accedere al 5 per mille, hanno sgravi fiscali,  possono liberamente ricevere fondi, donazioni, da aziende pubbliche ma anche da privati, senza l’obbligo di dichiarare chi le finanzia e senza il dovere di depositare un bilancio.

A discrezione del loro management, le Fondazioni possono rimanere al riparo da sguardi indiscreti ed anche da norme severe, come il falso in bilancio, che significa galera. Neppure devono tenere necessariamente una contabilità ufficiale delle erogazioni ricevute. Una vera pacchia.

 

In prima battuta vi illustro le ragioni dei miei forti dubbi, a seguire le caratteristiche che avrebbe questa Fondazione Psicologi (così come da bozza statuto inviatoci in visione)

Insomma, avviare e gestire una Fondazione Psicologi, che gestisce decine e centinaia di migliaiai di euro degli psicologi, che può acquistare immobili e molto altro, è una questione moooolto delicata che richiede massima TRASPARENZA, massima ETICA, massima GARANZIA

 

La trasparenza

Da oltre 2 anni lamento mancanza di adeguata trasparenza in CNOP Consiglio Nazionale Ordine Psicologi.

Non esistevano delibere con l’esplicitazione di budget per l’avvio di iniziative, l’affido di incarichi e così via. Ho più volte votato contrario a deliberazioni, con dichiarazione di voto, lamentando questa opacità nella gestione dei soldi del CNOP.

Purtroppo, nell’area riservata, i Verbali non sono pubblicati (come ad esempio in Ordine Lazio) e quindi mai le potrai leggere 😉

Ed anche la sezione Amministrazione Trasparente fino a poco fa era completamente VUOTA ed ora è stata popolata dal alcuni documenti, ma non da quelli più succulenti, dove si parla di soldi

 

L’Ordine Sicilia che cade a pezzi su questioni di SOLDI

L’Ordine Psicologi Sicilia è rappresentato dal preSidente Fulvio Giardina, che è anche preSidente del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi.

In questi giorni si sono dimessi 4 Consiglieri di maggioranza (tra cui la VicePresidente!!!) per un presunto “episodio di uso improprio di SOLDI“. Questa la segnalazione del consigliere di minoranza Angelo Barretta:

La discussione si è sviluppata, altri elementi stanno emergendo. La vicepresidente avrebbe lamentato che di fatto questo è solo l’ultimo episodio. Sarebbe interessante sapere se intedeva riferirsi?

Si parlerebbe – sempre secondo la dichiarazione della VicePresidente, sopra riportata dal Consigliere di minoranza – di un presunto uso fuori evidenza Consiglio della carta di credito dell’Ordine.

Parrebbe pure, dalle discussioni emerse su Facebook, che nello specifico l’evento presentava gli esiti di un progetto gestito da una associazione la cui presidente è figlia di uno degli attuali consiglieri.

Insomma, continuano a trapelare informazioni che certamente pongono seri dubbi sulle culture e pratiche di gestione dei soldi degli iscritti. Sono certo che è tutto un malinteso, ma intanto le dimissioni ci sono e le informazioni sono pubblicamente circolate da chi lì c’era.

 

Lo scandalo ENPAP del palazzo in via della Stamperia

E’ una ferita inferta alla comunità degli psicologi che ancora stenta a rimarginarsi, e ciò anche a causa delle scelte politiche – nuovamente – del preSidente Fulvio Giardina.

A fronte dello scandalo, l’ex preSidente ENPAP Angelo Arcicasa è imputato per truffa aggravata. Era una maggioranza espressione di AUPI (che nonostante lo scandalo lo ricandidò alle elezioni poi vinte da AltraPsicologia), del sindato degli psicologi sanitari il cui segretario generale è il dott. MARIO SELLINI.

In quest’ultimo periodo, presso i tribunali di Roma, i giudici stanno ascoltando MARIO SELLINI in udienze del processo di via della Stamperia, come testimone informato di fatti.

Noi di AltraPsicologia stiamo andando alle audizioni, ma siamo soli, non c’è nessuno. Sarebbe estremamente ILLUMINANTE ascoltare ciò che emerge!

Negli atti ufficiali MARIO SELLINI, sebbene non sia stato imputato, risulta di fatto presente nelle varie fasi della trattativa. Il Giudice, durante le udienze, lo ha più volte ammonito per presunta RETICENZA. 

Perché ti racconto di Sellini e dell’indagine per truffa aggravata ai danni dell’ENPAP e degli psicologi italiani?

Perché Fulvio Giardina ha ben pensato di inserire Mario Sellini in Staff di Presidenza CNOP, come… consulente ai rapporti con la Pubblica Amministrazione!!!!

sellini-staff-cnop

In pratica il Consiglio Nazionale degli Psicologi si avvale, per i rapporti con la Pubblica Amministrazione di quella stessa persona che compare negli atti ufficiali dello scandalo della Stamperia e che viene audito dai Giudici su tale materia (ripeto: come soggetto NON imputato)

NON MI CAPACITO!!!!

 

Un CNOP allineato a prescindere

Altro elemento da non sottovalutare… oramai in Consiglio Nazionale esiste una minoranza formata da 3 Ordini (Lazio, Piemonte e Marche), dopodiché un blocco unico di maggioranza…

Uno stuolo di preSidenti che vota favorevole, sempre favorevole, in scioltezza, anche laddove mancano elementi di budget, dove mancavano delibere, dove viene meno il rispetto del primato (da Regolamento) del Consiglio… insomma, oramai tutt’uno per me molto poco distinguibile…

 

 

Ora, in queste condizioni – e mi limito alle più eclatanti – il preSidente Fulvio Giardina ci propone di votare la creazione di una Fondazione Psicologi, che movimenterà centinaia di migliaia di euro, di SOLDI DEGLI PSICOLOGI!

TU COME VOTERESTI? STARESTI TRANQUILLO E SERENO?

 

Ho ricevuto adesso la bozza dello statuto che discuteremo il 29 e 30 Aprile pv.

La bozza di Statuto della Fondazione è un “assegno in bianco” ai gestori

Il mandato della Fondazione sarebbe: “soddisfare anche la richiesta di attività di formazione permanenteaggiornamento, informazione professionale nel migliore interesse dell’utente e della collettività e per conseguire l’obiettivo dello sviluppo del,a comunità professionale professionale

Con quali e quanti soldi? Con quali criteri di qualità? Con quali criteri di trasparenza? Chi gestirà le attività di formazione e aggiornamento? Come verrebbe scelto? Chi verrebbe chiamato a fare numerose ore di formazione? Ci sarebbero Enti a cui sub-appaltare l’erogazione di formazione? Chi siederà nel Consiglio di Amministrazione? Come verrà scelto? Quanto verrà pagato? Potremo accedere ai bilanci quando neppure quelli del CNOP sono visibili? Magari metterete a preSidenza il buon Mario Sellini? E Form-AUPI (ente di formazione del sindacato AUPI) verrebbe nel caso coinvolto?

Non solo, lo Statuto riporta diverse altre “competenze”

Art. 1, comma 1: “il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi od altro organismo equivalente che lo dovesse sostituire nei poteri

Che significa? Che si possono individuare organismi esterni al CNOP in grado di rappresentare a PIENI POTERI la gestione della Fondazione, ovvero dei soldi degli psicologi?

Art. 4, comma b: “individuare specializzazioni e specifiche competenze all’interno della professione

Che significa “individuare specializzazioni”? Solo lo STATO può stabilire specializzazioni, non una Fondazione di diritto privato!

Art. 4, comma e: “sostenere e valorizzare le attività di formazione, aggiornamento ed informazione professionale svolte da altri enti accreditati e comparteciparvi con qualsiasi forma di collaborazione

Che significa? In potenza se il gestore è amico di una specifica scuola di specializzazione, o di un ente di formazione, o di un provider ECM può dargli dei soldi degli psicologi senza doverne rendere conto? Senza nessuna procedura ad evidenza e/o comparazione? Queste maglie larghe possono creare MOSTRI

Art. 5, comma f: “realizzare ed attuare programmi e iniziative di formazione, aggiornamento ed informazione professionale degli psicologi e di coloro che studiano per divenirlo

Che significa? Soldi per le UNIVERSITA’? Soldi per soggetti privati (anche amici) che lucrano con studenti di Psicologia?

La Fondazione Psicologi potrà inoltre (stando a quanto scritto nella bozza di statuto):

(i) acquisire immobili in proprietà

INCREDIBILE!!! Abbiamo subito l’onta della Stamperia, abbiamo un CNOP che prevede una Fondazione con la possibilità ACQUISTARE IMMOBILI… non voglio crederci!!!

(ii) investire gli eventuali proventi della propria attività, anche quelli provenienti dai beni immobili, nella realizzazione degli scopi statutari;

Si, hai capito bene, è previsto che la Fondazione Psicologi possa generare proventi economici, ed anche mediante i beni immobili… ma quali maglie larghe apre questo statuto? Cosa rischiamo di dare ed in mano a chi?

(iii) esercitare ogni altra attività, anche di prestazione di servizi

Che significa? In pratica si mette in totale CONFLITTO DI INTERESSE con chi già opera nel mercato, con ovvia posizione privilegiata, essendoci dietro il CNOP e/o altre istituzioni?

(IV) partecipare o costituire società di persone o capitale, consorzi, associazioni ed ogni altra struttura economico-organizzata

E qui diventa palese e pacchiana la cosa…

 

Decine, centinaia di domande sulle modalità di gestione di questa Fondazione Psicologi…

Chiariamoci… le persone qui citate sono tutte persone indubbiamente integre, oneste e d’onore. Ci mancherebbe! E’ che ci sono elementi di realtà – oggettivi – che mi pongono dei dubbi… insomma, visto che qui le denunce per diffamazione fioccano, sino a chiedere 200.000€ di risarcimento ad una iscritta della Sicilia, metto avanti le mani… non intendo diffamare nessuno, mi state tutti simpatici, vi rispetto… ma NON MI FIDO per mille legittime ragioni 🙂

 

Categorie
Psicologi & Professione Video

FBLIVE: Workshop Counseling e Tutela Psicologo

Partendo dallo scenario e dagli spunti presentati nell’articolo “Consensus Conference sul Counseling” ho presentato ed approfondito in questo Facebook Live una proposta emersa il 24 Marzo scorso, al Workshop counseling organizzato dal Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, che mi ha visto perplesso sul momento e che continua a pormi diverse criticità.

Il video dura circa 40 minuti.

Per essere aggiornato sui prossimi Facebook Live, iscriviti alla mia pagina Facebook https://www.facebook.com/nicolapiccinini.it/

https://www.facebook.com/piccinini.nicola/videos/10206530697402390/

Categorie
Primo piano Psicologi & Professione

Counsensus Conference sul COUNSELING. Serve? Ed a chi?

Il 24 Marzo si è tenuto il secondo Workshop di preparazione alla Consensus Conference sul Counseling

Il CNOP Consiglio Nazionale Ordine Psicologi sta infatti da oltre un anno valutando l’organizzazione di una Consensus Conference sul Counseling, unitamente ad AIP Associazione Italiana di Psicologia e CPA Consulta della Psicologia Accademica.

[quote_box_center]Una delle ipotesi maggiormente accreditate sarebbe quella di integrare e completare la formazione di counselor NON psicologi al fine di ricondurli entro percorsi riconosciuti e regolati da Università ed Ordine Psicologi, e non in conflitto con la figura dello Psicologo[/quote_box_center]

Questa l’ipotesi emersa nel gruppo di lavoro a cui ho partecipato questo 24 Marzo e di cui ti anticiperò in questo articolo – lungo, ma da leggere d’un fiato – e riprenderò nel Facebook Live alle 14 di oggi

 

Gli antefatti

Dicembre 2014 l’Ordine professionale, su stimolo dell’Accademia, ha avviato un Tavolo Counseling, a cui sedevo. Quale la ragione di questa richiesta?

Nel 2010 la Conferenza Stato-Regioni ha deliberato la costruzione del sistema nazionale dei percorsi di istruzione e formazione professionale. Tale sistema di rilascio di qualifiche professionali viene gestito ad esclusiva competenza regionale.  Per ciascuna delle figure professionali prese in esame, la Regione stabilisce le competenze da acquisire in esito ai percorsi, nonché le abilità minime e le conoscenze essenziali.

Se da una parte tale sistematizzazione delle qualifiche professionali è funzionale, ad esempio, a tutto l’ambito della formazione finanziata, dall’altra – come potrete immaginare – rischia di creare accavallamenti di qualifica professionale con professioni già riconosciute e regolamentate. E così è stato.

Capita in alcune Regioni che l’Accademia, cattedre di Psicologia del Lavoro, di Psicologia dell’Orientamento, vengano chiamate per profilare alcune qualifiche professionali in potenziale conflitto con la professione di Psicologo, soprattutto per quanto riguarda la competenza di counseling.

A quel punto l’Accademia contatta il CNOP e chiede di organizzare un Tavolo sul Counseling. L’idea che pian piano prende corpo è quella di organizzare una Consensus Conference sul Counseling

 

Cosa è la Consensus Conference e cosa comporta?

La Consensus Conference (Conferenza di Consenso) è un evento partecipato da tutti i portatori di interesse su uno specifico tema con l’obiettivo di arrivare a raccogliere opinioni e deliberazioni su questioni e/o aspetti controversi e su cui non vi è accordo (scarica il Manuale Metodologico sull’organizzazione di Conferenze di Consenso a cura dell’ISS)

Una Consensus Conference sul Counseling vedrebbe quindi partecipare tutti i portatori di interesse, COUNSELOR INCLUSI!

La metodologia di una consensus conference è piuttosto articolata. Più semplicemente, si arriva ad elencare una serie di quesiti sull’argomento controverso, si individuano un panel di esperti che vi relazionano pro e contro, dopodiché vi è una platea di portatori di interesse che si esprime in modo favorevole o contrario. Se si trova consenso, si fissa il punto. Se non si trova consenso, si stralcia il punto.

La Consensus Conference non ha potere normativo, tuttavia – proprio grazie alla partecipazione di tutti gli stakeholder – assume comunque un peso politico rilevante e di indirizzo. Insomma, una roba mica da poco!

Ovviamente questo scenario ha destato forti perplessità, soprattutto ai pochi consiglieri di minoranza in CNOP. Personalmente feci mettere a verbale tutti i miei timori su questa operazione, anche a fronte della DISORGANIZZAZIONE sino a quel punto mostrata (portai esempi per me lapalissiani) dal CNOP su quel Tavolo.

A quel punto il CNOP, a maggioranza, ha deliberato attorno a metà 2015 di organizzare la giornata “Workshop Counseling” partecipata esclusivamente da psicologi (anche formatori di counselor) così da valutare se almeno internamente alla categoria vi fosse una condivisione estesa sugli aspetti strutturali della questione counseling.

A fronte di consenso il CNOP avrebbe remato verso la Consensus Conference, in caso contrario avrebbe dismesso il tutto.

La giornata Workshop Counseling di Dicembre scorso

Il 18 Dicembre 2015 si è svolta la giornata “Workshop Counseling” a Roma.

Eravamo circa 60 invitati. I Consiglieri del CNOP, l’Accademia, Associazioni, Scuole, ecc… una giornata interessante, ma troppo breve per permettere un adeguato confronto e – soprattutto – una opportuna analisi e valutazione delle tante istanze emerse. Non ci si poteva attendere di arrivare ad una esplicitazione di consenso e così è stato. Tant’è che il CNOP ha quindi organizzato un secondo Workshop Counseling questo 24 Marzo.

 

Società liquida: c’è domanda di Psicologia, ma non sempre di psicologi

Qui di seguito ti riporto alcun passaggi di sintesi che il prof. Guido Sarchielli (UniBO) ha prodotto nell’interessante articolo “Punti di domanda, criticità e contrapposizioni sul significato del counseling in Italia

Il desiderio delle persone di riuscire a progettare e realizzare una esistenza soddisfacente risulta attualmente ostacolato da numerosi fattori situazionali che rendono complesse le normali interazioni nei differenti contesti di vita: scelta scolastica, formativa, familiare, professionale, di transizione, ecc…

L’incertezza, l’instabilità, la sfiducia verso il futuro sembrano connotare l’esistenza personale e collettiva, generando disagio psicologico, timori sulla riuscita personale, riduzione di autostima, instabilità nella regolazoine delle emozioni, crisi delle capacità progettuali.

E’ quindi giustificabile la necessità per le persone di poter disporre di maggiori risorse cognitive ed emotive per fronteggiare la situazione con ragionevoli probabilità di riuscita (quella che personalmente definisco come DOMANDA DI PSICOLOGIA).

Il problema è che a questa esigenza individuale e sociale pare non corrispondere una visione consensuale del tipo di professionisti che sono legittimati ad agire in questo ambito.

Mentre in Europa e negli USA da tempo si sono sviluppate sistematiche iniziative professionali che coinvolgono l’expertise psicologica nell’erogazione di specifici servizi a persone e comunità (tra cui il counseling) in Italia il “libero mercato” e la recente L. 4/2013 stanno creando parecchia confusione, sino al rischio di produrre malpractices di counseling a tutto svantaggio dei cittadini.

Rispetto al quadro normativo italiano è quindi utile chiedersi se sia giustificato il nascere di una nuova professione che selezioni ed isoli questa funzione di aiuto come base identitaria o siamo di fronte a funzioni di una professione esistente, da potenziare.

La risposta è che non è richiesto un nuovo “profilo professionale” (il COUNSELOR), né si giustifica una nuova “qualifica professionale” in senso stretto. In Italia abbiamo già lo Psicologo.

 

Non esiste il “counselor”, ma una “funzione di counseling”

Il counselor, senza termini qualificativi, è solo una definizione commerciale fonte di confusione e incomprensioni per i potenziali utenti del servizio.

Non esiste quindi il “counselor” in quanto tale, ma una “funzione di counseling”, che – a proposta degli accademici – sarebbe riconoscibile e delimitabile sulla base della combinazione di tre criteri:

  1. contesti sociali ed organizzativi di azione (scuola, servizi sociali, sanità, famiglia, sport, ecc…)
  2. il tipo di clienti/utenti
  3. metodi e tecniche convalidate scientificamente

La gran parte delle metodologie e delle attività che sostengono la funzione di counseling è di carattere psicologico, tuttavia la funzione di counseling non può essere reclamata in esclusiva dallo psicologo. Mi spiego meglio.

Esistono molte professioni che operano nella relazione, ovvero che per erogare la loro specifica attività professionale devono relazionarsi con il cliente. Ciascuna di queste professioni non psicologiche (infermiere, insegnante, avvocato, allenatore, orientatore, ecc…) può avvalersi di elementi base di funzione di counseling per integrare, arricchire, migliorare, qualificare la propria professionalità primaria, per fare meglio l’attività che già fanno senza però “cambiare mestiere” (e diventare coach, counselor, psicopedagogista clinico, reflector, motivatore della mente, ecc…)

Questa visione non solo tutela lo psicologo, ma lo vede protagonista elettivo nella formazione e supervisione di tali professioni, che rimarranno tali pur volendo acquisire maggiori conoscenze e competenze psicologiche per migliorare la loro attuale attività professionale.

Nei casi precedenti la funzione di counseling è quindi uno degli strumenti abilitanti che quei professionisti hanno nel proprio zainetto degli attrezzi. Quando invece la funzione di counseling, lungo questo continuum, diviene la funzione identitaria e caratteristica, lo strumento più importante dentro lo zainetto, allora è a tutti gli effetti funzione tipica ed esclusiva dello psicologo (per lo meno qui in Italia, facendo riferimento al quadro normativo di riferimento).

[quote_box_center]In linea di massima mi ritrovo in questo dispositivo di lettura, ma non ne potrò dare valutazione positiva sino a quando non sarà chiarificata in modo inequivocabile la soglia entro cui la funzione di counseling diviene tipica dello psicologo![/quote_box_center]

Su questo punto abbiamo in effetti cominciato a discutere nel Workshop Counseling di questo 24 Marzo, ma prima di ciò vorrei puntualizzare un ulteriore aspetto 🙂

 

In tutto ciò, che fine ha fatto la Sentenza del TAR Lazio?

In diversi colleghi me lo hanno chiesto e la domanda è del tutto logica e legittima: come mai il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi sta portando avanti questa idea di consensus conference sul counseling a fronte della sentenza del TAR Lazio di Novembre 2015 in cui viene affermato che il counseling è una competenza dello psicologo?

Vi sono più questioni che concorrono a rispondere:

  • questione temporale: il Tavolo Counseling è partito nel Dicembre 2014, l’organizzazione della prima giornata Workshop Counseling (del 18 Dicembre 2015) era stata fissata attorno a Settembre 2015 (con tutti gli inviti formali del caso), la sentenza TAR Lazio è arrivata a Novembre 2015 quindi quando l’evento era già work in progress;
  • questione legale: la sentenza del TAR Lazio sarebbe sicuramente stata ricorsa (e così è avvenuto: a Febbraio il Ministero Sviluppo Economia e Assocounseling hanno ricorso) e non si ha quindi, a tutt’oggi, la certezza assoluta che passerà in giudicato, ovvero che diverrà “come fosse legge“;
  • questione pratica: il sistema delle qualifiche professionali, nelle Regioni, comunque sta procedendo e rimane comunque necessario poterci rapportare a loro con una posizione unica, forte, che veda compatte le componenti professionali ed accademiche;
  • questioni di maggioranza:  e da ultimo, ma non meno importante,  se l’esecutivo decide che vuol fare una cosa, la cosa si fa. E spesso senza neppure poterne discutere in Consiglio, si delibera in presidenziale e si ratifica alla seduta successiva, un mero atto (di forza) formale, come accaduto ad esempio in questa seconda giornata workshop

Cosa ne penso io?

  • Penso che sosterrei una Consensus Conference sul Counseling (con a bordo i COUNSELOR) solo e soltanto se avessi intima certezza e sicurezza che CNOP, AIP, CPA e tutti gli attori presenti a questi workshop abbiamo una posizione che valuto a REALE TUTELA dello psicologo e del cittadino (e ad oggi non ce l’ho!)
  • Penso che laddove alcuni dei dubbi che mi rimangono dal secondo workshop non venissero sciolti, personalmente sarei contrario a procedere verso una Consensus Conference ed alimenterei con tutte le risorse disponibili questa posizione.
  • Penso che, visto comunque lo scenario “legale” e “pratico” di cui sopra, vale comunque la pena fare un tentativo.

 

Quali gli esiti del secondo Workshop Counseling del 24 Marzo?

Come affermavo in apertura:

Una delle ipotesi maggiormente accreditate sarebbe quella di integrare e completare la formazione di counselor NON psicologi al fine di ricondurli entro percorsi riconosciuti e regolati da Università ed Ordine Psicologi, e non in conflitto con la figura dello Psicologo

In pratica, dopo l’apertura dei lavori in cui hanno presentato la situazione internazionale sul counseling, e decimati dalla vigilia di festività pasquale (da 60 al primo workshop eravamo poco più di 30), ci hanno suddiviso in due sottogruppi.

Ci hanno fornito un elenco di domande potenziali da sottoporre ad una potenziale consensus conference. Ci hanno quindi chiesto di farle transitare dallo stato di bozza ad elenco di domande semi-definitivo.

In verità, almeno nel mio sottogruppo, non abbiamo lavorato sulle domande ma siamo rimasti sulla cornice generale della questione (come già dicevo, il primo workshop di dicembre necessitava di più tempo). Sul finire, soprattutto da parte degli accademici, è stata rappresentata una proposta…

A grandi linee il ragionamento proposto da alcuni sarebbe stato:

  1. preso atto di tutte le considerazioni sin qui prodotte,
  2. esistono ad oggi una serie di figure professionali che operano con il counseling e che non possiamo cancellare, far finta che non esistano,
  3. c’è quindi da domandarsi (a mio avviso un pò troppo ingenuamente): meglio averle contro o invece portarle a noi?
  4. ovviamente lo scenario auspicato dai proponenti era il secondo per cui…
  5. perché non pensare – rifacendosi al sistema dei crediti formativi universitari – ad una sorta di conguaglio in base a cui quel professionista finisce di acquisire ulteriori crediti in facoltà come un “normale” studente di Psicologia, e poi si laurea?
  6. che succede dopo, ovvero se dovrà fare anche esame di stato o meno, se dovrà anche iscriversi all’Ordine Psicologi o meno, è rimasto dibattuto anche tra i colleghi proponenti

Insomma, uno scenario di massima, cui ho posto domande stress-test che ad oggi (anche per motivi di tempo, devo dire) non hanno trovato risposta…

Nell’incontro di oggi, alle 14 sul mio profilo Facebook https://www.facebook.com/piccinini.nicola ne potremo parlare più dettagliatamente e confrontarci 😀

 

facebook-live-profilo-nicola-piccinini

 

 

Oggi, Mercoledì 30 Marzo alle ore 14, segui il Facebook Live sul Workshop Counseling

Collegati al mio profilo Facebook https://www.facebook.com/piccinini.nicola e visualizzerai la diretta video. Durerà 30 minuti, potrai pormi domande e condividere spunti tramite la funzione commenti 🙂

Iscriviti alla fanpage Facebook e verrai avvertito dei prossimi Facebook Live che organizzerò 🙂

 

 

Categorie
Primo piano Psicologi & Professione

Ricorso Sentenza TAR Lazio sul Counseling. L’Ordine Psicologi Lazio ci sarà

L’Ordine Psicologi Lazio sarà parte attiva nel processo d’appello instauratosi presso il  Consiglio di Stato avverso la sentenza TAR Lazio sul counseling

Oggi, in seduta di Consiglio OPLazio, una decisione importante. Ma prima ricostruiamo brevemente il percorso 🙂

Il 17 Febbraio 2015 pubblicavo l’articolo “Counseling, in relazione d’aiuto è psicologico” dove sostenevo in pratica che il counseling nelle relazioni di aiuto è di fatto counseling psicologico e rientra a tutti gli effetti negli atti tipici della professione di psicologo, come stabilito dalla legge 56/89

Il 15 Ottobre 2015 la sentenza del TAR del Lazio afferma che “Il counseling è una competenza dello psicologo”

Qui puoi scaricare la sentenza n. 13020/2015

Qui puoi leggere i contributi di tutela dell’Ordine Psicologi Lazio

La sentenza del TAR del Lazio ha disposto – in via contestualmente attuativa – l’annullamento di due precedenti provvedimenti:

  1. il parere del Consiglio Superiore di Sanità che, nella seduta del 12 luglio 2011, aveva previsto (INCREDIBILMENTE!) che per le “attività di aiuto alla soluzione di problemi che possono causare lieve disagio psichico (…) possa intervenire una figura professionale distinta dallo psicologo e corrispondente al Counselor”;
  2. il provvedimento del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), del 10 settembre 2014, che disponeva l’inserimento della AssoCounseling nell’Elenco delle associazioni professionali non regolamentate e delle loro forme aggregative, di cui all’art. 2, comma 7, della Legge 14 gennaio 2013, n. 4, recante “Disposizioni in materia di professioni non organizzate”;

La cancellazione di AssoCounseling dall’elenco del MISE è certamente un risultato di rilievo, tuttavia l’aspetto maggiormente importante della sentenza riguarda l’annullamento del parere del Consiglio Superiore di Sanità, che assegnava il “disagio lieve” al counselor.

La Sentenza del TAR Lazio, banalmente, afferma che anche laddove il disagio fosse realmente “lieve“, il professionista – per appurare ciò – dovrebbe comunque effettuare una valutazione diagnostica e quindi essere abilitato a poter effettuare questo atto tipico dello psicologo.

In pratica spazza via in un sol colpo tutti quei counselor e formatori di counselor che ci girano intorno, dicendo che loro lavorano con l’empatia, che si occupano di lievi disagi dell’anima, che la patologia la lasciano agli psicologi… balle, dice la sentenza,  la valutazione del livello di disagio è prerogativa dello psicologo, e così l’attività di counseling

La questione è quindi chiusa? Assolutamente no!

Il Ministero dello Sviluppo Economico e Assocounseling hanno proposto appello avverso la sopra richiamata sentenza, al fine di ottenere una riforma della stessa.

E’ pacifico, si sapeva che avrebbero ricorso la sentenza dinnanzi al Consiglio di Stato e così hanno fatto. E adesso?

Adesso dovremo attendere il parere del Consiglio di Stato, presumibilmente entro fine di quest’anno.

Oggi, il Consiglio dell’Ordine Psicologi Lazio ha votato compatto l’opportunità di intervenire nel giudizio d’appello, al fine di sostenere e avallare la tesi della conferma dell’annullamento dei provvedimenti indicati nella sentenza TAR Lazio. Ovvero

L’Ordine Psicologi Lazio proporrà quindi domanda di intervento volontario nel processo d’appello instauratosi presso il  Consiglio di Stato avverso la sentenza TAR Lazio.

Non è tutto, ad inizio Febbraio, si registra un Decreto del Ministero della Giustizia molto interessante, che qui riporto:

https://www.facebook.com/nicolapiccinini.it/posts/214859038872195

 

Ebbene, in tutto ciò, il preSidente del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, il dott. Fulvio Giardina, ha sentito l’irrefrenabile bisogno di presenziare ufficialmente al convegno nazionale dei COUNSELOR.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=534784100027226&set=a.105553436283630.10615.100004869214210&type=3

 

Ditemi voi, ma in questo momento in cui bisogna rimanere serrati e chiudere definitivamente la partita, ha senso andare a riconoscere ed accreditare il convegno dei COUNSELOR?!?

AltraPsicologia ovviamente era presente al convegno, l’intrepido Mauro Grimoldi ha sbobinato gli interventi e nei prossimi giorni pubblicherà un bell’articolo di commento a questa genialata del preSidente di tutti noi.

Evviva il counseling (psicologico!)

Nicola 🙂

 

 

Categorie
Primo piano Psicologi & Professione

Salute Mentale. Progetto Triathlon senza Psicologi in cabina di regia

Il Corriere della Sera titola “Al via il progetto Triathlon contro il disagio psichico. Un’iniziativa per favorire il ritorno dei pazienti alla vita normale attraverso formazione e sport, con il coinvolgimento di tutte le figure chiave dell’assistenza

E come il CorSera, diversi altri quotidiani e portali online danno rilievo a questa – di fatto – pregevole iniziativa. Poi vai a vedere di che si tratta e chi la propone..

 

I proponenti del Progetto Triathlon

Il progetto Triathlon è promosso da Janssen, farmaceutica, in collaborazione con le tre principali Società scientifiche in Psichiatria, Società Italiana di Psichiatria (Sip), Società Italiana di Psichiatria Biologica (Sipb), Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia (Sinpf), Fondazione Progetto Itaca e Onda (Osservatorio Nazionale sulla salute della donna).

 

La morale della favola?

  1. L’iniziativa riguarda la salute mentale, il disagio psichico, il benessere e reinserimento sociale e lavorativo dei pazienti con psicosi.
  2. I media rilanciano la notizia affermando che nel progetto sono coinvolte tutte le figure chiave legate alle tematiche di cui sopra.
  3. Evidentemente lo psicologo non è ritenuto figura chiave, visto che non è presente?

Preciso: la mia non è una critica ai soggetti organizzatori di questa meritoria iniziativa!

In questi 2 anni di presidenza dell’Ordine Psicologi Lazio mi sono reso conto di quanto la politica e le professioni NON conoscono la nostra attività e soprattutto le nostre istituzioni ordinistiche. In tal senso – a livello REGIONALE – ci siamo e ci stiamo impegnando molto nello sviluppare relazioni istituzionali, nel proporre sinergie e progettualità comuni, nel diventare interlocutori presenti e riconosciuti.

Ebbene, mi chiedo cosa si stia facendo a livello di Consiglio Nazionale Ordine Psicologi in tal senso.

 

Entriamo nel merito del Progetto Triathlon

Triathlon intende promuovere il recupero ed il reinserimento dei pazienti attraverso un approccio integrato, lungo tre dimensioni fondamentali: la dimensione clinica, la dimensione organizzativa e quella sociale.

«La schizofrenia è tra le patologie che hanno un impatto maggiore sulla vita del paziente e dei familiari ed è inclusa tra le prime dieci cause di grave disabilità cronica», ha spiegato Claudio Mencacci, Presidente della Sip. «I pazienti schizofrenici presentano severi problemi di disabilità con gravi ripercussioni nella sfera sociale, professionale e familiare e sono inoltre caratterizzati da maggiori rischi di comorbilità, di esclusione sociale e da un alto rischio di suicidio: la loro aspettativa di vita è mediamente inferiore del 20% rispetto a quella della popolazione generale».

Il progetto Triathlon coinvolgerà nell’arco di 18 mesi più di 3.000 specialisti e operatori sanitari di 36 Dipartimenti di Salute Mentale in attività di formazione su tutti gli elementi utili al benessere dei pazienti: non solo farmacoterapia, ma anche psicoeducazione e riabilitazione cognitiva, abuso di sostanze e organizzazione dei percorsi terapeutici.

 

Il progetto conclude affermando: “Per far fronte alle criticità che caratterizzano l’assistenza e il trattamento delle persone con psicosi, il progetto Triathlon supporta l’implementazione del modello organizzativo nel quale il paziente è al centro dell’organizzazione dei Dipartimenti di Salute Mentale e tutte le figure dell’assistenza interagiscono per supportarlo in ogni fase: medici, infermieri, psicologi, tecnici della riabilitazione, psicoeducatori, assistenti sociali, caregiver.

In pratica, sulla carta, il Progetto intende coinvolgere l’organico ad oggi presente nel Sistema Sanitario pubblico, quindi anche quella esigua manciata di psicologi ancora presenti. Nella sostanza e pratica quotidiana, vedremo come verrà realmente valorizzata la funzione psicologica, anche solo ripetto a infermieri o tecnici della riabilitazione…

 

La domanda che lascio ai posteri…

Ditemi voi se questa non era una opportunità per starci dentro come Ordine Psicologi Nazionale, una opportunità per aumentare il peso specifico del ruolo e funzione di psicologo all’interno del Sistema Sanitario?

Categorie
Psicologi & Professione

La Psicologia mondiale si è incontrata all’ECP a Milano. E gli psicologi italiani?

Si è da poco chiuso l’ECP 2015, il XIV European Congress of Psychology di Milano che ospita (o dovrebbe ospitare) tutta la Psicologia e gli psicologi mondiali. Quest’anno poi, concomitanza EXPO, ancor maggiori erano le aspettative.

In copertina ho messo una foto scattata Mercoledì 8 Luglio, alle 10 e 5 di mattina. Tutti gli stand internazionali erano già vivi ed attivi, lo stand Italian Psychologists era vuoto, a quel momento non pervenuto…

Una cosa non banale, visto che è lo stand gestito dal nostro CNOP – Consiglio Nazionale Ordine Psicologi.

Verso metà mattina finalmente arriva il personale dipendente del CNOP a portare i materiali. Questa la testimonianza dei materiali esposti, raccolti a quel momento:

foto

  • il Codice Deontologico del CNOP
  • il block notes del CNOP
  • la penna del CNOP
  • la brochure dell’Ordine Lombardia
  • delle cartoline sugli stereotipi dello psicologo dell’Ordine Lombardia
  • altre cartoline con la Casa della Psicologia dell’Ordine Lombardia

c’erano poi dei pasticcini sul tavolo, come nelle migliori saghe cinematografiche sull’Italia che ti aspetti, ed ovviamente… perché siamo ad un Congresso INTERNAZIONALE tutti i materiali RIGOROSAMENTE IN ITALIANO

A mia opinione personale, che potrà non piacere ad alcuni ma che reputo legittima e comunicabile nel rispetto di tutti, mi attenderei una maggior cura e valorizzazione della Psicologia italiana dall’esecutivo del CNOP che ha organizzato questa presenza.

Ho vissuto come grave opportunità persa che la comunità italiana di oltre 90.000 psicologi fosse così presentata e rappresentata, di fronte ad una platea mondiale di psicologi.

Senza materiali adeguati, tutto in italiano, senza una opportuna accoglienza in lingua inglese. Una figura veramente che ritengo NON degna delle responsabilità di rappresentanza che si sono assunte di fronte ai colleghi.

Ed, più in generale, anche gli interventi di alcune apicalità del governo della professione sono stati fatti in italiano, SENZA TRADUZIONEEEEEE… cioè, il mio inglese non è il massimo e probabilmente non sarei in grado di tenere uno speech di buon profilo, ma proprio per tale ragione vedrei di avere almeno un traduttore se proprio dovessi farlo, e magari anche delle slide in lingua inglese… in italiano ad un congresso internazionale, con platea che si guarda perplessa, è eccessivamente surreale e svilente 😉

 

Chiudiamo poi con il convegno di Venerdì, fatto dal CNOP dentro gli spazi ECP

Questo il testo inviato dal CNOP a tutti i Presidenti del Nazionale:

ore 15.30 – 18.30, Università Bicocca, Piazza dell’Ateneo Nuovo 1, Edificio U6, Aula U6-08. Tavola rotonda: “La Psicologia: quale creazione di valore per il Servizio Sanitario Nazionale?”

Questa la foto scattata alle 16,15

cnop4

 

Ebbene, erano passati già tre quarti d’ora dall’orario di inizio previsto e sembrava che nessuno si curasse di cominciare il Convegno a cui – per altro – partecipavano anche le Istituzioni.

Da lì a poco comincia, passano i vari interventi. Chiude il convegno ed il suo intervento la senatrice Grazia De Biasi, Presidente della Commissione salute del Senato, dicendo una cosa del tipo:

auspico che gli psicologi però la smettano di essere i primi a non valorizzarsi

Ecco… questa sarà stata evidentemente la sensazione della Senatrice dopo aver ascoltato alcuni interventi di luminari e luminosi colleghi… e – ve lo dico in sincerità – pure la mia sensazione!

Applausi a scena aperta della platea di psicologi.

Erano le 17,30. Il convegno chiude. Nessuno spazio per domande. Tutti a casa. Doveva durare tre ore, è durato poco più di un’ora e mezza.

Ora, io già so che alcuni colleghi – magari alcuni Presidenti che siedono in CNOP o alcuni organizzatori di questo ECP – si arrabbieranno leggendo questo post. Alcuni di questi diranno che è il solito Nicola Piccinini, buono solo a lamentarsi ed a “gettare fango“. Replicheranno che è stata invece una entusiasmante manifestazione, di successo planetario.

Punti di vista differenti, certamente entrambi rispettabili. Questa è la mia lettura e, credetemi, non sono uno cui piace adagiarsi sul lamento (chi segue le vicende OPLazio può avere maggiori elementi per dare sostegno a questa affermazione), però qui credo che il problema non è Piccinini che si lamenta sempre, quanto gli esecutivi che – ahimé – rendono doveroso parlare di queste loro inadeguate performance nella promozione della comunità degli psicologi italiani… in questo caso NEL MONDO!

Ci vediamo in Olanda, ad ECP2017, vedremo se li parlano solo in olandese 🙂